Perché il saggio?

Dedicato a chi si avvicina per la prima volta agli strumenti ad arco.
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cryp
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Perché il saggio?

Messaggio da cryp »

Salve, scrivo questo topic nella sezione Scuola di Violino perché comunque penso che il saggio di fine anno sia compreso in questo argomento...

Ed è proprio di questo che volevo parlare... Il famoso "saggio di fine anno".

E' un po' di tempo che ci penso e proprio non riesco a capire perché bisogna "darsi in pasto" al pubblico anche solo dopo un anno di studio dello strumento... Quando si sa di non essere pronti, si sa di non avere una sufficiente base tecnica sotto e quando non si è ancora entrati in simbiosi con lo strumento facilitando così il sovvenire dell'ansia e della fobia da prestazione...

Con questo non critico, anzi ammiro moltissimo chi riesce a farlo!
Perché se si riesce poi si hanno maggiori motivazioni e tutto il resto, ma la mia paura è il contrario, cioè.. se la prima esecuzione viene uno schifo, si potrebbe instaurare anche involontariamente una sorta di blocco psicologico che impedirà la buona riuscita delle seguenti esecuzioni, no?

Quindi, non sarebbe meglio aspettare di essere tecnicamente pronti? anche se questo significherebbe qualche anno senza esibirsi in pubblico?

Credo che dalle righe di questo post si legga evidente la mia paura del pubblico e dell'esecuzione pubblica... Però a volte mi chiedo se non possa essere imbarazzante andare su un palco a 20 anni a suonare un pezzettino mezzo stonato che magari prima di me ha suonato un bambino di 9 anni con migliori risultati.... :roll: :roll:

Quindi chiedo:
Perché il saggio è utile alla nostra crescita?
Quali sensazioni avete provato nel farlo (chi l'ha fatto)?
Perché è meglio da subito esibirsi in pubblico?


vi ringrazio del supporto morale...
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gewa89
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Re: Perché il saggio?

Messaggio da gewa89 »

Secondo me il saggio è molto utile. In fin dei conti non sono certa che la paura del pubblico passi mai totalmente. Oltre tutto, se ci pensi, ti verrà sempre richiesto di dare qualcosa che a livello tecnico è per te il massimo. Durante il saggio impari a confrontarti con te stesso, a sopportare i piccoli insuccessi degli errori, a controllare la tua emotività e a suonare per il gusto di dare agli altri, di comunicare. Impari ad essere musicista. E' vero che può sembrare un mattatoio, ma secondo me ti aiuta a crescere in tutti i sensi.
Tutto questo detto da una che non suona in pubblico manco sotto tortura e che sa bene cosa si perde nel non farlo.

Ciao
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RE_NER0
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Messaggio da RE_NER0 »

io rimango dell'idea che il saggio di fine anno è per certi versi dannoso oltre che inutile.

E' utile nei confronti di alcune persone, ma è inutile per chi come me non gliene frega assolutamente nulla di suonare davanti a terzi e specialmente per chi ha la fobia del pubblico.

Ho conosciuto tantissime persone che dopo aver fatto il saggio di fine anno hanno addirittura lasciato lo studio dello strumento.

Se non vi sentite non fatelo! E se il maestro insiste, ditegli chiaramente che ha rotto!

Il succo è: se il saggio vi può dar qualcosa di positivo allora magari potete anche farlo, ma se questo deve diventare una costrizione e quindi far diventare lo studio dello strumento una fonte di stress e non di svago(io non ho nessuna intenzione di fare il musicista) allora potete anche evitare.
Credo che c'è una vita unica, che ho sentito così forte seduto sui contrafforti dell'himalaya. La vedevo dovunque e quella vita che circolava li era anche la mia. Così quando la vita di questo corpo finirà, continua la vita. Continua la vita..
hsj
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Messaggio da hsj »

Quoto in pieno quello che dice gewa, anche se credo nessuno ti debba obbligare a suonare davanti altre persone se tu non sei ancora pronto.
Io non amo suonare davanti gli altri, ad eccezione di mio marito, mio figlio e la mia insegnante. Ma non ho neanche la possibilita di fare dei saggi perche la mia insegnante non fa molte lezioni private e quindi non ne organizza. Solo per me e altri due bambini sarebbe un po ridicolo!!!

Quando suonavo pianoforte invece la mia insegnante di allora organizzava dei saggi a casa sua ed era molto bello! Suonavamo tutti gli alunni ed il pubblico era costituito principalmente da vecchi alunni quasi tutti gia diplomati che avevano mantenuto buoni rapporti con lei. Per queste occasioni ci faceva usare il suo piano a mezza coda della Steinway and Sons e alla fine ci offriva qualche dolcetto. E un ricordo bellissimo della mia adolescenza. Non si suonava solo davanti agli altri, ma si aveva la possibilita anche di conoscere tutti gli altri alunni e di potere scambiare con loro quattro chiacchere. La mia insegnante di piano era una persona fantastica. Ricordo l agitazione prima di suonare, ma anche il suo conforto a quegli alunni che avevano fatto diversi errori dovuti all emozione.

