Violino "Hellier" Antonio Stradivari 1679

Suonare e costruire i violini
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claudio
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Violino "Hellier" Antonio Stradivari 1679

Messaggio da claudio »

Cari amici, la settimana scorsa ho fatto un'incursione fotografica presso il Museo del Violino di Cremona, finalmente dopo tanti anni è stato possibile fotografare gli strumenti esposti. Voglio celebrare l'evento pubblicando alcune foto del celeberrimo "Hellier" 1679 di Stradivari, è un violino leggendario che non mancherà di suscitare il vostro interesse. Avrei preferito che ci fossero più riflessi in modo da evidenziare meglio l'andamento delle bombature e delle sgusce, ma credo che anche così si possano apprezzare le qualità straordinarie di questo strumento. Alcune note storiche sono disponibili sul sito di Tarisio: https://tarisio.com/cozio-archive/property/?ID=40237
Buona visione.

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Arca
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Re: Violino "Hellier" Antonio Stradivari 1679

Messaggio da Arca »

Che spettacolo! Non amo le decorazioni sulle fasce ma tutto il resto si, è magnifico.
Solo la perfezione della stondatura dei bordi di tavola e fondo è di per se uno spettacolo. Il colore poi.. rosso? Giallo? Bruno? Un insieme di cangianti colori che secondo me solo il tempo può far ottenere.
Se penso agli anni che ha mi mette i brividi.
Alessandro Mattei
Giuseppe45
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Re: Violino "Hellier" Antonio Stradivari 1679

Messaggio da Giuseppe45 »

Hai perfettamente ragione, Arca, semplicemente magnifico! Ha quasi 400 anni e se li porta bene! L'elemento che è a fianco al ponticello, lato tastiera, alleggerisce la pressione del ponticello? E' possibile che la F di destra sia un po' più aperta? o è solo un'impressione!
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Re: Violino "Hellier" Antonio Stradivari 1679

Messaggio da claudio »

Giuseppe non capisco cosa tu intenda, non vedo nessun elemento che alleggerisca la pressione del ponticello (e sarebbe anche strano!). La F di destra è più aperta perchè nel tempo si è prodotta un'usura sui bordi a causa del ferro dell'anima, è un fenomeno che possiamo vedere ancora oggi anche su strumenti moderni, per questo è sempre bene tagliare le FF ad una larghezza massima di poco più di 6mm.
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Giuseppe45
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Re: Violino "Hellier" Antonio Stradivari 1679

Messaggio da Giuseppe45 »

Claudio nella 5a foto proprio sotto le corde LA RE si intravede qualcosa, forse è soltanto una variazione di colore della tavola! A proposito dell'Anima, l'altezza la si riesce a misurare con una certa precisione, ma per le svasature dei bordi( anima) come ci si regola, visto che è tutto all'interno della cassa? Grazie.
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Re: Violino "Hellier" Antonio Stradivari 1679

Messaggio da davidesora »

Giuseppe45 ha scritto: domenica 25 giugno 2017, 12:43 Claudio nella 5a foto proprio sotto le corde LA RE si intravede qualcosa, forse è soltanto una variazione di colore della tavola! A proposito dell'Anima, l'altezza la si riesce a misurare con una certa precisione, ma per le svasature dei bordi( anima) come ci si regola, visto che è tutto all'interno della cassa? Grazie.
L'unica cosa che io vedo è il riflesso del ponticello sulla vernice.
Svasatura dei bordi dell'anima? forse intendi l'angolo a cui sono tagliate le teste dell'anima, perchè i bordi non vanno svasati.....
In questo caso sono determinati dalle inclinazioni delle tavole, quindi vanno adattate a queste, non c'è un sistema preciso per predeterminarle.
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Re: Violino "Hellier" Antonio Stradivari 1679

Messaggio da davidesora »

Arca ha scritto: sabato 24 giugno 2017, 16:33 Che spettacolo! Non amo le decorazioni sulle fasce ma tutto il resto si, è magnifico.
Anche io non amo le decorazioni sulle fasce negli strumenti moderni, accettabili forse su strumenti di fattura barocca.
Ma nel caso dell'Hellier non si può che restare incantati dall'eleganza e leggerezza di questi intarsi a stucco, non ho mai visto nessun tentativo di imitazione moderno che gli possa stare vicino neanche lontanamente, sembrano sempre delle caricature grossolane al confronto.... :wink:

Complimenti a Claudio per le belle foto, dalle quali si può apprezzare tra l'altro anche la deviazione delle punte dalla linea delle fasce, ottenuta verso l'interno della C e non dalla parte opposta come erroneamente insegnano a scuola, anche Sacconi sbagliava su questo punto (questo è per far arrabbiare Claudio :D ).
A onor del vero non è sempre così, a volte si nota anche dall'altra parte....
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Re: Violino "Hellier" Antonio Stradivari 1679

Messaggio da Giuseppe45 »

