Se mi tollerate ancora per poco e se il gestore non mi cancella......
se vi può interessare perchè siamo sempre in tema, vi vorrei spiegare con una sorta di aneddoto quello che ho capito io della
strategia commerciale dei cinesi e di
come i commercianti italiani invece si siano dati la zappata sui piedi da soli...................
è un po' quello che sta succedendo in liuteria, solo se volessimo considerare un violino alla stessa stregua di un comune oggetto vendibile.
Un po' dappertutto in Italia stanno proliferando i negozi gestiti dai cinesi.
Per l'appunto circa due mesi fa qui nella mia città ne hanno aperto uno, generico, che ha la caratteristica di trovarsi però in posizione ideale all'interno di un centro commerciale.
Io per abitudine diffido di questi negozi perchè lasciano a desiderare dal punto di vista qualitativo, ma questa volta ho voluto curiosare.
Dentro vi ho trovato una sorta di bazar con tipologie merciologiche più varie (giocattoli, abbigliamento, ferramenta, profumeria ecc.....) ed ad un certo punto con mia grande meraviglia mi sono accorto che alcuni prodotti io li ho visti nei negozi che normalmente frequento, maggiormente supermercati, ma certamente a prezzi più elevati.
Allora ho dedotto questo:
per anni e forse per decenni il commercio italiano ha vissuto vendendo anche prodotti "Made in China", evidentemente lucrando abbondantemente, se è vero che oggi i cinesi possono venire in Italia e proporre a prezzi dimezzati la stessa merce che vendono gli italiani.
Dove sta il vantaggio dell'apertura dei mercati alla Cina?
La merce di cui sto parlando è di bassa qualità, sul cui commercio ora noi saremmo perdenti. Siamo invece vincenti per i prodotti e la tecnologia di alta qualità, di cui loro sono carenti (ma, attenzione, su cui si stanno però anche gradualmente attrezzando!).
Talus insegna! A proposito....auguri!
Dobbiamo renderci conto che il violino può essere un prodotto di alta qualità e come tale esportabile!
Solo che c'è un aspetto negativo ulteriore ed è che strategicamente ora i cinesi sono in grado di penetrare nel mercato e poi competere in futuro anche qualitativamente in maniera graduale.
Ma non sono sicuro che dappertutto in Europa sia successo la stessa cosa.
Io sono abituato ormai da molto tempo a leggere il "Made in China" sui prodotti vendibili nei negozi italiani, ma a maggio mi sono recato in Francia per una settimana e mi ha colpito il fatto che, sarà stato un caso, ma su ogni prodotto che controllavo nei negozi ho notato esserci il "Made in France".
Che abbiano adottato i francesi una strategia di contrapposizione ai mercati stranieri sicuramente diversa dalla nostra e forse più avveduta??:roll:
Il tutto, di cui sopra, salvo errore ed omissioni; sono solo mie considerazioni rivedibili, anzi aspetto il vostro giudizio!
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Ricercare sopra tutto due cose: la verità e la bellezza.
- Lino Santoro -