Prova d'ascolto: dite la vostra!

Suonare e costruire i violini
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Pierp
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Messaggio da Pierp »

http://www.youtube.com/watch?v=M0GRKW-HCAk

Vi presento il compositore Ezio Bosso con il suo violinista Giacomo Agazzini,

secondo me è in questo stile minimalista che un violino raggiunge la massima capacità espressiva:

poche note, ma ognuna ti trasmette una immensa vibrazione,
senza lasciarsi andare a scale suonate a tutta velocità il cui scopo spesso mi è oscuro,

Nonostante la mia poca esperienza mi sento di dare un encomio sia al violino che al violinista!

Anche questa è un capolavoro:

http://www.youtube.com/watch?v=pEB_3cxzKv8
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robinwood
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Messaggio da robinwood »

http://www.youtube.com/watch?v=Xe11Pp1g39I
This Is What a $45 Million Viola Sounds Like (???)

sarà l'effetto empty room, ma a me sembra un suono davvero ''vuoto''.
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Nick_70
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Messaggio da Nick_70 »

Mi inserisco con una "scoperta" fatta al Ponchielli di Cremona, l'anno scorso.

A parte la ovvietà della importante "presenza scenica" :wink: mi ha molto colpito la sua interpretazione...

Qui suona con lo "Stauffer" di G.d.G. (1734) al Museo del Violino: la Ciaccona - J.S. Bach.

Che ne... direte?

http://youtu.be/e99D0gnqG-c
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davidesora
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Messaggio da davidesora »

A me piace come suona, credo che debba ancora migliorare dal punto di vista interpretativo perchè appare forse un po' "fredda" e distaccata ma considerando la giovane età (20 anni!!) direi che le premesse sono ottime e che maturerà sicuramente sotto questi aspetti.
Suona spesso all'auditorium gli strumenti della collezione del MdV nelle audizioni dedicate e quando capita cerco di non perdermele.
Ottimo testimonial per il museo vista l'indiscutibile presenza scenica....:wink:

http://www.museodelviolino.org/anastasiya-petryshak/


Davide
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Messaggio da Nick_70 »

:oops: Ok, Ok... mi sarò lasciato distrarre dalla indiscutibile presenza scenica, o il mio orecchio è ancora troppo "giovane" per cogliere certe sfumature!

però stò cercando di allenarmi, ascoltando un po' di pezzi diversi sul Tubo...

un altro che mi è piaciuto, del Sig. Paganini, interpretato da Alexander Markov

http://youtu.be/PZ307sM0t-0
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Messaggio da davidesora »

Indubbiamente bravo anche questo Markov, ma per me esagera nelle parti veloci e perde di comprensibilità e definizione, meglio nelle parti più "liriche".
Mi sembra troppo un'ostentazione di tecnica a scapito della musicalità.

Davide
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Messaggio da Nick_70 »

:evil: vabbè... mi arrendo... a miglior futura tenzone! :wink:

Allora proponimi tu qualcosa di "propedeutico" ad una buona "lettura" musicale :)

PS. per inciso le musiche che accompagnano i tuoi (bellissimi) video, sono molto belle.

Ciao,
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Messaggio da davidesora »

Mah, il panorama è vasto e variegato, queste sono due esecuzioni che mi hanno colpito per l'espressività dell'interpretazione :

https://www.youtube.com/watch?v=xjYQlmp ... pS69k#t=33

https://www.youtube.com/watch?v=gIdqiis ... jYQlmpS69k

Il primo è James Ehnes che ritengo molto bravo e il secondo è Maxim Vangerov di cui ho apprezzato particolarmente il bis al minuto 48, un pezzo arcinoto che spesso non regala più emozioni, ma questa esecuzione mi ha "rapito".

Non sono propriamente dei giovani ma neanche troppo vecchi da essere considerati d'altri tempi....


Davide
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Messaggio da claudio »

Ricordo che questa è, o almeno dovrebbe, essere una discussione nata per giudicare il suono degli strumenti e non tanto la musica con cui è suonata, nei limiti dei mezzi tecnici a disposizione di youtube e delle registrazioni digitali.

Ma dato che si è scivolati anche sul piano interpretativo, mi trovo abbastanza d'accordo con Davide, anche se dal punto di vista del suono dello strumento quello che mi convince di più è quello suonato dalla bravissima Anastasiya Petryshak. Markov anche per me è assolutamente da evitare da tutti i punti di vista, perlomeno nel filmato in cui è stato proposto.

