chi ha paura della forma ESTERNA?
- Piergiuseppe
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chi ha paura della forma ESTERNA?
Il metodo della costruzione del violino con la forma interna non è l’unico metodo né il più razionale, vedi ad es. le varie metodologie nell’interpretare la costruzione del violino con la forma interna. Il metodo di costruzione con la forma interna è il metodo di costruzione dei grandi liutai classici, non il nostro. Gli strumenti dei liutai classici sono inimitabili come stile, quindi l’unico metodo sarebbe di copiarli, cioè prenderli come esempio pari - pari, contorno per contorno, riprodurli non quello di usare lo stesso metodo per costruirli: poiché lo strumento sarebbe un modello personale e anacronistico, stilisticamente non congruo. La forma esterna invece garantisce la riproduzione esatta del modello classico. La vera conseguenza dello sviluppo storico della costruzione del violino è la forma esterna. Allontanarsi dal metodo di costruzione con la forma esterna è costruire strumenti ibridi cioè antistorici. Se il metodo della forma interna è il metodo dei classici il metodo dei moderni è sicuramente un’altro. Lo so che ‘edo’ non mi capisce, ed è un peccato.
Bel punto di vista davvero: siccome noi non siamo antichi e facciamo strumenti "liberty", lontanissimi da quelli originali cremonesi, ecco che la forma esterna diventa il modo per fare copie esatte. Ergo, la forma esterna diventa automaticamente la più filologica.
Se c'è qualcuno che vuole intervenire bene, altrimenti chiudo la discussione perchè una evidente autolesionistica provocazione sul nulla.
Se c'è qualcuno che vuole intervenire bene, altrimenti chiudo la discussione perchè una evidente autolesionistica provocazione sul nulla.
andante con fuoco
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Forse la questione non è propprio campata in aria......
Vuillaime ebbe da Luigi Tarisio importanti strumenti Italiani del 1600-1700.
Vuillaime stesso fece delle copie di tali strumenti.
Siccome molti liutai Francesi dei secoli diciannove e venti usarono la forma esterna, qualcuno sa se il famoso Vuillaime usasse la forma interna?
Grazie.
Augusto.
Vuillaime ebbe da Luigi Tarisio importanti strumenti Italiani del 1600-1700.
Vuillaime stesso fece delle copie di tali strumenti.
Siccome molti liutai Francesi dei secoli diciannove e venti usarono la forma esterna, qualcuno sa se il famoso Vuillaime usasse la forma interna?
Grazie.
Augusto.
- edo
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Io mi farei delle domande prima:
quali sono i vantaggi di avere un violino costruito con lo stesso identico profilo delle fasce di un classico?
Ho detto identico profilo; e le deformazioni? le copiamo anche quelle?
Ci interessa costruire un violino che soddisfi il musicista o vogliamo a tutti i costi costruire una copia? E perchè?
ciao
edo
quali sono i vantaggi di avere un violino costruito con lo stesso identico profilo delle fasce di un classico?
Ho detto identico profilo; e le deformazioni? le copiamo anche quelle?
Ci interessa costruire un violino che soddisfi il musicista o vogliamo a tutti i costi costruire una copia? E perchè?
ciao
edo
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L'uso della forma esterna è il metodo usato dai marchigiani,il liutaio Cesare Castelli usava solo ed esclusivamente la forma esterna,è un metodo tramandato da centinaia di anni,la usava il suo maestro il Turco,e la usa tutt'ora suo figlio.
Una tradizione quindi,un metodo di operare che soddisfa pienamente i liutai che l'hanno usato e continuano a farlo.
Ma Credere che usare una forma esterna (come scrive Piergiuseppe) è l'unico modo per costruire strumenti classici è secondo me molto riduttivo come è riduttivo pensare che un liutaio possa passare l'intera esistenza a sfornare violino identici (ma poi identici in cosa?solo nel contorno!!!!).
Non escludo di adoperare la forma esterna,ma per fare esperienza,non di certo per sfornare cloni.
posso dire nella mia piccola esperienza che è fantastico vedere come dalla stessa forma interna siano usciti tre violini con piccole differenze l'une dagli altri, strumenti unici dove un difetto può diventare una firma.
Spesso dietro uno strumento perfetto uguale identico ad altri strumenti perfetti si cela una mano che non ha nulla da dire,una mano che ha le sue certezze e non è disposto a mettere piu niente in discussione..
QUESTA è LA MIA OPINIONE,NON VOGLIO DI CERTO FAR CAMBIARE IDEA A NESSUNO.
Una tradizione quindi,un metodo di operare che soddisfa pienamente i liutai che l'hanno usato e continuano a farlo.
