Cello De Munck - Antonio Stradivari 1730.

da Bach a Kodaly, uno strumento di incredibile bellezza.
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violino7
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Cello De Munck - Antonio Stradivari 1730.

Messaggio da violino7 »

Scusate, chiedo collaborazione a quanti potranno aiutarmi a far quadrare una questione di tecnica liutaia che proprio non mi quadra.

Mi sto apprestando ad elaborare la forma del mio prossimo violoncello e come riferimenti ho il disegno del Piatti ed il poster di The Strad del De Munck - Feuerman attualmente suonato da Isserlis.

Ho davanti a me questo ultimo poster e ho focalizzato l'attenzione su un particolare della tavola armonica: sono andato a cercare la linea di simmetria e non l'ho trovata! Fin qui niente male, però ho trovato una linea verticale di legatura passante leggermente tangente circa 2 mm l'occhio superiore della effe di sinistra.

Ora, non vorrei che sia io a sbagliarmi! A me sembra proprio che sia così. La cosa è ben evidente nella parte bassa del polmone inferiore a sinistra della cordiera dove le venature per via della devianza dalla verticalità evidenziano la legatura.
Io ho cercato in internet una foto di questo cello, magari estrapolata da qualche contesto, in maniera da potervelo mostrare. Chiedo a qualcuno più esperto di me se riesca in questa impresa! :wink: Così riusciamo a ragionare meglio.

In sostanza, a me sembra strano che un strumento di tale pregio sia stato concepito dal Maestro giungendo due tavole di abete rosso di grandezza diversa l'una dall'altra, visto che stiamo parlando della parte vibrante dello strumento, che per l'appunto si presume debba essere più possibile simmetrica rispetto al centro.

Il precedente potrebbe essere rappresentato dal violino "Il Toscano", dove però le aggiunte erano sulla tavola di fondo, quindi non vibrante, ma poi in misura identica ed in posizione decisamente molto laterale.

Ancora: il De Munck, se ricordate bene, è quel violoncello che ha visibili due macchie sulla parte sinistra del polmone superiore, una più piccola ed una più grande: la più piccola è una leggera abrasione, la più grande invece, più vicina al bordo, è un nodo di media grandezza.
Allora: ancora più strano a me sembra che il Maestro, dovendo giuntare due tavole, lo abbia fatto scegliendo la più piccola delle due neanche di qualità similare, ma addirittura con un nodo ben evidente! :(

Voi che ne pensate?
Mi aiutate per favore a postare una foto che evidenzi l'aspetto che ho descritto?
Chi ha il poster mi può dare conferma che io non ho le traveggole? :roll:
Ma se non ce l'ho, allora credo che una spiegazione vada ricercata in quella che a me sembra una contraddizione rispetto ad un mito.
.
Ricercare sopra tutto due cose: la verità e la bellezza.

- Lino Santoro -
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edo
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Messaggio da edo »

Ho guardato il poster e ho avuto la stessa tua sensazione. Anch'io non sono riuscito a trovare informazioni dettagliate su questo violoncello. Bisognerebbe trovare qualcuno che possiede il numero di giugno 200 di The Strad, che aveva il poster allegato, dove probabilmente c'è la descrizione di questo strumento.

ciao

edo
gutty
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Messaggio da gutty »

Lino sei al tuo primo cello?
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claudio
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Messaggio da claudio »

I materiali di questo violoncello non sono certo di prima scelta, come giustamente notato, la tavola reca un bel nodo e credo sia stata ottenuta incollando tre parti di abete: una striscia centrale a cui sono state affiancate due laterali. La larghezza della striscia centrale sembra essere corrispondente all'incirca alla distanza tra gli occhi superiori delle effe.
Mi sto documentando sulle vicende storiche che hanno riguardato Cremona in quel periodo, non meraviglia che lo strumento sia stato costruito con materiali così poveri, si era ancora nel pieno di una crisi trentennale in cui le guerre e imposizioni fiscali di ogni tipo impoverirono la popolazione locale e tagliarono pesantemente esportazioni ed importazioni. Credo che questo strumento rifletta bene quel periodo, non è stato costruito in questo modo solo perchè Stradivari era vecchio e in declino. Anzi, sembra che il grande vecchio sia rimasto piuttosto lucido ed arzillo fino all'ultimo.
andante con fuoco
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_ale
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Messaggio da _ale »

Non finirò mai di stupirmi!

A volte sembra che i materiali devono essere ineccepibili per ottenere un suono di qualità, venatura simmetrica, assenza di nodi, si parla addirittura di densità del legno :!: quando poi invece esistono esempi di strumenti nati addirittura con tavole armoniche in tre pezzi!

:P
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claudio
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Messaggio da claudio »

violoncelli famosi con tavole in più pezzi sono abbastanza comuni nella liuteria classica.
andante con fuoco
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_ale
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Messaggio da _ale »

Non lo sapevo, veramente!

:roll:
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violino7
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Messaggio da violino7 »

Sì, l'altra legatura ora la vedo anch'io, prima mi era propria sfuggita.

Grazie Claudio! Ero sicuro che avresti districato la matassa.

Ora credo che le cose sotto l'aspetto strutturale siano meglio quadrate: c'è una fascia centrale, ben centrata, ed altre due laterali a quella, similari tra di loro a specchio dal punto di vista della intensità delle linee anellari. Mi sembra che la striscia centrale abbia invece le linee anellari più larghe (cosa non molto rispondente alla norma per quella posizione :roll: ), però quello che più conta è che le due laterali siano sostanzialmente simmetriche ad allargare verso l'esterno. :wink:

La tua spiegazione riguardo alle necessità legate al momento storico sono convinto siano probabili.

Che dire? Questo è uno strumento straordinario se pensiamo che tuttora suona benissimo. Il Maestro, dunque, si è dimostrato grande anche nelle contingenze.
Probabilmente i parametri di relazione tre le tre parti componenti la tavola armonica, parametri che ho analizzato sopra, sono da ritenere essenziali. Penso allora che questo sia l'aspetto che ci interessa dal punto di vista tecnico-liutario, certamente un insegnamento che dobbiamo trarre, perchè se l'impianto della tavola non fosse stato così ben coordinato probabilmente la qualità della produzione del suono ne avrebbe risentito .
Dimmi se sbaglio o dobbiamo considerare anche qualche altro elemento.

Lo sai che una cosa del genere da non poco tempo sta prendenso piede tra i costruttori di chitarra?
Si è visto che funzionano bene anche le tavole armoniche giuntate, ovviamente nella dovuta maniera, tant'è che Ciresa si è attrezzato a produrle.
Naturalmente non sto dicendo che la cosa è ampiamente accettata, ci sono molti che stanno sperimentando ed ovviamente esistono pareri discordanti e discussioni in atto! :?
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- Lino Santoro -
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Messaggio da violino7 »

gutty ha scritto:Lino sei al tuo primo cello?
Sì, ed essendo il primo credo che ci metterò qualche anno!
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- Lino Santoro -
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