presentazione
C'e' l'essenza di trementina e l'olio di trementina detta anche trementina di Venezia:
Essenza di trementina:
Comunemente nota come acquaragia è un liquido aromatico estratto dal legno di pino. È il più comune dei solventi e diluenti di pitture e vernici oleosintetiche. Serve anche per pulire, smacchiare e per sgrassare.
Trementina di Venezia:
è una resina tratta dagli alberi di larice. Il suo uso pittorico è prevalentemente relativo alla preparazione di medium per la pittura ad olio e per le vernici. E’ un liquido molto denso, dal gradevole odore di resina, ma per essere utilizzato ha bisogno di essere reso fluido.
Essenza di trementina:
Comunemente nota come acquaragia è un liquido aromatico estratto dal legno di pino. È il più comune dei solventi e diluenti di pitture e vernici oleosintetiche. Serve anche per pulire, smacchiare e per sgrassare.
Trementina di Venezia:
è una resina tratta dagli alberi di larice. Il suo uso pittorico è prevalentemente relativo alla preparazione di medium per la pittura ad olio e per le vernici. E’ un liquido molto denso, dal gradevole odore di resina, ma per essere utilizzato ha bisogno di essere reso fluido.
presentazione
oltre che verniciare dovrei imparare a postare meglio...sara perche ho dimenticato di fare gli auguri a tutti ,ma il mio precedente messaggio si è perso nel web....vabbe' ci riprovo.
intanto grazie per le dritte,penso che sperimentero' presto la ricetta di bach76.....
io uso l'acqua ossigenata per imbianchire il legno (130 vol)...credete sia sbagliato? passerei al bicromato di potassio come mordente, in che percentuale ?
sul testo di Carletti si dichiara lecito l'uso della tineggiatura del legno dopo averlo trattato col turapori....io non l'ho mai fatto...ritenete sia possibile ?
di nuovo grazie e auguri
intanto grazie per le dritte,penso che sperimentero' presto la ricetta di bach76.....
io uso l'acqua ossigenata per imbianchire il legno (130 vol)...credete sia sbagliato? passerei al bicromato di potassio come mordente, in che percentuale ?
sul testo di Carletti si dichiara lecito l'uso della tineggiatura del legno dopo averlo trattato col turapori....io non l'ho mai fatto...ritenete sia possibile ?
di nuovo grazie e auguri
Ciao storm................dopo la preparazione del legno col turapori , io uso stendere prima 4-5 mani di vernice trasparente incolore appositamente preparata con sandracca -mastice in lacrime-gomma elemi(per la fluidita della vernice)-benzoino............Dopo di che , preparo una stessa vernice aggiugendo un po' di colore ...ad esempio usando sangue di drago(per un colore rosso cupo)-curcuma(rosso bruno)-Aloe(color bruno) ecc...Puoi usare anche la gommagutta che era molto usato dagli antichi liutai,in pratica e' un miscuglio di resine e sostanze coloranti che vanno dal giallo arancio al bruno.Quando raggiungi con le varie mani di vernice il colore desiderato sul tuo strumento stendi altre 2-3 mani di vernice incolore con lo scopo di non provocare macchie al momento di levigatura e' rifinitura della vernice stessa.
.........Per quanto riguarda l'acqua ossigenata per l'imbianchimento del legno descritta dal M° G.Carletti con l'aggiunta di un po' di ammoniaca oppure di piccole quantita' di carbonato di sodio,io personalmente lo usata un paio di volte ed mi e' sembrata ottima ,perche' l'acqua ossigenata e' ben sopportata dal legno ed ha funzione sgrassante,personalmente uso poco l'imbiancatura del legno e comunque se adoperata viene fatta prima della preparazione del turapori....................................
....................Il bicromato di Potassio e' una delle sostanze mordenti piu' usate...solubile maggiormente in acqua...in commercio si trova in cristalli color rosso arancio......io pur avendo nel mio piccolo laboratorio del bicromato di potassio , sinceramente non lo mai usato........comunque per sentito dire e' un ottimo mordente + che colorante ed e' spesso usato.....................................
Avvertenza per Bach e tutti gli altri utenti: è permesso editare i vostri messaggi come meglio ritenete opportuno, non importa postare a ripetizione, ne va della leggibilità dei vostri interventi.
In linea generale sconsiglio fortemente l'uso di sostanze chimiche quali l'ammoniaca, l'acqua ossigenata direttamente sul legno, ricordo che i migliori esempi dei violini classici non furono affatto trattati chimicamente (anche se poco si sa sul modo di preparare il legno degli antichi maestri). In quanto alla "liceità" dell'uso dei coloranti, il M° Carletti probabilmente si riferisce alla specifica produzione della propria famiglia o ad alcuni casi della produzione liutaria dell'area emiliano romagnola dell'800, ma osservando gli strumenti della tradizione cremonese del '700, si può bene osservare che il legno non reca alcun segno di colorazione artificiale, tranne quella naturale dovuta all'ossidazione. L'ammoniaca è una sostanza alcalina che ha effetti nefasti sul legno, che tuttavia conferisce ad esso una colorazione che può apparire gradevole, ma il difetto principale è che l'ammoniaca continua la propria azione alcalina con il tempo, indebolendo il legno e alterandone le caratteristiche meccaniche.
