Ultimo basso della serie a basso costo....

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Piergiuseppe
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Messaggio da Piergiuseppe »

> Ma se un musicista viene e ti chiede un basso con corda 104,5 che fai lo mandi via?

Un musicista che chiede la corda 104,5 sta' solo nella tua testa da commerciante. Hai frequentato ambienti distorti. Non vorrei crederti irrecuperabile, come non lo credo.
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Piergiuseppe
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Messaggio da Piergiuseppe »

>cioè l'impiego dell'ebano nelle tastiere, correggetemi se sbaglio poichè sono musicista e non liutaio, è stato scelto per la sua durezza per un fattore di ottima resistenza alla continua sollecitazione di dita e corde essendo l'ebano un legno tra i più densi e duri...

Non solo. Quella rigidita' serve anche per il suono. Notevole importanza sta' nello scavo sotto la tastiera che ad esempio e' diverso per il violino e il violoncello

>quindi se è "solo" per questo allora nessuno vieta di fare tastiere in altri legni... nel barocco usavano anche il pero

il pero era sempre lastronato con un legno "duro".
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Fabio_Chiari_liutaio
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Messaggio da Fabio_Chiari_liutaio »

Commerciare vuol dire comprare dei materiali o degli oggetti ad un prezzo e rivenderli sul mercato ad un prezzo maggiorato senza intervenire su di essi. Io abbatto gli alberi, gli lavoro, costruisco strumenti musicali, gli vendo.....questo in italiano vuol dire essere artigiani. Forse stai facendo un tantino di confusione, come il non voler accettare il fatto che io ora ho tre ordini per tre contrabbassi con corda vibrante 104,5. Se questo ti offende mi dispiace vorrà dire che i musicisti che si servono da me saranno dei musicisti poco raffinati o saranno dei musicisti non degni di poter acquistare da un rappresentante della grande scuola cremonese.....o forse c'hanno le mani piccole e si trovano bene con una corda vibrante più corta. Per l'ebano io non ti obbligo a non usarlo, ti dico che io non lo uso, fino a quando io vivrò del lavoro di liutaio il mio parere su cose di questo tipo avrà lo stesso valore del tuo, anche se tu ritieni di no. Comunque ancora la risposta al perchè l'olmo no, 8O non arriva.
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Fabio_Chiari_liutaio
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Messaggio da Fabio_Chiari_liutaio »

A proposito dell'ebano o niente, ho trovato su un libro questa lettera di Isabella d'Este, che la storia mi insegna essere donna di grande ingegno....
In questa lettera la donna si incazza col suo liutaio di fiducia Lorenzo Gusnasco che ritarda la consegna di una viola nei primi anni del 500, con la scusa che non gli arriva l'ebano per la tastiera. La nobildonna taglia corto e gli dice che lo faccia di sandalo, perchè una volta verniciato è bello quanto l'ebano ed anzi che a lei piace molto di più.....Come si dice : Sicchè....... 8O
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Piergiuseppe
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Messaggio da Piergiuseppe »

Fabio_Chiari_liutaio ha scritto:Comunque ancora la risposta al perchè l'olmo no, 8O non arriva.
Voglio solamente chiedere se qualcuno ha pensato alla tensione delle corde. Il manico viene "tirato" enormemente rispetto al suo sottile spessore, un legno rigido serve a dare stabilita' allo strumento, per il peso dato dalla tensione delle corde. Quello che nei strumenti antichi non era poi tanto necessario, accordatura diversa, manico piu' corto, chiodi, zeppa per il rialzo. I contrabbassi poi hanno un manico notevolmente allungato rispetto allo spessore. La tastiera modera non e' molto spessa quindi giustamente va usato l' ebano che tra i legni duri e' uno dei piu' duri. Non commento la storia del "commerciante" perche' vedo che non l' hai capita. Come e' configurata socialmente la figura dell' artigiano oggi meglio lasciar stare, credo che anche i tassisti e gli autotrasportatori sono considerati come tali. E con questo passo e chiudo.
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claudio
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Messaggio da claudio »

ad esempio Scaramelli preferisce il palissandro all'ebano:
La tastiera
Il legno più adatto per la tastiera è l'ebano a foro fine, preferibilmente, per motivi estetici, completamente nero. C'è una tipologia di palissandro proveniente dal sud america molto scuro a foro fine, che, dal punto di vista acustico, è preferibile all'ebano, ma purtroppo è molto difficile da reperire.La lunghezza varia e va adattata alla misura della corda vibrante, in modo da avere il Re armonico della terza ottava in corrispondenza della fine della tastiera; quest'accorgimento è utilissimo per impostare la posizione del Sol armonico al capotasto.
http://www.contrabbassi.it/articoli/tastiera.html

