Consigli sulla vernice ad olio

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claudio
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Re: Consigli sulla vernice ad olio

Messaggio da claudio »

I legni antichi degli strumenti furono sottoposti a coloritura, ma non è mai prevaricante rispetto alla verniciatura colorante, altrimenti si ha l'effetto "mobile di Ikea", antipaticissimo e capace di svilire anche gli strumenti più belli. Il colorante sul legno non deve essere prevaricante e non deve "accecare" la marezzatura.

Occhio ha cuocere l'ambra pirogenata, perché si riducono ulteriormente le sue buone qualità di resina adatta alla vernice.
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Re: Consigli sulla vernice ad olio

Messaggio da AleZanesco »

Ma io non l'ho mai pirogenta prima. L'ho cotta così com'è, dopo una notte in trementina. La prossima la farò prima pirogenare, ma devo studiare come precisamente...
La farò a metà giugno, ho tempo.
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claudio
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Re: Consigli sulla vernice ad olio

Messaggio da claudio »

Forse parliamo sempre di quella di Kremer? che in effetti è già pirogenata. In ogni caso il suo colore è già accentuato, a mio parere non c'è bisogno di ricuocerla.
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Re: Consigli sulla vernice ad olio

Messaggio da AleZanesco »

Va bene, ho finito ora di tritare tutti i semini...le foto sono ancora pesanti e non me le fa aggiungere...ma domani ne parliamo...
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Re: Consigli sulla vernice ad olio

Messaggio da AleZanesco »

Quindi, è andata così:
Ho comprato 8kg di semi di lino bruno (non ne aveva di più). Un pittore inglese con cui ho "dialogato" su questo argomento mi diceva di bagnare i semi con un bicchiere d'acqua per ogni chilo di semi, cosa che ho fatto negli ultimi anni. Questa volta ho deciso di non bagnarli perché sentivo che il seme bagnato cacciava meno olio, e in effetti il risultato c'è. Prima con 10kg ricavavo circa 2lt di olio, ora con 8kg ne ho quasi 3lt (la tanica nella foto è da 5lt). Li ho tritati con una macchina olandese (mi piaceva fosse "fiamminga"), a mano. In realtà è abbastanza più pesante così che bagnando i semi, ma ne vale la pena. Ci vuole circa un'ora per tritare 2kg di semi. Ho lasciato decantare nella notte il sedimento e stamattina l'ho filtrato nella calza. Poi procedo con il lavaggio...
Precisamente, 1lt di acqua calda di rubinetto, 200gr di sale grosso, 50gr di massicot, 1kg di sabbia di mare lavata, 250gr di polvere di marmo. Queste sono le proporzioni che uso io, ma sono variabili a piacere. Agito tutto per 10 minuti un paio di volte al giorno per il primo giorno, il secondo giorno solo una volta, di mattina. Il giorno seguente estraggo l'olio con una siringa e rifaccio tutto. Questa operazione per 3 volte (anche perché avrò finito le cose da metterci dentro). Poi solo con acqua di rubinetto fredda per altre tre volte. Ma questa seconda fase agito più spesso e lascio decantare per più giorni...poi tocca al Sole.
Ora ho capito come postare le foto, ma le precedenti non riesco a rimpicciolire il formato...
Per quanto riguarda l'ambra di Kremer, quella che prendo io non è pirogenata, sono pezzetti (di scarto) piccoli e di colori diversi, ma costa poco e si possono scartare quelli più simili tra loro, lo faccio per una questione di cottura. A 400° in un bicchiere sul fornello elettrico per 8 ore, ultimamente 10. Ho usato anche le beute, ma trovo più comodo il bicchiere forma bassa. Vorrei chiedere il procedimento della pirogenazione come funziona? Al momento che vedo che posso aggiungere l'olio spengo tutto o come?
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Re: Consigli sulla vernice ad olio

Messaggio da AleZanesco »

Prima e dopo il "twist"...
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claudio
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Re: Consigli sulla vernice ad olio

Messaggio da claudio »

AleZanesco ha scritto: giovedì 7 maggio 2020, 12:50 Per quanto riguarda l'ambra di Kremer, quella che prendo io non è pirogenata, sono pezzetti (di scarto) piccoli e di colori diversi, ma costa poco e si possono scartare quelli più simili tra loro, lo faccio per una questione di cottura. A 400° in un bicchiere sul fornello elettrico per 8 ore, ultimamente 10. Ho usato anche le beute, ma trovo più comodo il bicchiere forma bassa. Vorrei chiedere il procedimento della pirogenazione come funziona? Al momento che vedo che posso aggiungere l'olio spengo tutto o come?
Quello che descrivi è già un processo di pirogenazione, io non ho mai fuso né cotto l'ambra, ma dalle esperienze che mi sono state riferite da altri i 400° che hai citato sono giusti. L'ambra è pronta per l'olio quando sei riuscito a fonderla tutta, cosa che gli antichi facevano con fornelli appositi che prevedevano somministrazione di calore in assenza di ossigeno, facendola colare un poco alla volta in un recipiente sottostante il fornello. Diversamente l'ambra carbonizza senza arrivare a nulla.

