Il mistero del violoncello di Sacconi del 1927

da Bach a Kodaly, uno strumento di incredibile bellezza.
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claudio
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Alcuni particolari della tavola armonica:
Ultima modifica di claudio il giovedì 10 giugno 2010, 17:40, modificato 2 volte in totale.
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claudio
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La svastica appare incisa in modo molto netto, il solco sembra non recare tracce di vernice ma è "nudo", anche se colorato in nero, l'incisione è stata praticata a strumento finito. Purtroppo non si sa niente dell'origine di questa particolare decorazione, ma si può confermare con un buon margine di sicurezza che Sacconi non avesse particolari simpatie per il nazismo. A questo proposito, Massimo Monti mi ha raccontato che la nota giornalista e scrittrice di origine ebraica Tullia Zevi, al tempo di Hitler fu costretta ad emigrare negli Stati Uniti per sfuggire alle persecuzioni, a New York ha lavorato come arpista professionista e ha conosciuto anche Sacconi, il quale l'aiutò in modo decisivo nella manutenzione del suo strumento.




L'etichetta del violoncello di Sacconi:
Ultima modifica di claudio il giovedì 10 giugno 2010, 17:41, modificato 1 volta in totale.
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edi
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L'eleganza e la perfezione del riccio lasciano senza parole, lo smusso del riccio è assolutamente perfetto nella sua discrezione. La chiocciola è semplicemente meravigliosa. Si vede la mano dell'intagliatore, e che intagliatore!
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Naturalmente anche da noi un grazie alla D.ssa Bini, direttrice del Museo, a Laura Bognetti, a Massimo Monti e al loro bellissimo laboratorio!
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Alfredo
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Messaggio da Alfredo »

Belle foto!
A me piace particolarmente la tavola di questo strumento, sia la fibra in evidenza che la trasparenza notevole.
Anche la vernice sembra essere fine e morbida sullo strumento.
Si sa qualcosa di più di questa svastica?
chi la può aver incisa e perché?

C'è qualcuno che suona questo strumento regolarmente?
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edi
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Io credo che sia più interessante lo strumento che la svastica :D
A parte gli scherzi, penso che sarebbe necessario capire come e quando sia stata incisa, quindi Claudio, che l'ha vista, potrebbe dirci qualcosa di più... E' incisa? è disegnata? è intarsiata? è impressa a freddo e colorata? è impressa a fuoco? è sopra o sotto la vernice originale?
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claudio
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claudio ha scritto:La svastica appare incisa in modo molto netto, il solco sembra non recare tracce di vernice ma è "nudo", anche se colorato in nero, l'incisione è stata praticata a strumento finito. Purtroppo non si sa niente dell'origine di questa particolare decorazione
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Scusa Claudio, hai ragione, l'avevi già detto, sinceramente ho dato talmente poco peso a questa incisione che non me ne ricordavo :oops:
Dunque stando così le cose, mi pare quasi certo che l'incisione non sia di mano di Sacconi, ma che la possa aver fatta chiunque abbia avuto lo strumento tra le mani, il fatto che sia tanto precisa farebbe pensare che l'abbia fatta qualcuno abbastanza abile nell'intaglio, anche perché non mi pare facile fare un intaglio del genere, in spazio ristretto e con tratto doppio e incrociato, senza errori... Forse bisognerebbe avere qualche ulteriore notizia sulla storia dello strumento, ma comunque possiamo solo fare supposizioni che, in fin dei conti, non sono poi così interessanti... :roll:
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claudio
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Credo che la risposta sia nella descrizione che Gianmaria ha riportato precedentemente in questa discussione, purtroppo non è possibile essere più precisi, almeno per ora.
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Messaggio da kiki73 »

Premesso che penso anch'io che la valutazione di uno strumento come questo debba essere fatta dando il giusto peso all'incisione della svastica, vorrei però aggiungere che (a meno che la foto sia stata caricata "speculare") non credo che la svastica in questione abbia a che fare col nazismo... Di fatto il simbolo nazista ha gli uncini orientati a destra, questo simbolo con gli uncini a sinistra è invece presente in diverse religioni orientali. Mi è capitato personalmente di trovarlo in raffigurazioni di divinità indiane e ultimamente su alcune statue del Budda in Cina.

Magari chi lo ha inciso voleva attribuirgli proprio un significato religioso...



Immagine
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edi
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Speriamo non sia cinese!!! :lol:
famar
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Messaggio da famar »

Grazie Claudio. Quello strumento me lo vado a guardare ogni volta che accompagno mio figlio alla juniorchestra. Lo strumento di Sacconi e lo Stradivari (sul quale però ho qualche dubbio) sono gli strumenti che mi attirano di più. Però solamente ora, grazie al bel servizio fotografico di Claudio, riesco ad apprezzarlo nella sua interezza, bello il lavoro, splendido il legno, magnifico il colore e poi quel riccio...cosa dire!
Bravo anche a fare le foto 'sto Claudio.
La svastica? Magari qualche violoncellista buddista o appassionato di dottrine orientali. Però dalla foto non sembra realizzato con un punzone premuto sul legno ma sembrerebbe proprio intagliato. Se così è, non è proprio da tutti fare un lavoro così pulito, non c'è un angoletto dove il taglio sia uscito fuori, i due fianchi di ogni lato perfettamente paralleli, tutto sembra alla stessa profondità. Un violinista anche abile artigiano?
Del resto un musicista che avesse fatto incidere quel simbolo prima del '45 non poteva ignorare che più che la sua appartenenza al buddismo chiunque avrebbe pensato al suo credo nazista.
Mah, ad essere bravi si potrebbe scrivere un libro. Qualcuno si vuole cimentare?
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claudio
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famar ha scritto: Lo strumento di Sacconi e lo Stradivari (sul quale però ho qualche dubbio)
Dubbi sullo Stradivari, di che genere?
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Messaggio da _ale »

anch'io penso che lo strumento sia particolarmente bello, anche la vernice con quella tonalità così calda credo sia nel campo delle vernici a spirito un modello di riferimento. Ma visto che Sacconi era nato e vissuto a Roma, si conosce la sua abitazione oppure il luogo del suo laboratorio?

ciao
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claudio
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Ale, secondo alcune informazioni tratte dal libro dedicato a Sacconi di Francesco Bissolotti, l'abitazione si trovava in via del Gambero a Roma.
Altre informazioni puoi reperirle in questa discussione:
https://www.claudiorampini.com/modules.p ... nario+roma

In autunno farò un altro seminario dedicato a Sacconi, dove si discuterà ancora e più approfonditamente l'opera e la vita di questo liutaio, spero che sarai dei nostri anche tu.

Riguardo al violino "il Toscano", non ci sono dubbi sulla sua autenticità, è uno splendido esemplare "amatise" con moltissima vernice originale, gli Hill gli hanno dedicato anche una piccola monografia in cui si parla della sua storia e dei proprietari che si sono succeduti nel tempo.
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