Il violoncello di Lino.

da Bach a Kodaly, uno strumento di incredibile bellezza.
Rispondi
Avatar utente
violino7
Utente Esperto II
Utente Esperto II
Messaggi: 3403
Iscritto il: martedì 9 gennaio 2007, 0:00
Località: Roma

Messaggio da violino7 »

_ale ha scritto:Capisco ma, voglio dire, se non fissi per bene il limite del bordo delle fasce , non rischi poi che la sesta ti scivoli troppo verso il bottone oppure verso il manico? E' difficile spiegarsi con la tastiera.....
Nella curva longitudinale le altezze massime di tavola e fondo cadono in punti ben precisi (anche tra di loro). Va bè, se ti trovi bene, non c'è problema, in fin dei conti è una questione personale

buon lavoro!
Nelle foto hai visto i due tasselli, quello di testa e quello al puntale, già lavorati e pronti per ricevere l'incollaggio delle fasce. Dunque ad essi vanno aggiunti solo lo spessore della fascia (1,5 mm) e la sporgenza del bordo (3 mm. circa) su ciascuno per avere la lunghezza definitiva della tavola armonica.
Io allora so che alla distanza esterna dei due tasselli bisogna aggiungere 4,5 mm. due volte. Su queste misure è praticamente impossibile che poi alla fine ci sia una differenza. Calcolare la misura definitiva della sola cassa armonica a priori è cosa sicura perchè una difformità ci potrebbe essere solo sulle curve, di poco in eccesso, prima ho spiegato perchè.
Anche per le punte, se sui relativi tasselli i riporti dalla dima sono stati fatti precisi, sopra e sotto, differenze non dovrebbero esserci!
Praticamente è una questione matematica. Ma naturalmente io dò per scontato come necessario, anzi indispensabile, essere precisi!

Comunque, assolutamente, in questa fase non fisso i bordi definitivi!
La sesta mi è servita solo come strumento per il primo sgrosso sommario, quello che serve a togliere molto legno in eccedenza, poi in seguito servirà passare ad un lavoro più accurato fatto con la pialletta e, per finire, si passerà alle rasiere.

Ale, se hai altri dubbi chiedimi spiegazioni tranquillamente! :)

Ciao.
.
Ricercare sopra tutto due cose: la verità e la bellezza.

- Lino Santoro -
Avatar utente
davidesora
Liutaio
Liutaio
Messaggi: 2224
Iscritto il: lunedì 29 novembre 2010, 0:00
Località: Cremona
Contatta:

Messaggio da davidesora »

violino7 ha scritto:
-- a me è successo che un tassello durante una morsettatura si sia scollato (per fortuna uno solo). Ho prontamente rimediato, ma mi è rimasto il dubbio che l'impasto del truciolo non dia una buona amalgama come legante per la colla a caldo. Nell'impasto è notorio che ci siano delle colle, la cui natura non conosco. E' anche vero che con una perfetta rasatura del piano di incollaggio poi il fatto non si è più ripetuto.

Io per incollare i tasselli alla forma uso la Titebond, tanto non ne rimarrà traccia nel violino finito.
Probabilmente si comporterebbe meglio sul truciolare della colla a caldo.
Altrimenti potresti incollare dei riporti in acero sulla forma dove si incollano i tasselli in modo da poter usare (proprio volendo) la colla a caldo e garantire una durata maggiore nel tempo della superficie di incollaggio.

Riguardo al materiale della forma il truciolare, con la sua tendenza a sbriciolarsi non è il massimo, piuttosto per risparmiare e alleggerire consiglierei di utilizzare il multistrato di pioppo da 30 mm, magari lastronato con del compensato di faggio da 3 o 4 mm sui due lati.


