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violino7
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Messaggio da violino7 »

Alfredo ha scritto:Infatti in un primo momento non avevo capito, comunque mi sa che hai ragione, è meglio farlo prima della verniciatura, credo che darò la prima mano di vernice incolore e poi farò il "capotasto inferiore".

Per quanto riguarda la vernice hai pienamente ragione, ho fatto tante vernici e innumerevoli prove e in fondo è strano adesso usare dei prodotti non casalinghi.
Il motivo è che non sono sicuro di riuscire ad ottenere gli stessi risultati da solo, diciamo che credo che potrei fare a meno di quel trattamento che è ho applicato alla viola, per quanto riguarda la vernice ho tante idee, ma nulla di pronto e non ho voglia di aspettare per verniciarla.
Comunque non ti preoccupare, prima o poi, quando mi sentirò pronto, userò una mia vernice.
Ti capisco! Perchè ci vuole del coraggio in quanto non si sa mai a priori il risultato!
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- Lino Santoro -
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violino7
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Messaggio da violino7 »

edo ha scritto:........
Quello fotografato ha ancora la vernice sopra che poi provvederò a togliere con molta attenzione perchè non mi piace vedere l'ebano verniciato.

Ciao

edo
Grazie Edo!

In questo momento ho esattamente il problema di eliminare la vernice ai due capotasti.

Mi spieghi tu che metodo adoperi? Con semplice carta vetrata oppure magari usi un diluente!
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- Lino Santoro -
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violino7
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Messaggio da violino7 »

Alfredo ha scritto:
Grazie a tutti, non ho provato la viola in bianco, non ho nemmeno fatto i fori per i piroli, li farò dopo la verniciatura.



Alfredo, ti vorrei dare un consiglio, per esserti utile.

E' necessario effettuare dei fori preliminari di diametro piccolo (ma sufficiente comunque per introdurre la base del cono dell'alesatore) direttamente sul blocco del manico grezzo perfettamente squadrato e non ancora lavorato, in corrispondenza della posizione dei fori-piroli.

Se il riporto del disegno è fatto perfettamente simmetrico lateralmente su ambi i lati, puoi poi trapanare con il trapano verticale centrando perfettamente la perpendicolarità dei fori!

Ora, magari, a scavo già avvenuto, potresti avere delle difficoltà a trovare la giusta perpendicolarità e di conseguenza il parallelismo tra tutti i piroli, oltre ad avere possibili problemi di scheggiatura da parte della punta del trapano.
Ultima modifica di violino7 il mercoledì 19 dicembre 2007, 15:30, modificato 6 volte in totale.
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- Lino Santoro -
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claudio
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Messaggio da claudio »

violino7 ha scritto:
Sono invece meravigliato del fatto che tu, tanto interessato alle vernici, abbia voluto ripiegare su una preparazione commerciale, sia pure di qualità!

Le vernici preparate e le preparazioni del legno da Koen Padding e Jose Maria Lozano, hanno ben poco di "commerciale" o "industriale". Grazie alle ricerche di tutti, è bene dirlo, questi due colleghi sono arrivati alla formulazione di vernici ad olio ottimali che seguono fedelmente la tradizione antica. Cuocere vernici ad olio richiede tempo ed esperienza, loro due sono gli unici che per ora hanno avuto la pazienza e il talento di giungere all'obbiettivo prefissato e di condividerlo.
D'altra parte se consideriamo che anche in antico le vernici erano preparate da personale specializzato e vendute attraverso le drogherie, il confronto con le vernice di Padding e Lozano usate sui nostri strumenti non appare azzardato. E' comunque augurabile che un liutaio continui a formulare vernici in proprio perchè ciò aumenta la sua sensibilità e competenza in proposito.
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Alfredo
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Messaggio da Alfredo »

claudio ha scritto:
violino7 ha scritto:
Sono invece meravigliato del fatto che tu, tanto interessato alle vernici, abbia voluto ripiegare su una preparazione commerciale, sia pure di qualità!

