La mia prima Viola: Antonio e Girolamo Amati, 1615

Non solo barzellette sui violisti, please :)
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claudio
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Messaggio da claudio »

davidesora ha scritto: L'originalità di questa viola per me è abbastanza credibile, gli "esperti" ci vedono anche la mano del giovane Nicolò che allora coadiuvava il padre Girolamo nella bottega, anche questo mi risulta abbastanza credibile confrontando lo strumento in questione con la viola Stauffer sempre di Girolamo costruita una decina d'anni prima.

La mano sul fuoco è sempre meglio non mettercela, ma in questo caso non penso che brucerebbe troppo.......

Davide
Non ho mai visto questa viola, quindi non posso dire nulla sulla sua autenticità o meno, e comunque non essendo un esperto qualificato mi limito ad esprimere un'opinione. Ho seguito la vicenda che ha riportato alla luce questo strumento e le perplessità che mi ha suscitato sono molte, non tanto sullo strumento stesso, ma sulle procedure che si sono seguite.

Il primo dubbio è basato sul fatto che nei decenni passati molti dubbi sono stati espressi sull'autenticità dello strumento, e sappiamo che gli esperti delle precedenti generazioni non fossero proprio degli incompetenti. Interessante sarebbe stato capire la ragione di questi dubbi e sul perchè si è pensato per così tanto tempo che questa non fosse un'autentica viola Amati.

Da articoli e interviste sull'argomento la mia perplessità è aumentata poichè mi sembra che invece di ricercare una verità obiettiva, si è andati alla ricerca di esperti che qualificassero la viola come autentica. Questo purtroppo succede spesso nel campo dell'arte, vedasi ad esempio una recente vicenda riguardante un supposto quadro di Leonardo conservato in una cassetta di sicurezza di una banca Svizzera, la cui autenticità è stata stabilita da esperti, anche sulla scorta di ricerche scientifiche che ritengono l'opera "pienamente compatibile" con la mano di Leonardo e con il periodo in cui egli è vissuto. Tuttavia il quadro io lo trovo orribile e forse Leonardo si è già rigirato nella tomba.

Esempi del genere nel campo dell'arte ce ne sono a bizzeffe, come dimostrato dalla vicenda del falsario Eric Hebborn, le cui opere una volta certificate dagli esperti, sulla scorta di dati scientifici "pienamente compatibili", furono inserite nei musei ed ancora oggi le possiamo ammirare attribuite ai grandi maestri della pittura antica.

Nel campo dei violini antichi o d'epoca, le vicende non sono diverse, in cui si insiste spesso sulla certificazione di uno strumento invece che sulla ricerca di una verità obiettiva (e non assoluta).

Quindi le mie perplessità non sono tanto sullo strumento, che non conosco, ma piuttosto sul metodo che si è perseguito sull'attribuzione.

ps
Ho un pò di confusione in testa su Antonio Amati, forse complice il fatto di essermi documentato su fonti non proprio attendibili: pensavo che Antonio Amati fosse sopravvissuto al fratello Girolamo, invece scopro che è morto nel 1607 e che l'erede che ha continuato la tradizione di famiglia fu di fatto Nicola o Niccolò Amati, figlio di Girolamo.
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Messaggio da davidesora »

Beh, la certezza sull'autenticità di questo o quello strumento non è mai scontata, soprattutto quando il valore schizza alle stelle nel caso di attribuzione a nomi altisonanti.
Però, pur non essendo nemmeno io in grado di fare expertise di questo calibro, se questa viola è una copia mi sentirei di fare i più sentiti complimenti a chi l'ha realizzata, anche il legno pare essere dello stesso tronco di un'altra viola sempre attribuita a Girolamo (la Ex-Wittgenstein), ma magari anche questa è stata fatta dello stesso copista.... :D :D :D

Considerando poi che la viola è musealizzata in modo definitivo e permanente mi sento di fidarmi un po' di più, nessun privato che deve monetizzare all'orizzonte. :wink:
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claudio
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Messaggio da claudio »

Il fatto che lo strumento sia in un museo non diminuisce affatto il suo "potere contrattuale", avere uno strumento autentico o falso, fa grande differenza per l'attrattiva del museo stesso, anche se a volte un falso può destare più interesse di un originale (vedi la storia delle opere di Eric Hebborn).

