Raffaello a Milano.

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violino7
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Raffaello a Milano.

Messaggio da violino7 »

Segnalo per tutti i milanesi, e non solo, la lodevole iniziativa del Comune di Milano che con l'aiuto di uno sponsor importante da qualche anno nel periodo delle feste natalizie propone a tutta la cittadinanza la visione gratuita di una pregiata opera d'arte.
Caso ha voluto che anche quest'anno io abbia dovuto fare una capatina a Milano proprio in questi giorni e non mi sono fatto scappare l'occasione. Ho fatto una fila di circa un'ora davanti a palazzo Marino nella magnifica piazza della Scala, ma ne è valsa la pena.

Quest'anno l'opera d'arte esposta era "La Madonna di Foligno" di Raffaello Sanzio, databile nell'anno 1512, proveniente dai Musei Vaticani, e vi rimarrà fino al 12 gennaio, quindi ancora per poco.

Immagine

A me, poi, è sembrato abbastanza strano recandomi a Milano, sì per altre cose, che mi sia capitato di vedere un'opera che potrei visitare con molta facilità a Roma. Devo dire che però magari ai Vaticani non gli avrei dato la giusta attenzione, messa insiema a tantissime altre opere, là invece il contesto era completamente diverso.
La mostra era organizzata molto bene, come al solito, e certamente importante si è dimostrato l'ausilio di una gentile guida specializzata, per ricevere le necessarie informazioni storiche e per capire tanti particolari non immediatamente percepibili.
In sostanza puntare la lente d'ingrandimento su una singola opera in maniera completamente esaustiva penso sia cosa molto giusta per la comprensione e la diffusione delle opere d'arte.

Ho anche acquistato la guida stampata della mostra, a prezzo che ritengo contenuto, molto interessante perchè contiene tantissime informazioni ad ampio raggio sulla vita di Raffaello e sulla tecnica pittorica in uso all'inizio del '500.
In questo senso, ove si parla dei colori in uso all'epoca e del trattamento delle tavole per la pittura, ritengo si possano scorgere in senso molto lato delle attinenze con la nostra materia di applicazione, la liuteria. Sinergie sempre dietro l'angolo per chi come me ha una particolare attenzione al mondo del violino, strumento ricordiamocelo, che ha avuto una incubazione lenta e lontana nel tempo.
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- Lino Santoro -
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violino7
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Messaggio da violino7 »

Mi sia consentito porre l'attenzione su un elemento presente in questo dipinto che caratterizza evidentemente l'opera di Raffaello e che alla lontana, molto alla lontana, è in qualche maniera riferibile al nostro forum (dopo vi dirò in che maniera):

Immagine



E' il tema dei "puttini" nella pittura rinascimentale! :roll:
In questo quadro li vedete anche in questo altro particolare. E' una genialità di Raffaello, i puttini sono ammassati nelle nuvole che circondano la Madonna, anzi sono le nuvole stesse:

Immagine



Avete presente questa immagine celeberrima, in tempi recenti anche molto utilizzata commercialmente? :

Immagine

Fa parte de "La Madonna Sistina", dipinta sempre da Raffaello, databile l'anno successivo alla Madonna di Foligno, il 1513, e conservata a Dresda. L'anno appena trascorso a Dresda sono state organizzate molte iniziative per festeggiare i 500 anni di questa magnifica incomparabile opera:


Immagine

Altri puttini anche qui, molto accostati l'uno all'altro fitti-fitti, o almeno le loro faccine, li vedete tutti intorno alla Madonna nel cielo che le fa da sfondo? :)

Il mondo dei puttini era forse in voga ai primi del cinquecento in quanto Raffaello non è stato il solo a riprodurli, guardando tra i suoi illustri contemporanei, perchè evidentemente i putti assumono una specifica rilevanza in pittura.



Se la cosa non vi tedia, spero anzi vi interessi, vorrei prossimamente completare l'argomento. :wink:
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- Lino Santoro -
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Messaggio da davidesora »

A me interessa, magari raccontaci anche quanto dicono sulla tecnica pittorica del '500, Andrea Amati è da lì che ha imparato, sia tecnicamente che esteticamente.