Le vernici preparate e le preparazioni del legno da Koen Padding e Jose Maria Lozano, hanno ben poco di "commerciale" o "industriale". Grazie alle ricerche di tutti, è bene dirlo, questi due colleghi sono arrivati alla formulazione di vernici ad olio ottimali che seguono fedelmente la tradizione antica. Cuocere vernici ad olio richiede tempo ed esperienza, loro due sono gli unici che per ora hanno avuto la pazienza e il talento di giungere all'obbiettivo prefissato e di condividerlo.
D'altra parte se consideriamo che anche in antico le vernici erano preparate da personale specializzato e vendute attraverso le drogherie, il confronto con le vernice di Padding e Lozano usate sui nostri strumenti non appare azzardato. E' comunque augurabile che un liutaio continui a formulare vernici in proprio perchè ciò aumenta la sua sensibilità e competenza in proposito.
Questo è esattamente il mio punto di vista, non ritengo infatti le vernici di Padding un prodotto commerciale.
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violino7
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Messaggio da violino7 »

claudio ha scritto:
violino7 ha scritto:
Sono invece meravigliato del fatto che tu, tanto interessato alle vernici, abbia voluto ripiegare su una preparazione commerciale, sia pure di qualità!

Le vernici preparate e le preparazioni del legno da Koen Padding e Jose Maria Lozano, hanno ben poco di "commerciale" o "industriale". Grazie alle ricerche di tutti, è bene dirlo, questi due colleghi sono arrivati alla formulazione di vernici ad olio ottimali che seguono fedelmente la tradizione antica. Cuocere vernici ad olio richiede tempo ed esperienza, loro due sono gli unici che per ora hanno avuto la pazienza e il talento di giungere all'obbiettivo prefissato e di condividerlo.
D'altra parte se consideriamo che anche in antico le vernici erano preparate da personale specializzato e vendute attraverso le drogherie, il confronto con le vernice di Padding e Lozano usate sui nostri strumenti non appare azzardato. E' comunque augurabile che un liutaio continui a formulare vernici in proprio perchè ciò aumenta la sua sensibilità e competenza in proposito.
Perfetto! Tanto di cappello a Koen Padding e Josè Maria Lozano!

Il mio ragionamento è incentrato sulla "artigianalità" del fare un violino!

Un conto è costruirlo e metterci una vernice "comprata", ed un'altro è costuirlo ed elaborarci anche una vernice specifica, personalizzata, ed al violino successivo magari modificarla secondo i gusti!

Io considero anche che la cosa più difficile, sotto un certo punto di vista, forse è fare la vernice.
Quindi il grado di soddisfazione e di qualificazione del liutaio nel costruire interamente uno strumento tutto suo è ben diverso, secondo me!

Poi sicuramente le vernici di Lozano sono migliori di una qualsiasi che posso elaborare io od Alfredo, oppure te stesso!
Hai fatto bene a chiarire, comunque, che quelle vernici sono all'insegna della massima artigianalità!
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Messaggio da Alfredo »

Il tuo discorso è giusto ma allora cosa pensi della vernice degli antichi che tanto ammiriamo e che pare fosse venduta in un negozio specializzato?
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Messaggio da Porthos »

Alfredo ha scritto:Il tuo discorso è giusto ma allora cosa pensi della vernice degli antichi che tanto ammiriamo e che pare fosse venduta in un negozio specializzato?
Qual'è? ha un sito? :D
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edo
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Messaggio da edo »

violino7 ha scritto:
Mi spieghi tu che metodo adoperi? Con semplice carta vetrata oppure magari usi un diluente!
Una piccola rasiera con profilo curvo, anche se sembra strana la scelta di un profilo curvo c'è un motivo: riesci a far lavorare la rasiera fino al bordo da sverniciare senza toccare la vernice sul legno. Più facile a farsi che a dirsi. Per aiutarmi in queste operazioni di precisione indosso degli occhiali ingranditori, aiutano molto a non fare sbagli.
Ho fatto il lavoretto proprio oggi, stasera ti posterò una foto del risultato e della rasiera che ho utilizzato.

Ciao

edo
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claudio
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Messaggio da claudio »

violino7 ha scritto:
Il mio ragionamento è incentrato sulla "artigianalità" del fare un violino!