Quindi si sono d accordo con la possibilita di suonare in pubblico anche se all inizio penso si debba tentare di mettere il piu possibile a proprio agio lo studente!

Scusate ho divagato un po!!! :-)
Ma cosa suonerai?
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cryp
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Messaggio da cryp »

per ora nulla ^^
Però già mi sto preoccupando....
L'idea di andare su e suonare uno di quei pezzettini da bambino moccioso non mi alletta affatto...
Anche per il fatto che gli altri alunni della mia insegnante sono tutte bambine :? :? Mi sentirei... come si dice... OSSERVATO.... 8O 8O

Poi, dato che frequento pure il corso di pianoforte dovrò suonare pure quello....
Però lì al limite porto il primo movimento della sonata I di Mozart studiandola tutto l'anno...

Ma il mio amore è il violino (il piano è diciamo complementare) e l'idea di farci una figuraccia non mi alletta granché....

Intanto ho comprato "Paura del pubblico, cause e rimedi" Di Katò Havans...
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Messaggio da mava70 »

guarda io avevo una fifa boia ai saggio di pianoforte, ho sbagliato qualche vola per l'emozione, ma alla fine post saggio ero contento di averlo fatto.

In uno mi hanno filmato e il pezzettino è piacevole da vedere e sentire. Certo bisogna avere un minimo di padronanza dello strumento. Io probabilmente con 2 mesi di corso di violino, ma anche 1 anno non andrei a fare un saggio probabilmente. Sicuramente non come solista. Suonare un gruppetto di cui tu se uno dei tanti invece mi piacerebbe, mi sentirei meno osservato e giudicato. Ma non come forzatura dovrebbe essere una mia scelta.

Marco
hsj
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Messaggio da hsj »

Anche io ho appena comprato questo libro della Havas, non l ho ancora letto pero.
Perche non provi a leggere i pezzi del primo o secondo libro del Suzuki? sono carini, non molto difficili e non propriamente da bambini!
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Messaggio da _Ale_ »

io non ho mai fatto saggi di violino, ma di chtarra. secondo me il saggio è una cosa molto bella,sarà per la trepidante attesa che c'è prima di salire, per la gioia che cè dopo aver suonato.
poi c'è da dire che il saggioè anche una cosa simbolica e tradizionale a cui non si puo rinunciare. :D :D
io quest'anno a chitarra ho portato Giochi Proibiti un pezo molto bello e neanche facilissimo. be, dopo avelo fatto innanzitutto ti senti piu libero ma poi ti senti anche i complimenti dell'insegnante e in te nasce un bel senso d'orgoglio.
pero avete ragione anche voi, tutto questo dipende anche dalla paura del palco che pervade tutti chi piu chi meno. CErchiamo di vincerla :wink: :D :wink:
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cryp
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Messaggio da cryp »

A proposito di Paura del Pubblico della Havas....
Questo libro mi sta spiazzando!!!!!

Dice di tenere il violino senza appoggiare la testa di peso per far leva....
(vari tentativi + spalliera scrausamente oscena = mal di schiena a gogò ç__ç)

Di ce anche di premere le corde senza premerle o.O cioè... scorrere col dito su di esse... ma io provandoci non capisco... cioè... se io non faccio toccare la corda sulla tastiera mi fa una serie di stridulii osceni che assomigliano al mio gatto quando sta male...

Forse sono andato un po' OT, ma mi piacerebbe sapere com suonate voi.... cioè.. la corda non deve toccare la tastiera quando produciamo una nota????
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Messaggio da Porthos »

cryp ha scritto:Di ce anche di premere le corde senza premerle o.O
Premere le corda quanto basta per farla suonare correttamente, senza strangolare il manico per scaricare il nervosismo.

Almeno credo, perchè io non ho mai fatto un saggio.
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Messaggio da Esteban86 »

no secondo me significa che in realtà le corde del violino non vanno PREMUTE ma è il peso stesso del dito che le ABBASSA sulla tastiera.....però questo "peso" lo puoi trovare solo tu.....in pratica se premi cioè "stringi" le dita sulla tastiera ti crei solo inutili tensioni (credimi ci sono passato)......

prova a studiare qualche scala mettendo il dito in "armonico" il suono sarà da vomitare allì inizio.......poi pian piano comincia ad ARTICOLARE le dita senza premere....e trova il TUO peso......infine quando hai raggiunto una buona tecnica sx dovresti esser capace di suonare (scale o altro) togliendo il pollice dalla tastiera (come esercizio).........
"ha solo quattro misere corde, per tutte le meraviglie del suono!! anche l'uomo ha un cuore solo.............eppure gli basta per tutto!!!!"
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Messaggio da mava70 »

grazie per averlo precisato, non sapevo di questa cosa del peso, cerco di farci caso a quanto stringo, io pensavo addirittura il contrario perchè ho visto che stringendo di più il suono era più pulito, ma era una forzatura innaturale, ora che mi dici che vanno solo sfiorate le corde provo a togliere peso. Cosa intendi per "in armonico"?

