prova vernice
- Alfredo
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prova vernice
Ho provato un fondo nuovo, un po strano ma il risultato è ottimo:
https://www.claudiorampini.com/php/modul ... fullsize=1
Il problema è solo se la sostanza è buona per il legno...
https://www.claudiorampini.com/php/modul ... fullsize=1
Il problema è solo se la sostanza è buona per il legno...
Appunto: l'imprimitura dorata di padding non è una coloritura ma una preparazione vera e propria del legno, che possiede anche una moderata proprieta colorante (giallo dorato). Lo zafferano è un buon colorante ma piuttosto alterabile alla luce, da sempre usato per lavori delicati come i codici miniati e cose simili. La preparazione usata da Stradivari avrebbe un colore giallo brunastro di apparenza piuttosto opaca, allo stato attuale non si sa con certezza quali ingredienti fossero usati.
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Ho il catalogo di quella mostra, bellissimo.claudio ha scritto:alla mostra che si tenne nel 1987 a Cremona per il 250° della morte di Stradivari furono esposti circa 60 strumenti originali, alcuni dei quali mostravano chiaramente nelle parti consumate la stratigrafia della vernice e della preparazione.
Hai visto la viola Medicea? comè dal vivo? nella foto è strana, sembra quasi nuova.
Pensavo che la preparazione dovesse essere più riflettente e lucida possibile, non opaca...
la viola tenore Medicea non è che sembra nuova, è davvero nuova, ma indiscutibilmente antica ed autentica. La si può ancora vedere a Firenze presso il museo dell'Accademia insieme agli altri strumenti del Conservatorio Cherubini.
La preparazione non serve a migliorare la trasmissione della luce, altrimenti non si capisce il perchè un numero cospicuo di vernici antiche e relative preparazioni siano a tutti gli effetti non molto esaltanti dal punto di vista della trasparenza. Però tali vernici hanno un comportamento alla luce incidente che nessuna delle vernici moderne pare avere. Tu di strumenti antichi ne hai suonati ed osservati, dovresti saperlo. Cmq ho visto qualche violino preparato con il composto di Padding e ti posso dire con certezza che gli esempi antichi sono del tutto diversi.
La preparazione non serve a migliorare la trasmissione della luce, altrimenti non si capisce il perchè un numero cospicuo di vernici antiche e relative preparazioni siano a tutti gli effetti non molto esaltanti dal punto di vista della trasparenza. Però tali vernici hanno un comportamento alla luce incidente che nessuna delle vernici moderne pare avere. Tu di strumenti antichi ne hai suonati ed osservati, dovresti saperlo. Cmq ho visto qualche violino preparato con il composto di Padding e ti posso dire con certezza che gli esempi antichi sono del tutto diversi.
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-Potresti fare un paragone tra la vernice della viola Medicea e una vernice moderna?claudio ha scritto:la viola tenore Medicea non è che sembra nuova, è davvero nuova, ma indiscutibilmente antica ed autentica. La si può ancora vedere a Firenze presso il museo dell'Accademia insieme agli altri strumenti del Conservatorio Cherubini.
La preparazione non serve a migliorare la trasmissione della luce, altrimenti non si capisce il perchè un numero cospicuo di vernici antiche e relative preparazioni siano a tutti gli effetti non molto esaltanti dal punto di vista della trasparenza. Però tali vernici hanno un comportamento alla luce incidente che nessuna delle vernici moderne pare avere. Tu di strumenti antichi ne hai suonati ed osservati, dovresti saperlo. Cmq ho visto qualche violino preparato con il composto di Padding e ti posso dire con certezza che gli esempi antichi sono del tutto diversi.
-Vuoi dire che certe vernici antiche pur non essendo trasparentissime, riflettono la luce in un modo particolare? (o ho capito male?)
Ho visto diversi strumenti antichi però ho avuto reazioni spesso diverse: mi è capitato di vedere un violino di colore giallo scuro un po opaco e poco interessante, con il suono un po aspro e vuoto... era uno stradivari!
Non riesco a farmi un idea precisa su come dovrebbe essere la vernice, noncapisco cos'è che affascina tanto.
Certi grandi strumenti affascinano spesso per la loro completezza, la vernice non è di una lucentezza esagerata, o dorata, ma il tutto nell'insieme è bellissimo.
I paragoni sono sempre pericolosi, bisognerebbe vedere lo strumento dal vivo e poterlo osservare a lungo per capire qualcosa della differenza con le vernici moderne. In particolare la viola Medicea è uno degli ultimi esemplari stradivariani prima del distacco definitivo dallo stile cosiddetto "amatisè" (stile Amati). A quell'epoca erano in voga, almeno presso gli Amati e Stradivari, vernici quasi senza colore, di un colore (e anche consistenza) simile ad un limpido miele ambrato. Tieni conto che con il tempo sia le vernici che i legni sono ampiamente ossidati per cui il colore di questi strumenti in origine era piuttosto chiaro. Questa vernici posseggono una riflessione particolare, dovuta all'eterogeneità della vernice con il fondo. Del fondo o preparazione s'è detto che si conosce poco o niente, si sa che inglobava una serie di ingredienti di natura inorganica quali calcio, potassio, silicio, ferro ecc ecc. Poco si sa del legante che teneva unite queste polveri. Io mi sono fatto l'opinione che una tale sostanza, molto simile ad una comune tempera a base di uovo o colla animale, aveva la precisa funzione di impermeabilizzare il legno alla vernice vera e propria. Fino a poco tempo fa non avevo dubbi si potesse trattare di una vernice ad olio a base di colofonia cotta alla calce, ma alcuni risultati un pò troppo "gommosi" mi hanno fatto un pò ricredere. Cmq sotto la lampada ad ultravioletti, la vernice a base olio e colofonia cotta alla calce dà risultati molto simili alla vernice antica.
