Sondaggio: macchine sì, macchine no
- Alfredo
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Sondaggio: macchine sì, macchine no
Sull'uso delle macchine nella liuteria tradizionale!
accidenti come suona scolastico (con tutto il rispetto)
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- Giovane_Liutaia
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Ciao a tutti. Volevo dire la mia.. io ho votato si.
Ma per un semplice motivo, che spiegherò con una perifrasi: conoscete qualche pittore contemporaneo che per dipingere ad olio si fa i colori con i pigmenti (alla maniera di Leonardo, per intenderci) invece che comprare i tubetti dai negozi specializzati?
La mia piccola provocazione,è semplicemente un modo per dire che - comunque - una cosa è lo studio filologico di come si realizza un prodotto (di liuteria, come di arte e artigianato) alla maniera classica per questioni di studio, di conoscenza e di acquisizione manuale.. altro è non cercare comunque di sfruttare la tecnologia moderna per ovviare ad alcuni (non tutti!) problemi.
Io sono dell'opinione che quando c'è la mano, anche dietro ad una macchina, la differenza si vede. Non ci può essere un effetto "fabbrica" solo perchè si è usato qualche apparecchio moderno, magari solo in fase di sbozzatura. Specie se le rifiniture vengono poi rigorosamente eseguite a mano.
Viceversa un procedimento che segua pedissequamente le antiche tradizioni, non è certo garanzia di qualità finale dello strumento.
Un esempio: Amati (come anche Stradivari) , usava per gli spessori, uno "spessimetro a battimento" con cui forava le tavole armoniche, per poi intervenire a mano. Utilizzare delle versioni "più moderne" (tipo un trapano elettrico leggero) per raggiungere gli spessori - laddove comunque le fasi ultime rimangono a mano - non inficia il risultato finale.
Ovviamente la mia è solo un'opinione, dettata dalla mia esperienza personale .
Ma per un semplice motivo, che spiegherò con una perifrasi: conoscete qualche pittore contemporaneo che per dipingere ad olio si fa i colori con i pigmenti (alla maniera di Leonardo, per intenderci) invece che comprare i tubetti dai negozi specializzati?
La mia piccola provocazione,è semplicemente un modo per dire che - comunque - una cosa è lo studio filologico di come si realizza un prodotto (di liuteria, come di arte e artigianato) alla maniera classica per questioni di studio, di conoscenza e di acquisizione manuale.. altro è non cercare comunque di sfruttare la tecnologia moderna per ovviare ad alcuni (non tutti!) problemi.
Io sono dell'opinione che quando c'è la mano, anche dietro ad una macchina, la differenza si vede. Non ci può essere un effetto "fabbrica" solo perchè si è usato qualche apparecchio moderno, magari solo in fase di sbozzatura. Specie se le rifiniture vengono poi rigorosamente eseguite a mano.
Viceversa un procedimento che segua pedissequamente le antiche tradizioni, non è certo garanzia di qualità finale dello strumento.
Un esempio: Amati (come anche Stradivari) , usava per gli spessori, uno "spessimetro a battimento" con cui forava le tavole armoniche, per poi intervenire a mano. Utilizzare delle versioni "più moderne" (tipo un trapano elettrico leggero) per raggiungere gli spessori - laddove comunque le fasi ultime rimangono a mano - non inficia il risultato finale.
Ovviamente la mia è solo un'opinione, dettata dalla mia esperienza personale .
Sbozzato, scalpellato e dipinto da GL.
Ho alcuni amici pittori che utilizzano i pigmenti puri anzichè affidarsi ai classici tubetti, questo consentirebbe loro una maggior libertà e controllo negli impasti di colore. Ma il problema è che anche i pigmenti puri sono il risultato di una lavorazione meccanico-chimica, per cui ci saranno sempre differenze rispetto ai quadri dell'antichità, i cui pigmenti furono il prodotto di una lavorazione manuale.
In linea di massima sono d'accordo sul fatto che una certa meccanizzazione delle lavorazioni in liuteria non inficiano il prodotto finale, ma quello che mi preme evidenziare è che il nostro è un lavoro di costante ricerca e attenzione al particolare. Il rischio di lavorazioni meccaniche è che saltando un processo di lavorazione manuale, c'è il rischio di saltare un passaggio importante nel lavoro complessivo dello strumento.
Ad esempio: nulla osta che invece di uno spessimetro a battimento, si opti per un trapano a colonna impostato a compiere la stessa funzione (controllo degli spessori della tavola e del fondo), ma quella sensibilità che offre lo strumento manuale, il poter "sentire" la tavola e il fondo in ogni punto delle loro superfici è importante nel contesto complessivo del lavoro.
La costruzione degli strumenti ad arco consente un esercizio continuo e per certi versi unico della nostra sensibilità, è in questo modo che la nostra personalità ha la possibilità di svilupparsi.
Non sempre la filologia è uno studio vuoto e fine a sè stesso, ma bisogna in qualche modo "introiettare" gli antichi processi, ci penseranno le nostre mani moderne a fare il resto.
