Il violoncello di Lino.

da Bach a Kodaly, uno strumento di incredibile bellezza.
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violino7
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Messaggio da violino7 »

Ho finito finalmente di lavorare l'esterno della tavola armonica ed ho incominciato a scavare l'interno. Devo dire che la presenza delle maschiature richiede un'attenzione in più rispetto ad una tavola senza perchè sia alla sgorbia che alla rasiera esse danno una resistenza particolare in quanto distorsioni della venatura, con il rischio di alterare lo scavo.

Ecco alcune immagini:

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Qui si vede come sono venuti i riempimenti delle sacca di resina. Mi devo accontentare del risultato e spero che a verniciatura fatta siano meno evidenti.
Devo dire che la sacca più piccola mi ha dato più lavoro della prima in quanto non passante.
Proprio ieri mi è capitato di notare nel poster di una viola di G.B. Guadagnini del 1785 una toppa (e secondo me non molto ben fatta) molto evidente nel polmone superiore sinistro.


Per quanto riguarda i riporti delle sagome delle FF, esse sono definitive come posizione, ma da rivedere leggermente nel disegno in piccoli particolari.
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- Lino Santoro -
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violino7
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Messaggio da violino7 »

Ci tengo a far vedere come si presenta ora la zona che mi ha indicato Piergiuseppe:

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Certo visivamente manca legno, ma questo dipende dal tipo di sguscia che si vuole realizzare che nel caso mio è abbastanza pronunciata. Anche nella zona dell'occhio superiore della effe destra credo che tutto vada bene.

Bisogna utilizzare un minimo di immaginazione pensando che il lavoro sulla parte superiore della tavola non è finito qui: determinante sarà la sguscia che porterà un piccolo sconvolgimento nell'andamento delle curve.
Notate come le maschiature diano l'impressione di una rasatura ancora da completare, invece la tavola è tutta liscia.

Domani cercherò di postare una foto a prospetto longitudinale dove vengano evidenziate meglio le bombature nel complesso.
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- Lino Santoro -
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violino7
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Messaggio da violino7 »

Eccomi a farvi vedere i particolari della bombatura della tavola armonica a varie inclinazione di visuale radente:

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Tenete presente, lo ripeto, che la sguscia eliminerà ancora legno nella parte bassa del declivio. Dovrò tenerne conto nel valutare gli spessori man mano che mi avvicinerò al bordo. Anzi, credo proprio che farò lì ancora un leggero sgrosso, superiormente, prima di continuare all'interno!

Ho ridotto ulteriormente di 0,3 mm. lo spessore dei bordi rispetto a come vi avevo detto:
ora ho fatto 4,2 - 4,7 - 5,2.

La sporgenza del bordo è ora a circa 4 mm., abbondante rispetto ai 3 definitivi. Ho anche già dato una mano di una colletta non molto diluita su tutta la linea della filettatura, lungo il bordo, per dare anche una sorta di protezione, poi sarà utile per l'incisione del canale.



Sono in questo momento a circa metà dello scavo interno ma comunque oggi ho iniziato il taglio delle ff, vedete i fori d'impianto al centro degli occhi superiori ed inferiori, quando ancora lo spessore tavola è a circa 8-9 mm., anche qui mi piace tenermi molto largo:

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- Lino Santoro -
famar
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Messaggio da famar »

Bravo come al solito. Hai ragione, sia gli aceri molto fiammati che l'abete maschiato sono tosti da lavorare, non si sa mai bene da che parte prenderli. Ben chiuse anche le sacche di resina, del resto ce n'è una bella grossa anche sul Messiah di Strad e non credo che per questo suoni male, poi su un tavolone da violoncello statisticamente è molto più probabile incontrarne. Ti seguiamo, si impara sempre da te.
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violino7
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Messaggio da violino7 »

famar ha scritto:................Hai ragione, sia gli aceri molto fiammati che l'abete maschiato sono tosti da lavorare, non si sa mai bene da che parte prenderli. .........................
Riguardo agli aceri, direi che più che la densità della marezzatura la questione della cattiva rispondenza alla sgorbia riguardi la "non uniformità" di marezzatura, cioè quando la sgorbia segue una venatura ed all'improvviso, in maniera non costante, la lama viene deviata. Per la mia esperienza io trovo che se la marezzatura è fitta ma uniforme, la sgorbia bene o male riceve un ostacolo di devianza sempre costante, purchè sia affilata "meglio di così non si può", naturalmente.
Per me il caso più ostico è stato l'acero occhiolinato, dove ogni nodo è un vero e proprio muro da superare! :?