Chiedo solo un favore: manteniamo la discussione su toni pacati, le diversità devono essere considerate una ricchezza e non un difetto.
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Fabio_Chiari_liutaio
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Messaggio da Fabio_Chiari_liutaio »

Allora visto che non si riesce a farti capire che c'è anche chi la pensa in maniera diversa, avanti tutta. Se ti pare che io non abbia capito, i fatti sono due o gli rispieghi o aggiungi altri indizi. Non voglio pensare che tu voglia offendere me artigiano dandomi del tassista poichè nascerebbe spontanea la domanda: Allora te chi credi di essere? E poi un tassista che cosa crea? Forse voglio fare un pò troppo il saputello nel dichiarare che in questo mestiere esistono almeno tre metodi diversi per rendere rigido il sistema manico-tastiera, metodi che non voglio pensare che tu non conosca ( ma forse non gli conosci se hai sempre usato tastiere d'ebano!). Pensa che Gianluca è da un anno che suona in orchestra il suo primo strumento con il manico di cipresso e la tastiera di ciliegio Ora il fatto è un'altro, io ho fatto i complimenti al mio allievo per questo suo secondo basso, e sono assai contento del risultato ottenuto, chi ha sentito questi strumenti suonare non può che darmi ragione. Stasera quando lo vedrò gli comunicherò ufficialmente che secondo un liutaio che si chiama Esposti Piergiuseppe, il suo lavoro non va bene per questi motivi: Non ha usato la tastiera d'ebano, non ha messo la cordiera equidistante dal ponticello, e poi è un cretino perchè lui concertista da dieci anni e più (oltre ai nostri clienti ) si trova bene con una corda vibrante di 104,5.....Mah! Mi aspettavo onestamente delle critiche più motivate, più costruttive e più intelligenti, io per insegnare intendo un'altra cosa e con questo passo ma di chiudere non mi passa nemmeno per l'anticamera del cervello!! :inca:
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violino7
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Messaggio da violino7 »

Piergiuseppe ha scritto: ............. Notevole importanza sta' nello scavo sotto la tastiera che ad esempio e' diverso per il violino e il violoncello...................................


Constato che, come spesso succede, non ci si conosce bene e quando succede sorgono dei malintesi!
Bisognerebbe sempre di ciascuno leggere tutto quello che ha scritto su di sè.
Di Fabio Chiari si sa che la sua caratteristica come liutaio è quella di valorizzare i legni nostrani, quindi usa l'acero nostrano e non l'acero dei Balcani, ad esempio. Poi usa tutta una serie di legni che altri non si sognerebbero mai di utilizzare.
E' una sua caratteristica, apprezzabile e lodevole, secondo me, perchè valorizza la liuteria anche in senso sperimentale e, dunque, lui ha dalla sua anche l'esperienza positiva che gli deriva dalla sperimentazione che gli permette di fornire dei risultati con il senno del poi.
Teniamo conto che forse "la liuteria è ancora in evoluzione", o almeno è auspicabile che lo sia, esattamente come ai tempi di Stradivari (mi riferisco alla valida citazione di Claudio), o almeno voglio sperare che lo sia tuttora, altrimenti non ci sarebbe nient'altro da dire! :roll: Tutto quello che si può dire...è già stato detto, e basta cosi! :hum:

Detto questo, nella speranza che una visione da un'altra angolazione serva da elemento di chiarezza, ti dico, Piergiuseppe, che in questo momento, al di là della evoluzione che teoricamente, volendo, potrebbe essere rappresentata dal liutaio Fabio Chiari, a me ed a molti altri interessano prima di tutto le cognizioni di base nelle quale molti appassionati nel forum sono carenti (è per questo che lo frequentano, proprio per imparare). Quindi ogni tanto aguzzo la vista quando leggo cose interessanti, tutto il resto passa in sub-ordine. L'esperienza e la professionalità riconosciuta di qualcuno è un valore importante se serve anche agli altri, secondo me.

Potresti, per favore, illustrare tecnicamente la differenziazione da te citata, anche avendo riguardo alla sua funzionalità pratica?

Grazie.
.
Ricercare sopra tutto due cose: la verità e la bellezza.

- Lino Santoro -
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edo
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Messaggio da edo »

violino7 ha scritto: Potresti, per favore, illustrare tecnicamente la differenziazione da te citata, anche avendo riguardo alla sua funzionalità pratica?

Grazie.
Temo che Piergiuseppe non abbia voglia di rispondere, ma sono sicuro che non lo fa per pigrizia o per non divulgare i suoi segreti ma solo per stimolare la nostra ricerca personale, lui ci insinua la domanda e noi da bravi studenti dobbiamo cercarci le risposte.

