Programma di studio.... letteratura.

Suonare e costruire i violini
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violinlove
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Programma di studio.... letteratura.

Messaggio da violinlove »

Ciao a tutti!! Apro questo post perchè vorrei avere un vostro parere per quanto riguarda gli studi e gli studi abbinati alla letteratura. Ho girato parecchio sia sul web che su questo forum nello specifico per capire meglio questo meccanismo e sono rimasta parecchio confusa. Mi spiego meglio. Trovo persone che stanno facendo per esempio mazas e kreutzer (magari ai primi studi) e studiano le sonate di Beethoven, concerti di bach,... La mia domanda è: Non è troppo presto????? Mi sto chiedendo se il termine "suonare" stia a significare il "fare le sole note" (almeno si spera bene), perchè trovo veramente folle che degli studenti che stanno appena affrontando il mondo delle dinamiche e del far musica con un libro come il Mazas, possano essere in grado di interpretare un concerto di Bach in mondo appropriato. Oppure, 3/4 del mazas e metà Kreuzer studiano capirccio di Paganini...(e tutti gli altri studi??? Rode, Fiorillo, ecc a cosa servono?????) Booh...
Oppure trovo gente che da una lezione all'altra porta 10 studi del Kreutzer o del Mazas assieme ad altre cose.. ma io vorrei capire, ma come vengono suonati questi studi??!?!
Sono veramente perplessa!! Io studio al conservatorio, e sto facendo l 8 9 10 del mazas e il 1 2 5 del kreutzer (appena iniziato), una sonata di Vivaldi, più scale, ecc e il mio insegnante uno studio del mazas lo fa tenere su circa 1 mese (e io sono una di quelle che pedala...). Una mia compagna di corso l'anno scorso si è fatto in tutto l'anno (da novembre a giugno) 3 studi del Mazas. Dico questo giusto per dare parametro....
Io vorrei capire, voi ad uno studente del mio livello cosa dareste da studiare di letteratura? Sono veramente curiosa...
teresina
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Re: Programma di studio.... letteratura.

Messaggio da teresina »

Ciao, l'argomento è molto interessante.
Secondo me dipende dallo scopo con cui i brani vengono assegnati.
Normalmente i brani affrontati dovrebbero essere un gradino sotto gli studi. Io però di solito i brani li faccio cominciare con molto anticipo (in pratica lavoro sul brano del saggio di fine anno per quasi tutto l'anno scolastico). Nel momento in cui faccio iniziare un brano penso sempre a quando verrà eseguito in pubblico (e quindi lo scelgo sul livello che l'allievo dovrebbe raggiungere per quel momento). Quindi l'allievo lavora sugli studi e comincia a leggere un brano un po' difficile, ma, quando lo dovrà eseguire, sarà arrivato al livello necessario.
D'altra parte può essere utile anche affiancare al programma qualche pezzo sfidante (come dicevi tu, magari un capriccio di Paganini quando l'allievo è a metà del Kreutzer), in modo che l'allievo si confronti anche con qualcosa al di sopra delle sue possibilità e sia costretto a dare il massimo. Questo però dovrebbe solo affiancare (e non sostituire) il programma (che deve prevedere difficoltà progressive).
Un altro motivo che può spingere un insegnante a dare pezzi difficili è che magari vuole allenare la tecnica su quei brani invece che sugli studi. A volte, con allievi poco motivati, può essere un modo per farli progredire.
Detto questo, concordo sul fatto che suonare dei brani troppo difficili va a scapito di come verranno eseguiti, ma a volte l'insegnante li sceglie per qualcuno dei motivi sopra indicati.
Comunque sono molto interessata anch'io all'opinione degli altri, perché non esiste una unica verità.
Ciao!
violinlove
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Re: Programma di studio.... letteratura.

Messaggio da violinlove »

