Cordiera violoncello fai-da-te.

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violino7
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Messaggio da violino7 »

Immagine

Inizialmente lo scavo del canale era abbastanza approssimativo, avevo solo avuto l'accortezza di tenermi distante uniformemente dal bordo 5 mm., ma la sua larghezza era molto ridotta.

Una volta pervenuto allo spessore giusto dell'osso, la tecnica che adotto per arrivare alla giusta larghezza del canale è quella di posizionare la sella dove deve essere incassata.
Ora chiaramente la sella non può entrare ma posso segnare a matita la sua sagoma eccedente sopra l'ebano. Naturalmente il segno va fatto a punta molto fina!

Immagine

Vado a ridurre le pareti del canale, ma lo faccio solo nella parte bassa, per non alterare la distanza di 5 mm. dal bordo superiore. Se notate, la parete superiore di esso, invece, è già bella lineare rispetto alla linea appena segnata, l'avevo già precedentemente messa a punto per poi non doverla toccare più.
Ultima modifica di violino7 il domenica 25 dicembre 2016, 23:31, modificato 3 volte in totale.
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- Lino Santoro -
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Messaggio da violino7 »

Ora la sella incassa bene:

Immagine


Particolarmente importante per l'estetica è la caduta laterale dell'incasso della sella. Deve essere eccedente su ambedue i lati. Poi in fase di smusso dovrà essere ridotta sulla verticale a filo del legno sottostante:

Immagine


Questo è quello a cui sono giunto con la lavorazione della sella, per il momento, ma devo ancora fare piccoli miglioramenti prima di incassarla stabilmente con colla a caldo. Tenete presente poi che quella che vedete nelle foto non è l'altezza giusta, va abbassata, ma non mi azzardo a limare ancora su uno spessore così ridotto prima di bloccarla!
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Messaggio da davidesora »

Ti consiglio di adattare perfettamente la sella al fondo del canale (o viceversa) utilizzando gesso o grafite per stabilire un contatto uniforme, per evitare che rimangano dei vuoti che potrebbero causare la rottura della sella con la pressione delle corde una volta che la sella sarà finita e di spessore molto sottile rendendola molto fragile a causa della rigidità dell'osso.
Ma credo che avrai già tenuto conto di questo possibile problema. :)
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violino7
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Messaggio da violino7 »

davidesora ha scritto:Ti consiglio di adattare perfettamente la sella al fondo del canale (o viceversa) utilizzando gesso o grafite per stabilire un contatto uniforme, per evitare che rimangano dei vuoti che potrebbero causare la rottura della sella con la pressione delle corde una volta che la sella sarà finita e di spessore molto sottile rendendola molto fragile a causa della rigidità dell'osso.
Ma credo che avrai già tenuto conto di questo possibile problema. :)
Si sto procedendo con il gesso. A tale scopo un buon motivo dell'allargamento ad arte del canale con molta cautela è che per evidenziare bene i contatti sul fondo certamente la sella non deve andare ad incasso a spinta ma ha bisogno di un minimo di manovrabilità. E' questione di molto poco, pochi decimi di millimetri in eccedenza su tutto l'arco uniformemente, non di più, quanto basta a garantire lo scivolamento, altrimenti si rischia di avere un canale troppo largo.
E' molto importante ed allo stesso tempo è operazione che richiede molta calma e perseveranza su questioni minimali. :roll:

Quello che sto facendo è di limare ancora sull'arco concavo della sella nel punto in cui vedo che in corrispondenza lascia il segno. Mi sarebbe più difficile limare sul fondo del canale, anche se non impossibile! Ma è questione di molto poco e poi tutto l'arco poggerà stabilmente, a prova di spinta! :wink:
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Messaggio da violino7 »

violino7 ha scritto: ...............................
..... E' questione di molto poco, pochi decimi di millimetri in eccedenza su tutto l'arco uniformemente, non di più, quanto basta a garantire lo scivolamento, altrimenti si rischia di avere un canale troppo largo.
...............................
Una considerazione in merito a questa citazione!
Perchè così tanto acume in questa operazione? Mi spiego meglio facendo dei confronti esemplificativi! :?

