Spessori/bombature e tipologia di suono finale

Suonare e costruire i violini
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claudio
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Re: Spessori/bombature e tipologia di suono finale

Messaggio da claudio »

Non vorrei rischiare di essere troppo rude, ma a me sembra che il percorso che porta al perfezionamento sia piuttosto lontano. In poche parole, vedo un uso degli attrezzi molto improprio, a prescindere dal fatto che possano essere quelli più o meno adatti e ben preparati per il lavoro. In specie l'uso della rasiera non dovrebbe portare mai a superfici "pelose", durante la lavorazione non si dovrebbero produrre scheggiature di nessuna specie, la filettatura dovrebbe essere continua ed armonica, non incerta e tremolante come nel tuo caso, le superfici delle bombature, sia quelle interne che quelle esterne, dovrebbero essere anch'esse ben armonizzate e prive di irregolarità.

Come spero tu abbia capito, ci sono troppi elementi su cui lavorare e che io possa essere in grado di essere d'aiuto semplicemente osservando fotografie. C'è bisogno di una formazione mirata ed esclusiva.

Cmq non ti avvilire, a volte anche strumenti su cui non si scommetterebbe nulla, sono in grado di produrre un ottimo suono.

Dal punto di vista concettuale è sbagliato compensare eventuali errori di spessoramento della tavola agendo sulla catena, gli uni non vengono mai compensati dall'altra.

La forma della catena è piuttosto spigolosa, ma ci sono autori che seguono concetti simili, che io però sono ben lontano dal seguire perché amo catene armonicamente raccordate, e non concepite solo per una funzione meccanica di sostegno della tavola armonica. Avere catene con altezze troppo basse al 25% e al 75% della loro lunghezza, pur essendo alte al centro, non garantisce affatto che la tavola non abbia a rigonfiarsi sotto la tastiera e sotto la cordiera, così come succede in modo più o meno pronunciato in tutti gli strumenti ad arco.

L'acqua di colla solo sul riccio per chi usa vernici a spirito non è necessaria.
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PaoloT
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Re: Spessori/bombature e tipologia di suono finale

Messaggio da PaoloT »

Grazie mille.
Visto che evidentemente la pratica non è il mio forte e in attesa di postarti le foto del violino (sic!) finito (preso dalla desolazione mi ero pure scordato di inserire l'etichetta e me ne sono accorto a metà incollaggio della cassa....), torno alla teoria con una curiosità. Parto dal presupposto che i grandi maestri del periodo classico abbiano raggiunto l'apice qualitativo nella costruzione, individuando, ognuno per la propria strada, le proprie soluzioni stilistiche (anche a livello di forma).
Molti violini si ispirano ad un modello (Stradivari, Guarneri, Balestrieri nel mio caso personale), di cui riprendono la forma e le bombature. Ma nel caso di una forma personale, come funziona? Nel senso: ormai la forma del violino è pressoché "standardizzata" e dubito si possano migliorare i classici. Operare su forma personale significa fare un mélange delle caratteristiche di vari modelli (apertura e ampiezza delle C, andamento delle bombature, forma, etc) per cercare, secondo la personalità del liutaio, una sintesi a lui congeniale o partire da zero (anche se la tradizione è troppo "ingombrante" per essere ignorata) e sperimentare curve e aperture diverse a partire, ad esempio, dal procedimento di Sacconi per il disegno delle forme stradivariane?
Grazie come sempre per il dialogo stimolante e costruttivo che mi permetti di avere!
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claudio
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Re: Spessori/bombature e tipologia di suono finale

Messaggio da claudio »

Non ti scoraggiare, la cultura e una visione della liuteria non ti manca, hai solo bisogno di fare la mano agli attrezzi. Magari partirei dall'uso della sgorbia e della rasiera, loro corretta affilatura e uso.

Riguardo la forma, devi sapere che anche copiando la forma di un maestro dell'antichità, operazione necessaria per il liutaio novizio prima di intraprendere un cammino artistico autonomo, si producono sempre ed inevitabilmente piccole differenze per cui nessuna forma sarà mai uguale ad un'altra.