Sembrerebbe facile, in fondo basterebbero un paio di pentole, un pò d'olio e colofonia, un fornello elettrico e il gioco è fatto. Invece un bel niente, perchè una tale vernice è sì semplice come composizione ma suscettibilissima e sensibilissima ad ogni minima variazione di temperatura, tempo di cottura, quantità e qualità degli ingredienti. Si ha ragione di credere che al tempo di Stradivari esistesse una o più drogherie dove i liutai potevano rifornirsi, perchè si parla spesso di una stretta familiarità tra le vernici antiche cremonese. La vernice a base di olio e colofonia è una delle vernice più economiche e più usate di tutti i tempi, dalla preistoria fino agli anni 60 della nostra era, con cui si verniciavano i giocattoli di legno di fascia economica.
Molti studiosi si sono letteralmente rotti la testa sul problema della vernice, facendo le spese di uno studio eccessivamente concentrato sulla teoria e le fonti letterarie superstiti, senza tener conto di un substrato culturale ancora vivo e vegeto in alcune zone dell'Italia. Per non parlare di coloro che hanno approfittato e approfittano ancora dell'occasione di parlare di misteri e magie varie con cui ammantare il mondo strano della liuteria classica e contemporanea.
Sembrerebbe tutto logico e spiegato, invece no. Se guardi uno degli strumenti ben conservati di Stradivari, degli Amati o di uno qualsiasi dei Guarneri, alla luce incidente del sole o di una buona lampada ti renderai conto della "tridimensionalità" straordinaria di queste vernici. Per cui in liuteria vale sempre la regola che non basta scoprire i "segreti" per fare dei bei lavori, ma bisogna esercitare occhi, mani e intelletto in maniera costante per anni prima di produrre qualcosa degno di attenzione.
E' importante comunque sapere che Stradivari e anche gli altri suoi contemporanei non hanno usato una vernice di una sola qualità nella loro carriera. Nell'ambito stradivariano si vedono spesso risultato del tutto diversi tra loro, segno evidente che anche il grande Stradivari aveva bisogno di sperimentare e provare per il risultato che voleva.
Sembrerebbe facile, in fondo basterebbero un paio di pentole, un pò d'olio e colofonia, un fornello elettrico e il gioco è fatto. Invece un bel niente, perchè una tale vernice è sì semplice come composizione ma suscettibilissima e sensibilissima ad ogni minima variazione di temperatura, tempo di cottura, quantità e qualità degli ingredienti. Si ha ragione di credere che al tempo di Stradivari esistesse una o più drogherie dove i liutai potevano rifornirsi, perchè si parla spesso di una stretta familiarità tra le vernici antiche cremonese. La vernice a base di olio e colofonia è una delle vernice più economiche e più usate di tutti i tempi, dalla preistoria fino agli anni 60 della nostra era, con cui si verniciavano i giocattoli di legno di fascia economica.
Molti studiosi si sono letteralmente rotti la testa sul problema della vernice, facendo le spese di uno studio eccessivamente concentrato sulla teoria e le fonti letterarie superstiti, senza tener conto di un substrato culturale ancora vivo e vegeto in alcune zone dell'Italia. Per non parlare di coloro che hanno approfittato e approfittano ancora dell'occasione di parlare di misteri e magie varie con cui ammantare il mondo strano della liuteria classica e contemporanea.
Sembrerebbe tutto logico e spiegato, invece no. Se guardi uno degli strumenti ben conservati di Stradivari, degli Amati o di uno qualsiasi dei Guarneri, alla luce incidente del sole o di una buona lampada ti renderai conto della "tridimensionalità" straordinaria di queste vernici. Per cui in liuteria vale sempre la regola che non basta scoprire i "segreti" per fare dei bei lavori, ma bisogna esercitare occhi, mani e intelletto in maniera costante per anni prima di produrre qualcosa degno di attenzione.
E' importante comunque sapere che Stradivari e anche gli altri suoi contemporanei non hanno usato una vernice di una sola qualità nella loro carriera. Nell'ambito stradivariano si vedono spesso risultato del tutto diversi tra loro, segno evidente che anche il grande Stradivari aveva bisogno di sperimentare e provare per il risultato che voleva.
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Come sei arrivato dal calcio, potassio, silicio, ferro ecc ecc. alla vernice ad olio a base di colofonia?claudio ha scritto: Del fondo o preparazione s'è detto che si conosce poco o niente, si sa che inglobava una serie di ingredienti di natura inorganica quali calcio, potassio, silicio, ferro ecc ecc. Poco si sa del legante che teneva unite queste polveri. Io mi sono fatto l'opinione che una tale sostanza, molto simile ad una comune tempera a base di uovo o colla animale, aveva la precisa funzione di impermeabilizzare il legno alla vernice vera e propria. Fino a poco tempo fa non avevo dubbi si potesse trattare di una vernice ad olio a base di colofonia cotta alla calce, ma alcuni risultati un pò troppo "gommosi" mi hanno fatto un pò ricredere
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