Cordiera: ebano, bosso, pernambuco, carbonio et similia

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Galois
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Cordiera: ebano, bosso, pernambuco, carbonio et similia

Messaggio da Galois »

Non sapevo dove mettere questa discussione dato che in effetti riguarda tutti gli strumenti ad arco, nonostante io suoni il violoncello; ho dato anche una rapida scorsa agli argomenti per vedere se fosse già stata posta questa domanda e non risulta, almeno ultimamente, quindi mi scuso se dovesse essere un doppio topic.

Nella vostra esperienza quanto cordiere diverse hanno un diverso effetto sul suono di uno strumento e come?
Io non ho mai affrontato seriamente l'argomento e, a parte assicurarmi che fosse leggera e resistente (e di legno), ho sempre usato cordiere di ebano perché esteticamente mi piace quel senso di continuità che danno con la tastiera. Tuttavia spesso sento dire che una cordiera di bosso rende lo strumento più pronto migliorando il transitorio d'attacco, mentre una in ebano perde in prontezza ma migliora la profondità del registro basso.
Pochi giorni fa sono stato alla Nippon Music Foundation e ho potuto provare alcuni Stradivari: avevano la cordiera di Pernambuco perché, secondo il curatone, ha le migliori qualità elasto-meccaniche; non so però quanto la psicologia di montare un legno così pregiato giocasse sulla percezione dello stesso.
In tutto questo ho provato un archetto di Peccatte che mi sarei portato via volentieri, mentre i Tourte non mi hanno colpito fino in fondo, ma questa è un'altra storia... :D
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claudio
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Re: Cordiera: ebano, bosso, pernambuco, carbonio et similia

Messaggio da claudio »

Innanzitutto, con chi ho il piacere di parlare? non mi sembra che tu ti sia presentato, questo può sembrare un particolare di secondaria importanza, ma serve moltissimo per articolare meglio le risposte.

In ogni caso, se partiamo dalla base di un buon strumento, questo rimarrà tale con qualsiasi cordiera e mentoniera. Bisogna poi considerare che una buona montatura non può in alcun caso sostituire la messa a punto dello strumento, cioè a dire il mettere mano ad anima e ponticello, dico questo perché molto spesso si tenta con inutili espedienti di sostituire il lavoro del liutaio. Va anche precisato che la messa a punto del suono di uno strumento non è cosa da tutti i liutai, questo dipende dalle scelte e dalle disposizioni di ognuno, di solito se un liutaio non è capace nella messa a punto di uno strumento lo si scopre abbastanza presto e a proprie spese.

Altre volte invece capita che il liutaio sia capace di mettere a punto uno strumento, ma gli viene chiesto l'impossibile per tirare qualcosa di decente da strumenti di fabbrica, o anche costruiti male, e via dicendo. Il liutaio in questi casi non può fare miracoli.

Nella mia esperienza di solito capisco subito cosa posso tirar fuori da uno strumento, per poi iniziare un processo di monitoraggio che provveda a seguire lo strumento nel tempo, in modo da tenere costante l'attenzione sullo "sweet point".

Ciò premesso, le montature, intese nell'insieme di cordiera, mentoniera e piroli, hanno un'influenza sul suono, maggiormente la cordiera, poiché ad essa sono ancorate le corde. Non si può in nessun caso affermare che un legno sia meglio di un altro, aldilà di un valore specifico del tipo di legno usato, io preferisco il bosso ma non sempre lo si può usare perché a volte schiarisce troppo il suono.

Un legno pesante come l'ebano a volte sembra far da sordina, ma nella quasi totalità dei casi rende il suono più scuro e spesso anche più definito. Il palissandro anche è un ottimo legno, ma anche qui bisogna valutare caso per caso, e questo vale anche per il pregiato pernambuco.

Sui miei strumenti ho montato palissandro per anni ottenendo sempre ottimi riscontri nella sonorità, ma quando sono passato a montature di pregio in bosso, il guadagno di armonici è stato notevole, quindi decisi di non usare più montature economiche e di affidarmi a quelle che garantissero leggerezza e buona qualità costruttiva, anche a prescindere dal tipo di legno. Oltretutto il bosso italiano è diventato molto raro, e quello che viene usato oggi per le montature proviene spesso dall'India e dalla Libia, ma non è altrettanto duro e bello come quello nostrano.

Va menzionata l'abitudine ormai inveterata di montare cordiere di materiale plastico flessibile sui violoncelli, dotate di filo reggicordiera in acciaio, non le ho mai potute sopportare, e chi sostiene che questi tipi di cordiera vanno bene per il suono, a mio parere dovrebbe far controllare più spesso la messa a punto del proprio strumento.

Vi è poi anche una corrente di pensiero a favore dei cavi reggicordiera in kevlar, che pure vanno benissimo, ma di certo non li metterei al primo posto come importanti per il suono, poiché la cosa più importante è lo strumento stesso e la sua messa a punto. Decidere a priori cosa possa essere meglio per uno strumento è cosa molto ardua perché le esigenze variano da musicista a musicista, in genere scegliere la leggerezza paga.
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Galois
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Re: Cordiera: ebano, bosso, pernambuco, carbonio et similia

Messaggio da Galois »

Hai perfettamente ragione: l'ho appena fatto nella sezione delle presentazioni e mi scuso per la maleducazione.

