Gustav Leonhardt

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ele
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Gustav Leonhardt

Messaggio da ele »

Qualcuno di voi ha sentito un concerto di Gustav Leonhardt?
Io l'ho visto per la prima volta dal vivo ieri sera, a Milano...incredibile!
E' un vero musicista...ha 80 anni, ma suona ancora con una grinta favolosa.... E' stato un bellissimo concerto, davvero
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neuma
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Messaggio da neuma »

L'avevo sentito nel '90 a Torino, in trio con Frans Brüggen (grandissimo) e Anner Bylsma, e poi qualche anno fa (non ricordo più esattamente) al festival di musica antica di Magnano (BI), come solista.
Un interprete di eccezionale classe e misura, un vero signore della tastiera...
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claudio
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Messaggio da claudio »

Sono lieto che si parli di Leonhardt, io ho avuto il privilegio di assistere ad un suo concerto per la prima volta lo scorso mese di maggio. Ne approfittai anche per fare una specie di piccolo articolo che pubblicai in un altro forum, spero che possiate gradire anche voi.
Firenze, piazza San Marco, è quasi l'ora del concerto che si terrà di lì a 3 quarti d'ora, io e la mia compagna guardiamo il cielo cobalto e le fronde illuminate d'arancione, ci appare quasi un gioco la prospettiva di ascoltare note preziose entro le mura severe di un convento, a volte il luogo appare più suggestivo della musica stessa.

E come potrebbe essere diversamente quando alle pareti non puoi fare a meno di ammirare gli affreschi del Ghirlandaio e del Beato Angelico? sì, sono proprio gli stessi affreschi che trovi nei libri di storia dell'arte del liceo, solo che lì davanti erano le opere nella loro reale e concreta bellezza, non minuscole e sbiadite fotografie che fanno da contorno ad un testo asettico.

Giungiamo nella sala della Biblioteca in cui si ammirano gli enormi codici miniati con massicce copertine di legno foderate in cuoio e borchie bronzee, il corridoio centrale è occupato dalle sedie su cui potremo ascoltare la musica, in fondo alla sala un bellissimo clavicembalo che attende paziente il nostro silenzio.

Alle 21 e 2 minuti compare Gustav Leonhardt, il clavicembalista olandese che compirà 80 anni proprio questo mese; è un uomo magro, capelli bianchi e sguardo determinato, il modesto abito grigio che indossa lo fa apparire ancora più asciutto e lontano dalle tipiche atmosfere forzatamente romantiche ed edulcorate a cui siamo fin troppo abituati: un uomo, la sua musica e il popolo minuto degli ascoltatori esigenti.

Il musicista si siede e inizia subito a suonare, sembra quasi che Leonhardt stia facendo una prova, invece quella è proprio la sua musica, che ci sorprende. Nella musica l'importante non è il luogo, non è il musicista, non è lo strumento che suona: la musica è il suono che ora c'è e che poi non c'è più, rimane solo quell'uomo e la sua storia.

Per questa ragione non parlerò di cosa Leonhardt ha suonato, non farò un'analisi stilistica (che peraltro non saprei nemmeno fare) della sua musica e nemmeno degli autori che ha interpretato, ma solo di quella mirabile festa di colori e di suoni che ha animato e reso vivo il luogo severo dei frati domenicani: un appuntamento democratico con Dio, senza equivoci.

Il nitore delle note, la gioiosa danza di una chaconne o di un preludio se evocati da un uomo cosciente della propria storia sono capaci di cambiare la tua vita in un istante, senti di lasciarti andare senza resistenze e metti da parte ogni pretesa perchè quello che ti è dato in sorte è prezioso e non vuoi perderlo per nessuna ragione al mondo.

Non posso dimenticare il trionfo di quegli accordi e il gioco infinito delle armonie, passaggi virtuosi ben congegnati nell'arte di misurare il tempo attraverso il suono, il cui eco non smette di far vibrare le tue corde forse stanche, forse ignorate, ma certamente antiche.

Ho finito, ora sono tornato a rivivere in questa piccola stanza e siamo di nuovo in contatto io e voi che leggete, non scorgo invidia nè senso di esclusione nelle vostre facce, ma solo il desiderio e la soddisfazione di far parte di una piccola storia.
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andante con fuoco
ele
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Messaggio da ele »

Eccezionale descrizione!
E' stata una grande emozione sentirlo suonare, anche proprio per l'atmosfera...spero possa continuare così il più a lungo possibile...
Mi ha colpito molto poi il suo modo di fare, quando il pubblico applaude sembra quasi intimidito, si nasconde dietro al clavicembalo! Un po' lo stesso atteggiamento che ha il pianista jazz Franco D'Andrea....un grande anche lui...
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