Si, intendevo l'angolo di taglio delle teste dell'anima! oggi stavo preparando delle controsagome in balsa ricavate( con cartavetrata 100) sulla tavola e sul fondo, poi ho pensato che il riferimento più preciso è dato dalle quinte, quindi seguirò queste inclinazioni. Per l'altezza ho costruito un piccolo strumento con tubicini e aste di ottone da 2 mm. e devo dire che funziona abbastanza bene! Grazie per la risposta. Nei tuoi topics ce n'è qualcuno che riguarda l'introduzione dell'anima?
P.S. Il capotasto l'ho rifatto.
Meglio un'anima con 7 venature deboli o una con 4 ben marcate? Grazie ancora!
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Re: Violino "Hellier" Antonio Stradivari 1679

Messaggio da davidesora »

Giuseppe45 ha scritto: domenica 25 giugno 2017, 21:06 Si, intendevo l'angolo di taglio delle teste dell'anima! oggi stavo preparando delle controsagome in balsa ricavate( con cartavetrata 100) sulla tavola e sul fondo, poi ho pensato che il riferimento più preciso è dato dalle quinte, quindi seguirò queste inclinazioni. Per l'altezza ho costruito un piccolo strumento con tubicini e aste di ottone da 2 mm. e devo dire che funziona abbastanza bene! Grazie per la risposta. Nei tuoi topics ce n'è qualcuno che riguarda l'introduzione dell'anima?
P.S. Il capotasto l'ho rifatto.
Meglio un'anima con 7 venature deboli o una con 4 ben marcate? Grazie ancora!
Per avere un riferimento preciso dovresti avere le quinte dell'interno, non dell'esterno :wink:
Il misuratore della lunghezza è molto approssimativo, io ce l'ho ma lo uso molto poco perchè è difficile posizionarlo nella giusta posizione ed è di diametro molto più stretto dell'anima.
Inoltre, se si vuole essere pignoli, le lunghezze dell'anima sono due, una massima e una minima.
Il sistema che trovo più efficace è provare a inserire un'anima vecchia e vedere di quanto è diversa in inclinazioni delle teste e lunghezza.
Non ho mai fatto tutorial sull'anima perchè non voglio istigare nessuno a farsele da sè, è un'operazione che richiede molta esperienza e può causare molti danni (anche letali) allo strumento se fatta impropriamente.
Io cerco di non scendere sotto alle 6 venature, ma la cosa più importante è che sia di spacco.
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Re: Violino "Hellier" Antonio Stradivari 1679

Messaggio da Giuseppe45 »

In effetti è una operazione molto delicata, ho provato ieri con una vecchia anima e siccome era più corta e per giunta si è staccata dal ferro ho penato non poco per estrarla, oggi proverò con una più lunga, ma non troppo altrimenti si corre il rischio di deformare o fessurare la tavola, sarò attento!!!! Ho provato ad inserire l'anima facendola passare nello spazio delle tacche, con una torsione del ferro la porto in orizzontale, cerco di posizionarla nel posto giusto e ruoto il ferro in senso antiorario(90 gradi) come per chiudere la porta con la chiave dando mezza mandata! E' una operazione corretta? Il diametro è sui 6mm.? Se fosse più spessa quali inconvenienti potrebbero esserci ? Grazie Davide.
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Re: Violino "Hellier" Antonio Stradivari 1679

Messaggio da lorenzo fossati »

È importante anche che la venatura sia orientata perpendicolarmente a quella della tavola! Per l'abete che sia di spacco secondo me è importante ma è più importante che sia fatta da un bel pezzo di legno, stesso discorso che con la catena: Se si riesce a ricavare una striscia dalla parte di tavola che poi viene giuntata si toglie si una parte di miglior legno alla tavola ma si viene ampiamente ricompensati con anime e catene altamente performanti. Opinione mia comunque non so se tutti la pensano così.

Il violino è molto bello e le foto altrettanto, a me piace molto di più la forma di questo periodo (amatizzato?) rispetto ai violini del suddetto periodo d'oro... Purtroppo l'accesso a tarisio è per soli abbonati.
Ma la tastiera ed il manico originali sono andati perduti o sono al museo insieme allo strumento?
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Re: Violino "Hellier" Antonio Stradivari 1679

Messaggio da davidesora »

Giuseppe45 ha scritto: lunedì 26 giugno 2017, 13:27 In effetti è una operazione molto delicata, ho provato ieri con una vecchia anima e siccome era più corta e per giunta si è staccata dal ferro ho penato non poco per estrarla, oggi proverò con una più lunga, ma non troppo altrimenti si corre il rischio di deformare o fessurare la tavola, sarò attento!!!! Ho provato ad inserire l'anima facendola passare nello spazio delle tacche, con una torsione del ferro la porto in orizzontale, cerco di posizionarla nel posto giusto e ruoto il ferro in senso antiorario(90 gradi) come per chiudere la porta con la chiave dando mezza mandata! E' una operazione corretta? Il diametro è sui 6mm.? Se fosse più spessa quali inconvenienti potrebbero esserci ? Grazie Davide.
L'importante è che la venatura sia a 90° con quella della tavola, il diametro maggiore di 6 mm presenta il principale problema che poi non passa dalle effe :) ma non ci sono altre controindicazioni.
Non ci sono standard fissi per l'anima, nè per il diametro nè per la posizione e predeterminarne gli effetti è impossibile, dipende come funziona su ogni singolo strumento.
Lo so che sembra aleatorio, ma è così, si possono fare molte illazioni ma rimangono tali.
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Re: Violino "Hellier" Antonio Stradivari 1679

