in principio: cassa in legno con corde. Storia del violino

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Porthos
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Messaggio da Porthos »

Dimenticavo di chiedere: ma che significa, scritto su un violino?
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claudio
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Messaggio da claudio »

A proposito di Mongolia, ebbi occasione qualche anno fa di assistere ad un concerto di musica mongola e rimasi sbalordito dalla qualità del suono e delle musiche. Uno strumento apparentemente semplice: solo due corde.
Anche qui si tratta di corde tirate su un ponticello appoggiato ad una cassa armonica, in questo caso di foggia trapezoidale. Esistono anche i corrispondenti della viola e del violoncello, ovviamente di maggiori dimensioni. Si suona similmente alla viola da gamba.

Immagine


Riguardo alle scritte di carattere religioso nei violini, bisogna sempre tenere presente che gli artigiani antichi lavoravano sempre in ossequio del potere religioso che allora aveva un controllo capillare anche sulle varie corporazioni. In alcuni casi erano proprio gli organi religiosi ad ordinare gli strumenti per andare ad arricchire le orchestre delle varie Cappelle. Quindi non era affatto raro che questi strumenti recassero scritte o dediche particolari.
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gewa89
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Messaggio da gewa89 »

Cio' che affascina in questo escursus di strumenti antichi e' la loro similitudine strutturale, benche' essi provengano da regioni distinte e lontane. Sembra di dover ricorrere ad una primordiale pangea di popoli, un'origine antichissima e persa come quella di cui parlava Claudio (grazie per aver aperto il forum), cosi' come fu per il mito del diluvio universale il quale si ritrova innumerevoli tradizioni sparse per il mondo. Forse questi strumenti si svilupparono indipendentemente nelle varie regioni (Persia, Scandinavia), partendo da chissa' quale conoscenza comune (sarebbe utile sapere in che periodo comparve lo strumento ad arco minimalista nei Boscimani e degli Aborigeni australiani). Forse tali regioni non erano cosi' lontane tra di loro. Chiedo quindi se sia possibile una contaminazione reciproca tra varie culture e popoli. Tra il VII e il X secolo (le due date riportate da voi), l'Europa appariva preda di continue ondate di conquiste o saccheggi da parte di diversi popoli: i Normanni (come vennero chiamati i vichinghi), i quali si spinsero in Russia, sulle coste baltiche, in Spagna, Francia, nel Mediterraneo, fino a Pisa (860); gli Arabi, che avevano stabilito il loro potere in Spagna e Sicilia ponendosi come potenza mediterranea; gli Ungari.
Sugli Arabi vorrei soffermarmi maggiormente, poiché essi all'epoca trattavano commerci con la cina e le indie (insieme ai Turchi), su quella che fu chiamata molto piu' tardi la via della seta, e conquistarono i territori della Siria, Mesopotamia, Persia occidentale (sembra oltretutto che attraverso la Persia commerciassero gia' i greci ne VI sec a.C.). Essi potrebbero aver costituito un ponte tra l'oriente e l'estremo nord, sempre che commerci tra le due non fossero presenti indipendentemente.
Queste sono solo informazioni cercate su internet (io non ho libri con me), per seguire un'idea che parli di integrazione e comunicazione. A questo proposito posto le immagini del Rebab, strumento arabo suonato con l'arco, sul quale spero che Neuma possa spendere, quando avra' voglia, qualche parola in piu'.

http://www.belly-dance.org/rebab.html


P.S. Per complicare maggiormente le cose, vi metto nell'orecchio uno strumento indiano, il Ravanastron, il quale la tradizione Hindu vuole essere stato inventato 3000 anni a.C. dal re di Ceylon, Ravanon

http://en.wikipedia.org/wiki/Ravanastron

http://etc.usf.edu/clipart/4700/4703/ravanastron_1.htm


[Perdono per l'idioma barbaro...non e' colpa mia...]




P.S. Grazie Neuma per le dritte con le foto, ma ovviamente non posso farlo in questo caso... :(
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neuma
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Messaggio da neuma »

Appena ho un istante in più scrivo un po' più ampiamente, per intanto mi limito a segnalare questa pagina: è la sezione "strumenti" del sito di un gruppo spagnolo che fa musica arabo-andalusa: quindi, senza essere propriamente repertorio medioevale, molti degli strumenti che vengono utilizzati [nel loro caso, ben 65 solo di strumenti a corda, fra quelli antichi, modermi ed etnici!] sono proprio quelli che furono portati in Europa dai Crociati, e che si sono mantenuti relativamente uguali. Il bello che, cliccando sulla miniatura, si accede ad una seconda pagina dove c'è il sample relativo da ascoltare
aldeo
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Messaggio da aldeo »

Gewa, non chiedere perdono per l'idioma barbaro.... l'ignoranza é tutta mia, ma non sono mai riuscito ad entrare in sintonia con l'inglese :lol: :lol: :lol:


Comunque il Ravastron sostanzialmente é lo stesso strumento descritto dal Sachs e del quale si parlava domenica. Può essere benissimo che lo strumento sia plurimillenario, ma che il Sachs lo faccia datare dalle prime testimonianze certe che ha trovato; escludeva una preesistenza alla sua datazione per il fatto che in un rilievo di un tempio indiano di poco precedente esso non appariva, ma in queste cose non si può prendere tutto per oro colato anche se la fonte é autorevole. :D :D
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Porthos
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Messaggio da Porthos »

Set Porthos academic mode ON

La mia personale idea (ma se torno ventenne mi metto a studiare organologia) è che:

1) Si può individuare una classe di strumenti che chiamerei protoviolino, con cui intendo un generico strumento in cui il suono è prodotto dallo sfregamento su ciascuna corda di un arco armato da fibre e con una qualsiasi cassa di risonanza.