Oggi ho parlato con Bruce Carlson riguardo questo strumento, il quale ha potuto ben visionare la viola insieme a Charles Beare circa quindici anni fa, mi ha detto che si tratta di un bellissimo strumento e che per loro è sicuramente attendibile. Quindi ogni dubbio dovrebbe essere risolto, ma come ho detto nel mio messaggio precedente, aldilà dell'autenticità vera o presunta di uno strumento, quel che mi preme evidenziare è il metodo con cui si procede alla sua attribuzione, e per quel che ho potuto documentarmi, più di qualche dubbio mi è stato suscitato proprio dal metodo con cui si è proceduto. Per questo motivo aspetto anch'io di avere tra le mani la monografia per farmi un'idea più completa.
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kalte-sterne
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Messaggio da kalte-sterne »

Rieccomi, 18 mesi dopo circa averla iniziata, finalmente, tra fortune, sfortune, aiutini grossi e piccoli, errori, adattamenti, ...
sono arrivato alla fine di questa viola.
Stilisticamente lo so, ci sono un sacco di grossolanità.
Speriamo di strumento in strumento di migliorarmi sempre, acquistando più pulizia e precisione. Adesso la farò provare a qualche amico violista, sono curioso di sentire qualche parere sul suono, che a me (che in questo caso non sono per niente obbiettivo), pare bellissimo !! Sarà a causa di tutte le notti rubate al sonno, che ci ho passato sopra !
Attendo le vostre critiche del caso. Sono una spugna per ogni consiglio, o nota per il futuro.
Una cosa lasciatemela dire: la soddisfazione, come del resto era successo con il primo violino, è TOTALE. Qualcosa di indescrivibile quando ne ho sentito il primo suono !

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Messaggio da claudio »

Intanto complimenti, lo strumento mi piace molto, si vede che è stato realizzato con passione. Se poi il suono rende giustizia a questo tuo lavoro, direi che l'obiettivo è stato centrato in pieno. Mi piacerebbe sentirla, spero di averne occasione. Bella anche la vernice e più che gradevole il colore.

Da migliorare senza'altro la manualità sul riccio, augurandoti che non si arrivi mai ad un risultato asettico ed impersonale.
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violino7
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Messaggio da violino7 »

Complimenti :)

Il "primo" strumento va preso per quello che è, come viene, ed è bello proprio per la sua unicità, credo!

Anch'io avrò una mia prima viola, per il momento sono solo al progetto e poche altre cose.
.
Ricercare sopra tutto due cose: la verità e la bellezza.

- Lino Santoro -
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Messaggio da kalte-sterne »

intanto grazie delle belle parole, il parere di persone esperte come voi, conta molto per me. Sto raccogliendo un po' di parere sul suono e sulla comodità di questo strumento. Già sono arrivate alcune critiche, probabilmente anche ancora risolvibili, tra le quali:
- il do se suonato forte "frulla". e in effetti ho potuto constatare che ho fatto pochissima "pancia" sotto la corda sulla tastiera. anzi non ce n'è quasi, a differenza delle altre corde.. :roll:
- il la è un po' basso, se suonato singolo, i crini passano molto vicino al legno della tavola alla CC.. qui vedrò, ma in caso dovrei rifare il ponticello.
- le tacche per le corde sul ponticello, a qualcuno sono sembrate troppo vicine, ad altri no. io ho diviso lo spazio per 5, equidistante

proseguono i sondaggi.
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davidesora
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Messaggio da davidesora »

kalte-sterne ha scritto: Sto raccogliendo un po' di parere sul suono e sulla comodità di questo strumento. Già sono arrivate alcune critiche, probabilmente anche ancora risolvibili, tra le quali:
- il do se suonato forte "frulla". e in effetti ho potuto constatare che ho fatto pochissima "pancia" sotto la corda sulla tastiera. anzi non ce n'è quasi, a differenza delle altre corde.. :roll:
- il la è un po' basso, se suonato singolo, i crini passano molto vicino al legno della tavola alla CC.. qui vedrò, ma in caso dovrei rifare il ponticello.
- le tacche per le corde sul ponticello, a qualcuno sono sembrate troppo vicine, ad altri no. io ho diviso lo spazio per 5, equidistante

proseguono i sondaggi.
Eh si, la convessità della tastiera serve maggiore sul Do e minore sul La, non il contrario, al massimo uguale.
La distanza delle corde sul ponticello non va ricavata dividendo per 5 lo spazio sul ponticello ma è una misura relativa solamente alle corde.

