La mia prima Viola: Antonio e Girolamo Amati, 1615

Non solo barzellette sui violisti, please :)
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kalte-sterne
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La mia prima Viola: Antonio e Girolamo Amati, 1615

Messaggio da kalte-sterne »

Ciao a tutti,
sto realizzando, dopo il mio primo violino, la mia prima viola.
Sto seguendo un poster che mi ha prestato un amica; lo strumento è la Stauffer dei fratelli Amati, del 1615.
Direi che ho praticamente tutto, ma non so come muovermi per la quinte e le seste, visto che sto per iniziare a lavorare a tavola e fondo.
Sul poster infatti non ci sono.

Avete consigli a riguardo, o file da passarmi per potermele creare.
(immagino, nonostante la variabilità delle viole, che da questo punto siano indicativamente standard)(a parte la sesta in relazione alla TA).

Grazie mille !!
Ultima modifica di kalte-sterne il mercoledì 17 settembre 2014, 10:19, modificato 1 volta in totale.
Acessier
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Messaggio da Acessier »

Mi risulta esserci il quaderno di liuteria: la viola e i suoi formati, ma non so dirti se ci sono le quinte.
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kalte-sterne
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Messaggio da kalte-sterne »

Mi sa che alla fine terrò buone quelle riportate da Sacconi, anche se di uno strumento diverso
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davidesora
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Messaggio da davidesora »

C'è un poster di The Strad di una viola dei "fratelli" Amati del 1720 circa, abbastanza simile alla Stauffer, che riporta anche le quinte.
Per farsi un'idea penso vada più che bene.

Il poster si chiama "Brothers Amati viola, c.1720", questo è il link per acquistarlo :

http://www.orpheusmusicshop.com/posters/P133.html

Davide
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kalte-sterne
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Messaggio da kalte-sterne »

Grazie Davide, gentilissimo !
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Messaggio da 1972pianoman »

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Messaggio da davidesora »

Oops, non avevo visto la dicitura "NO STOCK".......

Davide
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Messaggio da kalte-sterne »

Grazie lo stesso Davide per la dritta. Credo userò le quote del Sacconi. In fondo è per me lo strumento lo faccio da hobbista, credo andrà bene comunque. Devo solo adattare la sesta ai 411 mm
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claudio
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Messaggio da claudio »

Secondo me per fare una viola la questione delle bombature la si dovrebbe padroneggiare bene. Cerco di spiegarmi meglio: la viola non è esattamente uno strumento ad arco più grosso di un violino, ma è qualcosa di più: è uno strumento a sé stante con una sua precisa identità. Tanto è vero che anche il suonare la viola è diverso che suonare il violino, ed un buon violista sa riconoscere subito un violinista che si presta alla viola senza aver fatto un percorso appositamente dedicato.

Ma alcune cose sono uguali al violino, ad esempio gli spessori della tavola è bene farli come quelli del violino e così pure la larghezza del manico al capotasto è bene che rimanga a non più di 25mm, poichè se lo si fa più grande e si aumenta in modo proporzionale la spaziatura delle corde, diventerà problematico prendere le quindi.

Direi quindi che prima di affrontare la costruzione dello strumento in modo improvvisato, in fondo anche un hobbysta può fare ottimi lavori e non vedo perchè non debba approfondire le questioni in modo appropriato. Quindi direi che si potrebbero esaminare altre viole di altri autori, come ad esempio Andrea Guarneri, che ancora oggi è considerato colui che sulle viole è riuscito a dare il massimo.

E così pure gli Amati, Stradivari, ma c'è anche da considerare tutto il grande panorama delle viole bresciane. Senza avere la pretesa di farne uno studio completo, perchè ci vorrebbero anni, basterebbe prendere qualche modello di questi strumenti e studiarseli bene.

Dico solo di fare attenzione ai poster di The Strad perchè spesso e volentieri sono approssimativi e non rispecchiano la realtà dello strumento, ma su questo nel forum credo che siamo abbastanza edotti per non cadere in simili insidie.