Davide
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Messaggio da violino7 »

davidesora ha scritto:A me interessa, magari raccontaci anche quanto dicono sulla tecnica pittorica del '500, Andrea Amati è da lì che ha imparato, sia tecnicamente che esteticamente.

Davide
Certamente! La materia è abbastanza interessante e contavo di accennarla appena finito l'argomento che sto trattando, per una questione di organicità.
Se ne parla a proposito delle varie fasi di restauro del dipinto. A noi naturalmente interessa come materia riflessa, perchè, come dicevo, se ne possono eventualmente trarre delle sinergie inaspettate.

Intanto ti dico solo quello che il testo dice a proposito dell'impianto generale. Premetto che parliamo di un dipinto in origine su tavola (poi successivamente trasportato su tela) di grosse dimensioni (cm. 301 x 198), quindi con base di più tavole accostate una all'altra, ed il problema riguardo al restauro consiste nel fatto che il legno, materiale sempre vivo, con il tempo comporta sempre una serie di conseguenze:

".....Dopo aver accuratamente scelto un legno ben stagionato, si provvedeva a rendere la superficie omogenea stuccando gli eventuali nodi o buchi, con segatura mista a colla; il pannello veniva quindi impermeabilizzato con colla animale calda applicata a pennello e ricoperto da una tela di lino intrisa di colla. La tela aveva la finalità di compensare eventuali movimenti del legno che si sarebbero potuti ripercuotere sulla compagine preparazione-colore. I dipinti su legno di grande formato erano ottenuti incollando con colla di formaggio un certo numero di assi trattenute da traverse inchiodate. Iniziava quindi la stesura della preparazione costituita da un impasto di gesso e colla animale applicato a pennello sino ad otto strati. Raggiunta la completa asciugatura della "preparazione", si procedeva alla rasatura del gesso fino ad ottenere una superficie liscia ed omogenea. Approntato il sottofondo si disegnava il soggetto da rappresentare con il carboncino, riproducendo i contorni definitivi con un pennello intinto nell'inchiostro diluito. Dopo aver ben macinato i pigmenti su una lastra di porfido, definita "pietra da pittore", era finalmente giunto il momento di dipingere aggregando le polveri di colore al tuorlo d'uovo, alla colla, all'olio (in una nota si specifica che trattasi di olio di noce od olio di lino) a volte anche miscelati tra di loro.
Terminata l'opera, e trascorso un ragionevole periodo di tempo per essere certi dell'avvenuta essiccazione dei colori, si poteva procedere a stendere sul dipinto una vernice trasparente che contribuiva ad esaltare i toni dell'immagine rendendo omogenea la rifrazione della luce sull'intera superficie......."


Appena avrò letto tutto il testo riferirò sullo specifico trattamento dei colori ed altro........ :wink:
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Messaggio da violino7 »

Ritornando ai puttini, tenendo a mente l'immagine della Madonna Sistina, guardate ora questo dipinto, sempre con Madonna e bambino, e sempre con due puttini ai piedi della scena. E' La Pala dello Spedalingo, opera eseguita nel 1518 dal Rosso Fiorentino (Giovan Battista di Jacopo, detto il..) contemporaneo di Raffaello:

Immagine

Vedete quanta differenza c'è nella scena?
Ritorno casualmente un attimino su un discorso che avevo iniziato qualche tempo fa per ricordare che infatti il Rosso Fiorentino è, insieme al Pontormo ed al Beccafumi, passato alla storia dell'arte come un "eretico". L'eretismo consiste nello sconvolgimento estetico-espressivo dei canoni che nell'arte fino ad allora erano dominanti. In vita questi tre pittori per questo motivo spesso hanno avuto dei problemi con i committenti alla consegna delle opere.

