Una pericolosa crepa...

da Bach a Kodaly, uno strumento di incredibile bellezza.
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Porthos
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Messaggio da Porthos »

Le microonde sono radiazioni elettromagnetiche accordate (anche loro...) sulla frequenza di risonanza delle molecole dell'acqua.
Quindi forniscono energia alle molecole d'acqua, che si mettono a vibrare di più, e ciò corrisponde (visto che le molecole non sono libere di andare dove gli pare) ad un aumento della temperatura di tutto l'oggetto sottoposto all'azione delle microonde, a partire dalle zone più umide.

Quindi nel legno secco ed asciutto, con colla perfettamente essiccata, non dovrebbero esserci problemi. Si innalzerà un poco la temperatura per l'umidità ancora presente, ma il tarlo morirà prima.

Se invece ci fosse acqua ancora presente nella colla, sarebbe un modo rapidissimo di smontare lo strumento in OGNI sua parte.

Ora resta il problema di trovare un forno a microonde che possa contenere un violoncello.
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claudio
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Messaggio da claudio »

Tutti possiamo sapere cosa sono le microonde, basta andare un attimo su wikipedia e poi fare un salto da Unieuro.
La differenza tra un forno a microonde per scaldare il latte e uno destinato alle opere d'arte per uccidere i tarli è che nel secondo l'emissione delle onde elettromagnetiche è graduata in modo da non portare la temperatura dell'acqua contenuta in tutto l'oggetto (non solo quella contenuta nei tarli), aldisopra di una certa temperatura. Questo consente di uccidere gli insetti e di non far "bollire" l'oggetto con seri pericoli di danneggiamento.
Ogni legno, anche il più stagionato, contiene in ogni caso una percentuale d'acqua.

Qui di seguito un interessante articolo sull'argomento:
http://www.innova.campania.it/newsletter/num06/n3.htm

Quindi chiedo un favore: non si tiri ad indovinare su argomenti sui quali si sa poco o niente, un informazione distorta o incompleta può fare più danni della stessa disinformazione.
andante con fuoco
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sullacorda
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Messaggio da sullacorda »

io non conosco nessun musicista che fra giugno e settembre vada avanti ogni sera a mettere lo strumento dentro un sacchetto di plastica col timpest .. anche perchè come uccide il tarlo così penso non faccia poi così bene "snasarselo" visto che immagino che lo strumento puzzerà al quanto dopo essere stato tutta una notte dentro un sacchetto con questa roba.
.. non resta che sperare? E' più ghiotto il legno vecchio (antico), giusto?
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Alfredo
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Messaggio da Alfredo »

Io sapevo che se si suona uno strumento ogni giorno il tarlo non può venire perchè le vibrazioni lo disturbano.
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claudio
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Messaggio da claudio »

sullacorda ha scritto:io non conosco nessun musicista che fra giugno e settembre vada avanti ogni sera a mettere lo strumento dentro un sacchetto di plastica col timpest .. anche perchè come uccide il tarlo così penso non faccia poi così bene "snasarselo" visto che immagino che lo strumento puzzerà al quanto dopo essere stato tutta una notte dentro un sacchetto con questa roba.
.. non resta che sperare? E' più ghiotto il legno vecchio (antico), giusto?
Una pratica del genere oltre che essere dannosa per la propria salute è anche perfettamente inutile per lo strumento. Il metodo casalingo della chiusura dello strumento infestato dai tarli in un sacco di plastica prevede una permanenza di almeno un mese perchè questo abbia qualche efficacia. Dopo la disinfestazione è bene lasciare all'aria lo strumento per qualche settimana in modo da far evaporare completamente il Timpest o altro prodotto simile.
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valternahar
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Messaggio da valternahar »

Non ho capito bene come viene messo l'insetticida nel sacchetto assieme allo strumento ma ho questi dubbi:
questi insetticidi agiscono per contatto, cioè l'insetto (larva o adulto) deve in qualche modo toccarlo, passarci sopra o meglio mangiarlo assieme al legno impregnato. Anche nelle istruzioni d'uso del Timpest è specificato.
Se l'insetticida viene messo nel sacco solo in un contenitore o in uno straccio imbevuto, quello che arriva ai tarli sono soprattutto i vapori del solvente in cui l'insetticida è disciolto, di solito petrolio o simile, mentre l'insetticida rimane nello straccio come residuo secco. Un'atmosfera satura di solvente, qualunque sia, sicuramente disturba gli insetti, ma se è così allora l'insetticida è praticamente inutile.
aldeo
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Messaggio da aldeo »

A quanto ne sapevo io lo strumento per essere disinfestato doveva essere chiuso ermeticamente in una cassa sul cui fondo (ovviamente non a contatto con lo strumento) doveva essere collocato un piatto pieno di petrolio i cuivapori avrebbero dovuto uccidere il tarlo. La permanenza doveva essere di almeno un mese, meglio se un po' di più. Il testo dal quale ho a suo tempo rilevato il sistema risale al primo quarto del secolo scorso, quindi presumo che non fossero ancora arrivati sul mercato i prodotti specifici antitarlo. L'autore (Strocchi) dichiarava di aver sperimentato personalmente e più volte il sistema e di esserne rimasto soddisfatto.
di più nin sò
dice che l'età porta saggezza; la mia deve averla dimenticata da qualche parte!
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valternahar
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Messaggio da valternahar »

