Viola 41, lavori in corso

Non solo barzellette sui violisti, please :)
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davidesora
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Re: Viola 41, lavori in corso

Messaggio da davidesora »

lorenzo fossati ha scritto: sabato 28 ottobre 2017, 15:20 a me spesso dicono che abbondo troppo con le sgusce (o sguscie? mi è sorto un atroce dubbio :) ) a scuola il maestro mi ha insegnato a fare una sguscia interna, che ricordo anche Claudio una volta ha notato dicendomi che gli spessori andrebbero fatti partire gentilmente e non con un tratto spigoloso come quello che lascia una sgorbia. ora, se uno vuole fare sguscia non pronunciata (mettiamo massimo 3 ma anche 3.25) come sembra sia la preferenza dei molti e far partire gli spessori gentilmente senza spigolature all'interno, non ho capito come si possa fare ad ottenere gli spessori al bordo di cui parlava Davide, e che anch'io seguo dai tempi della scuola (2 2.2 tavola con 2.7 sugli zocchetti e tra le c, 2.3 2.5 fondo con 3 sugli zocchetti e tra le c - misure per violino). a riguardo mi sono fatto mandare un articolo che non ho ancora avuto il tempo di leggermi che dovrebbe trattare proprio dell'argomento, uscito sulla newsletter della MVA
é una questione di transizione, lo spessore parte più alto al filetto e si assottiglia progressivamente fino al minimo per poi risalire, senza bruschi "gradini".
A seconda dell'ampiezza della sguscia il punto di minimo spessore si troverà più all'interno o più all'esterno verso il bordo.
Nell'era delle scansioni TAC questo dettaglio, una volta difficile da capire, è ora agli occhi di tutti, nessun gradino o "sguscia interna" vicino al bordo con buona pace dei maestri che insegnano in questo modo..... :roll:

Viola Amati della Galleria Estense (la quinta gialla sovrapposta non c'entra)
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PS qual'è l'articolo di cui parli della MVA (Michigan Violinmaker Association)?
lorenzo fossati
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Re: Viola 41, lavori in corso

Messaggio da lorenzo fossati »

davidesora ha scritto: sabato 28 ottobre 2017, 15:47
lorenzo fossati ha scritto: sabato 28 ottobre 2017, 15:20 a me spesso dicono che abbondo troppo con le sgusce (o sguscie? mi è sorto un atroce dubbio :) ) a scuola il maestro mi ha insegnato a fare una sguscia interna, che ricordo anche Claudio una volta ha notato dicendomi che gli spessori andrebbero fatti partire gentilmente e non con un tratto spigoloso come quello che lascia una sgorbia. ora, se uno vuole fare sguscia non pronunciata (mettiamo massimo 3 ma anche 3.25) come sembra sia la preferenza dei molti e far partire gli spessori gentilmente senza spigolature all'interno, non ho capito come si possa fare ad ottenere gli spessori al bordo di cui parlava Davide, e che anch'io seguo dai tempi della scuola (2 2.2 tavola con 2.7 sugli zocchetti e tra le c, 2.3 2.5 fondo con 3 sugli zocchetti e tra le c - misure per violino). a riguardo mi sono fatto mandare un articolo che non ho ancora avuto il tempo di leggermi che dovrebbe trattare proprio dell'argomento, uscito sulla newsletter della MVA
é una questione di transizione, lo spessore parte più alto al filetto e si assottiglia progressivamente fino al minimo per poi risalire, senza bruschi "gradini".
A seconda dell'ampiezza della sguscia il punto di minimo spessore si troverà più all'interno o più all'esterno verso il bordo.
Nell'era delle scansioni TAC questo dettaglio, una volta difficile da capire, è ora agli occhi di tutti, nessun gradino o "sguscia interna" vicino al bordo con buona pace dei maestri che insegnano in questo modo..... :roll:

Viola Amati della Galleria Estense (la quinta gialla sovrapposta non c'entra)
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PS qual'è l'articolo di cui parli della MVA (Michigan Violinmaker Association)?
è no 72 april 2008 pag 9, "Plate graduation on a few fine old fiddles" ci ho dato una scorsa ora non è quello che cercavo, non fa neanche cenno agli spessori sui bordi, ne avevo letto un pezzetto di un altro vecchio articolo ed avevo chiesto se potevano procurarmelo per intero, ma non è quello che cercavo. provo a sentire se si trova (magari riuscissi a dare il numero della newsletter, devo cercare tra paccate di fotocopie)