I putti rappresentano l'innocenza e la purezza. Sono pur sempre degli angeli, e dunque sono sempre un tutt'uno con il resto della scena idilliaca a carattere religioso.
Se andiamo a riguardare i puttini di Raffaello, notiamo che tutti indistintamente guardano verso l'alto, cioè verso il personaggio dominante, la Madonna con bambino.
Qui invece cosa fanno? Stanno leggendo, sembra, ma d'istinto danno l'impressione che stiano giocando, come fanno tutti i bambini sulla terra.
Ma allora perchè non mettere direttamente due normalissimi bambini (senza le ali)?
I puttini di Raffaello sono disincantati in atteggiamento quasi ascetico, questi di Rosso Fiorentino invece sembrano facenti parte di una scena a parte.
Il significato è che i putti sono degli esseri divini e che sulla terra la presenza divina si manifesta con il carattere della ordinarietà su tutte le cose.
Il messaggio certamente è dissacrante, ma a ben vedere ugualmente, e forse maggiormente, significativo della presenza divina.

Dal punto di vista della storia dell'arte questo aspetto nei dipinti a carattere religioso rappresenta un vero e proprio "squarcio" espressivo e concettuale. Il varco è aperto e si osserveranno d'ora innanzi sempre di più le cose terrene, pur guardando al divino,......
.... fino ad arrivare qualche decennio dopo all'altra rivoluzione che apporterà Michelangelo Merisi detto Il Caravaggio, il quale inserirà per davvero nelle sue tele non più puttini, quindi, ma personaggi espressivi della vita di tutti i giorni.
Io credo che certamente Caravaggio sia stato il pittore più eretico tra gli eretici.



Guardiamo questa altra immagine sempre del Rosso Fiorentino:

Immagine

E' l' Angelo musicante ed anche lui non è per niente ascetico, è impegnato a far ben altro che guardare verso l'alto e sembra che la cosa lo impegni abbastanza.

Avrete capito tutti quale sia il riferimento lontano, molto lontano, cui accennavo:
questo puttino che suona uno strumento di liuteria cinquecentesco esce dalla pittura e ci riporta al nostro ambiente, quello degli strumenti a corde, la liuteria di cui ogni giorno dibattiamo.
Ma il riferimento direi sia doppio, perchè come sappiamo questo è anche l'avatar di Claudio che noi siamo abituati a vedere costantemente.

Questo puttino secondo me ha una particolarità straordinaria, che è quella di sembrare un personaggio dei tempi nostri. Come impegno espressivo io lo vedo come un vero e proprio punk moderno, pur nella sua tenera età, forse anche per via dei suoi capelli rossi!
Provate ad immaginarlo identico ma con una chitarra elettrica in mano al posto del chitarrone (o liuto)! :)


Concludo dicendo per la cronaca che Raffaello morì improvvisamente e prematuramente nel 1520 a soli 37 anni, lasciando molte commesse inevase ed alcuni lavori incompiuti, e Rosso Fiorentino nel 1540 a 45 anni.
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robinwood
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Messaggio da robinwood »

...forse vado fuori tema...ma a me i riccioli dei Putti ricordano quelli delle teste degli Strumenti Classici.

(e poi che Suono divino... http://www.youtube.com/watch?v=ESpi9J-pt_w )
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violino7
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Messaggio da violino7 »

robinwood ha scritto:...forse vado fuori tema...ma a me i riccioli dei Putti ricordano quelli delle teste degli Strumenti Classici.

(e poi che Suono divino... http://www.youtube.com/watch?v=ESpi9J-pt_w )
Beh, no! Diciamo che questa che tu evidenzi è un'altro genere di arte divina!