E' fondamentale sentire l'opinione dei musicisti per questo genere di cose, sarebbe interessante sapere qualche misura per concretizzare le sensazioni e capire qualcosa, come ad esempio:

-altezza corde attuale, misurata dalla tastiera a sotto alle corde
-raggio della curva sulle corde al ponticello, misurato sopra alle corde (2 raggi : La-Re-Sol e Re-Sol-Do)
-distanza La>Do al ponticello, misurata con il calibro esternamente alle corde
- inclinazione laterale del piano del manico, ossia se dritto, inclinato verso il Do oppure verso il La e di quanto.
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kalte-sterne
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Messaggio da kalte-sterne »

allora, nel frattempo ho ripreso un po' la curvatura del ponticello.
dopodichè aggiungo qualche misurazione:

-altezza corde attuale, misurata dalla tastiera a sotto alle corde
DO: 5 mm
LA: 3,5 mm

(sono un po' basse temo, però non mi pare scomoda da suonare. anche qui sentirò qualche violista)

-raggio della curva sulle corde al ponticello, misurato sopra alle corde (2 raggi : La-Re-Sol e Re-Sol-Do)

La- Re- Sol:mm 26,5
Re- Sol - Do: mm 26

-distanza La>Do al ponticello, misurata con il calibro esternamente alle corde

mm 39,5

- inclinazione laterale del piano del manico, ossia se dritto, inclinato verso il Do oppure verso il La e di quanto.
temo di non aver dato un inclinazione particolare. in teoria è dritto. se ci fosse un'inclinazione .. è stata causale.. !

grazie per i pareri !
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Messaggio da svanni »

Approfitto della discussione e delle foto per esporre un dubbio che ho sempre avuto.
Riguarda la vernice. Ho visto diverse volte violini verniciati in modo che a livello visivo la vernice sembri spessa e quasi "umida" e "appiccicosa", cosa che poi al tatto ovviamente non è. L'effetto è un po' come quello che vedo nelle foto di questa viola.
Una volta ho chiesto al liutaio che aveva fatto un violino a questo modo e mi ha detto che è un effetto voluto che lui cercava per differenziare quello strumento dal classico stile "cremonese" (parole sue), nel quale la vernice risulta visivamente molto sottile e uniforme.
A questo proposito mi chiedo se è un effetto ricercato appositamente anche da altri, perchè lo si fa e a grandi linee come questo tipo di risultato sia ottenuto.
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Messaggio da davidesora »

kalte-sterne ha scritto:allora, nel frattempo ho ripreso un po' la curvatura del ponticello.
dopodichè aggiungo qualche misurazione:

-altezza corde attuale, misurata dalla tastiera a sotto alle corde
DO: 5 mm
LA: 3,5 mm

(sono un po' basse temo, però non mi pare scomoda da suonare. anche qui sentirò qualche violista)

-raggio della curva sulle corde al ponticello, misurato sopra alle corde (2 raggi : La-Re-Sol e Re-Sol-Do)

La- Re- Sol:mm 26,5
Re- Sol - Do: mm 26

-distanza La>Do al ponticello, misurata con il calibro esternamente alle corde

mm 39,5

- inclinazione laterale del piano del manico, ossia se dritto, inclinato verso il Do oppure verso il La e di quanto.
temo di non aver dato un inclinazione particolare. in teoria è dritto. se ci fosse un'inclinazione .. è stata causale.. !

grazie per i pareri !
L'altezza corde è un po' bassa ma potrebbe essere apprezzata dai musicisti esperti, se la convessità della tastiera è ben fatta ed evita sbattimenti sui bassi sarà sicuramente comoda.
Sulla mia ultima viola l'ho fatta 5,6 sul Do e 4,2 sul La, praticamente come sul violino ma escludendo il Mi, ma queste misure sono molto influenzabili dal grado di tensione e rigidità dei diversi materiali con cui possono essere fatte le corde.