Messaggio da davidesora »

lorenzo fossati ha scritto: lunedì 26 giugno 2017, 14:42 Se si riesce a ricavare una striscia dalla parte di tavola che poi viene giuntata si toglie si una parte di miglior legno alla tavola ma si viene ampiamente ricompensati con anime e catene altamente performanti. Opinione mia comunque non so se tutti la pensano così.

Il violino è molto bello e le foto altrettanto, a me piace molto di più la forma di questo periodo (amatizzato?) rispetto ai violini del suddetto periodo d'oro... Purtroppo l'accesso a tarisio è per soli abbonati.
Ma la tastiera ed il manico originali sono andati perduti o sono al museo insieme allo strumento?
La parte centrale della tavola è spesso costituita da legno d'alburno che per alcuni non è l'ideale per catene o anime, ma nelle conifere questa differenziazione non è così drastica anche se però rimane un po' meno duro del durame, forse per le anime non è il massimo in quanto a performance. :wink:

L'Hellier non è del museo ma è un prestito della famiglia Axelrod ed è qui a cremona da poco tempo, la tastiera e manico originali credo siano andati persi, l'unico manico originale conservato al museo è quello del Soil 1714 oggi proprietà di Perlman.
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Re: Violino "Hellier" Antonio Stradivari 1679

Messaggio da lorenzo fossati »

Peccato, chissà cosa passava in testa a chi gli ha gettati!

A riguardo della selezione del legno io ho fatto delle prove su tre tavole crepate che ho convertito in catene: A parità di dimensioni le catene che hanno la nota più alta mi sono venute quelle selezionate sulla parte da giuntare, con un bel gap tra note più alte e note più basse. In passato ho dovuto pure buttare un paio di tavole di spacco che avevo incautamente giuntato dalla parte del durame la parte più interna a venatura generalmente più lasca. Buttate perché la parte più performante invece di sostenere la bombatura ricadeva sulle zone esterne e più piatte dei polmoni...
Davide ma te da che parte del legno le ricavi le catene? Io spesso le compro ma la qualità non mi convince affatto, ora proverò altri rivenditori o sacrificherò ulteriori tavole sull'altare dei test, fatto è che non ho ancora trovato l'abete che cerco e che credo esista
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Re: Violino "Hellier" Antonio Stradivari 1679

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lorenzo fossati ha scritto: lunedì 26 giugno 2017, 16:15 Peccato, chissà cosa passava in testa a chi gli ha gettati!

A riguardo della selezione del legno io ho fatto delle prove su tre tavole crepate che ho convertito in catene: A parità di dimensioni le catene che hanno la nota più alta mi sono venute quelle selezionate sulla parte da giuntare, con un bel gap tra note più alte e note più basse. In passato ho dovuto pure buttare un paio di tavole di spacco che avevo incautamente giuntato dalla parte del durame la parte più interna a venatura generalmente più lasca. Buttate perché la parte più performante invece di sostenere la bombatura ricadeva sulle zone esterne e più piatte dei polmoni...
Davide ma te da che parte del legno le ricavi le catene? Io spesso le compro ma la qualità non mi convince affatto, ora proverò altri rivenditori o sacrificherò ulteriori tavole sull'altare dei test, fatto è che non ho ancora trovato l'abete che cerco e che credo esista
In realtà io non faccio differenza tra alburno e durame nell'abete, anche in parecchie tavole di Stradivari sono chiaramente presenti tutti e due (strisce con colorazione diversa) e non sembrano comportarsi male :wink:
L'alburno potrebbe avere una leggera differenza nella resistenza meccanica (inferiore) ma la densità e il peso sono più bassi e quindi potrebbe addirittura essere meglio acusticamente se la venatura è stretta.
Le catene le scelgo tra quelle vendute appositamente come catene, oppure da pezzi di spacco, oppure dal centro delle tavole quando c'è abbastanza materiale da sacrificare.
L'importante è che sia un legno di spacco e abbastanza leggero (bassa densità) e con la venatura sufficientemente stretta e dritta (minimo 6/7 venature nei 6 mm della catena) e dai ritagli ci ricavo anche le anime se sono abbastanza grandi.
La qualità del legno non differisce da quella delle tavole, solo la venatura non deve essere larga per dargli una certa consistenza visto che il pezzo è piccolo e stretto, mentre nella tavola anche se è più larga non nuoce.
La larghezza della venatura comunque non è indice di resistenza del materiale, ci sono tavole a venatura stretta ma densità bassa e viceversa, e questo può spesso ingannare.

Come dovrebbe essere l'abete dei tuoi sogni? Per pezzi piccoli come le catene non dovrebbe essere difficile trovarlo.
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