Approfittando di un evento reale, io ho voluto proporre una semplice "stilla" di un'arte che probabilmente in altri tempi ha avuto una qualche influenza e relazione con l'arte liutaria: la nobile arte pittorica!
Parlare di questo in una rubrica "off topic" è appropriato e tanto più qualificante quanto più si rimane ancorati al tema, proprio se si cercano delle relazione e si vuole evocare un mondo a sè stante.
La finalità ultima dichiarata era quella di relazionare sulla tecnica pittorica, specificatamente ai colori, ma in questi gioni non ci sono stato, mi sono recato a Venezia (dove tra l'altro ho avuto un nuovo "bagno" di rivelazioni artistiche)......per il momento abbiate pazienza, ancora per poco! :wink:
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violino7
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Messaggio da violino7 »

Io ipotizzo che, tra i tanti colori utilizzati in pittura, il solo rosso ed il giallo potessero a quel tempo essere potenzialmente presi in esame per la preparazione delle vernici degli strumenti musicali. Vi riporto tutto quello che ho trovato. Devo necessariamente essere analitico, pur selezionando parti del testo:


-- per il rosso, utilizzato spesso da Raffaello (e non solo) per i mantelli cardinalizi ed eventuali drappeggi era il cosiddetto "Rosso cardinale", tipico ad esempio anche di Tiziano, ....perchè:


.........La porpora cardinalizia è istituita dal veneziano Pietro Barbo, papa Paolo II (1464-71). La cappa cardinalizia che veniva ufficialmente recapitata, piegata e sigillata al titolare era tinta con il Kermes, cioè "rosso di grana", nient'altro che insetti parassiti raccolti dalla pagina inferiore della foglia del leccio. Erano tinture prodotte in particolare a Venezia, in sostituzione della porpora antica, e pratiche talmente tutelate circa la qualità e l'origine, con normative vigenti a partire dal XIII secolo, che a titolo deterrente minacciavano di tagliare una mano a chi non usasse l'originale "rosso di grana".
Si tratta del cremisi detto anche vermejo (dal piccolo verme, coccus ilicis, con cui era composto), ricorrendo a succedanei come la robbia o garanza ed il verzino, tinte rosse ma non della stessa qualità e tenuta del carminio di grana, che continua ad essere prodotto fino al Settecento inseguendo una tecnica rétro come garanzia di autenticità.............
.........Il color rosso in questa tavola (La Madonna di Foligno) è ottenuto da Raffaello con il cinabro, che ora chiamiamo solfuro di mercurio o vermiglione, ugualmente molto tossico.........




-- per il giallo:

""Ocra gialla, terra di Siena e terra d'ombra, sono i gialli più o meno bruciati da Raffaello ma anche da Tiziano.
Mentre nel "Cristo crocifisso con Vergine Gavari" (1503 circa) si trova il giallo di piombo e stagno, usato anche da Giorgione (Pala di Castelfranco e Tempesta, 1505-1506). Il giallo di piombo è usato dai veneziani ed anche da Leonardo dopo il suo breve soggiorno in Venezia, ma presente già nella tavolozza di Pietro Perugino nei suoi tre pannelli ("L'Arcangelo Michele", "l'Arcangelo Raffaele" e "Tobiolo e Madonna col Bambino") ora alla National Gallery di Londra, sempre attorno all'anno 1500.
Nel "Cristo con due angeli", l'uno giallo l'altro verde.... L'uso degli oli siccativi è qui inidoneo: L'olio di noce scurisce e l'olio di lino ingiallisce, l'olio di papavero non è ancora così disponibile.
........


Immagino ovviamente si voglia dire che rispettivamente scurisce ed ingiallisce con il passare del tempo!
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Messaggio da davidesora »