teresina ha scritto: giovedì 18 giugno 2020, 16:56 Ciao, l'argomento è molto interessante.
Secondo me dipende dallo scopo con cui i brani vengono assegnati.
Normalmente i brani affrontati dovrebbero essere un gradino sotto gli studi. Io però di solito i brani li faccio cominciare con molto anticipo (in pratica lavoro sul brano del saggio di fine anno per quasi tutto l'anno scolastico). Nel momento in cui faccio iniziare un brano penso sempre a quando verrà eseguito in pubblico (e quindi lo scelgo sul livello che l'allievo dovrebbe raggiungere per quel momento). Quindi l'allievo lavora sugli studi e comincia a leggere un brano un po' difficile, ma, quando lo dovrà eseguire, sarà arrivato al livello necessario.
D'altra parte può essere utile anche affiancare al programma qualche pezzo sfidante (come dicevi tu, magari un capriccio di Paganini quando l'allievo è a metà del Kreutzer), in modo che l'allievo si confronti anche con qualcosa al di sopra delle sue possibilità e sia costretto a dare il massimo. Questo però dovrebbe solo affiancare (e non sostituire) il programma (che deve prevedere difficoltà progressive).
Un altro motivo che può spingere un insegnante a dare pezzi difficili è che magari vuole allenare la tecnica su quei brani invece che sugli studi. A volte, con allievi poco motivati, può essere un modo per farli progredire.
Detto questo, concordo sul fatto che suonare dei brani troppo difficili va a scapito di come verranno eseguiti, ma a volte l'insegnante li sceglie per qualcuno dei motivi sopra indicati.
Comunque sono molto interessata anch'io all'opinione degli altri, perché non esiste una unica verità.
Ciao!
Grazie per il tuo intervento!! :chrs: mi fa piacere che ti interessi l'argomento!
Quello che tu dici lo comprendo bene! Capisco la scelta di un insegnante quando decide di dare un brano di letteratura con la funzione di studio... però questo secondo è un sistema scorretto per il semplice fatto che la tecnica non è separata da controllo ed espressività. Quindi, che senso ha una scelta del genere? Posso capire che esistano dei talenti in grado dopo 5 anni di studio di fare Paganini, però allora non sono a metà del Kreutzer. Quello che cerco di dire è che anche gli studi del Kreutzer vanno studiati considerando che si sta facendo musica, perchè fatti solo a livello meccanicamente servono a poco/niente. La difficoltà vera non sta nel fare le notine nere sul pentagramma, ma nell'avere controllo e farle in un certo modo, poter decidere come farle. Se gli studi di tecnica vanno affrontati con questa ottica fammi capire come può uno a metà del kreutzer fare Paganini anche solo come studio!

"Normalmente i brani affrontati dovrebbero essere un gradino sotto gli studi. Io però di solito i brani li faccio cominciare con molto anticipo (in pratica lavoro sul brano del saggio di fine anno per quasi tutto l'anno scolastico). Nel momento in cui faccio iniziare un brano penso sempre a quando verrà eseguito in pubblico (e quindi lo scelgo sul livello che l'allievo dovrebbe raggiungere per quel momento)."

Ti faccio una domanda in merito a questa frase.. perchè scegli di far studiare il brano del saggio per l'intero anno scolastico? Dico solo la mia opinione, che può essere giusta o sbagliata... secondo me questa cosa è controproducente a 1000, se l'allievo è tecnicamente preparato il brano di letteratura un gradino sotto alla difficoltà di studio in due settimane dovrebbe essere pronto. Perchè abituarli a dei tempi surreali? Appena escono fuori.. quando li chiameranno per lavorare e dovranno preparare un concerto intero in 2 settimane come faranno? ...non sono abituati ad elaborare velocemente... :bhd:
teresina
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Re: Programma di studio.... letteratura.

Messaggio da teresina »

