quintetto di contrabbassi
- neuma
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Non parliamo solo della figura del compositore, per favore: restiamo su quella del musicista tout-court, che le include tutte.
Nei vent'anni che suono da professionista ho visto, accanto ai pochi bravissimi che hanno giustamente ottenuto il successo che meritavano, molte persone davvero dotate che hanno abbandonato, amareggiate dall'andazzo imperante; altrettante persone, spesso molto meno dotate, che si sono "incuneate" nello spazietto che sono riuscite a ritagliarsi perchè hanno preferito adeguarsi a quello che l'attuale situazione musicale esigeva da loro (beninteso: non le sto giudicando. C'è da mangiare tutti i giorni, e salvo qualche bleffeur della peggior specie, gli altri non ribano mica i soldi che guadagnano in questo modo).
La mia scelta, e quella di qualche altro collega, è stata quella del "cane sciolto": non ho voluto adeguarmi perchè credevo, e credo tuttora, in quello che faccio. Non ho doti superiori e quindi mi rendo conto che non posso puntare a certe vette, per cui preferisco portare avanti con coerenza la mia scelta musicale, ma ho messo in conto che avrei dovuto vivere con altro, perchè la figura dell''outsider in genere è scomoda. Non me ne pento, ma non posso fare a meno di considerare l'attuale situazione con un occhio abbastanza cinico.
Nei vent'anni che suono da professionista ho visto, accanto ai pochi bravissimi che hanno giustamente ottenuto il successo che meritavano, molte persone davvero dotate che hanno abbandonato, amareggiate dall'andazzo imperante; altrettante persone, spesso molto meno dotate, che si sono "incuneate" nello spazietto che sono riuscite a ritagliarsi perchè hanno preferito adeguarsi a quello che l'attuale situazione musicale esigeva da loro (beninteso: non le sto giudicando. C'è da mangiare tutti i giorni, e salvo qualche bleffeur della peggior specie, gli altri non ribano mica i soldi che guadagnano in questo modo).
La mia scelta, e quella di qualche altro collega, è stata quella del "cane sciolto": non ho voluto adeguarmi perchè credevo, e credo tuttora, in quello che faccio. Non ho doti superiori e quindi mi rendo conto che non posso puntare a certe vette, per cui preferisco portare avanti con coerenza la mia scelta musicale, ma ho messo in conto che avrei dovuto vivere con altro, perchè la figura dell''outsider in genere è scomoda. Non me ne pento, ma non posso fare a meno di considerare l'attuale situazione con un occhio abbastanza cinico.
- andreavezzoli
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- neuma
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In quanto compositore, hai comunque il vantaggio rispetto agli strumentisti di poter essere abilitato ad insegnare un numero superiore di materie, sia alle medie che negli istituti di grado superiore.
A parte appunto Composizione tradizionale e/o sperimentale, Lettura della partitura ed Armonia, mi pare che al momento anche per insegnare teoria e solfeggio in Conservatorio od istituto equipollente è necessario essere appunto in possesso del diploma di Composizione
A parte appunto Composizione tradizionale e/o sperimentale, Lettura della partitura ed Armonia, mi pare che al momento anche per insegnare teoria e solfeggio in Conservatorio od istituto equipollente è necessario essere appunto in possesso del diploma di Composizione
- andreavezzoli
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Il jazz (campo che ho bazzicato per un po' seppure in modo elementare, proprio studiando composizione jazz, ma che conosco piuttosto approfonditamente come ascoltatrice ed appassionata) ha come strada privilegiata il "viversi dall'interno". Nessun jazzista vero è interessato a farsi scrivere le parti da altri, e lo standard o linea melodica di qualsivoglia tipo è solo la spina dorsale di un discorso improvvisativo che lo strumentista non accetta certo di demandare ad altri, e quindi è necessario che sia il più scarna possibile.
Se poi intendi scrivere per il jazz come "scrivere in forma jazz parti destinate a musicisti classici", allora il discorso è diverso ma col jazz vero e proprio c'entra solo di straforo.
Se poi intendi scrivere per il jazz come "scrivere in forma jazz parti destinate a musicisti classici", allora il discorso è diverso ma col jazz vero e proprio c'entra solo di straforo.
- andreavezzoli
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considera anche come jazz lo scrivere per big band in questo campo ci sono big band che richiedono composizioni orginali ho scirtto qualcosa per big band.
per lo scrivere in stile jazz per organici classici credo che sia comunque interessante anche molto lontano dall'essere jazz, ho scritto per esempio un pezzo per quartetto d'archi con qualche armonia jazz "orange ballad".
Credo alcuni nuovi orizzonti siano propio nelle contaminazioni tra generi
per lo scrivere in stile jazz per organici classici credo che sia comunque interessante anche molto lontano dall'essere jazz, ho scritto per esempio un pezzo per quartetto d'archi con qualche armonia jazz "orange ballad".
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- andreavezzoli
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in realtà secondo me la musica non è diventato un mezzo di affermazione personale, semmai sono certi pseudo musicisti che si stanno allontanndo dalla vera musica, la funzione sociale della musica la si può ritrovare ancora in certe tradizioni popolari come per esempio quella della Sardegna (Launeddas, canto a tenores....), oppure nei cori di montagna....
Per quanto riguarda il 115 che ruolo hai?
io sono un volontario discontinuo, ma da qualche hanno sono alla receptions per rispondere alle telefonate e accogliere il pubblico negli uffici (in questo stesso istante sto iniziando la mia giornata "lavorativa")
e questo mi permette di avere comunque, tra una telefonata e un'altra di poter studiare e comporre......
Per quanto riguarda il 115 che ruolo hai?
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- neuma
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Corso del 115 in corso (pardon il gioco di parole), dopo anni che aspettavo i concorsi da effettivo che nion sono mai arrivati, ora tento la "porta di servizio" nella speranza che qualcosa si muova.andreavezzoli ha scritto:Per quanto riguarda il 115 che ruolo hai?
Qui comunque nella mia provincia il personale delle varie caserme - fra cui una decina di discontinue ed un'effettiva come personale femminile - in quanto molto sottonumero, è tutto con mansioni attive a parte qualcuno al Comando provinciale che fa lavoro d'ufficio
- andreavezzoli
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