Una pericolosa crepa...

da Bach a Kodaly, uno strumento di incredibile bellezza.
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Clairdelune
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Messaggio da Clairdelune »

Devo dirvi che non mi sento proprio in animo di chiamare un liutaio e dirgli...
scusa, ma un pò di colla epossidica?
Non vi pare?


La questione dei tarli è importante...
sempre il liutaio di cui sopra mi ha fatto vedere il piano armonico di un vecchio violino che doveva restaurare...
All'esterno, solo alcuni buchini toni regolari (come quelli del mio violoncello, ahimè...) e nulla di più.
Poi ha messo il piano armonico contro luce e lì... mamma mia!!!
Forse per voi sarà scontato, ma io non immaginavo...
c'era un filigrana trasparente di cunicoli...

Anche il mio violoncellino promette sorprese simili...


Clair*
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Clairdelune
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Messaggio da Clairdelune »

Alfredo ha scritto:Forse si potrebbe trovare qualche studente di liuteria che voglia fare un po' di esperienza e riparare il violoncello per una cifra minore.

Saggia idea, ci avevo anche pensato...
ma personalmente non conosco nessuno che si occupi di archi.
Per motivi familiari, solo giovani liutai specializzati in chitarre.
Mi dicono che sono mondi molto diversi...


Clair*
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claudio
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Messaggio da claudio »

Clairdelune ha scritto:Devo dirvi che non mi sento proprio in animo di chiamare un liutaio e dirgli...
scusa, ma un pò di colla epossidica?
Non vi pare?


La questione dei tarli è importante...
sempre il liutaio di cui sopra mi ha fatto vedere il piano armonico di un vecchio violino che doveva restaurare...
All'esterno, solo alcuni buchini toni regolari (come quelli del mio violoncello, ahimè...) e nulla di più.
Poi ha messo il piano armonico contro luce e lì... mamma mia!!!
Forse per voi sarà scontato, ma io non immaginavo...
c'era un filigrana trasparente di cunicoli...

Anche il mio violoncellino promette sorprese simili...


Clair*
Se il tuo strumento fosse stato così infestato dai tarli si sarebbe rotto già da tempo. Ma può anche darsi che la rottura che abbiamo visto nelle foto può essere stata causata dai tarli. Cmq una buona opera di disinfestazione può essere condotta anche a casa, basta mettere lo strumento dentro un grosso sacco della spazzatura e chiuderlo ermeticamente dopo avervi introdotto alcuni batuffoli imbevuti di Timpest. Di solito un mese basta uccidere anche le uova.
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edi
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Messaggio da edi »

Clairdelune ha scritto:Devo dirvi che non mi sento proprio in animo di chiamare un liutaio e dirgli...
scusa, ma un pò di colla epossidica?
Non vi pare?
Beh... dipende dal liutaio, se è un bravo liutaio te lo tira in testa :lol: :lol: :lol: A parte gli scherzi, non pensi di poterci riuscire da sola? non è difficilissimo :) Altrimenti provaci a convincere il liutaio che tra buttare lo strumento e fare un tentativo epossidico, preferisci la seconda :)

Clairdelune ha scritto:La questione dei tarli è importante...
Se lo strumento è così tanto infestato, credo che il suono sia comunque compromesso anche se blocchi completamente il fenomeno così come descritto da Claudio... Comunque, a questo punto tutti i tentativi possono essere utili, senza arrivare all'accanimento terapeutico, ma nemmeno all'eutanasia :D
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Porthos
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Messaggio da Porthos »

Clair, senza un preventivo del liutaio per un recupero funzionale (strumento che suona) non puoi decidere nulla.

Nel tempo che ci metti a decidere qual è il limite di spesa, intanto puoi fare, o far fare, il trattamento antitarlo (io, se fossi un liutaio, non mi terrei in bottega uno strumento infestato, se non mummificato nella plastica).

Giustamente, il liutaio ha messo la faccenda in stand-by. Se tu gli avessi detto "non bado a spese, lo aggiusti" lo avrebbe già aperto.

Intanto, se hai un amico gastroenterologo, o qualcuno con una telecamerina molto piccola tanto da entrare nelle ff, potresti fare un'endoscopia allo strumento e vedere fino a che punto lo zocchetto del manico è compromesso (io penso che abbia ceduto perchè tarlato, ma quanto? Come è stata fatta la prima riparazione?).