Quando si scava un canale su legno immediatamente viene da pensare al canale per l'inserimento del filetto sulle tavole armoniche di uno strumento.
Voglio far presente che anche in quel caso occorre prestare molta attenzione alla larghezza giusta, ma qui il legno sottostante fa la differenza.
Abbiamo tutti la certezza che il legno di abete e di acero aumenterà leggermente di volume quando viene bagnato con la colla, così che in ogni caso il canale va a restringere le pareti ed a sigillare il filetto, spesso annullando piccole imperfezioni! Ma cosa succede invece con il legno di ebano?
L'ebano è duro e compatto! Non credo proprio che avvenga la stessa cosa, che bagnato sia molto sigillante o, se lo è, penso lo sia in maniera insignificante! Non ho provato nel pratico ma mi sembra ovvio pensarlo.

Da questo, la necessità di una cautela particolare riguardo la larghezza del canale per il posizionamento della sella!
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Messaggio da violino7 »

davidesora ha scritto:Ti consiglio di adattare perfettamente la sella al fondo del canale (o viceversa) utilizzando gesso o grafite per stabilire un contatto uniforme, per evitare che rimangano dei vuoti che potrebbero causare la rottura della sella con la pressione delle corde una volta che la sella sarà finita e di spessore molto sottile rendendola molto fragile a causa della rigidità dell'osso.
Ma credo che avrai già tenuto conto di questo possibile problema. :)
Stamattina ho dedicato un po' di tempo a questo problema! A me sembra che l'osso ora poggi bene, almeno ai due estremi ed al centro in maniera diffusa, ma non posso pensare alla perfezione. Credo che mi posso accontentare, anche perchè c'è sempre la possibilità che gli eventuali interstizi vengano riempiti dalla colla.
Un minimo di dubbio rimane perchè la colla a caldo asciugando tende a ritirare di volume e potrebbe non riempire completamente.

Ma mi è venuta una idea illuminante (una lampadina che si è accesa, appunto :P !) che taglierebbe la testa al toro senza dubbi di alcun tipo:
potrei utilizzare la colla epossidica per l'incollaggio!
Con il vantaggio, prima di tutto che asciugando non ritira e quindi ha anche funzione riempitiva (questo l'ho anche sperimentato più volte!),
poi concede tutto il tempo che si vuole, dipende dal dosaggio dei componenti.
L'unico inconveniente è che se si vuole tornare indietro non è molto pratico il distacco del pezzo come con quella a caldo! :? Ma quando ci sarebbe la necessità di cambiarla, la sella, una di materiale così resistente poi, una volta ben impiantata? L'appoggio sarebbe garantito al 100% senza possibilità di rotture alla pressione!

Cosa ne pensi? Anche Claudio potrebbe consigliarmi per il meglio, lui la conosce molto bene! :roll:
Ultima modifica di violino7 il martedì 27 dicembre 2016, 14:17, modificato 1 volta in totale.
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Messaggio da claudio »

violino7 ha scritto:Cosa ne pensi? Anche Claudio potrebbe consigliarmi per il meglio, lui la conosce molto bene! :roll:
La colla epossidica è l'ultima risorsa del liutaio, laddove gli incollaggi rivestono un fattore critico in presenza di sollecitazioni importanti, per tutto il resto la colla animale resta la risorsa ideale per tutto.


Ciò detto, credo che il filetto in osso possa essere incollato comodamente con colla a caldo poichè non deve sostenere sollecitazioni particolari, se non quella di essere tenuto in sede dalla pressione delle corde. Inoltre non è nemmeno una parte soggetta ad usure di nessun genere.

Avessi dovuto fare io un lavoro simile, avrei prima di tutto tracciato un solco nella cordiera in ebano in modo del tutto simile al procedimento usato per fare la filettatura delle tavole, ottenendo in questo modo il solco stesso con i bordi precisi e nitidi. Poi vi avrei adattato il filetto in osso, o anche legno.
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Messaggio da violino7 »

Bene! Grazie.

Ci sentiamo a lavoro ultimato. :)
Ultima modifica di violino7 il domenica 12 marzo 2017, 0:53, modificato 3 volte in totale.
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Messaggio da violino7 »

Del lavoro già fatto mi rimane da fare vedere lo scavo al piede della cordiera per l'inserimento del reggicordiera.

Devo partire da questa immagine, il piede era rimasto così come lo vetete completamente liscio:
Immagine

Dopo gli scavi sono arrivato a questo punto:

Immagine

Immagine



Non ho foto del lavoro analitico, ma anche qui la cosa è molto semplice e sarebbe stato davvero banale far vedere cose abbastanza scontate!
Mi riservo di apportare delle aggiunte tratte dalla lavorazione della nuova cordiera, appena possibile!

Ho segnato a matita due linee parallele distanti 22 mm. l'una dall'altra tenendo conto che la più bassa lascia 1 mm. dallo stondo finale del piede. Queste due linee sono a 90° rispetto alla mezzeria centrale.
Su di esse lateralmente ho segnato anche il limite dello scavo.

