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Non solo barzellette sui violisti, please :)
aldeo
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Messaggio da aldeo »

Claudio, ora non ricordo dove lo lessi, ma parlava proprio di pezzi di mummia, anzi addirittura di cuore (che veniva conservato separatamente dalla mummia vera e propria, in appositi canopi).
Ovviamente non ho potuto constatare d persona: :lol: :lol: :lol:
dice che l'età porta saggezza; la mia deve averla dimenticata da qualche parte!
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violino7
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Messaggio da violino7 »

claudio ha scritto:
Tu sei libero di prenderti tutte le soddisfazioni che vuoi, però quando dici delle cose inesatte e le dici in pubblico mi sembra giusto che se ne discuta.
Ho già chiarito che per "commerciale" intendevo "trovato in commercio" in alternativa ad "artigianale" = "fatto da sè stesso" e non nel significato di
"di scarsa qualità" come alcune volte viene inteso questo termine, fatta salva, quindi, la bontà dei prodotti di Lozano!

Se è a questo che ti riferisci.
.
Ricercare sopra tutto due cose: la verità e la bellezza.

- Lino Santoro -
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claudio
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Messaggio da claudio »

violino7 ha scritto:
Ho già chiarito che per "commerciale" intendevo "trovato in commercio" in alternativa ad "artigianale" = "fatto da sè stesso" e non nel significato di
"di scarsa qualità" come alcune volte viene inteso questo termine, fatta salva, quindi, la bontà dei prodotti di Lozano!

Se è a questo che ti riferisci.

Stradivari ha prodotto nella sua vita qualcosa come più di 1200 strumenti, in pratica si è trattato nè più nè meno di una manifattura di artigianato in cui il Maestro non trascurava di dare la sua impronta ad ogni strumento, ma che in ogni caso si trattava strumenti quasi interamente costruiti dai figli ed altri garzoni di bottega. Quindi i violini di Stradivari, secondo il tuo modo di vedere, sono "commerciali"?

I numerosi violini di Guarneri del Gesù in cui sarebbero visibili le impronte della personalità della moglie Caterina e del padre Giuseppe, sono da intendere "commerciali"?

I costruttori di viole da gamba non erano intagliatori e spesso facevano scolpire le teste dei loro manici da artigiani specializzati nell'intaglio. Quindi queste pregevoli viole prodotte tra 600 e 700 sono da intendere "commerciali"?

Nel caso di Lozano e Padding i quantitativi di vernice sono talmente ridotti, si parla di circa 15 litri per ogni ciclo produttivo, da rendere ridicola l'idea del "commerciale" o del "prodotto in serie". Perchè questa vernice prodotta con mezzi assolutamente artigianali varia di volta in volta ed è lontanissima dai prodotti sintetici industriali in vendita presso i centri di bricolage.

Come già detto molte volte in più discussioni, il mistero della vernice cremonese, non è mai stato nel tipo di vernice da usare, ma piuttosto nella pratica con cui essa veniva applicata. Per questo motivo bisogna parlare di "sistema cremonese antico di verniciatura" e non di "vernice cremonese".

L'idea di un liutaio romanticamente chiuso nel suo laboratorio intento al lavoro al lume di una candela, ispirato dal genio dell'arte, è cosa che appartiene alla stessa iconografia che ha contribuito ad alimentare i falsi miti che per così tanto tempo hanno infestato la storia della liuteria.

Comunque è importante che tu ti faccia spesso latore di molti luoghi comuni duri a morire, è importante discuterne.
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edo
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Messaggio da edo »

edo ha scritto: Una piccola rasiera con profilo curvo,
eccola

Immagine


ciao

edo
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violino7
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Messaggio da violino7 »

edo ha scritto:
edo ha scritto: Una piccola rasiera con profilo curvo,
eccola

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ciao

edo
Grazie, Edo!
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violino7
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Messaggio da violino7 »

claudio ha scritto:
violino7 ha scritto:
Ho già chiarito che per "commerciale" intendevo "trovato in commercio" in alternativa ad "artigianale" = "fatto da sè stesso" e non nel significato di
"di scarsa qualità" come alcune volte viene inteso questo termine, fatta salva, quindi, la bontà dei prodotti di Lozano!