Gli esecutori proposti da Davide sono senz'altro da preferire, tuttavia Ehnes proprio non riesco a digerirlo, il suo Bach lo trovo terribilmente piatto e privo di quella mistica che la sua musica dovrebbe un minimo suggerire.

Dal punto di vista comunicativo credo che i violinisti italiani abbiano qualche elemento di calore in più. Ricordo a questo proposito Angelo Stefanato, recentemente scomparso, che a mio parere possedeva un violinismo straordinariamente spontaneo e comunicativo. Va da sè che in nessuna delle registrazioni qui proposte negli ultimi tre interventi si parla di ricerca e strumenti filologici, per cui i violini suonano alla "moderna" e i brani antichi vengono suonati secondo un prassi che oggi viene spesso messa in discussione.

Del M° Stefanato, in onore alla sua memoria, propongo una registrazione dell'Inverno di Vivaldi, questo pezzo mi ha colpito molto perchè aldilà del virtuosismo spesso "spietato" ed inutilmente asettico, questo modello esecutivo è per me molto importante e spero che non venga abbandonato. Quello che mi colpisce è la capacità di tenuta del suono, un arco condotto in modo superbo e un "respiro" dello strumento che ci riporta alle tradizioni antiche per cui si cercava di rendere umano il proprio strumento e di assecondarne la natura:
http://www.treccani.it/enciclopedia/angelo-stefanato/
https://www.youtube.com/watch?v=uwbhuVB5ZVs
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Messaggio da davidesora »

A me non sembra poi così piatta l'esecuzione di Ehnes, lo sentii suonare al teatro Ponchielli parecchi anni fa e ricordo ancora positivamente quel concerto, soprattutto per il suono che riusciva a produrre quell'allora giovane violinista.
Comunque il panorama dei bravi violinisti è vasto e anche molto soggettivo perchè quando si tratta di interpretazione ognuno percepisce le cose in modo diverso.
Molto bravo anche Stefanato (che tra l'altro non sapevo fosse scomparso quest'anno) e l'esecuzione proposta da Claudio è sicuramente rimarchevole.
Per tornare in tema, si sa con che strumento suona in quel concerto?

Sempre per tornare in argomento sono interessanti questi video di Ehnes che prova i violini della collezione Fulton, in occasione del CD inciso con gli stessi quando ha potuto scegliersi quello che preferiva come strumento personale da tenersi.
Ha scelto il Marsick 1715, anche se a me non è sembrato il migliore.

https://www.youtube.com/watch?v=3Y0IFsM ... vQ&index=1

Davide

PS il violino suonato dalla Petryshak, il Guarneri del Gesù "Stauffer", per me è quello che suona meglio di tutta la collezione del MdV.
Solo il "Cremonese" gli riesce a star vicino....
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Messaggio da claudio »

Davide mi sono preso la briga di riascoltare l'esecuzione che hai proposto di Ehnes e l'ho confrontata con una di Szeryng per capire meglio.
https://www.youtube.com/watch?v=c5YMKK-Typo

Quella di Ehnes l'ho rivalutata, e questo è già un piccolo progresso per me, apprezzo molto la sua precisione ed un rapporto quasi "dialogico" che riesce ad instaurare con il brano, i toni medi ed il fraseggio ne escono sempre molto puliti. Szeryng tuttavia mi sembra possedere una capacità drammatica o dinamica superiore, anche se Ehnes nella sua calma apparente sembra riesca a modulare meglio sui piano e forse in questo caso esprime in alcuni punti un Bach profondo e meditato.

Sono due esecuzioni molto diverse, credo che Ehnes abbia eseguito anche in virtù di una certa filologia che pure è progredita in questi anni, ha in qualche modo evitato luoghi comuni a cui ci hanno abituato gli esecutori delle precedenti generazioni, ma specialmente nella prima parte mi sembra carente dal punto di vista emotivo, per poi riprendersi nella seconda e conclusiva parte, in cui la Ciaccona sembra "precipitare", ma a mio parere non ci libera totalmente dalle tensioni accumulate, il Re finale pulito e vibrante per simpatia non sembra concludere alcunchè, in Szeryng nel medesimo punto tiene il Re teso fino allo spasimo per lasciarlo vibrare intimamente solo un attimo prima della conclusione, e già questo me lo rende un maestro unico ed inimitabile.