Io ho utilizzato qui solo due attrezzi: uno scalpello da 5 mm. ed una sgorbia Stubai n. 6.
Si incomicia incidendo al centro della linea con lo scalpelletto e poi togliendo legno con la sgorbia andando sulla verticale lungo l'asse di simmetria. Si procede aumentando lo scavo fino a necessità, continuando poi a rasiera molto piccola ed arcuata.

E' lo stesso processo, prima su una linea, poi chiaramente sull'altra sull'altro verso, girato di 180°.
Ultima modifica di violino7 il mercoledì 28 dicembre 2016, 11:14, modificato 2 volte in totale.
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In effetti sullo scavo basso succede qualcosa di diverso: va via più legno in maniera particolare. Allora è stato necessario segnare anche il limite di spessore della parete dello stondo del piede nella zona scavata, per non rischiare qui di togliere troppo legno.

Immagine

La linea di questo spessore inizia dal limite dello scavo indicata sulla linea orizzontale iniziale, segna tutto l'arco fino a ricongiungersi con l'altro limite dall'altra parte della linea.

Spero di essere riuscito a spiegarmi a parole riguardo la dinamica del lavoro! Mi dispiace non aver preso altre immagini, ma poi devo dire che il tutto è stato anche abbastanza veloce.
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Immagine

Immagine

Altra questione di precisione è stato il foro passante. L'ho fatto con il Dremel ad orientamento manuale inizialmente con punta di 1 mm. ed arrivando progressivamente fino a 2,5 mm.
Questo è il diametro di apertura del foro da cui il cordoncino-reggicordiera in Kevlar che avevo comprato insieme ai tiracantini incomincia a passare agevolmente!:wink:


Qui mi sono fermato, su questo fronte.
Dovrò operare solo alcuni piccoli aggiustamenti e le rifiniture finali.
Penso che aumenterò leggermente la profondità dello scavo superiore, quest'ultimo in foto, quello che dovrà alloggiare il nodo del reggicordiera e che avrà bisogno di sufficiente spazio! :roll:
Di massima, negli scavi procederò solo a piccola rasiera!
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claudio ha scritto: ...........................
La colla epossidica è l'ultima risorsa del liutaio, laddove gli incollaggi rivestono un fattore critico in presenza di sollecitazioni importanti, per tutto il resto la colla animale resta la risorsa ideale per tutto.


Ciò detto, credo che il filetto in osso possa essere incollato comodamente con colla a caldo poichè non deve sostenere sollecitazioni particolari, se non quella di essere tenuto in sede dalla pressione delle corde. Inoltre non è nemmeno una parte soggetta ad usure di nessun genere.

Avessi dovuto fare io un lavoro simile, avrei prima di tutto tracciato un solco nella cordiera in ebano in modo del tutto simile al procedimento usato per fare la filettatura delle tavole, ottenendo in questo modo il solco stesso con i bordi precisi e nitidi. Poi vi avrei adattato il filetto in osso, o anche legno.
Stamane ho incollato la sella con colla a caldo.
Prima di farlo ho cercato di aumentare lo scavo per avere più osso possibile nel canale perchè là dentro ci deve essere una presa al massimo grado. Ho l'impressione che alla fine, con l'ulteriore ribasso e lo stondo finale, di osso ce ne rimanga molto poco! :?

Claudio, faccio tesoro dei tuoi consigli per la prossima cordiera!
In effetti questa per me è stata solo una prova iniziale ed in corso d'opera ho capito che alcune cose potevo impiantarle meglio, per non farle troppo difficili insomma!
Tutto sommato spesso le cose sono più semplici di quello che sembrano! :) Lo dico specialmente a chi vuol imparare, ma io stesso con questo primo lavoro semplicemente sto facendo esperienza.
Per questo mi dedicherò prossimamente alla cordiera del cello 4/4, così potrò lavorare meglio posizionato mentalmente e cercherò di migliorare.
Grazie di nuovo.
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Messaggio da claudio »

Figurati, il tuo lavoro mi sembra degno di nota e soprattutto è notevole il tuo impegno! Per quello che mi riguarda non andrò mai oltre una cordiera barocca per violino o viola :)
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Messaggio da davidesora »