Il raggio sopra alle corde mi sembra un po' strano, sulla mia viola è di 39 mm, forse c'è qualcosa che non va nel tuo modo di misurazione perchè se fosse veramente 26mm sarebbe decisamente troppo curvo.

La distanza Do/La è un po' larga, io non vado mai oltre i 38/38,5mm, che è anche la massima larghezza indicata sul Weisshaar (che indica da 36,5 a 38mm).

L'ultima parola su queste dimensioni spetta sempre al musicista, ma in mancanza di indicazioni io mi attengo a quanto sopra
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Messaggio da kalte-sterne »

Grazie Davide !
si probabilmente a causa della mia inesperienza ho sbagliato a misurare i raggi che mi hai chiesto.
se non ti è di troppo disturbo, mi posteresti una foto di come effettuare la misurazione ?
La distanza Do/La è un po' larga, io non vado mai oltre i 38/38,5mm, che è anche la massima larghezza indicata sul Weisshaar (che indica da 36,5 a 38mm).
Pensa che ai due violisti cui l'ho fatta provare finora, le corde sono sembrate un po' ravvicinate nella zona tra fine tastiera e ponticello !
(sempre ammesso che io abbia misurato correttamente !!) :roll:
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Messaggio da davidesora »

Per misurare il raggio sopra alle corde io uso dei modellini che riproducono i vari raggi (uno ogni 0,5mm, ad es. 39, 39.5, 40, 40,5 ecc.), fatti come il modellino che si usa per la curva della tastiera.
Li appoggi su tre corde per volta e cerchi quello che, appoggiando sulla corda centrale, tocchi le altre due con un minimo di movimento.

Per misurare la larghezza delle corde al ponticello uso un calibro (di plastica per non rovinare la fasciatura delle corde) misurando all'esterno delle corde.
Ovviamente questa misura comprende anche lo spessore delle corde, per ricavarne la misura da centro a centro occorre detrarre mezzo spessore della 4° corda e mezzo della 1° corda.

Se il musicista preferisce misure diverse va sicuramente ascoltato, i liutai sono qui apposta per personalizzare le misure della montatura a seconda delle esigenze personali, l'importante è essere consapevoli di quello che si sta facendo.
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Messaggio da claudio »

svanni ha scritto:Approfitto della discussione e delle foto per esporre un dubbio che ho sempre avuto.
Riguarda la vernice. Ho visto diverse volte violini verniciati in modo che a livello visivo la vernice sembri spessa e quasi "umida" e "appiccicosa", cosa che poi al tatto ovviamente non è. L'effetto è un po' come quello che vedo nelle foto di questa viola.
Una volta ho chiesto al liutaio che aveva fatto un violino a questo modo e mi ha detto che è un effetto voluto che lui cercava per differenziare quello strumento dal classico stile "cremonese" (parole sue), nel quale la vernice risulta visivamente molto sottile e uniforme.
A questo proposito mi chiedo se è un effetto ricercato appositamente anche da altri, perchè lo si fa e a grandi linee come questo tipo di risultato sia ottenuto.
Le vernici quando sono nuove brillano tutte in modo piuttosto irriverente, non per niente si dice "nuovo fiammante", poichè le superfici risplendono al massimo grado. Quindi è un effetto normale per ciò che riguarda le vernici ad alcool, ed è un pò meno normale se si tratta di vernici ad olio, poichè queste ultime posseggono in genere un lucido meno "sparato". Ciò che vale un pò per tutti i tipi di vernice il lucido eccessivo tende ad attenuarsi con il tempo, salvo poi riprenderlo se si rilucida la vernice usando un polish. Cosa molto importante ai fini di un lucido pronunciato ma non "spietato" è il levigare sapientemente le superfici verniciate.
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Messaggio da kalte-sterne »

Comunque sia, per la cronaca, ho usato colori a olio, stesi a mano.
Comprati già pronti (io non sarei in grado di farla)
Esattamente sono circa 5 mani di vernice di copale del madagascar. e poi una decina di mani di vernice di colofonia "brown".
Ancora 3 mani di copale.
e infine lucidatura con cera polish.
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