Ciao, comincio dal secondo punto, così mi spiego meglio. Io uso molto il metronomo: gli allievi partono studiando lentamente ed aumentano gradualmente le tacche del metronomo fino ad arrivare alla velocità finale prevista per quel pezzo o quello studio. Durante l'estate comincio a far leggere, molto lentamente, un brano nuovo, che in quel momento l'allievo non potrebbe fare più veloce perché è al di sopra delle sue possibilità. Durante l'anno scolastico continuo ad aumentarglielo molto gradualmente, mentre procediamo con gli studi che gli permettono di migliorare la tecnica. Verso marzo/aprile l'allievo è pronto per il saggio di fine anno (che di solito è a maggio): in quel momento la sua tecnica è diventata adeguata per suonare bene quel pezzo e siamo arrivati alla velocità finale. Questo permette agli allievi di suonare al saggio dei pezzi anche impegnativi con tranquillità. Poi magari nel corso dell'anno leggiamo anche qualcosa di più semplice in poco tempo (magari per il concertino di Natale o come brano in più), ma il pezzo "principale" è veramente difficile per quell'allievo e richiede proprio tutto l'anno. Diventa "un gradino sotto la sua tecnica" sono quando lo dovrà eseguire. Parlo quindi di iniziare un pezzo l'anno prima di quando dovrà effettivamente suonarlo. Far suonare Paganini a chi è a metà del Kreutzer sembra invece un po' esagerato anche a me.
Il professionista che deve preparare un concerto in 2 settimane presenta delle differenze rispetto ad uno studente:
- probabilmente ha i pezzi già in repertorio
- in ogni caso, se è un professionista, vuol dire che nella vita non fa altro, quindi ha tutto il tempo di studiare per quel concerto.
D'altra parte, tra l'esame di ottavo e di diploma nel vecchio ordinamento sono previsti 2 anni di studio per mettere su un programma che dura circa 3 ore e spesso i 2 anni non bastano nemmeno per mettere su il diploma...
Un conto è leggere, un altro è perfezionare. La lettura può avvenire in tempi anche molto brevi, il perfezionamento richiede tempo.
E qua mi collego alla prima parte del tuo discorso: probabilmente chi, a metà Kreutzer, legge un capriccio di Paganini (cosa che comunque io non ho mai fatto fare a nessuno), appunto si limita a leggerlo. Probabilmente (ma posso solo immaginarlo) lo suonerà anche maluccio. Perché l'insegnante glielo fa fare? Forse per provare a spingerlo oltre i suoi confini sperando che poi questo lo aiuti a suonare meglio il suo vero programma. Oppure si tratta di un allievo poco motivato a cui quel capriccio (o quel pezzo molto al di sopra delle sue possibilità) piace molto. In quel caso, l'orgoglio di suonare quel pezzo magari potrebbe dare una "svegliata" a quell'allievo.
Sarebbe carino sentire anche cosa fanno gli altri insegnanti e gli altri allievi.
Intanto ti saluto. A presto!
violinlove
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Re: Programma di studio.... letteratura.

Messaggio da violinlove »

Ciaoo!!

"Ciao, comincio dal secondo punto, così mi spiego meglio. Io uso molto il metronomo: gli allievi partono studiando lentamente ed aumentano gradualmente le tacche del metronomo fino ad arrivare alla velocità finale prevista per quel pezzo o quello studio. Durante l'estate comincio a far leggere, molto lentamente, un brano nuovo, che in quel momento l'allievo non potrebbe fare più veloce perché è al di sopra delle sue possibilità."

Capisco cosa dici, ma io non mi stavo riferendo alla velocità... mi riferisco proprio alla difficoltà di diteggiatura piuttosto che ai colpi d'arco.
Guarda ognuno ha il proprio sistema, io non sono una persona che mette dei dogmi.. se c'è un modo diverso che porta allo stesso risultato ben venga!! Ti dico quello che succede col mio insegnante. Ogni qualvolta c'è stata esigenza di suonare per un saggio, concerto o esame in conservatorio io prima di 3 settimane non ho mai, mai saputo cosa dovevo fare. E' giusto? è sbagliato??? Boooh.. non lo so, io sotto il profilo didattico del mio Maestro mi fido ciecamente, soprattutto perchè è allievo di Zanettovich che di didattica violinistica ne sa qualcosa....


"D'altra parte, tra l'esame di ottavo e di diploma nel vecchio ordinamento sono previsti 2 anni di studio per mettere su un programma che dura circa 3 ore e spesso i 2 anni non bastano nemmeno per mettere su il diploma..."

Sono d'accordo ma non si può mettere a paragone i brani da repertorio che si portano all'ottavo (pezzi che si studiano tutta la vita e che di media il 60% dei violinisti non riusciranno mai a fare in concerto) che contengono difficoltà all'ennesima potenza con i brani che fa uno studente di 4 5 6 anno. Io non lo so dalle tue parti... ma nelle mie zone ti chiamano 2/3 settimane prima per fare un concerto, se poi ti chiamano per una sostituzione anche meno! Questo è il tempo che si ha a disposizione per mettere su anche solo delle parti d'orchestra... o ci stai dentro o non lavori. Se poi hai botta di c...o e le hai già studiate ok, ma anche se è roba nuova... quelli sono i tempi! Ovviamente non mi riferisco ad orchestre studentesche, sto parlando di quelle che lavora...

"Il professionista che deve preparare un concerto in 2 settimane presenta delle differenze rispetto ad uno studente:
- probabilmente ha i pezzi già in repertorio
- in ogni caso, se è un professionista, vuol dire che nella vita non fa altro, quindi ha tutto il tempo di studiare per quel concerto."

anche lo studente non dovrebbe fare altro se non studiare... a meno che non lo faccia al posto di fare basket! Ma allora forse il violino non è lo strumento giusto....

