non dovrebbe essere tanto "leggera" visto che esistono tuttora dipinti a tempera di centinaia di anni che soppravvivono allegramente. Ricordati che va usata in strati molto sottili, un paio di mani sono più che sufficienti.
Ho fatto la tempera con chiara d'uovo, olio di lino cotto, cera d'api e acqua (con dello zafferano dentro).
Però la cera si è divisa dall'olio quando ho messo l'uovo.
Ho letto che si può sciogliere nella trementina a caldo (bagno maria).
Vedremo.
Comunque il colore è bello e sull'abete ha un effetto molto compatto.
io eviterei l'uso della cera, cmq poco o niente si può dire se non mi dai le esatte proporzioni della ricetta. Mi sembra che la tua rientri abbondantemente tra le tempere grasse.
Per asciugare ci vuole sicuramente del tempo, in modo che l'olio di lino polimerizzi.
claudio ha scritto:io eviterei l'uso della cera, cmq poco o niente si può dire se non mi dai le esatte proporzioni della ricetta. Mi sembra che la tua rientri abbondantemente tra le tempere grasse.
Per asciugare ci vuole sicuramente del tempo, in modo che l'olio di lino polimerizzi.
Ho fatto le cose un po alla casareccia, parti uguali di uovo, olio e acqua, l tutto in un barattolino da 50ml. per la cera un pezzettino da... 1cm3
Alfredo, che ne diresti se facessi la Ciaccona di Bach alla "casareccia"?
Dici che verrebbe uno schifo, vero?
Per le ricette bisogna attenersi alle quantità indicate e solo successivamente, facendo esperienza su una certa ricetta, si possono introdurre quelle variazioni di cui abbiamo bisogno.
Ma qualcosa mi dice che tu stai già cominciando a fare segreti. Birichino...
Ti invito caldamente a comprare un libro sulle tempere e gli acquerelli, costano poco ed offrono notizie veramente preziose. Mai fare una ricetta a caso, specialmente agli inizi, altrimenti i risultati saranno difficilmente soddisfacenti. Se anche fossero soddisfacenti sarebbero difficilmente ripetibili.
Ti confido un segreto: una volta ho sognato Stradivari che mi sussurrava all'orecchio le ricette delle sue vernici.
Il problema è che parlava nel dialetto cremonese del '700 e non ho capito una cippa.
claudio ha scritto:LASCIA PERDERE LE RESINE SINTETICHE....!!!
Ti confido un segreto: una volta ho sognato Stradivari che mi sussurrava all'orecchio le ricette delle sue vernici.
Il problema è che parlava nel dialetto cremonese del '700 e non ho capito una cippa.
Io ho sognato Stradivari la settimana scorsa e mi ha detto che non ti conosce!
(Questo è anche un aneddoto di un direttore famoso ed un solista: Il solista vuole dei tempi estremi e per ottenerli dice al direttore di aver ricevuto istruzioni sui tempi da Beethoven personalmente, la notte precedente . La mattina dopo alla prova il direttore dice di aver ricevuto anche lui una visita di Beethoven... e che lui non lo conosceva!)
Io una volta l'ho sognato veramente e mi ha detto di smetterla di aggiungere pigmenti alla vernice e che il colore della vernice non si ottiene aggiungendo pigmenti, ma dalla resina stessa...
Solo che finora non mi è servito a granchè
Anche se e' da Settembre 05 che mi sembra non ci siano piu' commenti su
questo topic, volevo continuare un po...
Alfredo, mi sembra di capire che sei molto interessato alle vernici.
Io sono all'inizio e mi piace l'argomento.
Hai delle novita' sulla vernice "di sotto" fatta con olio e colofonia?
In prima battuta mi trovo d'accordo con te e devo dirti che
stavo anche io maturando una idea simile, anche se ero ancora molto
indeciso.
Un'altra cosa che sarei tentato di credere e provare e' :
il colore deve essere nella "sostanza" e non aggiunto con dei pigmenti.
Qualcuno mi sa dire cosa viene fuori se si stacca la resina dal tronco di
un pino e la si fa sciogliere a caldo per poi miscelarla con, per esempio, alcool? o con essenza di trementina? Io ho ottenuto, dopo filtrazione ovviamente, una vernice che si lascia rigare dall'unghia ma sarebbe
piuttosto bella a vedersi. Voglio dire: volendo usare la colofonia, e'
meglio comprarla o ricavarsela dalle passeggiate nel bosco?