Le bombature: io nel tempo ho usato vari sistemi, tra cui anche quello di aver preso a riferimento le bombature di Sacconi, il problema è che queste ultime mi sono sembrate poco tese, mentre in realtà io nei miei strumenti desidero sgusce pronunciate e curvature abbastanza tese. Quindi con il tempo me le sono ridisegnate ex novo prendendo a riferimento quelle che avevo sempre usato per il violino, ovviamente cercando di adattarle alle altezze desiderate (19 e 17mm).

Quindi va bene prendere a riferimento le quinte di Sacconi, ma bisogna sempre farlo con un certo spirito di osservazione, magari non perdendo di vista anche strumenti non stradivariani.
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Messaggio da kalte-sterne »

Grazie Claudio per le dritte.
Nel frattempo questa mia amica mi ha prestato anche un librone (è il caso di dirlo), completamente dedicato alla liuteria bresciana (mia patria oltretutto :wink: ), un libro fatot in occasione di una mostra fatta qualche anno fa.
E' veramente uno spettacolo !
Peccato averla mancata !

Alla fine per realizzare le quinte e le seste mi sono basato sul Sacconi.
(ho solo realizzato le dime eh, per il resto siamo ancora ben lontani dall'utilizzarle ..).
Ma quando sarà il momento mi guarderò piu di uno strumento di sicuro,
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Messaggio da kalte-sterne »

In questi mesi sono andato un po' avanti nel poco tempo che purtroppo posso dedicare a questa passione ..
oggi pomeriggio posterò alcune foto. i consigli sono sempre bene accetti ovviamente !
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davidesora
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Messaggio da davidesora »

davidesora ha scritto:C'è un poster di The Strad di una viola dei "fratelli" Amati del 1720 circa, abbastanza simile alla Stauffer, che riporta anche le quinte.
Per farsi un'idea penso vada più che bene.

Il poster si chiama "Brothers Amati viola, c.1720", questo è il link per acquistarlo :

http://www.orpheusmusicshop.com/posters/P133.html

Davide
Visto che il poster in questione non è più disponibile, segnalo questo libro che tratta in modo decisamente approfondito della stessa viola (Girolamo Amati, visto che il fratello Antonio era già morto al tempo della costruzione della viola).
E' uscito da poco, io l'ho preso e direi che vale ampiamente la spesa vista l'alta qualità della pubblicazione e del CD allegato.
Chi volesse realizzare una viola di questo tipo non lo può mancare ed è comunque interessantissimo a priori.
Questo è il link al video di presentazione :

https://www.youtube.com/watch?v=NcJi_ZG95yI

Lo strumento è attualmente esposto al Museo del Violino qui a Cremona ma ancora per poco.

Davide
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claudio
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Messaggio da claudio »

Credo che fu Girolamo a perire nella peste, non Antonio. Su questa viola però non metterei la mano sul fuoco.
andante con fuoco
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Messaggio da davidesora »

claudio ha scritto:Credo che fu Girolamo a perire nella peste, non Antonio. Su questa viola però non metterei la mano sul fuoco.
Sì, Girolamo morì nel 1630 negli anni della peste, ma il più anziano Antonio era già morto nel 1607.
Comunque la separazione (non molto amichevole...) dei due fratelli si era già consumata nel 1588, e Girolamo rimase il titolare della bottega Amati.

L'originalità di questa viola per me è abbastanza credibile, gli "esperti" ci vedono anche la mano del giovane Nicolò che allora coadiuvava il padre Girolamo nella bottega, anche questo mi risulta abbastanza credibile confrontando lo strumento in questione con la viola Stauffer sempre di Girolamo costruita una decina d'anni prima.

La mano sul fuoco è sempre meglio non mettercela, ma in questo caso non penso che brucerebbe troppo.......

Davide
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Messaggio da kalte-sterne »

Grazie Davide e Claudio per le info ! Sempre interessante scoprire i vari contorni in cui uno strumento venne alla luce.
Tra l'altro mi sono reso conto che completerò lo strumento esattamente 400 anni dopo ! (con le dovute differenze, visto che non sto facendo una copia - non ne sarei in grado - ma sto prendendo spunto).

nel frattempo sono andato un po' avanti, al passo di lumaca ..

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