2) Ha senso ipotizzzare che l'origine del protoviolino sia da collocarsi in ambito militare, ove arco (da tiro), crini e casse di risonanza (tamburi) erano oggetti di uso comune e di significato tecnologico perfettamente acquisito.

3) L'origine militare spiega anche la diffusione, con l'Europa come centro, se non dello strumento, almeno della tecnologia musicale.

Set Porthos academic mode OFF

P.S. Nel sito indicato da Neuma, avete notato quanti strumenti a corda si chiamano "Tanbur" o quasi?
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Messaggio da aldeo »

Trovare la primogenitura degli strumenti ad arco pare che sia più difficile che trovare il padre dei trovatelli ! :lol: :lol: :lol:

Pare però indubbio che i filoni che hanno portato alla diffusione degli strumenti ad arco in Europa e dai quali è nato il violino (che é quello che ci interessa) siano due:
- la diffusione degli strumenti attraverso i contatti - più o meno incruenti - con la cultura araba;
- la diffusione attraverso i contatti con le culture del nord.

pertanto proporrei di limitarci a seguire i due filoni onde non disperdere inutilmente energie e, soprattutto, chiarezza di idee;

Mi pare che sul filone nordico Neuma sia la più preparata (senza offesa per nessuno) per cui potrebbe seguire questa "pista", io mi limiterò a seguire quella araba invitando chi può ad aggiungere i propri contributi. :D :D
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claudio
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Messaggio da claudio »

Prima ascoltate questa musica e poi vi dico di che si tratta:
http://claudiorampini.com/Varie/AravgarHerinSalhind.mp3

Sempre che già qualcuno di voi non la conosca, of course. :lol:
Buon ascolto.
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Messaggio da gewa89 »

Io ovviamente non so cosa sia :oops:
Pero' quando deciderai di svelare il mistero, non dimenticare di farci sapere anche quali strumenti suonano...per favore :)

Grazie per la sala d'ascolto :)


Intanto che scrivo...Porthos, la tua supposizione sull'origine militare...e se avesse origine da popoli nomadi (devo aver letto qualcosa del genere nel mio delirio da ricerca informazioni)? Il tamburo e' stato uno degli strumenti piu' primitivi e il cavallo era usato dai piu', cosi' come l'arco. Comunque, i miei ossequi al Porthos accademico :D

Essia, Arabi e Normanni...che poi potrebbero essersi ritrovati nel regno Bizantino (una delle possibile vie di ingresso del Rebab in Europa)...va bene, cerchero' di smettere di delirare :lol:
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neuma
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Messaggio da neuma »

claudio ha scritto:Prima ascoltate questa musica e poi vi dico di che si tratta:
http://claudiorampini.com/Varie/AravgarHerinSalhind.mp3

Sempre che già qualcuno di voi non la conosca, of course. :lol:
Buon ascolto.
Io credo di sentirci il morin khoor mongolo... sbaglio? E se lo è, mi sentirei di presumere che siano gli Egschiglen: li avevo sentiti ad un festival folk dalle mie parti una quindicina di anni fa
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Messaggio da neuma »

gewa89 ha scritto:Essia, Arabi e Normanni...che poi potrebbero essersi ritrovati nel regno Bizantino (una delle possibile vie di ingresso del Rebab in Europa)
Dai dati di cui siamo in possesso, la strada più probabile (per quanto nulla vieta che sia stata l'unica) dell'ingresso del rabab in Europa è stata la Spagna, dove esiste ancora nella tradizione popolare il rabe morisco, cioè l'anello di congiunzione fra il rabab arabo vero e proprio e la ribeca: del primo ha la forma, con la tastiera ancora larga quanto il corpo dello strumento (nella ribeca poi si assottiglierà per permettere maggiore agilità delle dita) ed il ponticello piatto, ma comincerà a montare talvolta una terza corda, ad avere la cassetta dei piroli in asse con il manico, anzichè piegata ad angolo retto all'indietro, e spesso a presentare una tavola armonica in legno anzichè in pelle di capra (la soluzione della pelle tesa, ottima nei Paesi arabi dal clima caldo e secco, non era ottimale se applicata a strumenti che dovevano fare i conti col clima continentale più freddo e umido).

Nella foto (di cui non cito l'origine perchè non la so): il rabè morisco è quello in alto, il rabab arabo quello sotto

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claudio
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neuma ha scritto: Io credo di sentirci il morin khoor mongolo... sbaglio? E se lo è, mi sentirei di presumere che siano gli Egschiglen: li avevo sentiti ad un festival folk dalle mie parti una quindicina di anni fa
Infatti hai sentito proprio bene! :lol:
E' un brano di musica mongola suonato con gli strumenti tipici di quel paese. Per me è stata una scoperta impressionante, perchè oltre la grande qualità di esecuzione degli Egschiglen, mi è sembrato quasi impossibile che tutto ciò venisse ricavato da un semplice strumento con due corde.

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Messaggio da claudio »

Ho messo a disposizione il file di musica mongola e nessuna impressione? 8O

Francamente non avrei mai sospettato che sarebbe piaciuto solo a me, è una musica che a dispetto della primitività degli strumenti evidenza una elaborazione del pensiero altissima, in certi momenti sembra addirittura evocare atmosfere impressionistiche alla Debussy.
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A me è piaciuto tantissimo... ma come ti dicevo, in generale mi piace molto la formazione in questione, anche se non ho sentito le loro produzioni recenti
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neuma ha scritto:A me è piaciuto tantissimo... ma come ti dicevo, in generale mi piace molto la formazione in questione, anche se non ho sentito le loro produzioni recenti
Ebbi occasione di poter assistere ad un loro concerto qualche anno fa, fu lì che rimasi "fulminato" dalla musica mongola.
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