I suoni delle Dolomiti 2010

da Bach a Kodaly, uno strumento di incredibile bellezza.
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_Ale_
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I suoni delle Dolomiti 2010

Messaggio da _Ale_ »

Quest'anno per la prima volta sono andato a vedere uno dei concerti della rassegna.
Mario Brunello e altri 24 violoncellisti, sul monte castellazzo, a 2333 metri, salutano il sorgere del sole :D

Partenza ore 2.30 da Mantova, arrivo ore 4.45 Passo Rolle, camminata su per il sentiero ancora al buio di 1 ora circa, per arrivare sull'erba della monte.
Poi alle 6 i 25 violoncelli hanno iniziato a suonare regalando emozioni che nessun auditorium o teatro possono dare.
Nonostante il freddo pungente( 3° circa, con vento) hanno continuato, passandosi ogni tanto una bottiglia di grappa :lol: , fino a quando il sole, accompagnato da un applauso, è sbucato dalla montagna emozionando gli animi di tutti: mai come ieri ,nessuno aveva atteso, quasi venerandolo, il sole, che quando è uscito ha generato un senso quasi di stupore

Il programma ha spaziato da bach alla musica moderna e popolare:
aria sulla quarta corda di Bach, l'Ave Verum di Mozart, il Canone di Pachelbel, Cielo Terra e Aria di Giovanni Sollima, Lassù sulle Montagne(celebre canto alpino), l'Overture del Guglielmo Tell di Rossini, Il Carro di Apollo(brano scritto per l'occasione da uno dei violoncellisti, suonato proprio mentre sorgeva il sole), e altri brani che ora non ricordo.

Alla fine del concerto sono andato a salutare Mario Brunello, per chiedergli un autografo, per fargli i complimenti(veramente una bella persona) e soprattutto per vedere da vicino il fantastico Giò Paolo Maggini del 1600 8O 8O : una meraviglia!!

che dire, un'esperienza a dir poco suggestiva!! :D

A presto le foto :D

Il programma
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edo
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Re: I suoni delle Dolomiti 2010

Messaggio da edo »

_Ale_ ha scritto: Giò Paolo Maggini del 1600
Pietro Santo....Pietro Santo Maggini, non si sa chi sia ma è firmato così.
Approffitto dell'occasione per una curiosità: qualcuno sa se si conoscono altri strumenti firmati Pietro Santo Maggini?

Grazie della bella recensione Ale

Ciao

edo
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Messaggio da edo »

_Ale_
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Re: I suoni delle Dolomiti 2010

Messaggio da _Ale_ »

edo ha scritto:
_Ale_ ha scritto: Giò Paolo Maggini del 1600
Pietro Santo....Pietro Santo Maggini, non si sa chi sia ma è firmato così.
Approffitto dell'occasione per una curiosità: qualcuno sa se si conoscono altri strumenti firmati Pietro Santo Maggini?

Grazie della bella recensione Ale

Ciao

edo
non mi ricordo mai se è gio paolo o pietro santo :oops:

a rivedere il video mi viene freddo :lol:
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OrzO
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Re: I suoni delle Dolomiti 2010

Messaggio da OrzO »

C'ero anch'io!!!!.....veramente freddo :wink:
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Re: I suoni delle Dolomiti 2010

Messaggio da OrzO »

Ciao Edo, non conosco altri strumenti di questo liutaio, forse sei già più documentato di me, comunque spulciando nei pdf ho trovato queste brevi argomentazioni.
i due autori sembrano abbastanza discordi.

da "Mucchi-Gasparo da Salò"

Con l'enumerazione di questi pochi maestri, degni continuatori
dell'arte di Gasparo, si chiude il ristretto ciclo degli alunni noti
e si apre quello dei seguaci, i quali formano una piccola e valorosa
schiera purtroppo assai scarsa di illustrazioni biografiche e di
notizie sicure. Le date stesse, pubblicate con eccessiva confidenza
da vari liutografì, rimangono ravvolte sovente nella più grande
incertezza. questo il caso, per esempio, di Pietro Santo Maggini e
di Giovita Rodiani.
Fra gli allievi del Maggini, e menzionato ora come parente, ora
come figlio, fu, fino al secolo scorso, compreso questo secondo
Maggini (1630-1680) liutaro di molto merito e seguace della scuola
di Gaspare, ma non allievo suo e neppure alunno del discepolo.
Dai documenti pubblicati dal Berenzi l e dall'ispezione dei
registri della Chiesa di S. Agata in Brescia, si ricava che non v'era
alcun rapporto di parentela fra questi due artefici.

da Ravasio "liuteria bresciana tra 500 e 600"

Non ultimo è il problema
dei numerosi liutai bresciani citati nei repertori di cui non è stato reperito
alcun documento, rendendo così più problematica la conferma della loro
reale appartenenza all'ambiente bresciano. Un caso tipico è quello di Pietro Santo o Santo o ancora «Petrus» Maggini, liutaio, o liutai, dei quali sono stati rinvenuti alcuni strumenti, ma che ormai numerosi ricercatori indicano come un'invenzione ottocentesca di qualche speculatore, una delle tante che si possono scoprire e che ancor oggi resistono. Il metodo impiegato in questa ricerca, è quello ormai consolidato in precedenza dal Livi, dal Berenzi, dal Lozzi, dal Butturini, dal Foffa, dal Mucchi e dal Bignami, consistente nella ricerca di documenti originali che possano ampliare la conoscenza complessiva della materia su basi storico-scientifiche.
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edo
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Messaggio da edo »

Grazie Luca, in effetti c'è ancora mistero su questo Pietro Santo. Però Ravasio dice che sono stati rinvenuti "alcuni strumenti"....la curiosità aumenta :D

A proposito di celli in montagna:

Robert Doisneau
The cellist
1957

Immagine

ciao

edo
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Messaggio da OrzO »

edo ha scritto:Grazie Luca, in effetti c'è ancora mistero su questo Pietro Santo. Però Ravasio dice che sono stati rinvenuti "alcuni strumenti"....la curiosità aumenta :D

A proposito di celli in montagna:

Robert Doisneau
The cellist
1957

Immagine

ciao

edo
Si, sembra avvolto nel mistero, tra l'altro ho cercato su Cozio.com se vi sono immagini o notizie di suoi strumenti, ma ho trovato solo citazioni del suo nome in numerosissimi trattati.
In particolare in uno di questi (Paolo Maggini: His Life & Work by Margaret L.Huggins (compiled from papers & research by William Ebsworth & his Sons William, Arthur & Alfred Hill) si dice fosse un'artigiano d'altro campo prestato alla liuteria su comissione del più celeberrimo Maggini, e che dopo la morte di quest'ultimo Pietro Santo si fosse dedicato alla costruzione di strumenti ad arco....
Bah... qualcuno intanto ha qualche notizia più specifica sul cello di Brunello?
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Gianmaria
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Messaggio da Gianmaria »

c'ero anch'io!
ma il concerto mi ha un po' deluso...
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Messaggio da _Ale_ »

in che senso ti ha deluso?? per il repertorio o per altro?
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Gianmaria
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Messaggio da Gianmaria »

per il repertorio troppo "pop", poco ardito negli arrangiamenti (risultato piatto) e comunque tecnicamente troppo impegnativo con un clima del genere.
ma, comunque, direi anch'io bella esperienza! :)
...perché le pupille, abituate a copiare, inventino mondi sui quali guardare...
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