Viola Tertis

Non solo barzellette sui violisti, please :)
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violino7
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Messaggio da violino7 »

edo ha scritto:Grazie Lino della interessante segnalazione, non avevo mai sentito parlare del libro "Storia della viola" , credo che proverò a cercarlo anch'io in biblioteca.

"My viola and I" ce l'ho ma non ci sono indicazioni pratiche per la costruzione.

Ciao

edo
Allora c'è sicuramente qualcosa in "Cinderella no more" come dice lo stesso testo ed in "Tertis model" segnalato dalla Giordano.
.
Ricercare sopra tutto due cose: la verità e la bellezza.

- Lino Santoro -
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violino7
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Messaggio da violino7 »

Penso di non andare OT se continuo citando qualcosa che ritengo davvero importante, sempre tratto da "La storia della viola" di M. W. Riley e sempre riferito a Lionel Tertis, di utilità pratica non solo per i violisti ma per tutti i suonatori di strumenti ad arco.

Lionel Tertis quando si ritirò dal concertismo internazionale nel 1937 era già un grande maestro di viola.

Traggo dal testo:

"Nel 1938 Tertis riunì gli elementi dell'esecuzione artistica alla quale aveva sempre dato molta importanza con i suoi allievi, in una pubblicazione intitolata
"Beauty of Tone in String Playing
(La bellezza del suono sugli strumenti ad arco)
Fritz Kreisler dopo aver letto il manoscritto ne fu così colpito, che scrisse, non sollecitato, l'introduzione.
Il libricino comprende solo 22 pagine, ma contiene la filosofia di Tertis sulla produzione del suono e molti consigli valevoli per l'esecutore, sia egli insegnante, studente o artista.

Il libro discute:
-- l'importanza dell'intonazione,
-- la necessità di un continuo vibrato per consentire un fraseggio ben delineato,
-- ed un accorto uso del portamento per evitare vuoti nei passaggi melodici.
-- Raccomanda per la mano destra, che l'esecutore si eserciti per sviluppare uguaglianza di suono in tutte le parti dell'arco, ed anche che lavori per ottenere che il cambiamento dell'arco da giù a su sia liscio senza nessun percettibile suono del cambiamento d'arco.
-- Sottolinea in particolare l'importanza del cambio d'arco pulito da una corda all'altra, e raccomanda che la mano sinistra aiuti la destra lasciando giù il dito e vibrando finchè la nota della corda vicina non risuoni.



Lionel Tertis aveva suonato con i più importanti musicisti della sua epoca ed in particolare aveva avuto proficui rapporti con Paul Hindemith ed il violencellista Pablo Casals, al quale era legato anche da una particolare circostanza: erano nati entrambi nello stesso giorno, mese ed anno ed entrambi vissero quasi fino a cento anni, 97 Casals e 99 Tertis.

Molti aneddoti nel libro di Riley raccontano la testimonianza dei vari musicisti e dei tanti allievi di Tertis sulla particolare bellezza del suono che usciva dalla sua viola, evidentemente merito della sua maestria.


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In una nota leggo che "Beauty of Tone in String Playing è compreso in una speciale sezione nel libro di Tertis "My viola and I".

Edo, dunque, tu che hai sotto mano il testo, sei in grado di dirci qualcosa in più? :)

Devo dire che, io personalmente nello studio del violino cerco di mettere il massimo sforzo nella ricerca della migliore intonazione per quanto è nelle mie possibilità attuali, cosciente della sua essenzialità, ma questo concetto della bellezza riferita alla intonazione davvero mi affascina semplicemente come definizione. Tertis afferma che l'intonazione ci deve essere, chiaramente e necessariamente, ma essa deve essere anche "bella", finora io pensavo che dovesse essere "giusta"
Mi si aprono nuovi orizzonti di ricerca musicale!:wink:
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Ricercare sopra tutto due cose: la verità e la bellezza.

- Lino Santoro -
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