Ma Credere che usare una forma esterna (come scrive Piergiuseppe) è l'unico modo per costruire strumenti classici è secondo me molto riduttivo come è riduttivo pensare che un liutaio possa passare l'intera esistenza a sfornare violino identici (ma poi identici in cosa?solo nel contorno!!!!).
Non escludo di adoperare la forma esterna,ma per fare esperienza,non di certo per sfornare cloni.
posso dire nella mia piccola esperienza che è fantastico vedere come dalla stessa forma interna siano usciti tre violini con piccole differenze l'une dagli altri, strumenti unici dove un difetto può diventare una firma.
Spesso dietro uno strumento perfetto uguale identico ad altri strumenti perfetti si cela una mano che non ha nulla da dire,una mano che ha le sue certezze e non è disposto a mettere piu niente in discussione..
QUESTA è LA MIA OPINIONE,NON VOGLIO DI CERTO FAR CAMBIARE IDEA A NESSUNO.
Personalmente non ho nulla da temere dalla forma esterna, come detto più volte le varie scuole di liuteria tradizionale dovrebbero essere guardate sempre con rispetto. Desta comunque una certa sensazione che proprio a Cremona, la patria di Stradivari e luogo in cui sono conservate le forme originali (interne), vi sia un cospicuo numero di liutai che lavora usando un metodo non italiano. Ovviamente non si discute la libertà di ognuno di lavorare con ciò che vuole, ma proprio quest'anno che ricorre il 150° dalla nascita di Giuseppe Fiorini, colui che le forme originali stradivariane donò alla città di Cremona auspicando la rinascita di una vera scuola cremonese, sia poi stato "aggirato" e che uno dei principali insegnanti della scuola di liuteria sia stato un ungherese Pietro Tatar che ha importato metodi che niente avevano a che fare con la tradizione italiana.
Quindi se da una parte rispettiamo le diverse tradizioni, dall'altra c'è la necessità per chi si accinge alla liuteria, ma anche per chi è già avanti con il mestiere, di andare alla ricerca di una propria identità. E questo lo si può fare recuperando i metodi della nostra tradizione, che guarda caso sono ancora oggi i migliori in circolazione. D'altra parte non si riesce a capire quale sia il demone che spinge gli italiani a rigettare i proprio tesori, cosa abbia spinto i Cremonesi di allora a demolire case e chiese che erano la memoria dei grandi liutai, che hanno fatto resistenza all'acquisizione degli attrezzi di lavoro di Stradivari, che hanno rifiutato offerte di strumenti originali. Ancora di più non si riesce a capire cosa abbia spinto negli ultimi 20 o 30 anni così tanti liutai ad aderire ad un modello ritenuto vincente, a scapito di una originalità.
Quindi se da una parte rispettiamo le diverse tradizioni, dall'altra c'è la necessità per chi si accinge alla liuteria, ma anche per chi è già avanti con il mestiere, di andare alla ricerca di una propria identità. E questo lo si può fare recuperando i metodi della nostra tradizione, che guarda caso sono ancora oggi i migliori in circolazione. D'altra parte non si riesce a capire quale sia il demone che spinge gli italiani a rigettare i proprio tesori, cosa abbia spinto i Cremonesi di allora a demolire case e chiese che erano la memoria dei grandi liutai, che hanno fatto resistenza all'acquisizione degli attrezzi di lavoro di Stradivari, che hanno rifiutato offerte di strumenti originali. Ancora di più non si riesce a capire cosa abbia spinto negli ultimi 20 o 30 anni così tanti liutai ad aderire ad un modello ritenuto vincente, a scapito di una originalità.
andante con fuoco
- edo
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...Quei bassorilievi serbano una sorpresa orribile per chi li conosce nelle fotografie. Nelle parti che sono state sottoposte alle intemperie la linea e il ritmo si sprigionano poeticamente dalla pietra macchiettata di nero.
Ma la pietra, grazie alla sua estrema durezza, si è mostrata refrattaria all'invecchiamento: conserva il suo grigio brillante e uniforme, è liscia come una padella d'alluminio. L'effetto di questo nitore sulla scultura è quello della luce del sole sul falso di un grande maestro antico; rivela, anzichè il genio che ci si aspettava, un vuoto sconcertante.
...."E allora quanti operai, e per quanti anni, hanno scalpellato e lucidato queste interminabili figure?"
Certo, non sono figure meccaniche; nè di per se peccano per un eccesso di elaborazione; ne sono dozzinali, nel senso che manchi la maestria tecnica.
Ma sono quello che i francesi chiamano faux bons.
L'arte c'è ma non è arte spontanea, e certo non è grande arte. Anzichè intelligenza o sentimento, emanano una raffinatezza senz'anima, una patina adottata dall'uomo asiatico il cui peculiare istinto artistico è stato messo in ceppi e devitalizzato dal contatto con la tradizione mediterranea.
