Classica contemporanea...che giudizio?
Per Ciri:
capisco cosa vuoi dire e concordo sulla tua idea di colonna sonora. Però, io credo che non sia male la scelta di affiancare all'immagine di etero (la donna, il falco, in parte la chiesa) una musica medievale, mentre ciò che è più terreno (il cavaliere, il lupo, il popolo) viene affiancato dai suoni duri di uno strumento elettrico...non so, ci trovo qualcosa di azzeccato.
Per Claudio:
e se la musica avesse la funzione di descrivere delle immagini, dei sentimenti che poi noi ritroviamo nella nostra memoria? Forse la differenza è che la musica contemporanea si prefigge un ruolo evocativo più che desrittivo, solo non capisco i mezzi che utilizza. Uno dei brani che ho ascoltato ha evocato in me le immagini e suoni del film "Alien", sarebbe stato perfetto come colonna sonora, ma non credo fosse questo l'intento del compositore!
Rinnovo anch'io l'invito ai musicisti!!
capisco cosa vuoi dire e concordo sulla tua idea di colonna sonora. Però, io credo che non sia male la scelta di affiancare all'immagine di etero (la donna, il falco, in parte la chiesa) una musica medievale, mentre ciò che è più terreno (il cavaliere, il lupo, il popolo) viene affiancato dai suoni duri di uno strumento elettrico...non so, ci trovo qualcosa di azzeccato.
Per Claudio:
e se la musica avesse la funzione di descrivere delle immagini, dei sentimenti che poi noi ritroviamo nella nostra memoria? Forse la differenza è che la musica contemporanea si prefigge un ruolo evocativo più che desrittivo, solo non capisco i mezzi che utilizza. Uno dei brani che ho ascoltato ha evocato in me le immagini e suoni del film "Alien", sarebbe stato perfetto come colonna sonora, ma non credo fosse questo l'intento del compositore!
Rinnovo anch'io l'invito ai musicisti!!
Vedi, è probabile che per un compositore di musica contemporanea, la musica intesa come mera espressione di immagini e sentimenti, sia cosa ampiamente superata. E posso anche capirli, perchè un compositore ed un musicista hanno il bisogno di esplorare sempre nuovi mondi. Nel caso della pittura, forse più facile da capire, è l'abbandono del figurativismo a favore dell'astrattismo. Nella musica contemporanea avviene qualcosa di simile.
E' pur vero che spesso i compositori di questo genere indulgono in una drammaticità degna di 'Alien', ma non è sempre così. Come tutti i mondi sconosciuti in fase di esplorazione, si trovano cose affascinanti o inquietanti. Di solito ci inquieta proprio ciò che non si conosce e nel caso dei compositori bisogna aggiungervi anche il loro bisogno di riflettere il senso di decadenza della società a cui appartengono. In molti casi la loro musica ha un aspetto severo e drammatico, ma in alcuni altri si raggiungono vette espressive di grande e positiva elevazione spirituale. Sto pensando a "I Pianeti" di Gustav Holst, versione: John E. Gardiner/Philharmonia Orchestra (etichetta Deutsche Grammophon).
Insomma, c'è da scegliere
E' pur vero che spesso i compositori di questo genere indulgono in una drammaticità degna di 'Alien', ma non è sempre così. Come tutti i mondi sconosciuti in fase di esplorazione, si trovano cose affascinanti o inquietanti. Di solito ci inquieta proprio ciò che non si conosce e nel caso dei compositori bisogna aggiungervi anche il loro bisogno di riflettere il senso di decadenza della società a cui appartengono. In molti casi la loro musica ha un aspetto severo e drammatico, ma in alcuni altri si raggiungono vette espressive di grande e positiva elevazione spirituale. Sto pensando a "I Pianeti" di Gustav Holst, versione: John E. Gardiner/Philharmonia Orchestra (etichetta Deutsche Grammophon).
Insomma, c'è da scegliere
Non me ne intendo molto. Ho un cd, uscito qualche anno addietro, che penso possa essere del genere che intndi tu. Mi pare si chiami ERA (non posso giurarlo) e presenta una serie di pezzi in cui si fondono sonorità gregoriane ed elettroniche. L'ho ascoltato con grande piacere, sopratturro per la potenza del suono, accentuata dalla presenza del coro (che trovo, in generelale, un elemento straordinario).
Sempre a proposito di sperimentazioni, come vedresti le sonorità del reggae o del punk o ancora di una colonna sonora come quella del fillm Eyes Wide Shut, suonate da un quintetto d'archi?
Sempre a proposito di sperimentazioni, come vedresti le sonorità del reggae o del punk o ancora di una colonna sonora come quella del fillm Eyes Wide Shut, suonate da un quintetto d'archi?