Molto interessante, in effetti sugli strumenti stradivariani sono stati identificati pigmenti come la cocciniglia, la robbia, il cinabro per i rossi, ma anche alcune terre naturali (ossidi di ferro vari) e vari tipi di nero usati probabilmente per "scaldare" il colore finale.
Il giallo sembra derivi più dal colore delle resine e dell'olio, o un effetto collaterale della cottura degli oli stessi (presenza di ossido di piombo, litargirio).
Tutti colori presenti nella tavolozza dei pittori dell'epoca e usati anche dai liutai per ottenere effetti particolari.
Però colori come ad es. il cinabro sono estremamente coprenti e non costituivano il colore del corpo della vernice che deve essere necessariamente trasparente e sul colore del quale l'ossidazione gioca a mio avviso un ruolo importante.
Conoscere le pratiche artistiche delle varie epoche è comunque un essenziale punto di riferimento da cui partire anche in liuteria, ammesso che interessi l'attendibilità storica, anche se non strettamente necessario in un ottica di liuteria moderna.
Certo è che i colori antichi sono molto collaudati, quelli sintetici offrono meno garanzie di stabilità nel tempo.
Anche la tossicità di alcuni pigmenti antichi non è una cosa positiva e secondo me andrebbe evitata, una volta non erano consapevoli di questo ma oggi si sa, non ci sono scuse.......


Davide
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Messaggio da violino7 »

davidesora ha scritto: .......................................
Conoscere le pratiche artistiche delle varie epoche è comunque un essenziale punto di riferimento da cui partire anche in liuteria, ammesso che interessi l'attendibilità storica, anche se non strettamente necessario in un ottica di liuteria moderna.
......................................
In generale a me l'aspetto temporale affascina tantissimo, capire da dove si è partiti e cosa l'empirismo pratico ha valorizzato traendo dalle altre arti, fino ad arrivare ai classici cremonesi ..... dopo i quali un certo mondo è sparito completamente!
E' questo un concetto solo enunciato e di difficile indagine materiale!:roll:


davidesora ha scritto: ......................................-
Certo è che i colori antichi sono molto collaudati, quelli sintetici offrono meno garanzie di stabilità nel tempo.
Anche la tossicità di alcuni pigmenti antichi non è una cosa positiva e secondo me andrebbe evitata, una volta non erano consapevoli di questo ma oggi si sa, non ci sono scuse.......

Davide
A proposito della improvvisa e prematura morte di Raffaello, causata ufficialmente da una misteriosa "febbre strisciante" trattata poi con dei salassi che lo hanno collassato (Vasari in "Le vite..." parla di "eccessi amorosi"), gli studiosi moderni pensano sia stata causata da avvelenamento, o lenta intossicazione, al quale il suo fisico sia stato lentamente sottoposto nel corso degli anni per la sua intensa attività pittorica.
Molte materie coloranti erano tossiche, oggi lo sappiamo, magari l'altra faccia della medaglia era che risultavano più stabili di altri. Ad esempio:

"..Più in dettaglio, negli affresci delle stanze vaticane, gli influssi tecnici della scuola veneta in Roma con l'amico-nemico Sebastiano del Piombo si rivelano nell'uso dell'orpimento (trisolfuro di arsenico), magari in mescolanza con "realgar" ("orpimento arso", cioè bisolfuro di arsenico, "alchimia dei pittori veneziani" (Bellini, Giorgione, Palma, Tiziano, Lotto, Jacopo Bassano, Veronese e Sebastiano del Piombo, appunto).
La cottura dell'orpimento, cioè colori giallo-aranciati mescolati preferibilmente tra loro è assolutamente tossica per la presenza di arsenico........."

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Messaggio da violino7 »

Come il cacio sui maccheroni per me e per tutti gli interessati a questi due pittori rinascimentali è giunta la mostra

"Pontormo e Rosso Fiorentino - Divergenti vie della maniera"

a Palazzo Strozzi a Firenze fino al 20 luglio:

http://www.palazzostrozzi.org/Sezione.j ... zione=1770

Sembra come che le cose non succedano per caso, ma abbiano invece un addivenire di logica sequenziale: non da molto tempo ho scoperto entrambi questi pittori, per primo il Pontormo del quale vi ho parlato in un altro post:

https://www.claudiorampini.com/modules.p ... pic&t=5035

ed era giusto che qualcuno organizzasse una mostra fatta al momento giusto! :P :P

Questo evento si preannuncia epocale nel suo genere, dunque non posso farmi sfuggire l'occasione di vedere insieme così tante opere.
Sto per organizzarmi e concedermi una vacanza di un giorno a Firenze! :)
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