Sto pensando che gli aceri nostrani certamente hanno venature particolari.
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Messaggio da famar »

E' soprattutto la fiamma irregolare il problema. In uno dei primi violini la vena mi chiamò all'interno tanto che dovetti modificare la curvatura del fondo.
Tre anni fa ho comprato dalla cina una radica di acero. Mai più, durezza variabile dal cartone al ferro, e alcuni occhi si staccavano lasciando dei buchetti che poi ho dovuto stuccare. Un macello anche se l'effetto finale è molto bello.
Ci si incontra a mondomusica, porto gli ultimi due così casomai li vedi.
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OrzO
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Messaggio da OrzO »

complimenti Lino, ottimo lavoro. Mi sembra stia venendo molto bene...
auguri
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Messaggio da violino7 »

Sì, OrzO, Grazie!sono molto soddisfatto! :)

Per il momento non vi faccio vedere niente perchè sto sempre lavorando sulla tavola. Dopo aver trovato la giusta bombatura ora sono alla fase di assestamento graduale degli spessori. Vado avanti a forza di pialletta ricurva da 12 mm. e rasiera, nient'altro!

Vi mostrerò la tavola quando l'avrò finita!
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Messaggio da violino7 »

La lavorazione della tavola armonica per il momento è finita.

Ecco una carrellata di foto. Tenete presente che le punte non sono ancora correttemente segnate, non c'è il filetto ed il bordo è leggermente abbondante nella sporgenza rispetto alle fasce. Così come la vedete pesa grammi 452 compresa la catena (380 gr., senza).

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Guardando questa ultima immagine si riconosce la somiglianza con il violoncello De Muenck/Feuerman nel particolare della larghezza delle CC, la differenza con esso sta nel fatto che gli ho dato maggiore corpo sia in lunghezza (di poco) che nelle tre misure polmoni/centro (ma in ragione proporzionalmente maggiore).


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Per quanto mi riguarda, sono pienamente soddisfatto! :P

In questi giorni sono alle prese con la scolpitura della bombatura della tavola di fondo, partendo dalla sola sesta, cioè con la stessa tecnica iniziale che ho usato per la tavola armonica.
Anche l'incollaggio delle due parti della tavola di fondo, dopo lungo tribolare, mi è perfettamente riuscito.

Alla prossima! :wink:
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claudio
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Messaggio da claudio »

Lino, complimenti per il lavoro, mi sembra tutto ben fatto. L'unica osservazione che mi sento di fare è su quello "scalino" che precede la zona di incollaggio degli zocchetti inferiore e superiore, non ha nessun motivo di esistere e sugli strumenti antichi italiani non è presente in nessun modo. In quella zona il legno è importante che ci sia, specialmente per quello che riguarda il violoncello, perchè fornisce adeguata resistenza al tiraggio delle corde. La prossima volta lascia pure il raccordo senza nessuno scalino, vedrai che il suono dello strumento non ne risentirà, tenendo anche conto che la successiva sguscia porterà anche in quella zona a spessori normali.
Occhio anche alla catena, che mi sembra piuttosto abbondante in spessore e in altezza, in particolare mi sembra piuttosto asimmetrica con la parte di massima altezza sbilanciata verso la parte posteriore della tavola. In questo caso è difficile dare spiegazioni razionali perchè ogni liutaio usa propri sistemi per bilanciare la catena, ma le dimensioni e il bilanciamento suggerito nel libro di Sacconi le ho trovate ottimali.
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Messaggio da 1972pianoman »

Bravo Lino sono molto contento del risultato del tuo cello, un po' meno del mio, ma si fa quel che si può, presto posterò le foto.
Ciao :wink:
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Messaggio da violino7 »

Claudio, devo dire che le tue indicazioni di questo ultimo periodo per me sono stati oro colato!
Grazie di cuore, Maestro!:)