Il bicromato di potassio è un potente ossidante, se proprio lo si vuole usare, si raccomandano concentrazioni acquose non superiori al 3% se non si vuole che i propri strumenti giungano in breve tempo ad una colorazione bruno grigiastra di pessimo effetto. Con il tempo gli strumenti trattati con bicromato prendono una brutta colorazione nerastra, dovuta alla continua azione ossidante di questa sostanza.
La gommagutta è una resina velenosa che si scioglie in acqua e conferisce buone colorazioni gialle, la si può aggiungere alla propria preparazione di base.
Il motivo per cui si può dire con sufficiente certezza che i violini classici non furono trattati con coloranti direttamente sul legno risiede principalmente nel fatto che il legno appare nella sua migliore condizione naturale, senza alcun segno di "impregnamento" caratteristico dei composti alcalini o acidi.
In linea generale sconsiglio fortemente l'uso di sostanze chimiche quali l'ammoniaca, l'acqua ossigenata direttamente sul legno, ricordo che i migliori esempi dei violini classici non furono affatto trattati chimicamente (anche se poco si sa sul modo di preparare il legno degli antichi maestri). In quanto alla "liceità" dell'uso dei coloranti, il M° Carletti probabilmente si riferisce alla specifica produzione della propria famiglia o ad alcuni casi della produzione liutaria dell'area emiliano romagnola dell'800, ma osservando gli strumenti della tradizione cremonese del '700, si può bene osservare che il legno non reca alcun segno di colorazione artificiale, tranne quella naturale dovuta all'ossidazione. L'ammoniaca è una sostanza alcalina che ha effetti nefasti sul legno, che tuttavia conferisce ad esso una colorazione che può apparire gradevole, ma il difetto principale è che l'ammoniaca continua la propria azione alcalina con il tempo, indebolendo il legno e alterandone le caratteristiche meccaniche.
Il bicromato di potassio è un potente ossidante, se proprio lo si vuole usare, si raccomandano concentrazioni acquose non superiori al 3% se non si vuole che i propri strumenti giungano in breve tempo ad una colorazione bruno grigiastra di pessimo effetto. Con il tempo gli strumenti trattati con bicromato prendono una brutta colorazione nerastra, dovuta alla continua azione ossidante di questa sostanza.
La gommagutta è una resina velenosa che si scioglie in acqua e conferisce buone colorazioni gialle, la si può aggiungere alla propria preparazione di base.
Il motivo per cui si può dire con sufficiente certezza che i violini classici non furono trattati con coloranti direttamente sul legno risiede principalmente nel fatto che il legno appare nella sua migliore condizione naturale, senza alcun segno di "impregnamento" caratteristico dei composti alcalini o acidi.
presentazione (sulle vernici)
grazie ancora a bach76 per i suoi consigli....
concordo con quanto detto da Claudio in base al fatto che io avevo appunto il dubbio sull'uso del bicromato, specialmente se applicato dopo il trattamento con l'acqua ossigenata...il legno diventa nerastro violaceo appena dopo dieci minuti, cosa che non mi accade se uso il bicromato senza aver sbiancato.
il fatto è che io devo verniciare sopratutto contrabbassi, e che sul fondo mi capita ogni tanto di trovare qualche macchia nera o un nodino che devo in qualche modo "camuffare" (con i violini, che peraltro non faccio quasi mai,la selezione dei legni è piu semplice, almeno esteticamente).
pero' se esiste qualche soluzione meno "pericolosa " io l'adotterei di certo.
concordo con quanto detto da Claudio in base al fatto che io avevo appunto il dubbio sull'uso del bicromato, specialmente se applicato dopo il trattamento con l'acqua ossigenata...il legno diventa nerastro violaceo appena dopo dieci minuti, cosa che non mi accade se uso il bicromato senza aver sbiancato.
il fatto è che io devo verniciare sopratutto contrabbassi, e che sul fondo mi capita ogni tanto di trovare qualche macchia nera o un nodino che devo in qualche modo "camuffare" (con i violini, che peraltro non faccio quasi mai,la selezione dei legni è piu semplice, almeno esteticamente).
pero' se esiste qualche soluzione meno "pericolosa " io l'adotterei di certo.
O.K: Claudio scusa per i messaggi editati a ripetizione credevo fossero + comodi da leggere per capire le varie fasi .........di lavorazione..............devo di certo ancora abituarmi a usare meglio i messaggi del forum....Pardon!!!
In quanto all'ammoniaca e al bicromato di potassio sinceramente condivido tutto quello che dice il Maestro Claudio infatti non lo uso!!!!
Ciao.
In quanto all'ammoniaca e al bicromato di potassio sinceramente condivido tutto quello che dice il Maestro Claudio infatti non lo uso!!!!
Ciao.