Non so se sono riuscito a comunicare qualcosa perchè comunque parliamo di impressioni e "vizi" personali, per cui si potrebbe far confronti e parlare per ore senza giungere ad alcunchè, ma credo che la differenza tra i due esecutori sia principalmente "spirituale" oltre che emotiva, per cui la maggior parte degli esecutori contemporanei sembrano interpretare Bach al pari di un ateo che legge passi del Vangelo, cioè a dire senza che il contenuto riesca in qualche modo a toccarlo, nemmeno da un punto di vista poetico o umano (vedi il Vangelo di Pasolini, tanto per fare un vago esempio). D'altro canto non si può nemmeno pretendere di leggere Bach con una ieraticità e un'enfasi da "fulminato sulla via di Damasco" perchè sarebbe un Bach ridicolo e banale.
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Messaggio da davidesora »

Tanto di cappello a Szeryng, annoverabile sicuramente tra i "mostri sacri".
La sua interpretazione che proponi ha reminescenze più "romantiche" che gli conferiscono toni decisamente più drammatici ed incisivi.
Anche a me piaccioni queste esecuzioni più sentite e sanguigne, ma dal canto suo Ehnes, più pacato e forse filologico, riesce a esprimere la malinconia che secondo me è spesso insita nella musica di Bach.
Poi ognuno recepisce le emozioni che il musicista prova a trasmettere in modo diverso, anche lo stato d'animo al momento dell'ascolto ha una sua influenza, ma l'importante è che ci siano queste diversità interpretative per creare sempre nuovi stimoli in chi ascolta evitando l'appiattimento secondo me causato da interpretazioni strettamente filologiche, sempre che si riesca a stabilire con certezza cosa veramente sia un'interpretazione filologicamente corretta.

Davide
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Messaggio da claudio »

Vedi Davide, io solo recentemente ho scoperto una cosa che mi fatto molto piacere e al tempo stesso mi ha sconcertato. Nelle esecuzioni pubbliche chiamate "accademie", i musicisti e i compositori (quasi sempre le due professioni coincidevano, chi componeva era spesso anche un eccellente musicista), presentava le cosiddette improvvisazioni.

Ancora di più tra 1600 e 1700 il testo serviva da canovaccio un pò come avveniva per il teatro, in cui era solito improvvisare sul testo scritto. Così faceva Bach, così faceva Vivaldi, e pure Locatelli, Tartini, Geminiani, non escluso Mozart, Haydn, Beethoven, ecc ecc.

Poi la tradizione si è interrotta e le esecuzioni sono diventate delle vere "esecuzioni pubbliche", ossia se non si provvedeva ad essere fedeli al testo scritto si venivan letteralmente fatti fuori, ma questo è iniziato relativamente tardi, credo da metà ottocento in poi o forse anche più tardi.

Come sai la ricerca filologica è abbastanza giovane e purtroppo la si è presa dal verso sbagliato perchè ci ha restituito una musica piatta e priva di attrattiva, tanto è che la musica antica è quasi diventato sinonimo di "palloso".

Fortuna vuole che musicisti volenterosi, molto spesso gambisti di rinomata fama, hanno in qualche modo riscoperto la bellezza delle improvvisazioni ed ascoltarli è un vero piacere, in un florilegio di armonici incredibile. Questo concetto però fa ancora fatica a farsi spazio per il repertorio considerato classico, per cui oggi Bach viene eseguito in una specie di orrido ibrido, in cui il supposto antico viene mescolato al moderno, con i risultati che vediamo. Paradossalmente violinisti come Accardo, Milstein o anche Szeryng davano interpretazioni sicuramente più personali, anche se non improvvisate, ma comunque ricercate.
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Messaggio da davidesora »

Sono d'accordo con quanto esponi, facendo un parallelo (forse un po' azzardato) con la liuteria è la differenza che passa tra chi copia e basta e chi cerca di trarre ispirazione provando di metterci del suo.
Magari più rischioso dal punto di vista dei risultati commercialmente parlando, ma vuoi mettere la soddisfazione? :D

Davide
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Messaggio da claudio »

Il fatto è che se non sapevi improvvisare non eri nemmeno rispettato come musicista, vedi come cambiano i tempi? :lol:
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