Riguardo all'incollaggio dell'osso non saprei perchè non ho mai incollato questo tipo di materiale con la colla a caldo, ma credo che vada benone considerando che se il canale è fatto bene lavora solo a compressione e sarebbe difficile che si scolli.
la colla epossidica avrebbe i vantaggi di riempimento che dici ma credo che un adattamento perfetto e una colla reversibile sia comunque la cosa migliore, al massimo si potrebbe usare la Titebond che ha una maggiore elasticità rispetto alla colla a caldo e si può togliere con l'alcool e un po' di pazienza.
In realtà c'è un sistema per scollare sia la Titebond o simili e anche la colla epossidica che si usa per i tasti delle chitarre (c'è un sistema che ne prevede l'uso per inserire i tasti senza che sforzino nei tagli imbarcando la tastiera) scaldandoli con un saldatore da stagno che fa rinvenire la colla e ne permette l'estrazione agevole.
Ma i tasti sono di metallo che conduce bene il calore, l'osso non saprei perchè non ho mai provato.

Riguardo ai fori per il cavetto reggicordiera l'importante (molto importante!) è che siano paralleli tra di loro e soprattutto paralleli al piano della cordiera, perchè altrimenti questa risulterà inclinata assettandosi sulla posizione dei fori dove passa il cavetto.
Sarebbe bene prevedere che lo scavo interno possa alloggiare anche le eventuali viti di un cavetto reggicordiera normale o in metallo, spesso devo modificare anche le cordiere comprate perchè non hanno abbastanza spazio intorno ai fori per l'appoggio e il movimento dei dadi delle viti per la regolazione della lunghezza.
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davidesora ha scritto: ...................
In realtà c'è un sistema per scollare sia la Titebond o simili e anche la colla epossidica che si usa per i tasti delle chitarre (c'è un sistema che ne prevede l'uso per inserire i tasti senza che sforzino nei tagli imbarcando la tastiera) scaldandoli con un saldatore da stagno che fa rinvenire la colla e ne permette l'estrazione agevole.
...................
Questo metodo per la tastatura della chitarra lo conosco bene.
Se non erro alcune cordiere per cello abbastanza antiche avevano la sella metallica. Era fatta così la cordiera originale del Menegozzo (non so se ti ricordi di cosa sto parlando! E' un cello ottocentesco seriale del quale ho reportato nel forum qualche anno fa!). Quella era in alpacca, ma di larghezzza bella grossa ed il tutto era abbastanza pesante.
Sembrava essere a taglio a funghetto, come i tasti delle chitarre, ma non è detto, perchè il funghetto è stato adottato da una certa data in poi!
E' anche giusto che il metallo oggi sia stato abbandonato.


davidesora ha scritto: ..........................
Riguardo ai fori per il cavetto reggicordiera l'importante (molto importante!) è che siano paralleli tra di loro e soprattutto paralleli al piano della cordiera, perchè altrimenti questa risulterà inclinata assettandosi sulla posizione dei fori dove passa il cavetto.
Sarebbe bene prevedere che lo scavo interno possa alloggiare anche le eventuali viti di un cavetto reggicordiera normale o in metallo, spesso devo modificare anche le cordiere comprate perchè non hanno abbastanza spazio intorno ai fori per l'appoggio e il movimento dei dadi delle viti per la regolazione della lunghezza.
Tra l'altro il vantaggio del farsela da solo, la cordiera, è quello, appunto, di adattarla ad hoc secondo necessità, mi riferisco alle varie tipologie di reggicordiera! :wink:

Che ne dici dei fori per il cordino che ho fatto io? Mi sembra che non siano paralleli. Sono leggermenti convergenti tra di loro, vanno a stringere seguendo la struttura del piede che va a ridurre andando verso l'alto, ma secondo me va bene ugualmente!
Penso che l'importante sia che non siano divergenti tra di loro, cioè non che uno vada da una parta e l'altro dall'altra. In sostanza penso che il punto di convergenza delle loro direttrici sia posizionato sull'asse di simmetria della cordiera.
Invece riguardo al parallelismo al piano uno dei fori è arrivato leggermente più alto, rimanendo più vicino alla superficie, ma roba di pochissimo, tipo mezzo millimetro. Con un certo ingegno sarebbe cosa che potrei ancora correggere! :(
Capisco (solo ora! :?) che il momento migliore per intervenire doveva essere immediatamente dopo il primo foro, quando, cambiando la punta del trapano per aumentarne il diametro, sarebbe stato possibile anche modificarne leggermente la traiettoria!

Farò tesoro delle tue considerazioni!
Ultima modifica di violino7 il giovedì 29 dicembre 2016, 18:58, modificato 6 volte in totale.
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