I teatri chiudono

Suonare e costruire i violini
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nigel
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I teatri chiudono

Messaggio da nigel »

Una grande quantità di orchestre e teatri stanno chiudendo.
Una grande quantità di musicisti professionisti stanno cambiando lavoro.
Le difficoltà, dopo una vita di studio, aumentano esponenzialmente.
I fondi FUS in Italia sono l'equivalente del solo FUS destinato all'Operà di Parigi.

Che ne pensate? Cosa succederà alla musica classica?
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claudio
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Messaggio da claudio »

Alla musica classica non succederà un bel niente, invece ai musicisti sta già capitando di dover cambiare lavoro. A rischio di attirarmi le ire di qualcuno, trovo che non tutto il male venga per nuocere, si guardano i tagli al FUS, ma non è che prima di questo governo le cose andassero meglio. Da almeno una quindicina d'anni l'orticello si è andato sempre più restringendo, e questo a rigor di logica avrebbe dovuto portare un pò di giudizio nel modo di amministrare teatri e fondazioni liriche. Niente affatto, l'orticello si è ristretto sempre più ai danni di chi lavora, chi amministra invece ha continuato e continua ancora a prendere i suoi bei soldi. Purtroppo è una situazione ingovernabile dove si fanno le spese di anni ed anni di una politica infiltrata profondamente nei teatri, che sono stati usati per ogni tipo di clientela. Basta guardare il rapporto tra personale impiegato e orchestrali + maestranze, nei teatri c'è molta gente che prende lo stipendio senza svolgere alcuna funzione, praticando un parassitaggio letale. E questo vale anche per i dirigenti che hanno le responsabilità più elevate, la loro funzione è quella esclusiva del cosiddetto "cane da riporto", ossia obbedire agli ordini di scuderia facendo qualche volta finta di voler cambiare le cose, un pò per salvare la faccia, un pò perchè a non far niente tutto il giorno ci si annoia.
Io aborrisco questo governo e il tentativo di Bondi di azzerare tutto rappresenta solo un modo per eliminare fisicamente un certo entourage legato al mondo della sinistra, per piazzare alcuni "minzolini" nei posti strategici. Purtroppo non ci sono soluzioni e il musicista, mi spiace dirlo, non ha mai voluto assumersi la responsabilità di reazioni efficaci ed incisive. Anche il mondo dei musicisti è diviso, tra chi pensa di organizzarsi per un'azione efficace, e chi invece è stato assunto con criteri clientelari pensa solo agli affari suoi.
andante con fuoco
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edi
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Messaggio da edi »

"Ogni volta che chiudete una scuola o una biblioteca [possiamo aggiungere teatri e orchestre], dovrete aprire una prigione. Quel che avrete risparmiato da una parte dovrete perderlo dall'altra. Sarebbe come sfamare un cane con la sua stessa coda, alla fine è molto difficile che il cane ingrassi"
(Mark Twain)
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sullacorda
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Messaggio da sullacorda »

purtroppo in tutti i campi secondo me è andato perso il senso "sociale" di comunità per cui ognuno pensa agli affari propri quindi chi ha il posto se ne frega di chi non ce l'ha e tra chi non ce l'ha è la guerra al ribasso senza un minimo di "etica": questo nei vari ambiti ha comportato che chi offre un lavoro può fare quello che vuole e chi ha bisogno di lavoro si trova tra altri cento pronti "a fare di tutto".
Il livello culturale poi si è molto abbassato: a me fa sempre pensare la figura del professore 5/10 anni fa rispetto ad adesso. "Una volta" l'insegnante o il professore erano figure stimate e "amate" da alievi ed ex alievi adesso sono considerati "gli sfigati" che non trovano niente di meglio e sono sempre criticati da genitori/parenti a favore dei figli i quali di conseguenza si sentono di poter fare quello che vogliono: anche questo secondo me crea questo clima "anti-culturale". Altri paesi come francia o germania non è che economicamente stano poi tanto meglio ma è la società vera e propria che è diversa.
nigel
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Messaggio da nigel »

http://www3.lastampa.it/torino/sezioni/ ... tp/383617/

così.... giusto per non dimenticare... e giusto perché è "il mio" teatro...
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