Conservare il legno
- Alfredo
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Conservare il legno
Dove è meglio mettere il legno?
Ho sentito dire che la cosa migliore sia fuori però sotto un tetto.
Ho messo il mio legno (ma solo l'acero) sul balcone in un angolo protetto dove batte il sole, andrà bene?
Ho sentito dire che la cosa migliore sia fuori però sotto un tetto.
Ho messo il mio legno (ma solo l'acero) sul balcone in un angolo protetto dove batte il sole, andrà bene?
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L'esposizione al sole favorisce l'ossidazione dell'acero, oltretutto essendo un legno bianco necessita di una perdita di umidità veloce allo scopo di evitare macchie interne al legno, pertanto se non si fessura appena tagliato (visto che viene subito esposto al sole diretto) figuriamoci se si fessura dopo, l'importante è che sia stato ben cerato in testa.
Per l'abete è necessario avere l'accortezza di evitare il sole diretto poichè non avendo fibre omogenee (anello invernale ed anello estivo) è più soggetto a fenditure, l'ottimo è un sottotetto ben areato e riparato dal sole.
Saluti
Per l'abete è necessario avere l'accortezza di evitare il sole diretto poichè non avendo fibre omogenee (anello invernale ed anello estivo) è più soggetto a fenditure, l'ottimo è un sottotetto ben areato e riparato dal sole.
Saluti
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Non ho mai sentito nessuno parlare di necessità di "veloce perdità di umidità" da parte dell'acero, tranne che da qualcuno che fa il furbo e mette il legno nei forni per farlo stagionare prima. Il rischio di fenditura, anche a legno cerato purtroppo esiste, anche se è una possibilità remota. Ricordo che non solo il caldo e il sole diretto creano le crepe, ma anche il freddo e il secco tipico dei giorni di tramontana fanno la loro parte. Quindi con diligenza si pone il legno (acero e abete) in luogo riparato dalla pioggia, bene illuminato e si abbia la pazienza di aspettare qualche anno. Si verrà ampiamente ripagati con un legno stagionato perfettamente.
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Maestro Claudio mi meraviglio di Lei penso che avrà usato legno di Rivolta che da secoli taglia l'acero e subito lo espone al sole diretto, noi lo facciamo solo da 25 anni be... per ora non si sono aperte crepe nei pezzi così trattati L'acero ha un alto contenuto di umidità e sostanze zuccherine pertanto se non viene esposto al sole appena aperti i tronchi sicuramente avremo la formazione interna ai pezzi di muffe (macchie verdi) e attacchi di funghi ( colorazione grigia e sfumature rossastre), il resto della stagionatura dopo questo trattamento può essere fatto in ambiente asciutto e ben aereato. nei forni in casentino ci si cuoce il pane non c'è spazio per i pezzi di acero.claudio ha scritto:Non ho mai sentito nessuno parlare di necessità di "veloce perdità di umidità" da parte dell'acero, tranne che da qualcuno che fa il furbo e mette il legno nei forni per farlo stagionare prima. Il rischio di fenditura, anche a legno cerato purtroppo esiste, anche se è una possibilità remota. Ricordo che non solo il caldo e il sole diretto creano le crepe, ma anche il freddo e il secco tipico dei giorni di tramontana fanno la loro parte. Quindi con diligenza si pone il legno (acero e abete) in luogo riparato dalla pioggia, bene illuminato e si abbia la pazienza di aspettare qualche anno. Si verrà ampiamente ripagati con un legno stagionato perfettamente.
Saluti Luciano
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Azzarola, io lo dicevo che il maremmano prima o poi t'azzanna!
La pratica piuttosto comune di mettere i pezzi al sole si riscontra in quei commercianti che vogliono "abbronzare" il legno, così poi ti possono dire che il loro legno (in realtà freschissimo), è stagionatissimo. Rivolta è uno dei pochi che non ricorre a questo banale stratagemma.
E poi, se si taglia l'acero e si mette a piovere per un mese intero, che fai, ci ricavi la penicillina con l'acero ammuffito, invece di farci gli strumenti?