Per l'olio, se riesci ad arrivare ad un prodotto finale libero da acqua di vegetazione, limpido e chiaro, saresti a buon punto.

I tuoi tentativi mi sembrano dettati da buoni propositi, ma mi sembra che ci siano poche base teoriche che possano condurti al successo, ma sbagliando s'impara, soprattutto dopo aver capito dove si è sbagliato. E' una strada lunga e complessa, specialmente se si parte dalla manipolazione degli elementi da un grado così radicale, ma ce la si può fare.

Tu sei un liutaio? te lo chiedo perché avere un'idea di chi si a che fare e della sua esperienza aiuta a capirsi meglio.
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Re: Consigli sulla vernice ad olio

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Esatto, quindi facendola colare in un recipiente sottostante ottenevano l'ambra pronta per l'olio. È a quel punto che io aggiungo l'olio. Se invece non lo faccio? Succede che si solidifica e sarà più facile soglierla in un secondo momento a temperature più basse. Ma perché dovrei farlo se l'ho già sciolta? Kremer vende una cosa che chiama kolophonia o qualcosa del genere, pezzi neri, credo ti riferisca a quella parlando di pirogenata. Uso invece quella in pezzettini, come la colla di coniglio, la sciolgo, aggiungo l'olio, li lascio insieme un paio d'ore sempre a 400°, poi uso un colino di metallo. Preferisco non scioglierla tutta per evitare di perdere "Filippo e 'o panaro". Poi, a secondo della percentuale di olio che ho deciso ottengo la vernice più o meno densa. Sto attento a non superare la gradazione del fornello perché brucerei l'ambra, con un termometro laser e un fornello con il pomellino coi numeri diventa abbastanza facile. Questo è tutto. Ho la fortuna di avere un posto all'aperto dove non c'è nessuno nei dintorni per gran parte dell'anno, mi permette di fare tutto con calma, passeggiare col cane e fare la brace di sera...e avere la mia vernice.
Per l'olio, è vero, non è che ci siano tutti sti documenti, molti sono testi per pittori, moderni e anche antichi, negli anni ne ho letti un bel po', ma resta da provare sempre empiricamente. Però alcuni danno indicazioni precise, mi sono fidato di quelli che chiarivano anche il perché di alcuni procedimenti, e penso di poter arrivare un giorno a un buon procedimento, almeno ci provo. L'olio in questa foto l'ho "lavato" anche con succo d'aglio, infatti puzza di bruschette senza pomodoro, però al tatto sembra acqua un po' più grossa, secca velocemente, e la puzza passa se ci fai la vernice.
P.s. presto capirò anche come mettere le foto nel verso giusto, dammi fiducia.
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Re: Consigli sulla vernice ad olio

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Ah, ho dimenticato, sì, faccio il liutaio, a Napoli. Ho letto e studiato (e ho anche sbagliato molto!) sulle vernici, diciamo che dopo sei anni, è negli ultimi due che ho iniziato a metterla sugli strumenti. Purtroppo non è facile quando non si ha qualcuno che abbia già chiarito la questione e stia fisicamente vicino a farla. Ci sono tanti piccoli imprevisti che tutti i testi del mondo non possono risolvere, però mi fa piacere condividere con gli altri...immagino sia lo stesso che avranno pensato gli autori di sti libri scrivendoli.
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Re: Consigli sulla vernice ad olio

Messaggio da claudio »

Il termometro che usi è ad infrarossi, è il puntatore ad essere un laser. In genere si prende l'ambra pirogenata e la si mette da parte per l'uso, in modo da stabilire correttamente ed esattamente le proporzioni con l'olio, che variano a seconda delle necessità.

Quello che non torna nella tua descrizione è il mettere l'ambra pirogenata assieme all'olio per un paio d'ore a 400°, anche in questo caso si procede diversamente, si fonde prima la resina e poi si aggiunge l'olio, il tutto si fa agevolmente ad temperature di circa 200°. Nel tuo caso a 400° l'olio prende fuoco in modo piuttosto allegro e sicuro, strano che non ti sia già successo. Lo scopo della pirogenazione è appunto quello di consentire una decomposizione parziale della resina in modo che si sciolga in olio alle temperature consuete (non certo a 400°).

