Dimensioni: regole ferree?

Suonare e costruire i violini
jofal
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Dimensioni: regole ferree?

Messaggio da jofal »

Mi stavo chiedendo: ma perché la cassa deve proprio essere lunga 354?
Che influenza ha sul suono una variazione della lunghezza?
O il problema è nella maneggevolezza dello strumento?

Claudio mi illumini?
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claudio
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Messaggio da claudio »

I primi violini, eravamo nella seconda metà del '500, erano più piccoli degli attuali, ma in seguito per ragioni probabilmente stilistiche, pratiche e di sonorità, le dimensioni sono generalmente aumentate. Però bisogna dire che la misura di 354mm nel passato non rappresentava assolutamente uno standard, perchè i violini variavano moltissimo le loro dimensioni, grossomodo da 350 a più di 360mm. Sono stati gli Amati a fissare le proporzioni del violino moderno, Stradivari le ha poi consolidate, anche se quest'ultimo ha prodotto strumenti complessivamente più grandi dello standard. Guarneri del Gesù, ad esempio, ha costruito violini generalmente lunghi sui 350/352mm. La necessità per i liutai moderni di costruire violini lunghi 354mm nasce dal bisogno di aderire ad uno standard, altrimenti il musicista, abituato da anni di studio a su violini di misura 354, avrà problemi di agilità ed intonazione su uno strumento. Bisogna poi dire che i musicisti che si possono permettere di suonare sugli strumenti classici, che sono notoriamente fuori dagli standard, hanno avuto bisogno di un periodo di adattamento, anche se questo è normale con qualsiasi strumento.
jofal
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Messaggio da jofal »

Interessante, grazie per la risposta.
Ma tu hai mai provato a farne di "fuori standard"?

E un'altra cosa: fino a che punto si riesce a mettere in relazione le variazioni delle misure con le variazioni nel suono?
Cioè, qualcuno ha mai provato a fare prove "scientifiche" cercando di mettere in relazione tutte le variabili?
Intendo dire: tengo tutto uguale, cambio solo una variabile, vedo che cosa succede sul suono dello strumento.


La prova che ho letto io (scaricata non so dove, forse qui?) era la conclusione di uno studio sull'influenza della venatura del legno sulle sue caratteristiche meccaniche (elasticità longitudinale e trasversale alle fibre): il risultato mi pare che fosse che non c'era alcuna correlazione. Quindi, se il suono dipendesse solo dall'elasticità, non ci sarebbe influenza della venatura sul suono.
... se non ricordo male ....
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Tiziano
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Messaggio da Tiziano »

jofal ha scritto:Interessante, grazie per la risposta.
Ma tu hai mai provato a farne di "fuori standard"?

E un'altra cosa: fino a che punto si riesce a mettere in relazione le variazioni delle misure con le variazioni nel suono?
Cioè, qualcuno ha mai provato a fare prove "scientifiche" cercando di mettere in relazione tutte le variabili?
Intendo dire: tengo tutto uguale, cambio solo una variabile, vedo che cosa succede sul suono dello strumento.


La prova che ho letto io (scaricata non so dove, forse qui?) era la conclusione di uno studio sull'influenza della venatura del legno sulle sue caratteristiche meccaniche (elasticità longitudinale e trasversale alle fibre): il risultato mi pare che fosse che non c'era alcuna correlazione. Quindi, se il suono dipendesse solo dall'elasticità, non ci sarebbe influenza della venatura sul suono.
... se non ricordo male ....
Io ho provato a muovere di 3 mm il ponticello verso il manico.
La posizione delle note sulla tastiera fu fortemente alterata...le dita dovetti portarle NON tre millimetri indietro ma praticamente una posizione dietro...Muovendo di due millimetri l'anima verso il ponte (era di 5 mm anziche' di 3) il suono e' apparso..prima era molto inferiore...Credo quindi che la precisione di certe variabili contino parecchio...

Poi boh...non sono un liutaio..mi attengo ai pochi risultati che ho sperimentato e/o che ho avuto modo di constatare...
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Messaggio da jofal »

Interessante.

Però quello che mi chiedo è proprio sulle misure della cassa: più o meno larga, più o meno lunga: si riesce a prevedere la variazione sul risultato?
jofal
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Messaggio da jofal »

Magari faccio domande stupide, nel qual caso .... scusate.