Marco
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Messaggio da RE_NER0 »

Utilizzare SOLO il peso del dito mi sembra un po' eccessivo; un dito non ha un peso tale da far "schiacciare" la corda sulla tastiera per produrre un suono decente. Capisco non premere troppo, ma un po' di pressione è necessaria.. (almeno per me..)
Credo che c'è una vita unica, che ho sentito così forte seduto sui contrafforti dell'himalaya. La vedevo dovunque e quella vita che circolava li era anche la mia. Così quando la vita di questo corpo finirà, continua la vita. Continua la vita..
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Re: Perché il saggio?

Messaggio da Marko90 »

cryp ha scritto:Salve, scrivo questo topic nella sezione Scuola di Violino perché comunque penso che il saggio di fine anno sia compreso in questo argomento...

Ed è proprio di questo che volevo parlare... Il famoso "saggio di fine anno".

E' un po' di tempo che ci penso e proprio non riesco a capire perché bisogna "darsi in pasto" al pubblico anche solo dopo un anno di studio dello strumento... Quando si sa di non essere pronti, si sa di non avere una sufficiente base tecnica sotto e quando non si è ancora entrati in simbiosi con lo strumento facilitando così il sovvenire dell'ansia e della fobia da prestazione...

Con questo non critico, anzi ammiro moltissimo chi riesce a farlo!
Perché se si riesce poi si hanno maggiori motivazioni e tutto il resto, ma la mia paura è il contrario, cioè.. se la prima esecuzione viene uno schifo, si potrebbe instaurare anche involontariamente una sorta di blocco psicologico che impedirà la buona riuscita delle seguenti esecuzioni, no?

Quindi, non sarebbe meglio aspettare di essere tecnicamente pronti? anche se questo significherebbe qualche anno senza esibirsi in pubblico?

Credo che dalle righe di questo post si legga evidente la mia paura del pubblico e dell'esecuzione pubblica... Però a volte mi chiedo se non possa essere imbarazzante andare su un palco a 20 anni a suonare un pezzettino mezzo stonato che magari prima di me ha suonato un bambino di 9 anni con migliori risultati.... :roll: :roll:

Quindi chiedo:
Perché il saggio è utile alla nostra crescita?
Quali sensazioni avete provato nel farlo (chi l'ha fatto)?
Perché è meglio da subito esibirsi in pubblico?


vi ringrazio del supporto morale...
se posso dire anche io la mia.....feci la mia prima apparizione in pubblico a 7 anni....l'anno stesso che cominciai...avevo paura....anzi forse non ne ero nemmeno cosciente......=)
Mi ricordo solo che il mio cicino fece cadere la mia parte e io dovetti improvvisare!!!facendo il sorriso di rito!!!hauhbaubuabuabuabubaubababaubuabuaua

una cosa da ridere piu che da averne paura.....non ho particolari problemi ad esibirmi in pubblico anche se, l'attesa mi frega sempre...aspettare mi mette ansia...e mi si freddano le mani! Perciò prima di ogni saggio...concorso o esame che sia mi riscaldo fino all ultimo secondo!!!!=)

ad ogni modo la preparazione conta molto....se una persona deve fare un esame...e ci va preparata la paura e le emozioni vengono in secondo piano!!! se una persona è sicura di se (a volte ci vuole anche un pizzico di sicurezza) ce la fa tranquillamente.....
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Messaggio da neuma »

RE_NER0 ha scritto:Utilizzare SOLO il peso del dito mi sembra un po' eccessivo; un dito non ha un peso tale da far "schiacciare" la corda sulla tastiera per produrre un suono decente. Capisco non premere troppo, ma un po' di pressione è necessaria.. (almeno per me..)
Quello di cui parla Esteban è la cosiddetta "forza passiva": se la mano è in totale rilassatezza, grava molto di più sulla corda stessa e di fatto riduce la necessità di premere. Questo non vale solo sul violino, ma persino sul contrabbasso, pur con una sezione di corde molto maggiore e una direttrice dell'applicazione della forza inversa al violino e meno favorevole alla gravità. Se sul violino fosse necessario schiacciare attivamente, sul contrabbasso ci vorrebbe una stretta da spezzare il manico. Invece, nonostante la forza sia indispensabile, la completa rilassatezza dell'arto incrementa di molto la possibilità di gravare sulla corda senza fare fatica: al contrario, la contrattura portata dal voler applicare forza "a tutti i costi" stanca la mano, riduce la possibilità di articolare ed in effetti sottrae parte del peso che potrebbe invece agire sulla corda.
Noto che, se studio qualcosa sulla viella , che ha capotasto e ponte altissimi per necessità, e poi provo a riprodurla sul violino, in confronto su quest'ultimo davvero l'appoggiare semplicemente il peso del dito rilassato basta e avanza a produrre un suono stabile.
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