Davide
Avatar utente
edo
Utente Esperto II
Utente Esperto II
Messaggi: 1915
Iscritto il: martedì 21 giugno 2005, 0:00
Località: Schio (VI)
Contatta:

Messaggio da edo »

violino7 ha scritto:Ecco la dima di cui parlavo. Come vedete, è notorio sia molto utile anche per i riporti sui tasselli di entrambi i lati:

Immagine

Non vedo nella dima di plexiglass i fori per centrarla sulla forma. Come fai a tenerla ferma nella corretta posizione quando tracci le curve sugli zocchetti?
A cosa serve quella fila di piccoli fori sopra e sotto?

ciao

edo
Avatar utente
fisher
Utente Attivo
Utente Attivo
Messaggi: 229
Iscritto il: venerdì 5 dicembre 2008, 0:00
Località: Montagnana

Messaggio da fisher »

@ Violino7

Sto parlando della lavorazione descritta in fondo a questa pagina.

http://claudiorampini.com/modules.php?n ... c&start=15
Avatar utente
_ale
Utente Esperto I
Utente Esperto I
Messaggi: 309
Iscritto il: mercoledì 10 giugno 2009, 0:00
Località: Roma
Contatta:

Messaggio da _ale »

violino7 ha scritto:
Ale, se hai altri dubbi chiedimi spiegazioni tranquillamente! :)

Ciao.
Si Lino, avevo capito il tuo metodo, diciamo che io sono meno "matematico" e più, come dire, "empirico"?

Comunque ad ogni modo i miei dubbi nascevano dal fatto che il contorno dello strumento, con le controfasce montate ed incollate (attenzione), è la dima "obbligata" per incominciare la lavorazione delle tavole, il tuo metodo mi ha incuriosito e pensavo avessi qualche ragione in particolare per provarlo. Comunque...di nuovo

buon lavoro!
Avatar utente
violino7
Utente Esperto II
Utente Esperto II
Messaggi: 3403
Iscritto il: martedì 9 gennaio 2007, 0:00
Località: Roma

Messaggio da violino7 »

davidesora ha scritto:
Io per incollare i tasselli alla forma uso la Titebond, tanto non ne rimarrà traccia nel violino finito.
.......................
E' questione di metodo utilizzato! Io alcune volte distruggo la parte in avanzo del tassello, lato interno, la parte che comunque va eliminata, ed allora andrebbe bene la Titebond........
altre volte, quando la forma è spessa come in questo caso, preferisco ammorbidire con acqua calda, e/o pistola termica per poter staccare agevolmente, ed in questo caso l'ideale è come sempre la colla a caldo.
Per non sbagliarmi uso sempre quest'ultima perchè, indipendentemente da come andranno le cose, essa va sempre bene. :) Se usassi la Titebond avrei la scelta obbligata.
Io la Titebond non l'ho usata neanche per la chitarra, però sono daccordo con te che potrebbe essere messa tutte le volte che si è sicuri di un utilizzo fine a se stesso, che non ha un seguito e la cosa finisce lì.

davidesora ha scritto:Probabilmente si comporterebbe meglio sul truciolare della colla a caldo.


Non lo so, comunque tutto sommato per me la colla a caldo ha retto bene.
L'ipotesi sottintesa che facevo è che nell'impasto potesse essere stata utilizzata la colla epossidica, che io ho verificato per mia sperimentazione che non lega assolutamente con la colla a caldo.
davidesora ha scritto:Altrimenti potresti incollare dei riporti in acero sulla forma dove si incollano i tasselli in modo da poter usare (proprio volendo) la colla a caldo e garantire una durata maggiore nel tempo della superficie di incollaggio.
Certamente! A questa soluzione avevo anche pensato, perchè se la si va a cercare una soluzione la si trova sempre. Però, non ho voluto approndire l'argomento più di tanto.
davidesora ha scritto: ..........................
Riguardo al materiale della forma il truciolare, con la sua tendenza a sbriciolarsi non è il massimo, .........
Certamente un truciolare qualsiasi, ma ti assicuro che quel truciolare fabbricato per quello scopo era ben compatto e molto duro alla lavorazione, tanto che non ho mai visto "briciole"! :(
Probabilmente era costruito per sopportare al meglio anche il rischio di umidità od addirittura del bagnato, visto che viene utilizzato per l'incasso del lavello-cucina.
Ultima modifica di violino7 il sabato 4 maggio 2013, 16:45, modificato 1 volta in totale.
.
Ricercare sopra tutto due cose: la verità e la bellezza.