Conosciuto lo stato dei fatti (e la spesa) decidi con calma.

Nel caso di recupero impossibile, io e Ted ci prendiamo la responsabilità (previa ampia ed estensiva liberatoria scritta) di trasformare un violoncello di liuteria in un violoncello imbullonato.
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claudio
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Messaggio da claudio »

Porthos ha scritto:
Nel caso di recupero impossibile, io e Ted ci prendiamo la responsabilità (previa ampia ed estensiva liberatoria scritta) di trasformare un violoncello di liuteria in un violoncello imbullonato.
Onde evitare, eventualmente, che il violoncello in questione sia trasformato in una barca a motore, io mi rendo disponibile a supervisionare il vostro lavoro. Magari potremmo illustrare il work in progress attraverso le fotografie e relativa discussione nel forum.
andante con fuoco
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Porthos
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Messaggio da Porthos »

Accetto di buon grado, anche se facevo quell'ipotesi solo per sdrammatizzare la situazione della povera Clair.

Però mi chiedo se esistano manipolatori, attrezzi e tecniche di riparazione (che so, mutuati dalla chirurgia ossea) che consentano, come dicono i chirurghi, di intervenire senza aprire.
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edi
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Messaggio da edi »

Porthos, sei sicuro che sia di liuteria?, mi sembrava che Clair avesse detto che fosse di fabbrica. In questo caso il punto è se valga la pena una spesa, che in ogni caso potrebbe essere superiore al valore dello strumento, il limite di spesa lo darebbe quindi il valore dello strumento stsso. Altro discorso sarebbe trovando qualche bravo e volonteroso amico liutaio che si offrisse per una riparazione a costo "fuori mercato" :D Oppure uno studente come era stato detto in precedenza. Se poi Porthos e Ted volessero trasformarlo in barca a vela... credo sarebbe un'ottima idea :lol: :lol: :lol: :lol: Ma sarebbe ancora meglio la supervisione di Claudio per evitarne la trasformazione in natante :lol: :lol:
Lasciando da parte gli scherzi, mi dispiace proprio tanto per Clair, perché sappiamo quanto ci si affezioni ad uno strumento :cry:
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Clairdelune
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Messaggio da Clairdelune »

Sono confusa da cotanta generosità...
Comincio subito con la patente nautica?? :roll:

Scherzi a parte, siete splendidi, come sempre...
Grazie Porthos, grazie Ted e grazie Claudio.

Penso di dare un tempo limite, senza dirglielo, al liutaio, anche perchè è stato attento e disponibile e non mi sembra giusto non riconoscerlo... dopodichè riprenderò il violoncellino e affitterò il posto barca a fiumicino... OPS!! :)


Clair
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sullacorda
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Messaggio da sullacorda »

Una curiosità: quanto sono ghiotti gli strumenti ad arco per i tarli?
Il dubbio mi nasce leggendo il tread perchè a casa mia, dove riposano i miei preziosi strumenti, vi sono svariati mobili tarlati. E' un rischio per gli strumenti? Si tratta di strumenti di liuteria recente che suono almeno una volta a settimana di minimo.
Grazie!
:?:
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Messaggio da edi »

Meglio che gli strumenti stiano ben lontani dai tarli, perché ne sono molto ghiotti. Oltre a provocare danni strutturali, che possono restare invisibili fino all'irreparabile, provocano sicuramente anche un danno al suono.
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Porthos
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Messaggio da Porthos »

I tarli fanno danni notevoli anche ai mobili, e l'estate è il periodo in cui in genere si prendono i provvedimenti domestici (svuotare il mobile, individuare i fori visibili all'esterno, iniettare l'antitarlo, sigillare mobile e vapori insetticidi con teli di plastica e nastro adesivo).

Il legno è più asciutto e l'antitarlo lo impregna meglio.