In linea di massima sono d'accordo sul fatto che una certa meccanizzazione delle lavorazioni in liuteria non inficiano il prodotto finale, ma quello che mi preme evidenziare è che il nostro è un lavoro di costante ricerca e attenzione al particolare. Il rischio di lavorazioni meccaniche è che saltando un processo di lavorazione manuale, c'è il rischio di saltare un passaggio importante nel lavoro complessivo dello strumento.
Ad esempio: nulla osta che invece di uno spessimetro a battimento, si opti per un trapano a colonna impostato a compiere la stessa funzione (controllo degli spessori della tavola e del fondo), ma quella sensibilità che offre lo strumento manuale, il poter "sentire" la tavola e il fondo in ogni punto delle loro superfici è importante nel contesto complessivo del lavoro.
La costruzione degli strumenti ad arco consente un esercizio continuo e per certi versi unico della nostra sensibilità, è in questo modo che la nostra personalità ha la possibilità di svilupparsi.
Non sempre la filologia è uno studio vuoto e fine a sè stesso, ma bisogna in qualche modo "introiettare" gli antichi processi, ci penseranno le nostre mani moderne a fare il resto.
- Giovane_Liutaia
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Forse mi sono espressa male, ma era questo che volevo dire. Concordo con te.claudio ha scritto: Non sempre la filologia è uno studio vuoto e fine a sè stesso, ma bisogna in qualche modo "introiettare" gli antichi processi, ci penseranno le nostre mani moderne a fare il resto.
Sbozzato, scalpellato e dipinto da GL.
- Lore75
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Io ho votato "no", però vorrei precisare che la domanda è posta in un modo troppo generico. Che si intende per macchinario?
Io sono in linea di massima d'accordo per l'uso di "macchine manuali" (es. una fresa o un trapano manuale), ma NON per l'uso di macchine "a controllo numerico", cioè macchine in cui si inserisce un disegno da riprodurre e la macchina lavora il pezzo automaticamente.
Comunque non sono un liutaio!
Io sono in linea di massima d'accordo per l'uso di "macchine manuali" (es. una fresa o un trapano manuale), ma NON per l'uso di macchine "a controllo numerico", cioè macchine in cui si inserisce un disegno da riprodurre e la macchina lavora il pezzo automaticamente.
Comunque non sono un liutaio!
- Atomino
- Utente Esperto II
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Ho votato si, ma sia ben chiaro non sono un fautore del controllo numerico o del pantografo (altrimenti certi errori da mangiarsi le mani non li avrei mai fatti). Piccoli aiuti possono venire dalle macchine per la sgrossatura delle tavole, dei fondi e dei manici o per il loro taglio, andare oltre però penso sia un pò entrare nel taboo.
Domandona: " Trovare una scatola di farmaci dopanti nel frigo di casa di un atleta equivale a rinvenire una sega a nastro nel retrobottega di un liutaio)?
E se il ciclista non usa il farmaco? Rimane il sospetto! E se il liutaio la usa ? Viene squalificato?
Una domanda per Claudio & i PRO, ritenete che l'uso abbastanza ampio di utensili elettrici da parte di alcuni grandi liutai americani possa ridurre il valore artistico del loro lavoro?
Domandona: " Trovare una scatola di farmaci dopanti nel frigo di casa di un atleta equivale a rinvenire una sega a nastro nel retrobottega di un liutaio)?
E se il ciclista non usa il farmaco? Rimane il sospetto! E se il liutaio la usa ? Viene squalificato?
Una domanda per Claudio & i PRO, ritenete che l'uso abbastanza ampio di utensili elettrici da parte di alcuni grandi liutai americani possa ridurre il valore artistico del loro lavoro?
vorrei tornare con la mia idea sull'argomento...
ho imparato un cosa dalle macchine....che non faranno mai suonare uno strumento....come si puo' accordare una tavola col pantografo? quello è veloce, ma sordo!
ma scavare da pieno un bel fondo di contrabbasso a "mani nude",
beh, i miei tendini si sono un po' sfatti (mia moglie dice che è la moto...).
direi che si puo essere moderatamente soddisfatti dall'aiuto della macchine, se queste ti lasciano la parte creativa,no?
ho imparato un cosa dalle macchine....che non faranno mai suonare uno strumento....come si puo' accordare una tavola col pantografo? quello è veloce, ma sordo!
ma scavare da pieno un bel fondo di contrabbasso a "mani nude",
beh, i miei tendini si sono un po' sfatti (mia moglie dice che è la moto...).
direi che si puo essere moderatamente soddisfatti dall'aiuto della macchine, se queste ti lasciano la parte creativa,no?
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si ma il pantografo ti può lasciare tutto il margine che vuoi eliminando il primo lavoro di sgrossatura in cui sicuramente non starai ad "accordare" ogni piallettata.
Io risponderò SI al sondaggio e che non me ne voglia nessuno
Saluti
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www.m2wood.com
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