- Lino Santoro -
Avatar utente
violino7
Utente Esperto II
Utente Esperto II
Messaggi: 3403
Iscritto il: martedì 9 gennaio 2007, 0:00
Località: Roma

Messaggio da violino7 »

edo ha scritto: ............................
Non vedo nella dima di plexiglass i fori per centrarla sulla forma.
...........................


Se osservi bene sulla forma ho riportato la linea di mezzeria, sempre a punta metallica, ma anche sull'altro lato, quello scuro, che poi è la parte superiore del piano di lavoro di una cucina moderna, su questo lato si riconosce meglio.

Immagine

Te lo faccio vedere in una dello poche foto che ho fatto di questi passaggi, qui mi accingo all'incollaggio della prima fascia del polmone inferiore, dopo opportuna preparazione per farla coincidere perfettamente a taglio con l'altra sulla linea verticale al foro del puntale. Nota bene, ma credo che tu lo abbia già intuito, lo dico per i meno addetti ai lavori, che in corrispondenza delle punte non ho ancora incollato ed i controtasselli stanno solo tenendo bene la misura della fascia affinchè non si sposti, mentre, chiaramente alle CC ho già terminato.
Qui in fondo, dicevo, prima incollo al puntale, così sono sicuro della buona riuscita della congiunzione fasce su quella posizione e poi procedo alle punte. Credo che si sia capito che nella foto la forma è girata sottossopra con un laterale del polmone superiore bloccato nella morsa di legno del tavolo di lavoro.

Dunque, la linea di mezzeria è riportata anche sui tasselli superiore ed inferiore per mezzo di squadretta, ...
.... a che cosa mi serve la dima? :( Ho la linea di mezzeria della tavola armonica che deve coincidere con la linea di mezzeria della forma, perfettamente riportata anche sulla centrale dei tasselli nelle zone destinate all'incollaggio con le tavole! :wink: :

Immagine

Quando sarà il momento di bloccare tutto con i fori di registro, come posso fare a sbagliarmi? :roll:

edo ha scritto: ....................................
Come fai a tenerla ferma nella corretta posizione quando tracci le curve sugli zocchetti?
Poggia su quattro punti (i tasselli, due laterali e due di testa) e sta ferma da sola. Basta poggiarci sopra un dito per bloccarla pochi attimi e tirare una curva con la matita! Niente di più facile. :) :

Immagine


edo ha scritto: ......................................
A cosa serve quella fila di piccoli fori sopra e sotto?
............................
A niente! Ma hai fatto bene a chiedermelo perchè possono sorgere dei dubbi. Anche quel foglio è materiale riciclato, me lo sono trovato così e non ho esitato ad utilizzarlo, anzi non mi sono fatto proprio scrupoli perchè ho pensato che forse quei fori mi potrebbero un giorno essere utili....come riferimento nei riporti interni delle tavole .....oppure per appendere la dima......non si sa mai! :roll:
.
Ricercare sopra tutto due cose: la verità e la bellezza.

- Lino Santoro -
Avatar utente
violino7
Utente Esperto II
Utente Esperto II
Messaggi: 3403
Iscritto il: martedì 9 gennaio 2007, 0:00
Località: Roma

Messaggio da violino7 »

fisher ha scritto:@ Violino7

Sto parlando della lavorazione descritta in fondo a questa pagina.

http://claudiorampini.com/modules.php?n ... c&start=15

Credo che sia chiaro che là si tratti di tavola a fondo intero, per la quale è opportuno, penso, stabilire immediatamente quale debba essere la linea di mezzeria di riferimento, per cui una delle prime cose da fare è chiaramente fissare i fori di registo già delle prime fasi di sgrossamento.

Nel caso mio, oppure si potrebbe dire in tutti gli altri casi di applicazione pratica, è ovvio che la mezzeria sia ben evidente! :(

Ciao.
.
Ricercare sopra tutto due cose: la verità e la bellezza.