si sui poster si vedono le sezioni degli strumenti ma si vede anche che come dici tu lo spessore minimo non sta sul filetto o in prossimità del bordo dove si inizia a scavare, dunque il mio dilemma rimane :) un'altra soluzione che ho provato è spostare il punto più profondo della sguscia un po' più in dentro, ma così si rischia una bombatura a schiena d'asino che non è apprezzata, facendo partire la bombatura dal filetto l'unica è la sguscia interna, o tenere il punto più sottile ad occhio e croce un centimetro abbondante più verso l'interno, a livello acustico e strutturale non so cosa possa cambiare ma io mi sono sempre trovato bene così, per due volte che ho provato a cambiare mantenendo gli spessori più importanti i violini non suonavano, se non altro posso dedurre che da qualche parte questi spessori minimi lungo i contorni delle tavole devono starci, credo per permettere al legno di entrare in vibrazione scrollandosi un po' la rigidità imposta dalle fasce
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Re: Viola 41, lavori in corso

Messaggio da davidesora »

Occorre fare una distinzione tra la sguscia della bombatura finita e il canale della sguscia che si fa inizialmente dopo aver filettato (o prima di aver filettato come nel mio caso, ma ai fini dello spessore è la stessa cosa).
In questo caso lo spessore minimo di questo canale sarà più alto dello spessore minimo che si avrà nella sguscia a bombatura finita, in ogni caso non sarà mai in corrispondenza del filetto ma appena all'interno, il filetto rimane in leggera salita.
Tu di quale sguscia stai parlando?
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Re: Viola 41, lavori in corso

Messaggio da lorenzo fossati »

sto parlando della seconda sguscia che dici tu, quella diciamo definitiva, comunque a prescindere con lo spessimetro io prendo lo spessore appena dentro il bordo, dopo la zona di 7 8 mm che si lascia piatta per l'incollaggio delle fasce, gli spessori minori li tengo li, poi salgo ed eventualmente se il legno lo consente riduco sui polmoni in zona centrale. mi da l'idea che a livello strutturale tenersi sottili lungo il perimetro consenta di ottenere dei bassi più corposi, un po' come il funzionamento di un altoparlante... tweeter e woofer hanno diametri decisamente differenti e chi suona strumenti elettrici conosce bene la differenza che passa tra un cono a 10 ed uno a 12 pollici. il mio è un ragionamento intuitivo, al solito ci vorrebbero delle prove, e ad occhio e croce sembrerebbe un esperimento alquanto impegnativo anche solo a livello progettuale.

io sto gradualmente allontanando il filetto dal bordo proprio per ridurre al minimo quella leggera salita (nulla di eclatante, 4.5/5 mm) ed ottenere delle punte un po' più lunghe, tra l'altro avere il punto più basso proprio sul filetto dovrebbe rendere le operazioni di pulizia del canale più semplice in quanto la venatura si inverte in corrispondenza del filetto, una cosa che mi ha sempre creato dei grattacapi
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Re: Viola 41, lavori in corso

Messaggio da piase »

Mi rendo conto che il mio approccio è poco cremonese.
Parlo dello spessore minimo in corrispondenza della zona di incollaggio delle fasce.
Può essere in corrispondenza della parte interna del filetto. per questa viola non è marcatamente in salita. In questo sono istintivo e va molto "a lune".
qui sto sperimentando una bombatura a mio modo di vedere tesa e con poca "re-curve", per dirlo alla Benedetto.
Nel violino goffriller sono stato più generoso ed in salita.

La mia parte femminile viene fuori con le viole ed ha sempre l'ultima parola.

(Scritto in contemporanea a Lorenzo)
(Mi son perso almeno un paio di risposte di Davide e Lorenzo, li leggerò domani!)

(2nd edit: la mia parte sx del cervello si è persa e la destra chiede di poter fare un disegno)
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Re: Viola 41, lavori in corso

Messaggio da davidesora »

piase ha scritto: sabato 28 ottobre 2017, 19:22 Mi rendo conto che il mio approccio è poco cremonese.
Sarà un approccio padovano....
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Re: Viola 41, lavori in corso

Messaggio da piase »

Ciao a tutti.
Eccoci con gli spessori del fondo della mia viola Amati "padovanizzata" impostati.
Siamo a 4.8 al centro a digradare a 2.3 nei polmoni.
La zona del filetto va da 2.9 nei polmoni a 3.4 nelle C.
A questo proposito notavo che non siamo così distanti dall'andamento del Toscano (sempre misurato con CT): mi direte che ho preso una tavola di un violino, ma per rendere l'idea di come lo spessore della sguscia al filetto si alza nella zona delle C.

