davidesora ha scritto: ↑giovedì 22 febbraio 2018, 0:11
claudio ha scritto: ↑mercoledì 21 febbraio 2018, 21:49
Esistono anche intuizioni sbagliate che qualche liutaio crede giuste per tutta la vita. Ma l'arte è così.
Esatto, ma magari sono convinti che il tempo gli darà ragione, chi può saperlo....
L'importante è la convinzione delle proprie idee, fino a prova contraria.
Credo sia pericoloso anche pensare che siano gli altri a sbagliare. Io ad esempio credo che l'analisi modale sia un modo molto parziale per intonare e capire le tavole di un violino, difatti nella costruzione di uno strumento anche voi "modisti" dovete prima o poi arrendervi al regno delle ombre e dell'ignoto. Io da parte mia non posso fare altro che testimoniare che gli strumenti costruiti sulle analisi dei modi suonino generalmente male, salvo qualche rara eccezione, ma anche in quei casi non è che ci sia da gridare al miracolo, sia in senso timbrico che dinamico.
Io credo che sia profondamente sbagliato costruire uno strumento ad arco passando per microfoni e sensori che escludano l'esperienza sensoriale del liutaio, in questo senso credo che sviluppare un intuito su un principio sbagliato non porti bene, sempre che l'obiettivo sia quello di costruire strumenti destinati a suonare buona musica.
Non che l'analisi modale non offra spunti interessanti di riflessione, ma da qui a farne una costante nel proprio lavoro ce ne corre. Quello che per te è il modo 5, per me è solo prendere una tavola armonica "per le orecchie", avere qualche indicazione sugli armonici prodotti (percepiti con le mie orecchie umane), e poi andare avanti consapevoli che ci sono moltissimi altri elementi da considerare, anche intuitivamente.
Sul discorso venuto fuori della tavola piegata: abbiamo precedenti nell'area di Mirecourt, grosso modo nella seconda metà del 1800, della produzione di strumenti di fabbrica costruiti con tavole non scolpite, bensì piegate alla bisogna a mezzo vapore. Ricordo anche che la costruzione delle tavole armoniche era ottimizzata nel piegare solo la parte centrale, ad operazione effettuata venivano incollate le parti laterali (presumibilmente scolpite) per completarla. Ma ho notizia anche di tavole armoniche completamente piegate a caldo, almeno stando ad un vecchio articolo apparso su The Strad, che riferiva anche di una resa sonora ottima, considerando che erano strumenti di fabbrica.