Un conto è costruirlo e metterci una vernice "comprata", ed un'altro è costuirlo ed elaborarci anche una vernice specifica, personalizzata, ed al violino successivo magari modificarla secondo i gusti!

Come no, allora anche Van Gogh era in difetto? perchè egli usava colori e vernici già pronti che comprava nei negozi locali. E così pure Gauguin, Monet, senza trascurare Caravaggio e gli altri grandi pittori della tradizione antica italiana. Ma forse a noi che non siamo geni non è permesso un simile ardire?

E poi non è esattamente come tu dici: la vernice "comprata", è una vernice prodotta da colleghi per i colleghi. Io stesso l'ho prodotta in proprio molte volte, e visti i buoni risultati di Padding e Lozano, ho deciso che ne farò uso sui miei strumenti. Magari non sempre e comunque, ma la userò tutte le volte che lo riterrò opportuno. Non è così difficile produrre un simile tipo di vernice ad olio, anche se quella all'ambra la lascerei veramente a colui che sa bene quello che fa, ma il fatto che ci siano colleghi che mettano a disposizione la loro esperienza per fornire un buon standard qualitativo mi sembra cosa buona e giusta. Per non parlare poi del metodo di applicazione che tali vernici richiedono: si pensa spesso a un buon pennello in pelo di bue, un pò di vernice, essenza di trementina e il gioco è fatto. Niente affatto: si rimarrebbe stupiti nel constatare che un violoncello è stato verniciato usando solamente le proprie dita. Sembra strano, eppure è così, eppure la tradizione antica ce lo insegna chiaramente.
Perchè usare le dita al posto del pennello? perchè le dita hanno una capacità di "sentire" e di applicare lo strato che nessun pennello al mondo può avere. E questo è il senso più puro dell'artigianalità.
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Alfredo ha scritto:Il tuo discorso è giusto ma allora cosa pensi della vernice degli antichi che tanto ammiriamo e che pare fosse venduta in un negozio specializzato?
Penso che quella notizia non possa essere presa in considerazione! Su di essa pesa il dubbio più "assoluto"!

Il fatto che si sappia che ad un certo punto qualcuno si sia messo a produrre in serie la vernice (da sempre il commercio ha funzionato così!), rappresenta una notizia troppo generica!
Non si sa quanti e quali liutai se ne servissero.
Se ne deduce che non è possibile affermare che la tale bella vernice cremonese del tale liutaio sia quella prodotta dal tale farmacista!

Per quello che mi riguarda, ad esempio di "bella vernice cremonese" io ho sempre preso quella di Antonio Stradivari, che penso sia da questo punto di vista al di sopra di ogni sospetto per avere fama di grande sperimentatore.

Comunque, a proposito dei misteri di tale vernice, mi ricordo che io stesso ho introdotto una volta l'argomento, e mi sembra che alla fine per quanto se ne parli non sia possibile svelare niente!
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claudio ha scritto:
violino7 ha scritto:
Il mio ragionamento è incentrato sulla "artigianalità" del fare un violino!

Un conto è costruirlo e metterci una vernice "comprata", ed un'altro è costuirlo ed elaborarci anche una vernice specifica, personalizzata, ed al violino successivo magari modificarla secondo i gusti!

