Faccio subito ammenda e dico che ho usato l'espressione "cultori del perfezionismo e della filologia a tutti i costi" in maniera certamente troppo generale. C'è perfezionista di un certo tipo e perfezionista di un altro tipo, quello di sostanza e quello solo di forma!violino7 ha scritto: .............................
Ma anche questo rientra nella bellezza della liuteria, le imperfezioni fanno parte dell'opera d'arte.
Lo dico per i cultori del perfezionismo e della filologia a tutti i costi.
La precisione in liuteria va benissimo, ci mancherebbe altro, essa dovrebbe essere elemento di personalizzazione di un determinato artefice non soltanto sul piano esteriore.
Chi è preciso dovrebbe esserlo in tutto, voglio sperare che lo sia anche per le questioni intrinseche, cioè di metodo e di ricerca dei risultati sonori. Questo alla fine lo qualificherebbe con una sua specifica "identità"! Certamente è il caso di Davide Sora, non ci sono dubbi!:roll:
Io mi riferivo, invece, al caso di chi si attiene a degli "standard", cosiddetti, pensando di cogliere appieno l'essenza di Stradivari o di un altro grande liutaio, magari partendo dalla riproduzione fedele di uno strumento riprodotto su un poster. Guai a sgarrare di qualche decimo!
Questo vuol dire non porre mente al fatto che Stradivari fosse stato prima di tutto uno sperimentatore che metteva evidentemente in primordine le questioni di sostanza, anche se poi anche per l'estetica non se la cavava tanto male!
Arriviamo poi al caso contrario di Guarneri del Gesù che, lo sappiamo e lo abbiamo detto più volte, sotto l'aspetto estetico molte volte lascia a desiderare!
Noi una qualche valutazione di questa per certi versi contrapposta professionalità la dobbiamo pur fare! Per noi vanno bene tutti e due!
Mi sembra evidente che in questo senso, nel caso di chi si affida a degli standard, la parola "filologia" non ha significato e l'eventuale precisione rimane una questione di poca importanza se poi non si perseguono finalità ben più intrinsicamente qualificanti.