Da " La via per l'Oxiana" Robert Byron Adelphi scritto nel 1937
ciao
edo
Ma la pietra, grazie alla sua estrema durezza, si è mostrata refrattaria all'invecchiamento: conserva il suo grigio brillante e uniforme, è liscia come una padella d'alluminio. L'effetto di questo nitore sulla scultura è quello della luce del sole sul falso di un grande maestro antico; rivela, anzichè il genio che ci si aspettava, un vuoto sconcertante.
...."E allora quanti operai, e per quanti anni, hanno scalpellato e lucidato queste interminabili figure?"
Certo, non sono figure meccaniche; nè di per se peccano per un eccesso di elaborazione; ne sono dozzinali, nel senso che manchi la maestria tecnica.
Ma sono quello che i francesi chiamano faux bons.
L'arte c'è ma non è arte spontanea, e certo non è grande arte. Anzichè intelligenza o sentimento, emanano una raffinatezza senz'anima, una patina adottata dall'uomo asiatico il cui peculiare istinto artistico è stato messo in ceppi e devitalizzato dal contatto con la tradizione mediterranea.
Da " La via per l'Oxiana" Robert Byron Adelphi scritto nel 1937
ciao
edo
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SANTE PAROLE CLAUDIO , HAI TUTTO IL MIO CONSENSO SU QUESTO ARGOMENTO.claudio ha scritto:Personalmente non ho nulla da temere dalla forma esterna, come detto più volte le varie scuole di liuteria tradizionale dovrebbero essere guardate sempre con rispetto. Desta comunque una certa sensazione che proprio a Cremona, la patria di Stradivari e luogo in cui sono conservate le forme originali (interne), vi sia un cospicuo numero di liutai che lavora usando un metodo non italiano. Ovviamente non si discute la libertà di ognuno di lavorare con ciò che vuole, ma proprio quest'anno che ricorre il 150° dalla nascita di Giuseppe Fiorini, colui che le forme originali stradivariane donò alla città di Cremona auspicando la rinascita di una vera scuola cremonese, sia poi stato "aggirato" e che uno dei principali insegnanti della scuola di liuteria sia stato un ungherese Pietro Tatar che ha importato metodi che niente avevano a che fare con la tradizione italiana.
Quindi se da una parte rispettiamo le diverse tradizioni, dall'altra c'è la necessità per chi si accinge alla liuteria, ma anche per chi è già avanti con il mestiere, di andare alla ricerca di una propria identità. E questo lo si può fare recuperando i metodi della nostra tradizione, che guarda caso sono ancora oggi i migliori in circolazione. D'altra parte non si riesce a capire quale sia il demone che spinge gli italiani a rigettare i proprio tesori, cosa abbia spinto i Cremonesi di allora a demolire case e chiese che erano la memoria dei grandi liutai, che hanno fatto resistenza all'acquisizione degli attrezzi di lavoro di Stradivari, che hanno rifiutato offerte di strumenti originali. Ancora di più non si riesce a capire cosa abbia spinto negli ultimi 20 o 30 anni così tanti liutai ad aderire ad un modello ritenuto vincente, a scapito di una originalità.
Complimenti per questo bel sito con piacere mi sono iscritto
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- edo
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Tralasciando il fatto che nella tua esposizione la mancanza della punteggiatura ti costringe ad uno sforzo interpretativo dagli esiti incerti, mi dici cosa te ne fai della perfetta simmetria?caravaggio ha scritto:ciao a tutti io conosco parecchi liutai di Cremona che usano la forma esterna propio per garantirela perfetta simmetria dello strumento in poco tempo e totale sicurezza con la forma interna la lavorazione è più lenta e inevitabilmente meno precisa
ciao
edo
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è inutile che te la prendi con la punteggiatura la forma interna è meno precisa inoltre voglio vedere cosa fai se non fai un blocchetto più che preciso ti esce un violino bislongo?????? hahahhhahha non so di dove sei ma ti assicuro che a CREMONA se la vedono in più di 300 la concorrenza e se è preferita ci sara un motivo senza nulla togliere alla forma interna adatta solo ai professori lascia stare le chiese che non centrano nulla ciao carooo
Sicuramente i liutai che usano la forma esterna saranno onorati dall'essere difesi da ragioni inconfutabili epresse in modo così chiaro. Un vero paladino della liuteria moderna!caravaggio ha scritto:è inutile che te la prendi con la punteggiatura la forma interna è meno precisa inoltre voglio vedere cosa fai se non fai un blocchetto più che preciso ti esce un violino bislongo?????? hahahhhahha non so di dove sei ma ti assicuro che a CREMONA se la vedono in più di 300 la concorrenza e se è preferita ci sara un motivo senza nulla togliere alla forma interna adatta solo ai professori lascia stare le chiese che non centrano nulla ciao carooo
andante con fuoco