I tarli attaccano qualsiasi legno, a partire dai meno resinosi, e se vengono lasciati indisturbati è solo questione di tempo. Quindi suggerisco a chi - come me - ha strumenti poco utilizzati, che potrebbero essere lasciati vicino o dentro mobili a rischio, di prendere le precauzioni opportune.
turi52
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Tarlo

Messaggio da turi52 »

Io ringrazio i tarli,perchè mi danno tanto lavoro :lol: :lol: :lol: .Immaginate nel mio settore se non ci fossero i tarli quanti di noi sarebbero disoccupati.
Il tarlo è una brutta bestia,difficile da eliminare, ma non impossibile.Ci vogliono dei trattamenti ciclici.Il tarlo quello che abbiamo noi in Italia è chiamato volgarmente l'orologio della morte.Quando fa questo rumore il tarlo non mangia,perchè quando mangia non si sente,la femmina quando è in calore batte la testa sulle pareti del legno,per comunicare al maschio la sua posizione,altrimenti potrebbero camminare nel legno in modo parallelo senza incontrarsi mai. Nel legno tarlato,se guardate bene ci sono due tipi di fori,quelli piccoli,e sono i fori di entrata del tarlo,e quelli grandi,che sono i fori di uscita del tarlo quando ha raggiunto la maturità ed esce dopo due anni che sta a mangiare il legno e se fatto più grosso. Per uccidere il tarlo,non basta secondo la mia esperienza passarci l'antitarlo,il Timpest è sicuramente fra i migliori lo uso anch'io.Non basta neanche metterlo dentro una busta di plastica con l'antitarlo.Questi esperimenti li ho fatto tutti,addirittura chiuso ermeticamente con della plastica ho messo dentro il Timpest con un fornellino acceso,per farci andare nel legno i vapori del Timpest,non basta neanche questo.Con lo stesso sistema,di chiusura ermetica ho fatto il trattamento con lo zolfo acceso che agisce su due fronti,il fumo è velenoso,e lo zolfo bruciando consuma l'ossigeno e quando lo ha consumato tutto si spegne.Anche questo è stato un semi fallimento,I tarli non li ho uccisi.Questi trattamenti, si dovrebbero fare quando il tarlo fa la metamorfosi e diventa farfallina,cioè da giugno a settembre,e visto che il tarlo sta dentro il legno due anni almeno dovrebbero essere ripetuti per due anni consucutivi.Il tarlo riusciamo ad ucciderlo solo quando esce dal suo mondo e trova lambiente avvelenato,altrimenti tutti i tentativi sono inutili il legno è il suo mondo . Questi sono i sistemi fai da te,certo se mettiamo il legno dentro una camera a gas con del cianuro di potassio,lo uccidiamo,ma chi fa questo lavoro comunque garantisce il legno contro il tarlo per cinque anni.Oggi c'è un altro sistema per uccidere il tarlo,e sono le microonde, il legno si mette sotto un fascio di microonde come il forno a microonde,le microonde bruciano i tarli portandoli ad una temperatura di 60 gradi, loro a 55 gradi già muoiono.Non so però che cosa succede al legno. Quindi nello strumento devi passare l'antitarlo ora a giugno e lo metti dentro una busta con un batufolo di stoffa imbevuta bene nel Timpest dopo dieci giorni ripeti l'operazione e lo devi tenere dentro almeno sino alla fine di settembe,o almeno se lo usi lo devi ogni sera metterlo dentro la busta.Se il legno dello strumento è imbevuto bene di Timpest,il tarlo quando sta per uscire,trova il legno avvelenato e quando mangia l'utimo millimetro di legno muore.In genere il tarlo mangia i legni degli alberi tagliati in fioritura,perchè la linfa è piena di zuccheri,quando l'albero è dormiente,gli zuccheri si trasformano in amidi,quindi questi sono poco nutrienti,il tarlo lo capisce e non vi deposita le uova dalle quali nascerà la sua prole.
Saluti Turi
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claudio
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Messaggio da claudio »

Il microonde va benissimo, si usa anche nel campo del restauro di opere d'arte antiche, ma deve essere fatto da personale molto esperto e qualificato. Cmq la soluzione della chiusura con il Timpest va più che bene per gli strumenti ad arco, gli spessori del legno sono ridotti e le esalazioni entrano bene anche nei punti più nascosti. Un restauratore mi suggeriva di miscelare un pò di diluente alla nitro con il Timpest, pare che questo preparato sia ancora più potente.
andante con fuoco
turi52
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antitarlo

Messaggio da turi52 »

Io ho bruciato sempre dentro una busta grande trasparente anche del superattak perchè nella formula chimica che c'è scritto fuori è una colla cianovinilica.Quindi che contiene cianuro non so di che cosa.Riguardo i legni degli archi hai ragione sono di spessori piccoli,quindi il tarlo può essere attaccato più facilmente.Nei mobili questo non succede.
Saluti Turi
  L'UOMO PUO'ESSERE UCCISO MA NO SCONFITTO
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