Se è a questo che ti riferisci.

Stradivari ha prodotto nella sua vita qualcosa come più di 1200 strumenti, in pratica si è trattato nè più nè meno di una manifattura di artigianato in cui il Maestro non trascurava di dare la sua impronta ad ogni strumento, ma che in ogni caso si trattava strumenti quasi interamente costruiti dai figli ed altri garzoni di bottega. Quindi i violini di Stradivari, secondo il tuo modo di vedere, sono "commerciali"?

I numerosi violini di Guarneri del Gesù in cui sarebbero visibili le impronte della personalità della moglie Caterina e del padre Giuseppe, sono da intendere "commerciali"?

I costruttori di viole da gamba non erano intagliatori e spesso facevano scolpire le teste dei loro manici da artigiani specializzati nell'intaglio. Quindi queste pregevoli viole prodotte tra 600 e 700 sono da intendere "commerciali"?

Nel caso di Lozano e Padding i quantitativi di vernice sono talmente ridotti, si parla di circa 15 litri per ogni ciclo produttivo, da rendere ridicola l'idea del "commerciale" o del "prodotto in serie". Perchè questa vernice prodotta con mezzi assolutamente artigianali varia di volta in volta ed è lontanissima dai prodotti sintetici industriali in vendita presso i centri di bricolage.

Come già detto molte volte in più discussioni, il mistero della vernice cremonese, non è mai stato nel tipo di vernice da usare, ma piuttosto nella pratica con cui essa veniva applicata. Per questo motivo bisogna parlare di "sistema cremonese antico di verniciatura" e non di "vernice cremonese".

L'idea di un liutaio romanticamente chiuso nel suo laboratorio intento al lavoro al lume di una candela, ispirato dal genio dell'arte, è cosa che appartiene alla stessa iconografia che ha contribuito ad alimentare i falsi miti che per così tanto tempo hanno infestato la storia della liuteria.

Comunque è importante che tu ti faccia spesso latore di molti luoghi comuni duri a morire, è importante discuterne.
Quello che penso io è che dobbiamo fermarci al significato etimologico della parola, insisto!
Altrimenti rischiamo di tentare di stravolgere il significato della lingua italiana andando a cercare significati che non ho voluto dare e rischiando di finire anche sul patologico!
.
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Messaggio da claudio »

violino7 ha scritto:
Quello che penso io è che dobbiamo fermarci al significato etimologico della parola, insisto!
Altrimenti rischiamo di tentare di stravolgere il significato della lingua italiana andando a cercare significati che non ho voluto dare e rischiando di finire anche sul patologico!

Io rispondo con i fatti, e questo non è patologico. Se per te rimanere a corto di fatti è patologico, questo è un problema che non mi riguarda.
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violino7
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Messaggio da violino7 »

claudio ha scritto:
Io rispondo con i fatti, e questo non è patologico........
Per me è già patologico. Non vedo la relazione tra i fatti da te elencati e il significato letterale che ho voluto dare ad una parola!
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claudio
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Messaggio da claudio »

Violino7, o rispondi con i fatti oppure fai a meno di dispensare patenti patologiche. Io normalmente mi limito al contraddittorio senza il bisogno di offendere nessuno.
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Manfio
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Messaggio da Manfio »

Io concordo con Claudio. L'idea di un artista o artigiano lavorando da solo è assai rara. Gli artisti e liutai contavono con l'aiuto di parechi lavoratori, come è il caso di Bernini, Cellini, Verrochio e... Stradivari. Del Gesù poteva contare soltanto con il vecchio padre e la moglie Catarina, che non aveva figli e, così disponeva di tempo libero.

L'idea di un liutaio lavorando da solo nel suo laboratorio è più una idea odierna che antica.

Noi liutai oggi abbiamo bisogono di lavorare da solo perchè:

- non possiamo prendere "garzone di bottega" o "fattorini" per aiutarci, la legge non permette la contratazione di bambini;

- impiegati costano troppo;

- il mercato non è più forte com'era all tempo degli Amati o dell Stradivari.

Oggi, con la concorreza dei liutai Cinesi, i liutai hanno bisogno di offrire all mercato strumenti di una qualità molto buona, sia dal punto stetico che acustico. Non cè luogo per egocentrismi.