- Lino Santoro -
Avatar utente
violino7
Utente Esperto II
Utente Esperto II
Messaggi: 3403
Iscritto il: martedì 9 gennaio 2007, 0:00
Località: Roma

Messaggio da violino7 »

_ale ha scritto: ..............................
Si Lino, avevo capito il tuo metodo, diciamo che io sono meno "matematico" e più, come dire, "empirico"?
.............................
Pensa che io sono convinto del contrario, cioè di essere sì matematico, per necessità oggettiva ed inevitabile che è "a prescindere" condizione valida per tutti coloro che vogliono applicarsi un minimo nella liuteria, quindi scontata,........ma sostanzialmente "empirico" nei procedimenti,
......che poi, secondo me, l'empirismo è l'elemento che più affascina in assoluto! :)
.
Ricercare sopra tutto due cose: la verità e la bellezza.

- Lino Santoro -
Avatar utente
fisher
Utente Attivo
Utente Attivo
Messaggi: 229
Iscritto il: venerdì 5 dicembre 2008, 0:00
Località: Montagnana

Messaggio da fisher »

violino7 ha scritto:
fisher ha scritto:@ Violino7

Sto parlando della lavorazione descritta in fondo a questa pagina.

http://claudiorampini.com/modules.php?n ... c&start=15

Credo che sia chiaro che là si tratti di tavola a fondo intero, per la quale è opportuno, penso, stabilire immediatamente quale debba essere la linea di mezzeria di riferimento, per cui una delle prime cose da fare è chiaramente fissare i fori di registo già delle prime fasi di sgrossamento.

Nel caso mio, oppure si potrebbe dire in tutti gli altri casi di applicazione pratica, è ovvio che la mezzeria sia ben evidente! :(

Ciao.

Capisco, pensavo gli facessi comunque il bordo per essere più preciso con le bombature.
Avatar utente
violino7
Utente Esperto II
Utente Esperto II
Messaggi: 3403
Iscritto il: martedì 9 gennaio 2007, 0:00
Località: Roma

Messaggio da violino7 »

fisher ha scritto:
violino7 ha scritto: .....................
Capisco, pensavo gli facessi comunque il bordo per essere più preciso con le bombature.
L'altezza della bombatura su tutta la linea della mezzeria è determinata dalla sesta! Allora quelle non le tocco più, in grandi linee.

Allora le quinte che farò non saranno ad arcata intera ma a mezza arcata in quanto non devo tener conto della loro altezza massima, per cui non temo che le parti scoscese dal centro verso i bordi non siano perfettamente simmetriche tra di loro perchè con la mezza arcata tutto dovrebbe avvenire a specchio.
Nelle adiacenze dei bordi in quel momento ci sarà una sufficiente ampia striscia uniforme nello spessore lungo tutto il perimetro della tavola, tranne che tra le CC (sia in spessore che ampiezza) .
Il bordo definitivo, poi, lo farò dopo che le tavole saranno incollate. Di conseguenza le bombature definitive saranno successive a filettatura e sguscia, perchè determinanti saranno le sistemazioni di livellatura in zona-filetto, a salire dal bordo verso il centro-tavola.

Credo che se il lavoro sarà sequenziale come ho spiegato, ed ogni passaggio lo farò più preciso possibile, non avrò da temere nulla.

Questo ho in mente di fare e mi sembra che sia anche un procedimento abbastanza logico per chi filetta a cassa chiusa, certamente invece filettando a cassa aperta c'è la necessità di determinare a priori la posizione dei bordi, necessari per procedere all'applicazione del filetto, ed allora anche il declivio della bombatura in un certo senso è già prestabilito in partenza.

Io ho proceduto così, prima di ora, solo una volta per il mio ultimo violino (che tra l'altro ho completato proprio questa sera e del quale devo finire di reportare - sarebbe quello sul quale ho messo nuovamente mano allo scavo delle volute del riccio) e devo dire che mi sono trovato bene! :P
Come vedete, su questa procedura ho le idee molto chiare ed allora mi sento anche sicuro su quello che andrò a fare, e per me la sicurezza è un gran bel vantaggio! :wink:
.
Ricercare sopra tutto due cose: la verità e la bellezza.