Comunque sono curiosa anche io di sentire altre persone...vediamo cosa ne esce!! :)
teresina
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Re: Programma di studio.... letteratura.

Messaggio da teresina »

Eccomi!
Mi sa che l'argomento interessa solo a noi...
Secondo me bisogna fare un discorso diverso per il conservatorio (o per le scuole che seguono lo stesso programma e preparano i privatisti) e le altre scuole (o chi fa lezioni private).
Per il conservatorio il tuo discorso è corretto al 100%. Bisogna seguire un programma ben definito e gli "esperimenti" (tipo fare i capricci di Paganini quando sei a metà Kreutzer) dovrebbero essere molto limitati. Può cambiare il metodo, ma non si può giocare molto con il programma facendo suonare cose troppo al di sopra del livello dell'allievo. In conservatorio è anche giusto abituare gli allievi ai tempi stretti richiesti ai professionisti e a ritmi estremi di studio che comportano la rinuncia a qualunque altra attività. D'altra parte chi viene preso in conservatorio sa che i posti sono pochi e che "o fa così, o è fuori".
Il mio discorso valeva più per le scuole private (o gli allievi privati che fanno lezione a casa).
I miei allievi giovani, oltre al violino, fanno nuoto, tennis, danza, basket, calcio, equitazione, atletica, ginnastica artistica...a volte anche a livello agonistico.
Altri sono adulti che lavorano, fanno i turni, hanno marito/moglie/figli...
È chiaro che non potranno mai mettere su un pezzo al loro livello in 2/3 settimane per un saggio o un esame. In quel tempo possono mettere su un pezzettino facile per il gruppo che ho formato, ma non un pezzo al loro livello.
Io stessa lavoravo già quando mi sono diplomata e l'ho fatto con grande fatica studiando fino a tarda sera nelle aule della scuola (perché in condominio non sarebbe stato possibile).
Di solito faccio seguire ai miei allievi il programma del conservatorio per quanto riguarda gli studi. Per la letteratura invece faccio fare dei pezzi difficili preparandoli con molto anticipo per il saggio. Poi magari durante l'anno leggiamo anche altro, ma il brano difficile per il saggio lo studiamo per molto tempo. Ogni tanto, su loro richiesta, gli permetto anche di leggere delle cose molto difficili, ma in questo caso il livello rimarrà quello della lettura. A volte poi succede che un allievo suoni, in proporzione, meglio il pezzo difficilissimo che ha scelto lui piuttosto che il programma. Magari così progredisce di più perché studia più volentieri il pezzo che ha scelto. In questo caso ho più libertà nella scelta del programma. Forse a volte questa libertà è meglio perché si può trovare la soluzione che permette all'allievo i migliori progressi.
Cerco quindi di seguire il programma del conservatorio, ma lo adatto all'allievo giocando sulla letteratura.
A presto!
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Re: Programma di studio.... letteratura.

Messaggio da claudio »

teresina ha scritto: giovedì 9 luglio 2020, 16:07 Eccomi!
Mi sa che l'argomento interessa solo a noi...
Io seguo con interesse, ma non ho competenze per intervenire. Però ti assicuro che quando sembra che siate soli a parlare in mezzo al deserto, in realtà c'è una moltitudine che segue e legge in silenzio, spesso mi capita di incontrare virtualmente e anche nella vita reale persone a me sconosciute che mi riportano informazioni prese dal forum, e spesso anche in modo puntuale!
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Re: Programma di studio.... letteratura.

Messaggio da teresina »

Mi fa piacere!
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Re: Programma di studio.... letteratura.

Messaggio da directy »

Anche io seguo con interesse e nemmeno io posso intervenire non avendone le capacità. Seguo e così magari capisco un poco meglio le logiche del mio maestro...
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Re: Programma di studio.... letteratura.

Messaggio da teresina »

Ciao Directy, il tuo insegnante come fa con la letteratura? Ti fa studiare pezzi piu facili o più difficili rispetto agli studi che stai affrontando? Ti fa leggere i pezzi nuovi in poco tempo o ti da dei pezzi difficili e ci sta più tempo? Ti fa fare sempre cose nuove o preferisce tenere un pezzo finché non è perfetto? Grazie!
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Re: Programma di studio.... letteratura.

Messaggio da directy »

Ciao, si.. il mio Maestro mi dice che mi da pezzi ad un livello superiore e poi li teniamo per diverso tempo (qualche mese). Gli studi che faccio sono invece relativamente più 'digeribili' anche se poi presentano sempre nuovi scogli tecnici da affrontare.
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