Insomma, io ho sempre visto che le segherie usano accatastare il legno all'aperto, ma sempre aldisotto di generose tettoie e opportunamente distanziato dal terreno. La famosa "abbronzatura" avviene anche in assenza di sole diretto, poichè i raggi ultravioletti sono presenti comunque, solo che ci vuole un pò più di tempo. Gli estremi che riguardano le temperature e l'umidità, vanno assolutamente evitati.
La pratica piuttosto comune di mettere i pezzi al sole si riscontra in quei commercianti che vogliono "abbronzare" il legno, così poi ti possono dire che il loro legno (in realtà freschissimo), è stagionatissimo. Rivolta è uno dei pochi che non ricorre a questo banale stratagemma.
E poi, se si taglia l'acero e si mette a piovere per un mese intero, che fai, ci ricavi la penicillina con l'acero ammuffito, invece di farci gli strumenti?
Insomma, io ho sempre visto che le segherie usano accatastare il legno all'aperto, ma sempre aldisotto di generose tettoie e opportunamente distanziato dal terreno. La famosa "abbronzatura" avviene anche in assenza di sole diretto, poichè i raggi ultravioletti sono presenti comunque, solo che ci vuole un pò più di tempo. Gli estremi che riguardano le temperature e l'umidità, vanno assolutamente evitati.
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Maestrooo solo il peso e il tatto delle mani di un buon liutaio sentono subito se quel tale commerciante ti vuol rifilare una sola vendendo legno fresco abbronzato. A proposito sto partendo per il mare con i miei pezzi d'acero per la tintarellaclaudio ha scritto:Azzarola, io lo dicevo che il maremmano prima o poi t'azzanna!
La pratica piuttosto comune di mettere i pezzi al sole si riscontra in quei commercianti che vogliono "abbronzare" il legno, così poi ti possono dire che il loro legno (in realtà freschissimo), è stagionatissimo. Rivolta è uno dei pochi che non ricorre a questo banale stratagemma.
E poi, se si taglia l'acero e si mette a piovere per un mese intero, che fai, ci ricavi la penicillina con l'acero ammuffito, invece di farci gli strumenti?
Insomma, io ho sempre visto che le segherie usano accatastare il legno all'aperto, ma sempre aldisotto di generose tettoie e opportunamente distanziato dal terreno. La famosa "abbronzatura" avviene anche in assenza di sole diretto, poichè i raggi ultravioletti sono presenti comunque, solo che ci vuole un pò più di tempo. Gli estremi che riguardano le temperature e l'umidità, vanno assolutamente evitati.
Chi taglia i tronchi per liuteria ha veramente dei seri problemi se si verificano periodi lunghi di maltempo a causa della forte umidità che anche sotto le generose tettoie arriva.
P.S. Il banale stratagemma è proprio Rivolta che me lo ha insegnato negli anni "80 Lui viene spesso in queste zone ha una casa nella valle vicino alla nostra, e devo ringraziarlo perchè da allora non ho avuto, se non raramente e per difetto dei tronchi, tavole di acero macchiate.
Claudio se vieni a trovarmi ti faccio vedere una tavola da violoncello in bikini, con uno splendido due pezzi abbronzatissima!!!!!
Saluti luciano
Alfredo se il legno si spacca messo al sole e avrai il doppio il magazzino è ben fornito.
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Scusate se da novello mi intrometto in un discorso così animato,
ma credo in realtà che il mettere il legno al sole ha il principale pregio (e forse unico) di mettere in evidenza la marezzatura (così il legno sembra più bello), per questo Rivolta adotta questo sistema (e come lui, tanti altri - Foschi è stato un maestro in questo)
L'importante per tenere il legno è che il posto sia ben ventilato e privo di grossi sbalzi di umidità.
-ale-
ma credo in realtà che il mettere il legno al sole ha il principale pregio (e forse unico) di mettere in evidenza la marezzatura (così il legno sembra più bello), per questo Rivolta adotta questo sistema (e come lui, tanti altri - Foschi è stato un maestro in questo)
L'importante per tenere il legno è che il posto sia ben ventilato e privo di grossi sbalzi di umidità.
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