- Lino Santoro -
Avatar utente
claudio
Liutaio
Liutaio
Messaggi: 12660
Iscritto il: sabato 15 maggio 2004, 0:00
Località: Tivoli
Contatta:

Messaggio da claudio »

Lino, se fai la bombatura prima del contorno delle fasce rischi seriamente di andare fuori del contorno effettivo. Le fasce del violoncello si muovono molto date le loro dimensioni quindi potresti avere le quinte spostate o disassate rispetto al contorno effettivo.
andante con fuoco
Avatar utente
violino7
Utente Esperto II
Utente Esperto II
Messaggi: 3403
Iscritto il: martedì 9 gennaio 2007, 0:00
Località: Roma

Messaggio da violino7 »

claudio ha scritto:Lino, se fai la bombatura prima del contorno delle fasce rischi seriamente di andare fuori del contorno effettivo. Le fasce del violoncello si muovono molto date le loro dimensioni quindi potresti avere le quinte spostate o disassate rispetto al contorno effettivo.
In questo momento ho le fasce con le controfasce già incollate, ma solo sul lato del fondo.
La controfascia logicamente ha dato una certa rigidità e stabilità alla curva della fascia, l'ideale sarebbe che potessi fare la stessa cosa anche sul lato della tavola, così dunque avrei un riferimento definitivo. Ma mi risulta che sarebbe poi molto difficile estrarre la forma (questo forse è uno dei motivi per i quali quel liutaio di cui parlavo usava uno spessore molto ridotto). Da questo punto di vista, puoi dirmi se posso osare? In alternativa potrei lasciare solo in piega le controfasce in attesa di asciugarsi ma senza incollare, ma non credo che sia la stessa cosa.
Ovviamente riporterei poi su carta i relativi contorni, lato fondo e lato tavola a., per avere il riferimento di base per l'incollaggio, perchè togliendo la forma tutto il contorno logicamente si muove! :roll:

Infatti questo è il dubbio che ho in questi giorni ed a cui devo dare una risposta tecnica: di norma si incolla prima il fondo, poi si estrae la forma, poi si incolla la tavola superiore, ma qui c'è la necessità di avere un contorno sufficientemente stabile.
Io pensavo che una tolleranza di 2 millimetri sull'impianto base fosse possibile, da intendere come allungamento della zona bassa, cioè in zona sguscia, ma in maniera simmetrica e credo possibile solo sulle curve lontano dagli zocchetti, questo se definisco i bordi a cassa chiusa! Vado incontro ad un rischio elevato? :roll:
.
Ricercare sopra tutto due cose: la verità e la bellezza.

- Lino Santoro -
Avatar utente
violino7
Utente Esperto II
Utente Esperto II
Messaggi: 3403
Iscritto il: martedì 9 gennaio 2007, 0:00
Località: Roma

Messaggio da violino7 »

Per spiegarmi meglio:

-- rispetto al contorno base, determinato dalla dima di partenza (anche da me alcune volte chiamata semi-dima), ipotizzo non ci possano essere grandi difformità, perchè almeno le posizioni degli zocchetti sono certo possano essere sempre riportate alle posizioni di partenza anche avendo libero il contorno delle sole fasce attaccate agli zocchetti, a forma estratta;

-- ....difformità possibile, considerata come tolleranza (solo se simmetrica): circa 2 mm., come avanzamento nel punto massimo delle curve tra zocchetto e zocchetto;

-- per questi motivi è possibile considerare in più quei due millimetri solo nelle zone basse a spessore uniforme, senza andare ad incidere sui declivi dove lo spessore è vincolato.

Il suddetto schema lascerebbe liberi di definire i bordi a posteriori.

....questo se tutto procede per il meglio!
.
Ricercare sopra tutto due cose: la verità e la bellezza.

- Lino Santoro -
Avatar utente
claudio
Liutaio
Liutaio
Messaggi: 12660
Iscritto il: sabato 15 maggio 2004, 0:00
Località: Tivoli
Contatta:

Messaggio da claudio »

Non so perchè nascano tutte queste complicazioni! :lol:
E' così difficile operare come si fa con il violino? si fa il contorno fasce, si incollano le controfasce da una parte sola, si fa il fondo e poi lo si incolla, quindi si estrae la forma e si incollano le altre controfasce. Da ciò si ricava il contorno della tavola armonica, è l'unico modo per essere sufficientemente precisi perchè le fasce del violoncello si muovono parecchio, altro che 2mm!
andante con fuoco
Rispondi