Cordiera violoncello fai-da-te.

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violino7
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Cordiera violoncello fai-da-te.

Messaggio da violino7 »

Buonasera a tutti!

recentemente, più per divertimento che per altro, mi sono cimentato nella costruzione di una cordiera partendo proprio dall'inizio, cioè dal legno grezzo, neanche dal semilavorato.
Mi ritrovo appunto delle parti di un tronco di ebano che in qualche maniera vorrei utilizzare ed ho pensato di fare una prova quasi per divertimento:

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Premetto che non ritengo questo pezzo di ebano sia di un particolare pregio perchè presenta al suo interno delle venature di minor densità, appunto per questo l'ho utilizzato per questa prima prova.

Giudicando dal risultato finora raggiunto, però ritengo che il metodo che ho usato sia comunque valido e che sia dunque utile proporre il mio lavoro nel forum ad uso degli appassionati che volessero in qualche maniera cimentarsi.

Vi faccio solo vedere dove sono arrivato oggi, momento in cui ancora alla cordiera mancano moltissime rifiniture, tralasciando per il momento tutti i particolari del lavoro che appena potrò vi illustrerò possibilmente nei minimi particolari:

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Chiaramente sono partito da una foto di una cordiera di riferimento, che ho riportato a misura e che mi è servita come dima per impiantare lo sgrosso iniziale!

A presto! :wink:
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- Lino Santoro -
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claudio
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Messaggio da claudio »

Bravo Lino, molto elegante.
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violino7
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Messaggio da violino7 »

E' facilmente intuibile che il primo passo debba essere quello di spianare perfettamente una faccia della tavoletta di ebano, segnarci sopra a matita la sagoma della dima della cordiera ed incominciare a sgrossare.
In questa fase credo, almeno così io ho fatto, che si possa procedere abbastanza celermente stando solo attenti a rispettare lo spessore e la sagoma segnata, lavorando sia di sgorbia che di raspa e lima:

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Come vedete già in questa fase si inizia ad impiantare la curvatura della parte anteriore, dove poi dovrà essere aggiunto un filetto utile all'appoggio delle corde. Sostanzialmente in questa fase si procede allo sgrosso dei due bordi toccando invece di poco la parte sommitale della curvatura.

Bisogna tener presente che le lime in questo caso hanno a che fare con legno molto duro, quindi è opportuno usare quelle da ferro quando la grana diventa sempre più fina.


Per inquadrare dovutamente la filosofia del mio lavoro, voglio premettere che in questo periodo io ho in lavorazione due violoncelli, uno 4/4 (sempre lo stesso di un paio di anni fa! :? ) a buon punto di lavorazione, ed un 3/4 per il quale mi trovo a metà del lavoro (nelle prime due foto potete intravedere sul tavolo il blocco manico-testa di questo cello).

La cordiera che vi ho fatto vedere è lunga 220 mm. perchè appunto appartiene al cello 3/4. Quella che lavorerò immediatamente dopo di questa (mi conviene approfittare della buona vena :)) sarà per il 4/4 e misurerà 235 mm.

Purtroppo gli impegni di carattere personale e particolarmente di "nonno" in questi due anni mi hanno un pochettino bloccato nella mia attività in liuteria, ma piano piano sto iniziando a recuperare! Sto facendo di tutto per ritagliarmi del tempo libero nell'ambito della giornata per dedicarmi ai miei hobby preferiti, l'apprendimento del violino suonato e la liuteria.
Mi sono prefisso (ma questo da sempre!) magari di fare poco ma quel poco possibilmente di farlo bene! :roll: La fretta per me non dovrebbe esistere!

Detto questo, uno dei motivi del rallentamento è stato anche perchè mi sono piccato di realizzare a mano per entrambi i violoncelli sia la tastiera che la cordiera e non di comprarle già fatte, visto che disponevo dell'ebano grezzo!
Questa cosa per me è anche e sopratutto una questione di orgoglio personale, ci tengo che in questi due strumenti ci sia il più possibile l'impronta della mia mano, anche se per ovvie ragioni "imperfetta"! :wink:
Magari poi vi illustrerò quello che sono riuscito a fare anche per le tastiere!
Ultima modifica di violino7 il mercoledì 14 dicembre 2016, 0:53, modificato 1 volta in totale.
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- Lino Santoro -
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Messaggio da violino7 »

Immagine

Qui vedete il lavoro abbastanza ben inquadrato, visto nella parte inferiore, quella perfettamente piana!
Fondamentale è il riporto dell'asse di simmetria, onde poter fare le opportune misurazioni di precisa corrispondenza sui due lati.
Intanto, poi, è il caso di iniziare già da adesso lo scavo interno della curvatura anteriore con sgorbia larga e non troppo arcuata, la quale curvatura, però, necessita di un'impianto ben preciso partendo dalla parte sommitale! :roll:

Da questo momento in poi credo si debba lavorare abbastanza di fino!
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Messaggio da davidesora »

Ciao Lino, bel lavoro.
Le striature più chiare dell'ebano a me piacciono in quanto gli daranno un'aspetto meno "plasticoso" una volta lucidato, poi non credo siano più tenere del resto del legno.
Io ho fatto alcune tastiere per chitarra con un ebano simile ed erano uniformemente durissime e non si sono consumate in modo diseguale.
Puoi vederne una sulla chitarra acustica qui :
http://www.davidesora.it/stampa_chitarre.htm
Anche la lastronatura della paletta è di questo ebano "striato".
Mi sembra che l'ebano africano abbia spesso questa caratteristica ed è anche più costoso di quello indiano (oltre che vietato il taglio di nuovi alberi, ma questo è un'altro discorso).
Riguardo alla curva all'attacco delle corde hai seguito qualche idea particolare?
A mio avviso andrebbe fatta simile a qualla del ponticello per evitare di avere angoli delle corde diversi nel caso di curve molto differenti.

Davide

PS Le tastiere già fatte non esistono, quelle che si comprano semilavorate vanno comunque lavorate su tutte le superfici per ottenere qualcosa di decente.
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violino7
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Messaggio da violino7 »

davidesora ha scritto: ..................
Riguardo alla curva all'attacco delle corde hai seguito qualche idea particolare?
A mio avviso andrebbe fatta simile a qualla del ponticello per evitare di avere angoli delle corde diversi nel caso di curve molto differenti.

Davide

PS Le tastiere già fatte non esistono, quelle che si comprano semilavorate vanno comunque lavorate su tutte le superfici per ottenere qualcosa di decente.

Grazie per le tue considerazioni!

Per la curvatura effettivamente mi sono riferito ad una sagoma di ponticello tratta dal Cicuttini. Per il 3/4 il raggio di curvatura è di 48 mm. mentre il 4/4 sarà di 50 mm.

Sì, effettivamente non è possibile trovare tastiere già fatte, precise per l'incollaggio, mi riferivo a quelle semilavorate.

Riguardo la bellezza di un pezzo di ebano striato, effettivamente ci stavo pensando al fatto che una eventuale tintura per uniformare il colore potrebbe nuocere alla bellezza del manufatto in sè ed alla sua originalità.
In questo caso a me sembra un peccato coprire questo aspetto, anche se qui la striatura non è uniforme ma limitata alla zona bassa:

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Con la lucidatura poi credo che l'aspetto migliori ancora.
Ultima modifica di violino7 il mercoledì 14 dicembre 2016, 15:44, modificato 1 volta in totale.
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Messaggio da violino7 »

Davide, guardando la tua splendida chitarra noto che la striatura della tastiera faccia particolarmente "pendant" con la originalissima paletta! :) Anche questo aspetto credo sia una buona ragion d'essere dell'una e dell'altra.

La liuteria per chitarra tiene molto di conto dell'estetica complessiva, data anche la variabilità di stili e di modelli.
Sono convinto che per il quartetto d'archi ci sia molta formalizzazione nei materiali ed un manufatto come il mio sono quasi sicuro che rischia di essere considerato di second'ordine! :(
Ma ciò al di là delle mie scelte, che possono anche andare controcorrente perchè io tengo molto alla personalizzazione nel lavoro!
Ultima modifica di violino7 il martedì 13 dicembre 2016, 22:52, modificato 1 volta in totale.
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Messaggio da violino7 »

davidesora ha scritto: ...........
Anche la lastronatura della paletta è di questo ebano "striato".
Mi sembra che l'ebano africano abbia spesso questa caratteristica ed è anche più costoso di quello indiano (oltre che vietato il taglio di nuovi alberi, ma questo è un'altro discorso).
...........
L'ebano in mio possesso credo sia molto vecchio e ben stagionato perchè tra l'altro il pezzo di tronco aveva ampie crepature che io ho dovuto aprire con dei cunei battendo a mazzuola partendo dall'alto tenendo il tronco dritto.
Capirai che così ho avuto molta dispersione, nel senso che i pezzi che ne sono venuti fuori andavano interpretati secondo necessità, e poi appunto è uscita fuori qualche striatura non prevista. Ma immagino che le striature siano sempre possibili e non sempre prevedibili a priori guardando dall'esterno.
Mi è stato venduto da un importatore come ebano del Gabon, il migliore africano, il più nero, ma non so se questo risponda a verità, voglio pensare di sì.
Le superfici di taglio erano state poco trattate con cere di protezione per salvaguardarlo meglio dalle crepe e quando l'ho preso io qualche anno fa già era ben stagionato.
Comunque la parte più interna è molto dura e densa, lavorarlo richiede molto dispendio di tempo e lavoro materiale, almeno per me che non dispongo di attrezzature di taglio evolute. Sostanzialmente il taglio finora l'ho fatto tutto con seghe a mano di vario formato, con tanta pazienza ed adoperando anche la maschera di protezione perchè, come credo si sappia, le polveri sottili di ebano non sono molto salutari! :(
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Messaggio da violino7 »