Il bicchiere d'olio che mostri in foto sembra quello ottimale, se è molto fluido va benissimo, è quello che bisogna ottenere e anche conservare il più possibile nella cottura, altrimenti la vernice diviene piuttosto gommosa e bruttina da vedere quando essiccata.

Se ti va pubblica qualche foto dei risultati delle verniciature sui tuoi strumenti, così vediamo meglio il tutto.
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Re: Consigli sulla vernice ad olio

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Grandissimooooo!!! È questo che devo fare!
Innanzitutto, fai bene ad essere preciso nelle parole, il termometro è ad infrarossi. Ciò che accade è che mentre il fornellino è intorno ai 400°, anche 360/380 e non in maniera uniforme su tutta la superficie (è pur sempre un fornellino inventato per farci il sugo o la pasta) l'ambra non arriva a quella temperatura, all'interno è sempre più bassa, come quando metti l'acqua sul fuoco, l'acqua bolle a 100° , ma il fuoco non penso sia alla stessa temperatura. Ora non ricordo all'interno quanto era la temperatura con la sola ambra, ma aggiungendo l'olio, sì, intorno ai 200°. Questa storia la vedremo nel dettaglio preciso il mese prossimo quando andrò a farla (fuori città). Però, una riflessione sulla pirogenazione mi viene, e cioè, sicuramente all'epoca non c'erano tanti mezzi per mantenere costante la temperatura, farla colare sciolta era un buon sistema per evitare di dover buttare tutto per temperatura superiore improvvisa, inoltre se aggiungi l'olio in una beuta immersa nel carbone ardente sei un pazzo, ma se ti dovesse andare bene con la vernice stai sicuro che almeno tua moglie ti lascia.
Per le foto di uno strumento lo farò, e sarà il prossimo che sto per iniziare, con i risultati di questa fantastica conversazione.
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Re: Consigli sulla vernice ad olio

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Ho trovato queste, di uno un po' antichizzato...
Niente, non riesco a metterle dritte.
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Re: Consigli sulla vernice ad olio

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"Precisamente, 1lt di acqua calda di rubinetto, 200gr di sale grosso, 50gr di massicot, 1kg di sabbia di mare lavata, 250gr di polvere di marmo"
Correggo... litargirio, non massicot.
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Re: Consigli sulla vernice ad olio

Messaggio da claudio »

Mi sembra un buon violino verniciato anche benino, non mi piace molto il risultato sulla tavola armonica, però nel complesso mi sembra buono. Sullo stile non dico nulla perché la scuola napoletana prevede certe libertà, anche se le punte le farei un pochino più slanciate.

Il massicot e il litargirio sono composti di piombo e servono come siccativi, furono usati molto nell'antichità, ma bisogna stare attenti perché con il tempo l'olio tende ad annerire. Inoltre per quello che so io, questi composti si aggiungevano durante la cottura dell'olio o della vernice. Io uso un altro procedimento, quello di aggiungere una goccia di siccativo per ogni grammo di vernice che vado ad usare al momento.
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Re: Consigli sulla vernice ad olio

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Già, dalle foto è venuto meglio il fondo, anche se dal vivo mi piace di più il piano. È che a seconda di come lo muovi cambia, mah, ci sono punti in cui la marezzatura quasi scompare, sarà la robbia...mi sa che con una mano di colore in meno viene meglio.
Sì, la scuola napoletana non ha vincoli molto precisi, da un la lato è anche una fortuna. E per le punte, una volta un musicista suonando ne ha spezzata una, certo, non è che avesse tutta sta padronanza dell'arco, intanto a me m'ha lasciato il trauma e tendo a stringere...
Non ricordo se de Mayerne o Bonanni parlano del litargirio chiuso in sacchetti perché non tocchino il fondo. In effetti, prima lo cuocevo, e aggiungevo anche l'aglio. Il problema è che non c'è nessun testo (almeno quelli che ho io) che parla dei "perché"; speziali e alchimisti tra Cremona, Firenze e Modena la sapevano lunga, ma valli a leggere tutti, non ti bastano due vite. Van Eyck aveva risolto l'annerimento, forse aggiungendo una vernice al mastice, forse mischiando lino e cartamo, non ne ho idea. Devo aspettare riapra il dipartimento di chimica. Ad esempio, perché in pirogenazione l'ambra non deve venire a contatto con l'aria, e se succede...che cambia? Il sistema di Mariotte è interessante, ma è per i liquidi, e se l'ambra, colando, appila il rubinetto?
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