Cosa ne pensi Lino, ho visto giusto?

ciao

edo
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Piergiuseppe
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Messaggio da Piergiuseppe »

Parlando di rigidità della tastiera mi riferivo allo scavo sotto la tastiera. Ad esempio lo scavo della tastiera del violoncello non è proporzionalmente simile a quella del violino. Se lo scavo della tastiera del violino comincia a circa 6 mm. dal manico, non è che quella del violoncello comincia a diciotto, ma a più distanza dal manico.
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claudio
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Messaggio da claudio »

C'era un tizio, mi pare di area germanica, che accordava anche i manici, le cordiere, praticamente tutto. Ne abbiamo parlato anche nel forum, ma non ricordo quando, c'è qualcuno che ricorda?

Personalmente io alleggerisco le tastiere il più possibile, me ne sono sempre fregato delle varie distanze considerate "canoniche" anche perchè non ho mai avuto problemi. Ma soprattutto moltissimi strumenti antichi hanno tastiere moderne elaborate secondo i criteri più diversi, e suonano, eccome se suonano.

Ma capisco che elaborare una certa rigidezza manico-tastiera può contribuire ad una identità del suono, il che non vuol dire necessariamente che se lo scavo della tastiera del cello lo si fa attaccata al manico, il tutto è destinato a crollare miseramente, oppure che il cello suoni stonato.
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Messaggio da fisher »

e suonano, eccome se suonano.
:)
C'era un tizio, mi pare di area germanica, che accordava anche i manici, le cordiere, praticamente tutto. Ne abbiamo parlato anche nel forum, ma non ricordo quando, c'è qualcuno che ricorda?
Ricordo di quel liutaio in fiera dove ho trovato Edo e Lino, quello che ha fatto suonare il cello ad Alfredo. ( o il cello è proprio tuo Alfredo? non me lo ricordo) Era tedesco? Non diceva che intonava le tavole usando il lupo?
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Messaggio da Fabio_Chiari_liutaio »

Io conoscevo un liutaio che accordava anche le otturazioni del musicista, un'altro invece voleva sapere il numero di piede del signore più alto in prima fila..........
Oh ma non siamo mica arrivati con la piena eh! O si parla di cose serie o sennò è inutile andare avanti... la parola degli strumenti è il loro suono, non le cazzate dell'ebano, le misure, delle cordiere, la forma della nocetta che si vorrebbero far passare. Il basso è stato suonato da più persone in bianco, e tutti coloro che erano interessati a sentirlo verniciato lo hanno fatto e non hanno trovato nulla da ridire, lo strumento è venduto!......ma io che posso stare a perdere tempo con i centimetri e i millimetri e le allucinazioni, con questo si può attirare l'attenzione dei principianti o di chi ha una visione onirica della liuteria. Se lo strumento non piace si dice a me non piace, punto e basta. Discutere di quanti centimetri si devono lasciare per lo scavo delle tastiere è un discorso tristemente capzioso che tende solo ad allontanare dai problemi veri di come si affronta la costruzione di uno strumento.....io non sono un ciuco che si fà legare al bindolo e fatto girare intorno, a me per chetarmi ci vogliono fatti non novelle o discorsi fatti a mezzo, col dire non dire.......Io posso solo rispondere: Sonate pure le vostre trombe, vorrà dire che noi si sonerà le nostre campane!
P.s. Io ancora non ho capito il discorso del portalampada, comunque di solito quando ho bisogno di un portalampada vado da Targetti e consulto i cataloghi. (bestemmione da competizione)
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Messaggio da edo »

fisher ha scritto: Ricordo di quel liutaio in fiera dove ho trovato Edo e Lino, quello che ha fatto suonare il cello ad Alfredo. ( o il cello è proprio tuo Alfredo? non me lo ricordo) Era tedesco? Non diceva che intonava le tavole usando il lupo?
Innquel caso non si trattava di intonazione della tavola ma di un sistema originale (almeno per me) di eliminare il tono del lupo, che è un difetto congenito di molti strumenti e si presenta come una strana risonanza in corrispondenza del fa# (circa) in opposizione di fase con la frequenza prodotta dalla corda, che va in parte a smorzare od alterare il suono prodotto dallo strumento.

Ciao

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Messaggio da edo »

claudio ha scritto:C'era un tizio, mi pare di area germanica, che accordava anche i manici, le cordiere, praticamente tutto. Ne abbiamo parlato anche nel forum, ma non ricordo quando, c'è qualcuno che ricorda?
dovrebbe essere questo

http://www.schleske.de/en/our-research/ ... stics.html
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