Divido la risposta in due parti per praticità:

claudio ha scritto:Lino, complimenti per il lavoro, mi sembra tutto ben fatto. L'unica osservazione che mi sento di fare è su quello "scalino" che precede la zona di incollaggio degli zocchetti inferiore e superiore, non ha nessun motivo di esistere e sugli strumenti antichi italiani non è presente in nessun modo. In quella zona il legno è importante che ci sia, specialmente per quello che riguarda il violoncello, perchè fornisce adeguata resistenza al tiraggio delle corde. La prossima volta lascia pure il raccordo senza nessuno scalino, vedrai che il suono dello strumento non ne risentirà, tenendo anche conto che la successiva sguscia porterà anche in quella zona a spessori normali.
..........................
Riguardo lo "scalino in zona zocchetti inferiore e superiore, ho equivocato quanto scritto a pag. 71 del Sacconi che parla di "angolosità" in corrispondenza delle due linee passanti sui margini interni dei blocchetti di testa e di fondo e delimitanti le due piccole aree non scavate, non certo di scalino. Ma io mi ero fatto un'idea sbagliata anche osservando i disegni dell'interno-tavole vedendo due linee parallele così ben marcate.

D'altro canto avevo ben recepito il discorso di Sacconi riguardo all'importanza di mantenere quelle due zone non scavate ai fini del rinforzo per la tenuta del manico, e, dunque, certamente a ben pensarci lo "scalino" è comunque un elemento di contratto in questa logica, un controsenso! :? .
Per il futuro...non mancherò certamente di provvedere! :wink:

Intanto, per questo violoncello, ti dico che il gradino non è poi eccessivo:
è di circa 3 mm. a "tondo", non a spigolo secco, e passa infatti da uno spessore di 8 mm. sul piano a 5 mm. ad inizio scavo, continuando poi a degradare verso il centro del polmone (spesso 3,4 mm. quello superiore e 3,6 quello inferiore). C'è una certa gradualità, comunque!
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Messaggio da violino7 »

claudio ha scritto: ..............................
Occhio anche alla catena, che mi sembra piuttosto abbondante in spessore e in altezza, in particolare mi sembra piuttosto asimmetrica con la parte di massima altezza sbilanciata verso la parte posteriore della tavola. In questo caso è difficile dare spiegazioni razionali perchè ogni liutaio usa propri sistemi per bilanciare la catena, ma le dimensioni e il bilanciamento suggerito nel libro di Sacconi le ho trovate ottimali.
Riguardo alla catena, in effetti istintivamente la vedo anch'io sostanziosa e sono pronto a modificarla, in quanto faccio ancora in tempo!

Le misure attuali sono:
lunghezza mm. 590 (su un totale cassa di 750);
spessore 11 mm. (alle estremità tende a 11,5);
altezza massima decentrata sulla linea delle tacche mm. 24 e mm. 5 agli estremi;
altezze intermedie 18,0 mm.

Credo di trovarmi all'interno delle indicazioni del Sacconi, ma certamente posso smussare di molto le zone intermedie e di un paio di mm. l'altezza massima, attenendomi di più al Weisshaar........anzi lo farò sicuramente, a breve! :?

E' asimmetrica riguardo alla posizione dell'altezza massima in quanto mi sono attenuto alla regola della divisione in 5/9 e 4/9 indicata sul quaderno di liuteria n. 3 per i violini (il Sacconi a questo riguardo non cita nulla), per cui essa cade all'incirca sotto il ponticello!
Ho seguito questa regola per il violino e mi sono chiesto: "perchè non deve valere anche per il violoncello?"
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Messaggio da violino7 »

1972pianoman ha scritto:Bravo Lino sono molto contento del risultato del tuo cello, un po' meno del mio, ma si fa quel che si può, presto posterò le foto.
Ciao :wink:
Grazie, 1972pianoman!
Leggo che con il tuo violoncello stai procedendo alla grande! Mi hai voluto sorpassare in velocita! :)
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Messaggio da claudio »

Sul Sacconi ci sono i disegni della catena, basta prenderne le proporzioni. Io le seguo regolarmente e mi trovo benone, almeno per i miei gusti. Vedi anche le indicazioni di Weisshaar in proposito, anche se non sono troppo dissimili da quelle di Sacconi.
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