Come no, allora anche Van Gogh era in difetto? perchè egli usava colori e vernici già pronti che comprava nei negozi locali. E così pure Gauguin, Monet, senza trascurare Caravaggio e gli altri grandi pittori della tradizione antica italiana. Ma forse a noi che non siamo geni non è permesso un simile ardire?
Non so se liuteria e pittura siano perfettamente rapportabili! Certo l'arte c'entra sicuramente in entrambi ma mi sembra che nella pittura non sia espressamente vincolante il materiale con cui essa si produce. (Se non ricordo male c'è persino chi ha utilizzato lo sterco!) Non mi sembra che sia esistito qualcuno che in pittura abbia posto una discriminante riguardo alla provenienza dei colori usati!
claudio ha scritto:E poi non è esattamente come tu dici: la vernice "comprata", è una vernice prodotta da colleghi per i colleghi. Io stesso l'ho prodotta in proprio molte volte, e visti i buoni risultati di Padding e Lozano, ho deciso che ne farò uso sui miei strumenti. Magari non sempre e comunque, ma la userò tutte le volte che lo riterrò opportuno. Non è così difficile produrre un simile tipo di vernice ad olio, anche se quella all'ambra la lascerei veramente a colui che sa bene quello che fa, ma il fatto che ci siano colleghi che mettano a disposizione la loro esperienza per fornire un buon standard qualitativo mi sembra cosa buona e giusta. Per non parlare poi del metodo di applicazione che tali vernici richiedono: si pensa spesso a un buon pennello in pelo di bue, un pò di vernice, essenza di trementina e il gioco è fatto. Niente affatto: si rimarrebbe stupiti nel constatare che un violoncello è stato verniciato usando solamente le proprie dita. Sembra strano, eppure è così, eppure la tradizione antica ce lo insegna chiaramente.
Perchè usare le dita al posto del pennello? perchè le dita hanno una capacità di "sentire" e di applicare lo strato che nessun pennello al mondo può avere. E questo è il senso più puro dell'artigianalità.
Tutto quello che dici è degno di considerazione.
Solo che, se permetti, io sono due anni che studio sulle vernici e voglio continuare su questa strada per prendermi delle soddisfazioni!

Per il momento la faccenda è tutta qui, direi sul piano strettamente di "cultura liutaria".
E' per questo che non escludo alcuna eventualità, perchè non si finisce mai di imparare!
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Messaggio da claudio »

violino7 ha scritto:
Tutto quello che dici è degno di considerazione.
Solo che, se permetti, io sono due anni che studio sulle vernici e voglio continuare su questa strada per prendermi delle soddisfazioni!

Tu sei libero di prenderti tutte le soddisfazioni che vuoi, però quando dici delle cose inesatte e le dici in pubblico mi sembra giusto che se ne discuta.

In quanto alla liuteria e alla pittura: ebbene sì, esse sono perfettamente rapportabili, almeno per quello che riguarda i materiali.
D'altra parte se consideriamo che almeno da qualche parte i nostri liutai dovessero acquistare resine e colori, ti pare che quell'antico droghiere non avesse anche le vernici già pronte. Ti dico questo perchè già nel ricettario di De Mayerne è citato un rinomato droghiere londinese, con tanto di indirizzo, ove procurarsi tutti i materiali di cui stiamo parlando. Certo, non abbiamo ancora prove di un droghiere italiano, ma che ci fossero fin dall'antichità artigiani dediti alla produzione di vernici è praticamente fuor di dubbio. E' pur vero, comunque, che nei manuali di pittura si citano procedimenti e ricette per la produzione in proprio di colori e vernici, ma questo era dovuto esclusivamente al fatto che ogni artista doveva conoscere profondamente il modo di fare le vernici e di trattare i colori.
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Messaggio da aldeo »

Nel '700 molti pittori francesi per ottenere un colore bruno usavano la "mummia" , un colorante fatto con i pezzi delle mummie egiziane. Spero che qualche liutaio non abbia fatto uso di tale colorante, altrimenti i suoi violini sarebbero adatti solo per le marce funebri! :lol: :lol: :lol: :lol:
dice che l'età porta saggezza; la mia deve averla dimenticata da qualche parte!
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aldeo ha scritto:Nel '700 molti pittori francesi per ottenere un colore bruno usavano la "mummia" , un colorante fatto con i pezzi delle mummie egiziane. Spero che qualche liutaio non abbia fatto uso di tale colorante, altrimenti i suoi violini sarebbero adatti solo per le marce funebri! :lol: :lol: :lol: :lol:

Il cosiddetto "nero di mummia" non è altro che asfalto o bitume naturale, il nome deriva dal fatto che gli egizi lo usavano come ingrediente per le mummificazioni. Il bitume è da sempre stato usato in pittura anche in liuteria, oggi lo si può trovare nei negozi specializzati a pochi euro il chilo. Oggi è comunemente noto come "Bitume di Giudea" o "Asfalto siriano". Io lo uso appunto nelle vernici ad olio per conferire colorazioni brune e smorzare i toni troppo accesi di alcune lacche di alizarina.
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