Faccio solo un piccolo inciso solo per farvi vedere qualche immagine di come sono arrivato alla tastiera del 3/4 partendo dal tronco di ebano, poi riprendo a parlare della cordiera:

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Praticamente sono arrivato al semilavorato portato solo a misura della larghezza che mi serve rispetto al manico ...... e qui per il momento mi sono fermato! :?

Come vedete dalle ultime foto, il legno qui risulta ben piallato!
Lavorare l'ebano è faticoso, ma in positivo devo dire, in compenso, che esso risponde molto bene alla pialla, merito della sua densità e pastosità! :)

La lunghezza di questa tastiera per cello 3/4 è di 540 mm.
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Messaggio da violino7 »

...................
Intanto, poi, è il caso di iniziare già da adesso lo scavo interno della curvatura anteriore con sgorbia larga e non troppo arcuata, la quale curvatura, però, necessita di un'impianto ben preciso partendo dalla parte sommitale! :roll:
..................

Riparto da qui!
Cosa significa "impianto ben preciso partendo dalla parte sommitale?"

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Guardiamo questa foto!
Questo è il metodo che ho utilizzato io! Ho pensato che convenga toccare meno possibile la curvatura di appoggio delle corde una volta che è ben definito l'arco di cerchio superiore.

Eventualmente è nella parte bassa, concava, che si può portare via legno per determinare lo spessore giusto della cupola (chiamiamola così, immaginando sia la volta di un edificio!) ai fini dell'applicazione dei tiracantini, non all'esterno nella parte convessa, è ovvio!

Nella foto il raggio sotteso della parte superiore è già a misura, cioè a 48 mm. e vi ho riportato anche la rappresentazione a matita dell'ipotetico arco sotteso basso, quello interno. Questa immagine mi serve per fare delle valutazioni di sostanza e di forma estetica!

Ma, conviene valutare se la volta sia troppo alta rispetto alla base di appoggio agli estremi (quelli che immaginiamo siano i due piedi di un ponte), all'orizzontalità di base insomma, ed in quel caso bisognerebbe procedere abbassando tutta la volta, in sostanza abbassando tutto l'edificio, riducendo uniformente la parte superiore convessa.
Infatti dobbiamo tener conto che alla fine del lavoro le parti estreme della volta in effetti sono le parti più ridotte di tutto l'arco sotteso (almeno questo ho imparato io dalle informazioni che ho assunto per questo lavoro, anche se in verità non credo che questa cosa sia certa in assoluto). Di norma, ma, diciamo, con molta variabilità in dipendenza degli stili e del tiracantino utilizzato, la parte più spessa di una cordiera è al centro, nella parte sommitale, poi va decrescendo in maniera più o meno accentuata verso i bordi!

La logica del discorso è che dobbiamo determinare quale debba essere l'altezza giusta di tutto l'edificio, dal punto di vista sostanziale ed estetico, non ci dobbiamo fidare dello spessore del blocco di ebano di partenza, che di norma è sempre eccedente!

Per "sostanziale" intendo "avendo cura alla sostanza", cioè alla robustezza che il legno deve avere per resistere a tutti quei chili prodotti dalla trazione delle corde!

Questo in linea di principio! Non so se mi sono spiegato bene.

E' cosa che io ritengo molto importante perchè parliamo di quelle particolarità che determinano poi lo stile di un manufatto!

Per fare questo tipo di valutazione bisogna tener conto dello spessore di legno che necessitano i tiracantini per il loro impianto.
Infatti qui mi fermo e non vado avanti con lo scavo interno della cupola (avevo previsto di togliere tutto il legno segnato a matita rossa) e mi tengo cauto. Procederò quando sarò sicuro di avere tutto il legno che mi serve.