Me ne viene un'altra: ho letto, anche qui nel forum, che la forma dovrebbe essere ricavata da un compensato da 12-15mm max.
Siccome mi trovo ad averne uno (bello) da 19mm, potrei avere problemi ad usarlo per la forma?
Si tratta solo di fatica in più o avrei degli inconvenienti più tardi?
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claudio
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Messaggio da claudio »

il compensato di 19mm va benissimo. Per quanto riguarda le dimensioni del violino, una forma grande dà in genere un suono più scuro, rispetto a quello più chiaro di una forma piccola. Ma ciò non toglie che si possa ribaltare il concetto agendo sull'altezza delle fasce, sulle bombature e sugli spessori. Il mio consiglio è quello di usare la propria forma preferita e farci su parecchi strumenti in modo da conoscerne bene tutte le potenzialità.
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Giva
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Messaggio da Giva »

lo so che la domanda magari può sembrare sciocca: ma quindi i violini più "antichi" tipo gli Amati hanno un suono molto più chiaro rispetto ad uno Stradivari di 50 anni dopo?? :?
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claudio
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Messaggio da claudio »

Giva ha scritto:lo so che la domanda magari può sembrare sciocca: ma quindi i violini più "antichi" tipo gli Amati hanno un suono molto più chiaro rispetto ad uno Stradivari di 50 anni dopo?? :?

E' proprio così, gli Amati sono passati alla storia per la loro voce piuttosto chiara e ricchissima di armonici.
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Messaggio da edo »

il compensato di 19mm va benissimo
19 non è un po troppo? Mi sembrerebbe che l'applicazione delle controfasce e la loro rifilatura diventerebbe perlomeno un po più difficoltosa che non con uno spessore minore. 8O O no?

Ciao
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Messaggio da Giva »

claudio ha scritto:
Giva ha scritto:lo so che la domanda magari può sembrare sciocca: ma quindi i violini più "antichi" tipo gli Amati hanno un suono molto più chiaro rispetto ad uno Stradivari di 50 anni dopo?? :?

E' proprio così, gli Amati sono passati alla storia per la loro voce piuttosto chiara e ricchissima di armonici.
cosa genera la quantità e la qualità degli armonici?
come si fa a giudicare se uno strumento ne è dotato tanto o poco?
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claudio
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Messaggio da claudio »

Fran, nel caso di forme con spessori più di alti di 13mm si usa piazzare gli zocchetti in maniera "decentrata", in modo da avere lo spazio necessario almeno da una parte di applicare comodamente le controfasce. Considera che le controfasce dalla parte della tavola armonica vanno applicate dopo l'estrazione della forma e l'incollaggio del fondo. C'è chi desidera uno spessore della forma più alto perchè vuole una base d'appoggio per le fasce che sia larga e stabile. Io non ho mai usato forme così alte per i violini, anche perchè mi piace che le fasce dopo l'incollaggio assumano una leggera curvatura. Questo può essere possibile solo con forme di spessore di 13mm o giù di lì.

Giva, la quantità di armonici è generata dalla chiarezza delle idee del liutaio che fa i violini. :lol:
Uno strumento ne è dotato quando senti che il suono contiene molte sfumature e sembra venire incontro alle capacità espressive del musicista, in questi casi il suono sembra assumere una plasticità inconsueta. Inoltre sono gli armonici a conferire agli strumenti la proiezione del suono alla distanza.
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Giva
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Messaggio da Giva »

claudio ha scritto:
Uno strumento ne è dotato quando senti che il suono contiene molte sfumature e sembra venire incontro alle capacità espressive del musicista, in questi casi il suono sembra assumere una plasticità inconsueta.
e se il violino li ha e il violinista no?? come si fa? :D
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claudio
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Messaggio da claudio »

si cambia violinista.
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Manfio
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Messaggio da Manfio »

Cè un certo pregiudizio contro strumenti lunghi (360 mm, per esempio), e il mercato paga meno per questi strumenti, è per questa raggione que le case di asta fannon menzione della lughezza della cassa armonica (lob= "lenght over back"). Stradivari ha fatto strumenti lunghi que vengono chiamatti "long strads". Il piú bello suono di violino che io abbia mai sentito è quello un long Strad, suonato da Leonidas Kavacos.
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