Altra ricettina

da Bach a Kodaly, uno strumento di incredibile bellezza.
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Alfredo
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Altra ricettina

Messaggio da Alfredo »

Ho una ricetta di vernice che avevo trovato in un libro alla Biblioteca Vaticana che però non ho capito fino in fondo:

2 parti di sandaracca
1 parte di Terpentina ("lavare la terpentina in acqua calda per 5 volte massaggiando, fondendola ogni volta"?)
Quindi sciogliere le due resine insieme sul fuoco, quando fuma aggiungere olio di terpentina e di spigo, subito via dal fuoco.

:?: :?: :?:
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Alfredo
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Re: Altra ricettina

Messaggio da Alfredo »

Un'altra ricettina però di mia invenzione che ho realizzato nel 1999:

100g Sandaracca
100g Mastice
7g Terpentina
50ml Trementina (essenza :wink: )
5 cucchiaini olio di lino ( perdono per i cucchiaini ma andavo a naso)
prima sciolte a bagnomaria poi
1 l. alcool

Non ho ancora avuto il coraggio di provarla!!!
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claudio
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Messaggio da claudio »

Per quanto riguarda la prima ricetta, si tratta di una delle migliaia esistenti nei trattati antichi. La scelta è ampia, non resta che scegliere. Oggi non importa lavare la trementina in acqua calda perchè la troviamo già sufficientemente depurata. Cmq niente vieta di sottoporla ad ulteriori lavaggi, che depurandola ulteriormente dovrebbero facilitare l'essiccazione della vernice. Occhio all'olio di spigo: è un potente solvente, ma va usato con molta cautela, altrimenti la vernice avrà difficoltà ad asciugare.

ps
Alfredo, non importa aprire un nuovo thread per ogni ricetta, accodati pure al primo che avevi aperto sull'argomento. Questo faciliterà le operazioni del motore di ricerca qualora ce ne fosse bisogno.
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Alfredo
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Messaggio da Alfredo »

E per la seconda?

...

È che avevo scritto un messaggio su una mia teoria e la nuova ricetta non ci stabe bene dopo. :roll:
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claudio
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Messaggio da claudio »

la seconda la devi provare e poi riferisci :lol:
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Alfredo
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Messaggio da Alfredo »

Mi sembra di sentire come un rumore...
come fosse una risata sommessa...
come a dire:
TANTO NON FUNZIONERÀ MAI!!!!!!!
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claudio
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Messaggio da claudio »

Invece a me sembra potabile, però la devi provare.

ps
l'hai provata quella con lievito di birra?
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Alfredo
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Messaggio da Alfredo »

claudio ha scritto:Invece a me sembra potabile, però la devi provare.

ps
l'hai provata quella con lievito di birra?
Ma allora sfotti proprio :!:

(o dici sul serio?) :roll:
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claudio
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Messaggio da claudio »

la tua ricetta dovrebbe funzionare, mi sembra attendibile. Per il lievito di birra, devi scusarmi, ma m'ero sbagliato con la torta della nonna. 8)
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Alfredo
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Messaggio da Alfredo »

Senti un po :evil:

Una domanda: cosa ne pensi della mia teoria? https://www.claudiorampini.com/php/modul ... opic&t=247
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claudio
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Messaggio da claudio »

riguardo alla tua teoria devi tenere conto di una cosa che credo sia importante per la comprensione della vernice stradivariana: nelle zone consumate dello strumento è possibile vedere il ground di un colore giallo, piuttosto opaco. Questa è la cosiddetta preparazione del legno che è di natura diversa dalla vernice ed è anche più resistente della vernice stessa, perchè l'uso continuo dello strumento non è riuscito a cancellarla. Da questo se ne deduce che: la vernice antica è morbida, ma non così tanto da prendere l'impronta dello strumento. La vernice antica è morbida, ad un punto tale che la vernice spesso si consuma in maniera "sfumata" anziche andar via a schegge. Tuttavia non tutte le vernici stradivariane hanno un'apparenza sfumata nelle zone consumate, alcune di esse appaiono decisamente più fragili e anche meno belle. La preparazione di fondo è di natura diversa dalla vernice e penso che sia ottenuta da un non meglio precisato composto simile ad una delle tante tempere antiche, che aveva una funzione impermeabilizzante per il legno sotto l'azione della vernice ad olio, oltre a quella di fungere da fondo riflettente così da creare un senso di profondità e di cangiante nello strato della vernice.
Sono anni che sono arrivato a pensarla in questo modo e per ora non ho trovato altre ipotesi più attendibili. Fortunatamente ci sono gli strumenti degli Amati e degli altri cremonesi che pur avendo una simile vernice (la famosa vernice cremonese), sembrano avere un trattamento del legno meno complesso del modo stradivariano (peraltro tardo, perchè fino a poco prima del 1700 gli strumenti stradivariani avevano poco colore nella vernice e la preparazione del legno sembra meno presente e non provoca il caratteristico riflesso sotto l'azione della luce incidente).
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Messaggio da Alfredo »

:roll: ...

Dici che è troppo semplicistico mettere sotto vernice ad olio non colorata?

A proposito della tempera, cosè veramente?

Ho una ricetta di "base alla tempera":
1 parte chiara di uovo
1 parte olii (2:3 Olio di lino crudo/Olio di terpentina ossidato)
1 parte acqua

Ma la tempera quale sarebbe? perdona l'ignoranza.
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claudio
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Messaggio da claudio »

la tempera è una mescola di materiali più o meno omogenei a base acquosa usata in pittura fino a tutto il 1400. S'intende che la tempera in pittura si usa anche oggi. Un grande estimatore della tempera era De Chirico, che mi pareva usasse tra le altre proprio una tempera mista simile a quella da te indicata. Per avere più informazioni sulle ricette è utile un buon manuale di pittura e qualche trattato antico tipo quello di Cennino Cennini, Il Libro dell'Arte.
Ultima modifica di claudio il mercoledì 14 settembre 2005, 10:55, modificato 1 volta in totale.
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Messaggio da Alfredo »

... la vernice antica è morbida, ma non così tanto da prendere l'impronta dello strumento...

Non ho capito cosa vuol dire :oops:

Un po di tempo fa avevo fatto una ricerca sul bolo armeno.
Serve per applicare la foglia d'oro,(probabilmente lo saprai già) è quel materiale rossiccio che si vede sotto gli oggetti dorati (stucchi, cornici).
La sua funzione è proprio quella di riflettere la luce attraverso la foglia d'oro.
È un po questa la funzione della base no?
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claudio
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Messaggio da claudio »

Scusa, volevo dire, non così morbida da prendere l'impronta della custodia. Insomma non deve essere eccessivamente termoplastica.
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