A questo punto conviene, allora, parlare di tiracantini per violoncello! Perchè c'è tiracantino e tiracantino! :roll:
Ultima modifica di violino7 il giovedì 15 dicembre 2016, 16:23, modificato 2 volte in totale.
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Arca
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Messaggio da Arca »

Bellissimo tutorial, fa davvero piacere vedere persone pronte a condividere le proprie esperienze. Grazie e complimenti
Alessandro Mattei
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Messaggio da violino7 »

Grazie a te Alessandro,
a me fa molto piacere che nel forum ci siano persone interessate a quello che faccio vedere, per me è una grossa gratificazione.
Anzi mi aspetto che qualcuno mi faccia delle critiche, dia dei suggerimenti o magari introduca dei punti di analisi che io non ho valutato.

Mi aspetto di imparare qualcosa dagli altri, insomma! Tutto è perfettibile! :)
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Messaggio da violino7 »

Ho escluso i classici tiracantini per violoncello, quelli pesanti metallici, e sinceramente mi sono accorto che non vi è poi tanta scelta sul mercato.
(Eventualmente, vi prego di aiutarmi a trovare delle soluzioni in più rispetto a quello che vi segnalo in questa pagina, grazie! :) )

Ne ho individuati di bellissimi e poco ingombranti, credo anche leggerissimi, in titanio, montati su cordiere di qualità, nei cataloghi di ditte specializzate, ma non sono riuscito a trovare il singolo tiracantino in vendita. Si tratta di brevetti specifici che evidentemente vengono commercializzati insieme al manufatto-cordiera e non separatamente.
Mi piacerebbe essere smentito su questo, che mi sia sbagliato, ma tanto io ho trovato in internet.
Sto parlando di due ditte: la tedesca "Ergovio" e la francese "Bois d'Harmonie", le quali producono delle bellissime e talvolta anche originali cordiere.
Credo che il motivo della non commercializzazione di questi tiracantini risieda nel fatto che essi richiedano un impianto particolare sulla cordiera, dei fori calibrati apposta per essi, cosa che evidentemente non li rende utilizzabili sulle cordiere in commercio.
Ma il mio caso costituisce una eccezione perchè la cordiera me la voglio costruire io e posso fare i fori a misura come essi necessitano.
Entrambe queste ditte di norma espongono a Mondomusica, dunque nel caso potrei tentare di contattarle preventivamente se mi fosse possibile quest'anno andare a Cremona per la fiera, come spero! :)


Detto ciò, gli unici tiracantini particolari, leggeri ed anche pratici che ho trovato sul mercato sono questi, in fibra di carbonio:

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Ne ho comprato quattro per una cordiera tre anni fa allo stand di "Bogaro & Clemente" (se non erro è un loro brevetto) ma sono facilmente reperibili altrove (es. anche da Cremonatools a Cremona ma, volendo, li ho visti anche a Roma).

Sono questi quelli che vado a montare sulla mia cordiera 3/4.
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Messaggio da violino7 »

Comunque, anche questi tiracantini non sono per una normale cordiera in commercio, almeno non credo, perchè anch'essi hanno bisogno di un foro specifico, quindi rappresentano una eccezione, forse l'unica, alla regola che enunciavo prima.

Se guardate la prima foto, quella con vista dall'alto, vedete l'anello superiore in ottone che entra da sotto paro-paro nel foro (ovviamente avendo tolto prima il regolatore a vite),
dopo (guardate le altre foto!) sotto il primo anello ci sono due piccoli o-ring che non vediamo e che nel foro vanno ad incastro,
poi a seguire c'è l'anello inferiore che fa da battente ed evidentemente è più largo di quello superiore (vedi seconda foto).
Ebbene, il foro deve essere esattamente di 7,0 mm., con pochissima tolleranza affinchè il meccanismo funzioni! Perchè chiaramente la tenuta è garantita dall'anello basso che ha circa mezzo mm. di sporgenza al massimo :wink:.
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Messaggio da violino7 »

E la corda dove passa?

Se guardiamo la seconda foto, sotto la basetta rettangolare sembra una macchia tonda ma non lo è, è un foro!


Vi presento due ochette! :)
Mi serve questa rappresentazione per semplificare la spiegazione!

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Tenendo per la testa l'ochetta rigirata vediamo che il foro le attraversa il corpo verticalmente e poi ha anche all'entrata bassa un piccolo slargo d'invito, quella che si chiama anche "cieca" a bloccare.

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E' da lì che entra la corda, poggia sul collo dell'oca, che anch'esso è incavato (lo si vede bene anche nella prima foto della pagina precedente), piega sulla testa e poggerà sul filetto della cordiera prima di arrivare al ponticello!
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