Sono d'accordo che la questione della messa a punto periodica dello strumento sia fondamentale e molto più incisiva sulla qualità del suono che non una cordiera e che, quest'ultima, è un qualcosa che riguarda strumenti di un certo livello, per avere un incremento apprezzabile.

Detto ciò, idealmente togliere peso è sempre una variabile da considerare, dato che nella maggior parte dei casi, ma non in tutti, si ha un cambiamento in positivo. Anni fa, prima del diploma, ho abbandonato definitivamente i fine tuners, per quanto maledettamente comodi, ma il violoncello era sensibilmente più libero e aveva guadagnato armonici.

Quindi passare da una montatura in ebano a una in bosso, in linea di principio, potrebbe dare una ulteriore spinta allo strumento (oppure risultare in un eccessivo alleggerimento), tuttavia la questione del legno della cordiera mi ha sempre lasciato abbastanza scettico perché ho sentito più persone pronte a giurare in un totale cambiamento di suono tra la montatura in pernambuco e quella in bosso, quando la differenza di massa per metro cubo è di soli 5 kg, trascurando le questioni elasto-meccaniche (sempre che esse siano trascurabili). Nella tua esperienza hai riscontrato questa grande differenza?

Infine, come dici, l'approvvigionamento di legname, a seconda della provenienza, dà qualità diverse, quindi il discorso ha senso se valutiamo montature di pregio e che garantiscono anche la sostenibilità del materiale. Per gli strumenti ad arco io conosco Bois d'Harmonie e Bogaro & Clemente, sai se per caso utilizzano bosso italiano o inglese, oppure l'essenza più esotica? Per il penambuco, quello di B&C, alle fiere, mi è sempre sembrato migliore, tuttavia quando posso tendo a preferire legni diversi da quelli brasiliani ipersfruttati.
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claudio
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Re: Cordiera: ebano, bosso, pernambuco, carbonio et similia

Messaggio da claudio »

Tieni presente che la differenza non è data solo dalla densità del legno, ma anche dalle sue qualità armoniche, indubbiamente il pernambuco sembra avere qualche vantaggio in più, ma stabilire a priori cosa sarà meglio o peggio è impossibile perché le varianti sono troppe. Quindi si orienta la scelta su montature prima di tutto costruite bene e ben dimensionate, questo dovrebbe già offrire un buon vantaggio rispetto a quelle dozzinali.

Visto che hai nominato due produttori, la cosa migliore è chiedere a loro direttamente, poiché hanno più esperienza di qualsiasi liutaio in proposito, ovviamente bisogna anche dare il giusto peso ai loro consigli perché per l'oste il proprio vino è sempre il migliore. Si tratta comunque di un investimento importante che dovrebbe essere destinato a strumenti d'autore di ottima qualità, sempre tenendo presente che la messa a punto è il primo aspetto da curare e seguire al meglio.

Anche per il bosso è bene chiedere perché gli approvvigionamenti cambiano nel tempo e non sono sicuro che il bosso italiano sia di così facile reperibilità. Ho un debole per le montature in bosso, è un legno compatto e di bellissimo colore che varia dall'avorio al nocciola, per la mia esperienza è il migliore anche dal punto di vista acustico perché consente spessori un poco più leggeri. Il pernambuco spesso si presenta di un colore naturale rossastro-arancio, con specchiature molto gradevoli all'occhio, anche in questo caso non credo che sia una scelta sbagliata se si va alla ricerca della massima produzione di armonici.
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Re: Cordiera: ebano, bosso, pernambuco, carbonio et similia

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Avevo già pensato di chiedere direttamente e una delle due aziende mi ha risposto dicendomi che usano bosso italiano, inoltre, a quanto pare, le loro montature di pernambuco hanno un peso minore rispetto a quelle di bosso (con una sensibile diminuzione di peso preferendo la cordiera inglese a quella francese). Tuttavia credo che darò una chance al bosso, anche per questioni di sostenibilità del materiale.
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claudio
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Re: Cordiera: ebano, bosso, pernambuco, carbonio et similia

Messaggio da claudio »

Il fattore "sostenibilità" nel caso delle montature è ininfluente sul risultato finale dell'impoverimento delle specie vegetali a livello globale, non sono i liutai e i musicisti a creare problemi ambientali, ma il nostro modello di economia. Ho più di qualche dubbio sul fatto che venga usato il bosso italiano per la produzione delle montature, semplicemente perché non se ne trova, e anche perché avendone ordinate alcune fu evidente che tutt'alpiù poteva trattarsi di bosso libico.
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Re: Cordiera: ebano, bosso, pernambuco, carbonio et similia

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Ulteriore riflessione sul bosso italiano: perché è raro?
Perché si tratta di una pianta a crescita molto lenta, se consideriamo che per fare una montatura completa di un violino, compresa mentoniera, ne occorre un quantitativo di dimensioni sufficienti, ecco che in una logica di produzione averne a sufficienza diventa piuttosto problematico.

Nella foto un pezzo di bosso di circa 12cm di diametro proveniente da un tronco di circa 20cm, che a suo tempo fa attaccata da un parassita che ne causò la morte prematura. Prematura si fa per dire, perché quella pianta faceva parte di un gruppo piantato più 300 anni fa (ma avrebbe potuto vivere molto di più, non fosse stato per l'insetto importato dall'oriente).

Uso questo legno anch'io per farne guarnizioni, tastiere, cordiere e capotasti, al bisogno anche piroli, ma va usato con estrema parsimonia perché è davvero raro.
Allegati
bosso.jpeg
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