Era proprio quello che immaginavo. Io non ho esperienza di disinfestazione di strumenti musicali, però conosco gli insetti (anche per lavoro) e i coleotteri, come le varie specie di tarli, sono molto resistenti. Dei colleghi del Museo di Storia Naturale hanno sperimentato negli anni varie sostanze per prevenire attacchi o risanare le collezioni. Una di quelle che ha dato i migliori risultati è la "buona e vecchia" canfora. Il vantaggio è che immessa in un ambiente sigillato satura con i suoi vapori l'atmosfera e penso possa arrivare ai tarli, attraverso il labirinto di gallerie. Non so però se possa avere effetti dannosi sulle vernici! Bisognerebbe fare delle prove metodiche.
Un altro sistema, oltretutto esente da sostanze pericolose, è il congelamento. Però anche per questo: cosa succede ad un violino messo a meno 20°C? Forse non è il caso.
Esiste qualche testo specifico sull'argomento?
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claudio
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Messaggio da claudio »

Prima di inoltrarci in metodiche possibilmente dannose e dall'esito incerto, è bene precisare che il metodo "busta di plastica + Timpest" è quello comunemente accettato e sperimentato nel campo del restauro artistico e presso le soprintendenze ai beni artistici del nostro paese.
Il Timpest non ha effetti negativi sulle vernici, ma comunque è bene non tenere queste sostanze a contatto degli strumenti.
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valternahar
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Messaggio da valternahar »

Non volevo assolutamente proporre metodi nuovi e non sperimentati. Ci mancherebbe altro. Ho premesso che non ho nessuna esperienza in merito agli strumenti musicali.
Però in altri settori ho visto usare metodi e sostanze, anche su larga scala, che non avevano comunque alle spalle nessuna sperimentazione seria ma, semplicemente, venivano portate avanti più per consuetudine che altro. Col risultato che da una parte avevano una efficacia scarsa e dall'altra circolavano prodotti per lo più dannosi alla salute.
Non voglio dire che sia il caso del Timpest, ma un insetticida non è mai acqua fresca...
Indubbiamente l'uso di un insetticida qualche effetto, anche se adoperato impropriamente, lo ottiene. Se non altro uccide gli adulti quando sfarfallano.
Se ci fosse qualche lavoro di documentazione sull'uso del Timpest o altro, anche per il restauro d'arte, mi interesserebbe molto. E' un argomento molto controverso e se qualcuno fosse in grado di fare chiarezza sarebbe molto utile.
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claudio
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Messaggio da claudio »

Sull'uso del Timpest che io sappia non c'è nessuna controversia, se lo usano con successo su opere d'arte del '400 un motivo ci sarà. Tra le altre cose, prima di un restauro, molto spesso l''opera viene sottoposta ad una disinfestazione preventiva. Laddove sia presente una camera a gas o un forno microonde specifico, si preferiscono queste metodiche più recenti, altrimenti si usa il Timpest. Queste metodiche si differenziano per efficacia sugli effetti antitarlo, non tanto per una nocività per l'uomo.
La canfora è un ottimo prodotto antitarme, ma con i tarli ci vuole ben altro e comunque anch'essa non è certo innocua.
Il Timpest una volta evaporato non lascia tracce.

Cmq, a mio avviso, il migliore antitarlo consiste nella PREVENZIONE e nell'esercizio continuo degli strumenti. Uno strumento relegato nel buio umido della sua custodia, magari in compagnia di altri mobili infestati, è un ottimo candidato per il tarlo.
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Messaggio da valternahar »

Non intendevo come argomento controverso il Timpest, ma l'uso degli insetticidi nelle disinfestazioni in generale. Non voglio neanche affermare che il metodo non funzioni.
La mia è un'esperienza diretta, in un altro campo, e precisamente la conservazione delle collezioni naturalistiche, perciò una situazione diversa, ma altrettanto gradita al palato di molte specie di insetti. Confermo che la canfora si è rivelata, inaspettatamente, efficace contro coleotteri come attageni e antreni, famosi per la loro resistenza. Sono specie che non riguardano il legno, ma sono un buon test.
Naturalmente in quantità sufficiente a saturare l'aria in armadi o scatole ben sigillate ed è vero anche che, se uccide gli insetti, tanto bene non fa neanche a noi.
Comunque, ripeto, non voglio assolutamente mettere in dubbio l'efficacia del Timpest, caso mai non capivo come un insetticida per contatto, potesse funzionare se non con applicazione diretta. Per questo mi piacerebbe saperne di più.
Per il resto le mie erano solo considerazioni più generali.
Concordo pienamente con la tua ultima osservazione! L'uso e il controllo quotiano, o almeno frequente, è la migliore garanzia di salvezza, per uno strumento musicale, per un'opera d'arte, per un maglione di lana o per una collezione naturalistica.
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claudio
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Messaggio da claudio »

Il principio del Timpest, eventualmente mischiato con diluente nitro, è quello di uccidere il tarlo con l'insetticida ivi contenuto (DDT - Diclorobenzene), e per mancanza di ossigeno. Vi sono infatti laboratori specializzati che consentono di fare trattamenti solo mediante sottrazione dell'ossigeno, senza l'aggiunta di insetticidi o altri componenti chimici.

Il Timpest non uccide il tarlo solo a contatto, ma anche mediante evaporazione.
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Messaggio da licuti »

claudio ha scritto:Il principio del Timpest, eventualmente mischiato con diluente nitro, è quello di uccidere il tarlo con l'insetticida ivi contenuto (DDT - Diclorobenzene), ...
... attenzione allora alla vostra esposizione ed al rilascio nell'ambiente.
turi52
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disinfestazione

Messaggio da turi52 »

Scusa Claudio ma passare il timpest con del diluente alla nitro il violino non deve essere verniciato.Il diluente alla nitro non attacca la vernice?certo non so cosa succede messi assieme,ma lo proverò.Saluti turi
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