secondo voi, la filologia uccide la musica classica ?

da Bach a Kodaly, uno strumento di incredibile bellezza.
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OrzO
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Messaggio da OrzO »

Forse il problema è lagato all'educazione musicale dell'ascoltatore?
Anche secondo me l'approccio filologico non è sinonimo di freddezza, alcuni esecutori fra tutti i paletti riescono comunque a trovare la propria...cantabilità.
Devo premettere che il mio approccio alla musica classica è un pò autodidatta, ma studio qualche fuga e invenzione di Bach nell'arco di un anno più che altro per interesse personale e tecnico; e mi è capitato che qualcuno inorridisca difronte a qualche mia esecuzione (soprattutto la mia ragazza che è una purista filologa).
Quello che mi è capitato è di sentir parlare di "esecuzione non corretta", il che ha suscitato in me qualche perplessità, anch'io da aspirante jazzista trovo molto fastidio in certi rubati che ammazzano tutto quello che è l'approccio ritmico e al timing ad esempio, ma non per questo definisco certe esecuzioni scorrette, il mondo è bello perchè è vario no?


Complimenti per l'avatar Edi, molto commovente :wink:
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edi
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Messaggio da edi »

Grazie OrzO, avevo trovato quella foto molto bella e soprattutto attinente allo spirito del mio approccio alla liuteria...

Il tuo ragionamento fila bene... in effetti è tutto ciò che finisce con "-ismo" a non essere corretto, non le esecuzioni :) non credo che possano esistere esecuzioni "non corrette", a meno che non gli si voglia dare il significati che non hanno...
vcello
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Messaggio da vcello »

Salve a tutti.
A mio parere la filologia ha portato una bella rivoluzione in campo interpretativo. A partire dalle suite di Bach fino ad arrivare alle grandi sonate romantiche c'è molta più attenzione verso il discorso musicale piuttosto che verso lo strumento.
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claudio
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Messaggio da claudio »

Ora faccio un dispetto a Giuseppe e pubblico il filmato che ho girato a casa sua qualche giorno fa. Un telefonino non permette di avere una qualità video e audio maggiore, sentirete la mia voce e sullo sfondo rumori vari di cucina.
Insomma è proprio quel che si potrebbe definire un assassinio della filologia :lol:

http://www.youtube.com/watch?v=5uQHFJz9vVI
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Atomino
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Messaggio da Atomino »

Va bene ugualmente Claudio. Non sempre si può avere una troupe sotto mano per tutti gli eventi importanti :wink: . Lo strumento che suona Giuseppe è l'ultima tua creatura? Se è quello, direi che come strumento prometta veramente bene e che meriti una dimostrazione meno "casalinga"........
- Alberto Soccini -
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edi
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Messaggio da edi »

Grande talento! :) Complimenti anche a Claudio per il violoncello!
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claudio
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Messaggio da claudio »

Confermo, lo strumento è il Fred/Frederic, ma la registrazione non fa davvero fede, è di qualità troppo bassa, mi premeva però dare una vaga idea di colui con cui abbiamo a che fare. Quando Giuseppe andava a far visita a Franco Rossi, negli ultimi tempi prima della scomparsa, il maestro soleva chiamare a raccolta i suoi allievi, invitarlo a suonare esclamando "sentite come suona!".
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edi
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Messaggio da edi »

E' chiaro, Claudio, che la qualità della registrazione non rende merito! Ma hai fatto benissimo ad inserirla per darci l'idea dell'altissimo livello al quale "viaggia" il nostro Giuseppe!
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andreavezzoli
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Messaggio da andreavezzoli »

Filologia, termine che lascia molto spazio ai dubbi...
il dubbio se le ricerche filologiche siano "esatte", se effettivamente nel barocco suonassero cosi....
Ma siccome non esistono registrazioni dell'epoca barocca da poter ascoltare per poter capire effettivamente come suonassero all'epoca...
e siccome la musica può anche essere interpretata non "filologicamente"....
credo che sia più utile cercare un interpretazione che metta in luce i vari aspetta di una composizione a prescindere dall'epoca in cui è stata composta
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edi
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Messaggio da edi »

Sono due aspetti diversi, non si può dire che uno sia "meglio" dell'altro. Certo che non si sa con esattezza quale fosse il modo di suonare, ma proprio per questo c'è la ricerca filologica, se si sapesse tutto con esattezza non ci sarebbe bisogno della ricerca :)
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claudio
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Messaggio da claudio »

andreavezzoli ha scritto: il dubbio se le ricerche filologiche siano "esatte", se effettivamente nel barocco suonassero cosi....
Qualunque nostra forma di pensiero ha radici nel passato, attraverso uno studio accurato del presente e delle fonti si può fare moltissimo, specialmente per quello che riguarda una tradizione piuttosto recente come quella barocca.
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antoniolucio
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Messaggio da antoniolucio »

è giusto dire che non si saprà mai come suonassero nel passato,
quindi la filologia interpretativa sarà sempre una "teoria".
tuttavia bisogna riflettere su alcuni punti:
-suonare su strumenti d'epoca induce comunque
a suonare in un certo modo (ci vuole comunque
conoscenza e sensibiltà...conosco persone che usano gli strumenti barocchi per suonare nello stesso identico modo romantico..)

- confrontando due esecuzioni, una "post-romantica" e filologica di musica barocca ci si rende subito conto, almeno a mio parere, che una "funziona" meglio:
risulta tutto più accattivante, trascinante, leggero, conseguente, quasi il compositore diventasse "più bravo".
l'esecutore romantico ricerca "il grande tema", la grande frase musicale, la pienezza e la grandezza di suono, la possenza, la stabilità ritmica; facendo così spesso si frustra a suonare il repertorio barocca perchè non trova nulla di tutto ciò..
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claudio
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Messaggio da claudio »

antoniolucio ha scritto:è giusto dire che non si saprà mai come suonassero nel passato,
quindi la filologia interpretativa sarà sempre una "teoria".
Insisto, non è esatto dire che la filologia è sempre una "teoria", nelle arti, come nelle lettere, le tracce delle tradizioni antiche sono consistenti e concrete. Altro che teorie. Purtroppo nella cultura dei musicisti non vi è uno studio della filologia che possa far comprendere quanto il legame con il passato sia vivo e vegeto. Il fatto che non esistano registrazioni dei secoli passati, non vuol dire affatto che quei modi non sopravvivano in varie forme, in una certa tradizione della musica classica e popolare. Il lavoro del filologo è quello di un cammino a ritroso partendo dal presente, separando le tracce del presente da quelle dell'antico. E funziona. I miei amici che suonano musica antica, tra cui La Vertuosa Compagnia de' Musici di Roma, sanno molto bene come suonassero nel passato. :D
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Messaggio da edi »

Concordo con Claudio, non si può definire "teoria", anche se non ci sono certezze assolute nei minimi particolari, la ricerca filologica è in grado di avvicinarsi molto alla realtà. E' come la pronuncia del latino, nessuno ha mai sentito pronunciarlo dai parlanti, né esistono registrazioni, ma si può arrivare a conoscere quasi esattamente come si pronunciasse attraverso la ricerca filologica linguistica e la linguistica comparata. E la musica barocca è 1500 anni più recente del latino! Quindi dovrebbe essere più agevole arrivarci :)
antoniolucio
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Messaggio da antoniolucio »

ringrazio claudio per il messaggio.
che fonti per la filologia musicale hai presente?
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