La colonna sonora di Eyes wide shut è particolarissima e mi piace tanto. La vedrei bene suonata tutta con archi (perché se non sbaglio nel tema principale, quello della Campari per capirci, già si sentono gli archi che fanno da sottofondo alla voce).
Quanto al punk l'ho combattuto da sempre nella mia vita per cause varie e non lo so come sarebbe distruggere un violoncello cercando di ottenere qualcosa simile al punk.
Il reggae, non so, ma è un tipo di musica troppo legata a delle sonorità particolari, è come cercare di fare Paranoid dei Black Sabbath con l'arpa
Comunque queste mie sono solo speculazioni così, a priori. Credo che una cosa finché non la senti non puoi giudicarla completamente.
Il quintetto d'archi lo vedrei bene per fare qualcosa tipo Pink Floyd o in genere rock psichedelico-progressivo anni 70.... Pensa "E' festa" della PFM tutta con gli archi!!!
Quanto al punk l'ho combattuto da sempre nella mia vita per cause varie e non lo so come sarebbe distruggere un violoncello cercando di ottenere qualcosa simile al punk.
Il reggae, non so, ma è un tipo di musica troppo legata a delle sonorità particolari, è come cercare di fare Paranoid dei Black Sabbath con l'arpa
Comunque queste mie sono solo speculazioni così, a priori. Credo che una cosa finché non la senti non puoi giudicarla completamente.
Il quintetto d'archi lo vedrei bene per fare qualcosa tipo Pink Floyd o in genere rock psichedelico-progressivo anni 70.... Pensa "E' festa" della PFM tutta con gli archi!!!
Pacanini est crante killer...
Hai perfettamente ragione gewa, a volte per abitursi ad un tipo di sonorità ci vuole tempo ma poi anche quella viene assimilata.
Claudio, ho ascoltato I Pianeti di Holst: qualcosa già la conoscevo senza sapere che facesse parte di quell'opera. Nel complesso l'opera mi è piaciuta molto ed ho tratto questa conclusione: benché si tratti comunque di una composizione sui generis (di cui si discute in questo 3D) ogni pezzo è molto coerente con il titolo nel senso che è in grado di evocare sensazioni legate alle figure mitologiche che hanno dato i nomi ai pianeti. Dunque se si riesce a fare una cosa del genere senza ricorrere a soluzioni classiche ma inventando cose che per l'orecchio, anzi il cervello, risultano nuove, allora BEN VENGANO. La mia critica va a tutte quelle composizioni in cui l'originalità è fine a se stessa. Come del resto la tecnica fine a se stessa può stupire lì per lì ma poi?
Claudio, ho ascoltato I Pianeti di Holst: qualcosa già la conoscevo senza sapere che facesse parte di quell'opera. Nel complesso l'opera mi è piaciuta molto ed ho tratto questa conclusione: benché si tratti comunque di una composizione sui generis (di cui si discute in questo 3D) ogni pezzo è molto coerente con il titolo nel senso che è in grado di evocare sensazioni legate alle figure mitologiche che hanno dato i nomi ai pianeti. Dunque se si riesce a fare una cosa del genere senza ricorrere a soluzioni classiche ma inventando cose che per l'orecchio, anzi il cervello, risultano nuove, allora BEN VENGANO. La mia critica va a tutte quelle composizioni in cui l'originalità è fine a se stessa. Come del resto la tecnica fine a se stessa può stupire lì per lì ma poi?
Pacanini est crante killer...
claudio ha scritto:sto aspettando che Alfredo trovi un pò di tempo per rispondere, sicuramente potrà darci qualche chiarimento.
In una nostra conversazione mi ha detto che il problema delle esecuzioni di musica contemporanea è anche il controllo dell'interpretazione.
Fantastico!! Spero che Alfredo trovi presto il tempo.
Nel mentre io ho di nuovo discusso un po' con il mio professionista, il quale ha ammesso che alcuni pezzi possono essere eccessivamente nevrotici per l'ascoltatore (quasi terrificanti). Però lui si diverte da matti a suonarli...de gustibus...
Credo sia importante chiarire bene la netta distinzione che c'è tra l'ascoltare ed il suonare. A volte una cosa che "non si può sentire" dà molta soddisfazione a chi la esegue; d'altra parte altri pezzi bellissimi sono estremamente pallosi nell'essere suonati. Un mio amico pianista non mi volle fare il primo tempo di chiaro di luna di Beethoven per principio, disse al più ti faccio sentire il terzo....
Pacanini est crante killer...
Concordo pienamente con te. Proprio per questo all'inizio del forum ho chiesto l'intervento dei musicisti, perchè mi rendevo conto che parte della discordanza di opinioni tra me e il mio interlocutore nasceva da un modo diverso di vivere lo stesso brano: ascoltarice, da una parte, esecutore dall'altra.