Per quanto riguarda l'analisi modale, siamo a 139 grammi (qualche margine per scendere c'è ancora), ed i modi #2 e #5 sono sensibilimente più bassi di quelli di Davide e di Ananasso.
Sarebbe interessante confrontare le bombature e gli spessori, nonchè sapere qualcosa della rigidezza dei legni impiegati.

Adesso al lavoro sulla tavola!
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Re: Viola 41, lavori in corso

Messaggio da claudio »

L'importante è che la tavola "incatenata" abbia una nota (modo 5?), pari o più bassa del fondo. Certamente hai preso una tavola di violino come riferimento diretto al Toscano 1690, è che la viola riguardo agli spessori delle tavole e dei fondi ha tutto in comune con il violino, almeno nel metodo cremonese, ma credo anche in quello padovano, mantovano, veneziano, ecc ecc (ma non bresciano).
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Re: Viola 41, lavori in corso

Messaggio da Ananasso »

Per la viola da 405 mm (unico esperimento, finora) mi sono 'ispirato', come capita a molti dilettanti, alle MacDonald e alla Gibson di Stradivari.

Il fondo (acero con marezzatura fitta, giovane (2011), peso specifico = 0.62 gr/cmq) ha una bombatura con massimo di 16.7 mm, spessori 3.5mm circa vicino ai bordi (4 mm scarsi in corrispondenza delle CC), 2.2-2.5 al polmone superiore, 2.3-2.8 al polmone inferiore, zona di transizione sui 3.5 mm, centro (nel punto C) 5.6 mm. Non ho preso nota del dettaglio.

La tavola (abete con venatura fitta del 2008, 1 mm al centro e 1.5-2 mm ai bordi, perpendicolare alla base eccetto ai bordi dove è inclinata di una decina di gradi, peso specifico= 0.38 gr/cmq) l'ho tenuta a 18.3 mm, con i polmoni un po' più bassi dei valori del Sacconi. Gli spessori sono di 2.2-2.5 mm ai polmoni (un po’ di più verso i bordi). La zona centrale è sui 2.6-2.8 mm, con 3 mm nella zona dell’anima. Anche qui non ho il dettaglio.

Ho posizionato le effe prendendo a riferimento quelle della Gibson.
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Per le Risonanze mi sono attenuto ai suggerimenti di questo schemino, di cui mi sfugge l'autore. Devo essere più ordinato!
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Re: Viola 41, lavori in corso

Messaggio da piase »

Non parlarmi di essere ordinati! :-)
Già viste. Jahnsson?

http://www.speech.kth.se/music/acviguit4/
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Re: Viola 41, lavori in corso

Messaggio da piase »

Ciao a tutti.
Ho incollato il fondo alle fasce, messo l'etichetta, e fatto una veloce analisi al tutto.
Sempre interessante vedere come cambia il comportamento di una tavola vincolata alle fasce.
L'accelerometro è fissato alla nocetta, prima era in corrispondenza dello zocchetto inferiore.

Interessante vedere come crollano i valori di accelerazione ai bordi della tavola, e quanto aumenta la pressione sonora!
Cioè il tutto suono molto di più e si muove molto meno.
Faccio notare il modo #3, che ricorda molto un modo "a mantice" - "breathing mode".

Tenete presente che le linee nodali non sono molto precise, ho usato pochi punti per essere veloce, non c'è la pretesa di essere precisi al mezzo centimetro.
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Re: Viola 41, lavori in corso

Messaggio da Ananasso »

Che accelerometro usi?
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Re: Viola 41, lavori in corso

Messaggio da piase »

Dytran da 0,2 gr: http://www.dytran.com/Model-3224A4-Mini ... P2949.aspx
Ho un PCB da 0,8 che per tavole e corpi senza corde (e celli) può andare bene lo stesso.
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Re: Viola 41, lavori in corso

Messaggio da Ananasso »

piase ha scritto: venerdì 3 novembre 2017, 17:26 Dytran da 0,2 gr
...
Splendido!
Secondo te, se mi volessi divertire (si fa per dire) con un sensore da 25 dollari, mi basta un range di +/- 200 g? Dovrebbe corrispondere ad un movimento della tavola di 0.05 mm di picco a 1 kHz, se ho fatto bene il conto.
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Re: Viola 41, lavori in corso

Messaggio da davidesora »

piase ha scritto: venerdì 3 novembre 2017, 17:26 Dytran da 0,2 gr
Io al massimo posso arrivare al Daitarn 3 : https://www.youtube.com/watch?v=pSdBUs0ORxY
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