Primo confronto

Suonare e costruire i violini
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Paolino84
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Primo confronto

Messaggio da Paolino84 »

Saluti a tutti. Piano piano sto iniziando ad entrare in questo nuovo mondo, con qualche esperienza nel mondo della liuteria di chitarre classiche. Sono aperto a qualsiasi consiglio che vogliate darmi.

La mia prima perplessita' riguarda il materiale: se, come penso, la liuteria é fisica applicata oltre che arte stilistica, penso che tutto parta dalle corde e dalla loro impendenza meccanica, oltre che dal materiale e la sua impendenza.

Ho a disposizione una sola tavola in abete val di fiemme di densita' ca 390 con raggi midollari estesi fino poco piu di meta' larghezza trasversale. Ancora non ho potuto misurarne la velocita' di trasmissione sonora nei due sensi. Mi arriverà presto anche dell'acero dei carpazi per fondo fasce e manico.

Vengo al dunque: ha senso incaponirsi seguendo forme di 300 anni fa ( come molti vorrei costruire per me un violino simil Stradivari per imparare a suonarlo) che son molto valide ma richiedono anni di studio e regole ferree? O é meglio fare valutazioni matematiche e seguire l'istinto? Sarei molto piu propendente per la prima ipotesi, ma il risultato?
Pobdas
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Re: Primo confronto

Messaggio da Pobdas »

Ciao Paolino84, non sono affatto un esperto e il mio commento non è da considerarsi decisivo per una decisione.
Comunque secondo me, se sei alle prime armi dovresti sperimentare e provare, prima di tentare la costruzione di uno strumento sul quale studiare.
Buona fortuna!!
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claudio
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Re: Primo confronto

Messaggio da claudio »

Paolino, a mio parere affronti il tema della costruzione del violino con i presupposti sbagliati: parli infatti di raggi midollari, densità del legno, velocità di trasmissione del suono... E se invece ti arrivasse dell'acero francese, come ti comporteresti? oppure se ti capitasse una tavola di abete del Latemar? questo solo per dirti che all'inizio è sempre meglio dedicarsi ad un progetto, ossia imparare a disegnare una forma, che per quanto possa apparirti datata, è quella del violino classico da più di 500 anni.
Posso assicurarti che anche in questo modo classico e tradizionale il lavoro del liutaio è tutt'altro che noioso e prevedibile!

Buon lavoro, ma soprattutto buon studio.
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Paolino84
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Re: Primo confronto

Messaggio da Paolino84 »

Hai centrato il problema, é proprio quello che dicevo....purtroppo conosco il problema del mercato dei legni per liuteria, il legno non é mai uguale!comunque forse mi sono espresso male, non ho affatto pregiudizi nei confronti delle forme.....il problema per me ora come ora é quello di avere una resa ottimale della forma, con il legno che ho a disposizione....! Vabe' ci sara' da studiare e divertirsi! Ho letto dei modi vibratori e delle figure di Chadhli, molto interessante! Ma andiamo per ordine....come primo progetto mi piacerebbe studiare "Il Toscano", le proporzioni e le curve mi piacciono molto! Se non ricordo male é del 1690: secondo voi é costruito su forma PG?
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claudio
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Re: Primo confronto

Messaggio da claudio »

Un'altra cosa che io raccomando anche ai liutai esperti: lasciate perdere i "modi" del Chladni e concentratevi sulla costruzione dello strumento, e anche sul metodo costruttivo a cassa chiusa. Ottenere un violino che suoni non è cosa difficile e si può raggiungere lo scopo nei modi più diversi, però il violino che ha fatto scuola è quello costruito dagli Amati, da Stradivari e Guarneri del Gesù, di cui oggi sappiamo molto di più sui processi costruttivi e sui materiali usati.

Questo ci dà la possibilità di ripercorrere i metodi costruttivi originali e quindi poter conferire ai nostri strumenti quelle qualità sonore che tanto apprezziamo nei violini antichi. Questo non è, e non può essere, un obiettivo a breve scadenza perché costruire un violino che suona bene è solo la metà di un obiettivo pienamente raggiunto, l'altra metà è rappresentata dallo stile. Stile e funzionalità nella costruzione del violino vanno di pari passo.

Quindi è importante partire bene e partire con il piede giusto cercando di ripercorrere il pensiero degli antichi liutai, perché una volta iniziato un sentiero poi è piuttosto difficile cambiarlo. Vedo infatti molti colleghi anche esperti totalmente incapaci di adattarsi nonostante le ricerche più recenti abbiano dimostrato ampiamente che le loro vernici, i modi di verniciare e di costruire un violino, appartengono a tradizioni completamente diverse da quella italiana, con inevitabili ripercussioni sul suono.

Ultimo, ma non meno importante: di solito si inizia a costruire violini quasi per gioco, non sono molti coloro che decidono già da subito di diventare professionisti della liuteria. Da una parte chi inizia per gioco ha di solito maggior libertà nell'imparare e studiare, ma i tempi sono spesso piuttosto lunghi. Chi invece non ha dubbi e sente da subito la vocazione per la liuteria, di solito sbaglia perché si rinchiude in una scuola di liuteria pensando che lì stia imparando tutto il meglio e il possibile attorno ai violini e alla liuteria. Niente di più falso: una scuola di liuteria fornisce una buona base, ma il percorso personale di ricerca artistica è tutto ancora da cominciare.
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Paolino84
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Re: Primo confronto

Messaggio da Paolino84 »

Grazie per il confronto.
Marco1964
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Re: Primo confronto

Messaggio da Marco1964 »

Ho visto proprio l'altro giorno questo video sul Toscano:
https://youtu.be/hBUC1EMcxOE
Pare sia stato costruito con la forma P.
Ciao
Marco1964
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Re: Primo confronto

Messaggio da Marco1964 »

La data 1705 sulla forma P, quindi, non è di Stradivari perché le analisi spiegate nel video mostrano che il Toscano coincide perfettamente con la forma P.
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claudio
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Re: Primo confronto

Messaggio da claudio »

Non ho approfondito molto la datazione delle forme stradivariane se non per quello che riguarda l'evoluzione dello stile, il fatto che una forma tipicamente amatizzata rechi una datazione di una quindicina d'anni più tarda rispetto al Toscano, può semplicemente significare che quella forma P non sia stata completamente abbandonata e venisse ancora usata o ridisegnata a più riprese nel corso del tempo. Questo è dimostrato abbastanza bene dal fatto che i violini dell'ultimo periodo stradivariano riprendano spesso proporzioni di forme già disegnate e perfezionate da tempo.
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