Per mia scelta mi ispiro sempre alle forme di Stradivari e di Guarneri, giacchè non mi risulta che forme successive abbiano portato miglioramenti rispetto ai classici (semmai qualche peggioramento), nell'ambito della forma io vado a disegnare apporto in seguito piccole variazioni per aggiustarle alle mie esigenze, sonore e formali.

Riguardo il "copiare", credo che ci sia un equivoco di fondo: cosa c'è di "ingombrante" nel patrimonio di un antico maestro, se ciò ti permette di fare decentemente il tuo lavoro? anche Stradivari si è lasciato "ingombrare" per almeno i suoi primi 30 anni di attività liutaria prendendo spunto dagli strumenti degli Amati, le cui forme e bombature fino a poco prima del 1700, dettero origine ai cosiddetti strumenti "amatizzati", fu nella piena maturità che Stradivari riuscì a sviluppare una propria forma e un proprio stile, ma gli Amati rimasero sempre un punto fermo nella sua carriera.

Se questo è stato vero per Stradivari, perché dovrebbe essere imbarazzante per noi, che abbiamo 1000 volte meno il talento del grande cremonese? Se poi s'intende la liuteria come attività hobbistica, i vincoli cadono automaticamente e si è liberi di fare anche violini cubici, ma in tal caso non saprei davvero tu possa trovare supporto.
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PaoloT
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Re: Spessori/bombature e tipologia di suono finale

Messaggio da PaoloT »

Chiaramente non è mio scopo crearmi una forma personale, già faccio fatica a riprendere quella dei classici...
Mi è venuta questa curiosità, proprio perché, mettendo il naso nel mondo "concreto" della liuteria, mi sono venute curiosità che, precedentemente da semplice "utilizzatore finale", non mi erano passate per la mente. Mi sono imbattuto varie volte in modelli Stradivari e Guarneri, e ho sempre trovato affascinante già solo la dicitura, oltre ad apprezzare la trasparenza e correttezza del liutaio nell'esplicitare quale sia stata la sua fonte di ispirazione. Mi sono solo chiesto quale tipo di concezione e lavoro (teorico prima ancora che pratico) ci potessero essere dietro la dicitura, che ho più volte incontrato nella mia (modesta) carriera, di "modello personale". E proprio perché concordo con te in tutto e per tutto sul rispetto e la valorizzazione della tradizione, mi sono chiesto in che modo si potesse "personalizzare" qualcosa di già raggiunto e, forse, ora irraggiungibile...
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claudio
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Re: Spessori/bombature e tipologia di suono finale

Messaggio da claudio »

Quello che voglio intendere è che una copia perfetta di una forma non esiste e nemmeno può esistere, perché in ogni caso si producono nel disegno e nella sua realizzazione più o meno marcate differenze rispetto all'originale. Questa se vogliamo è già una forma di personalizzazione, anche se involontaria, ma comunque presente, rimanendo invariato sostanzialmente il modello a cui ci si è riferiti. E' infatti su come si è capaci di interpretare il lavoro dei liutai classici che si basa il nostro lavoro di liutai e su come si sarà capaci di trovare una strada originale.

Quando io parlo di un mio strumento costruito su modello " Guarneri Alard" 1742, mi riferisco certamente al lavoro di Guarneri del Gesù, ma in particolare quel modello non lo cito per onestà e trasparenza, ma solo per evidenziarne le caratteristiche che hanno reso lo strumento originale unico nel suo genere: le bombature basse e "super tirate" o "tese", che consentono una resa sonora molto particolare e in linea con il repertorio romantico e anche più moderno. Ovviamente c'è anche il fattore forma che influisce sul suono, ma non è l'unico, anche perché Guarneri del Gesù è stato un liutaio che è passato alla storia per la sua incostanza e le variazioni anche molto marcate tra uno strumento e l'altro.

Questo è dovuto al suo carattere, molto diverso da quello stradivariano, che lo portava anche a trascurare la cura del particolare, ma che in ogni caso riusciva a conferire ad ogni suo strumento una forte personalità.
andante con fuoco
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