Io utilizzo la vernice di Padding alla mia maniera, e ci sono molti che dicono che la vernice Cremonese era comprata già preparata dalle stesse persone che offrivano prodotti per i pittori e artisti.
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claudio
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Messaggio da claudio »

Sì, ci sono molti studiosi che sono concordi nello ritenere che la vernice cremonese la si comprasse già pronta nelle drogherie. D'altra parte questo lo si trova documentato nei documenti originali che riguardano la pittura antica, come nel ricettario di De Mayerne.

Ma il solo pensare che usare una vernice prodotta da un collega possa in qualche modo inficiare "l'artigianalità" di uno strumento e possa in qualche modo privare il liutaio di un suo apporto sostanziale allo strumento mi fa semplicemente ridere.
Allora i liutai che costruiscono chitarre, noti per usare quotidianamente colle epossidiche, vernici alla nitrocellulosa, fibra di carbonio, e molti altri materiali di sintesi, cosa dovrebbero dire?

Va da sè che io non amo i materiali sintetici e quindi non amo strumenti in cui sono stati usati tali prodotti: non è solo una questione filologica, ma meramente funzionale. Si provi a restaurare una vernice alla nitrocellulosa o a intervenire su un pezzo incollato con colla epossidica, sarà un'esperienza unica nel suo genere e il restauratore sarà in quel modo più simile ad un carrozziere che ad un liutaio.

Va da sè che il liutaio deve conoscere ciò che usa e che dovrebbe essere capace di produrre in modo plausibile qualsiasi vernice, altrimenti non si riuscirà mai a capire fino in fondo ciò che una vernice significa veramente per uno strumento.

Nei precedenti interventi si è voluto in qualche modo distinguere il "commerciale" da "artigianale", intendendo con quest'ultima parola il "fatto da sè". Lozano e Padding le vernici le fanno proprio da sè, quindi non ci sono problemi. :lol:
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valternahar
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Messaggio da valternahar »

Tra l'altro allora il liutaio dovrebbe anche farsi da solo la colla, facendo bollire cascami di animali, o fabbricarsi le corde, se non forgiarsi sgorbie e lime... certo che se uno lo fa è lodevole e la sperimentazione credo sia sempre utile.
Segnalo un libro, che ho trovato molto interessante e ben scritto, sulla storia del colore principalmente, ma che mi sembra attinente a questo discorso selle vernici:
COLORE - Una biografia di Philip Ball - BUR Saggi
A proposito, perché non aprire un topic, o una sezione, dedicato ai libri?
Sarebbe molto utile trovare le notizie bibliografiche riunite e facilmente consultabili.
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Giovane_Liutaia
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Messaggio da Giovane_Liutaia »

valternahar ha scritto: A proposito, perché non aprire un topic, o una sezione, dedicato ai libri?
Sarebbe molto utile trovare le notizie bibliografiche riunite e facilmente consultabili.
Concordo! :D

Per il resto, in effetti la discussione è davvero interessante.
Personalmente la visione di Claudio mi trova d'accordo; certo però se si desidera sperimentare per un interesse personale, perchè no?
Spesso ci si inchioda sul concetto di "artigianale".

Penso ad alcuni amici pittori dei tempi dell'Accademia, che si erano fissati a voler utilizzare colori fatti da loro con i pigmenti e gli olii alla maniera rinascimentale.
Ciò non gli ha impedito di fare dei quadri privi di interesse e di contenuto ...

P.S. Ma dove si trova un legno così bello (parlo della foto di apertura del topic)? A Mondomusica di quest'anno c'era qualcosa del genere? Dove bisogna andare ?? HELP ME :roll:
Sbozzato, scalpellato e dipinto da GL.
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Alfredo
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Messaggio da Alfredo »

Giovane_Liutaia ha scritto: P.S. Ma dove si trova un legno così bello (parlo della foto di apertura del topic)? A Mondomusica di quest'anno c'era qualcosa del genere? Dove bisogna andare ?? HELP ME :roll:
:wink:
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Messaggio da aldeo »

Alfredo ha scritto:
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a volte trova, ma sempre si stanca! :lol: :lol: :lol: :lol: :lol:
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