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fisher
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Messaggio da fisher »

Quello che a me lascia più perplesso è la forma, non so se sia la foto ma di fatti così non ne ho proprio mai visti.
_Ale_
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Messaggio da _Ale_ »

però quel violino ha anche il capotasto (apparentemente) in osso, che è più costoso e difficile da lavorare dell'ebano, no??
quindi qualcuno ci avrà messo anche una certa cura per realizzarlo, o sbaglio??
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ted
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Messaggio da ted »

Atomino ha scritto:Prima di mettere mano a uno strumento, qualsiasi sia il valore (economico o affettivo), mi sembrerebbe opportuno che tu ti documentassi sulla costruzione per poi affrontare gradatamente nel tempo l'eventuale recupero dello strumento.
Pianino pianino o fortino fortino, non mi sembrano buoni consigli se non si sa dove e come mettere le mani.
Veramente con il pian pianino mi riferivo alla ripulitura di tutte la parti lesionate.
Già questa operazione,condotta con la necessaria prudenza,comporta la conoscenza più minuziosa delle parti lesionate senza compromettere lo strumento.
Da qualche parte si dovrà pur cominciare.Poi può benissimo cominciare a documantarsi sull'ottimo servizio di Violino 7 sul Menegozzo.
Violino 7,gli innesti sul manico non sono forse serviti ad allargare la coda di rondine per un nuovo innesto?
Molto illuminante è l'osservazione di Fabio Chiari (essendo Liutaio non poteva non esserlo): perchè tutti quei interventi?
Forse il violino merita.
Mi ricordio cosa mi disse Claudio un giorno osservando un violino che avevo comprato per 70 euro in una bancarella:guarda quando ilviolino è così esageratamenet sporco,significa che è stato suonato moltissimo e forse suonava bene.
In ultimo penso che ci si possa affezionare ad uno strumento vecchio.
Qualche volta esiste anche il valore affettivo
_Ale_
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Messaggio da _Ale_ »

acero_campestre ha scritto:




Immagine
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[/img]
avete notato che la parte con i fori per i piroli è di un colore diverso, quasi come se fosse un altro blocco di legno, staccato dal riccio e dalla parte dietro il capotasto?
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acero_campestre
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Messaggio da acero_campestre »

Vi ringrazio molto per le numerose risposte.

Non credo di portarlo a riparare nell'immediato futuro; cercherò di documentarmi il più possibile e vi farò sapere. Ho cercato di pulire la mortasa dalla vecchia colla, e ho rimosso le schegge di legno e le parti spezzate- spero di non aver fatto danni!

Confermo che il riccio è anch'esso un puzzle di pezzi: i lati del riccio sono in realtà innesti sottilissimi per recuperare una struttura che secondo me si è frantumata. E' difficile rendere la cosa in foto, ora ci provo. Ditemi voi che particolari volete che fotografi, io non so come muovermi.

Non so veramente i motivi di questi numerosi accanimenti terapeutici, anche perchè osservando dal bottone l'interno si vede che non ci sono zocchetti e la catena è ricavata dalla tavola. Manca anche l'etichetta. Forse il mio parente aveva molti soldi da spendere in riparazioni e un affetto oltre ogni limite per questo strumento...

Ho notato anch'io il capotasto d'osso. Potrebbe essere avorio? O forse osso di pollo? Inoltre guardando la tastiera con luce radente si vede che le corde del Re e del La hanno segnato due solchi in alto lunghi circa una decina di centimetri. Forse che la tastiera è di un legno meno duro dell'ebano? O forse è stato usato così a lungo?

Vi aggiornerò su quello che trovo man mano.
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acero_campestre
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Messaggio da acero_campestre »

Ecco. Spero si vedano bene gli innesti sul riccio:
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Assieme al violino c'era anche l'archetto, e...sorpresa! E' stato aggiustanto anche lui..
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Inoltre l'aggiunta sembra fosse di un rosso vivo a giudicare da quello che resta della vernice. Questo violino ha fatto la guerra!
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acero_campestre
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Messaggio da acero_campestre »

Ah, sotto la tastiera ci sono scritti a matita due numeri, uno sotto l'altro: 15 e 45. Non so a cosa si riferiscano.
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violino7
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Messaggio da violino7 »

acero_campestre ha scritto:Ecco. Spero si vedano bene gli innesti sul riccio:
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..................
Le giunte, neanche tanto levigate bene, lasciano intendere che il riccio sia stato completamente sostituito.

Sul bordo della ganascia c'è un'aggiunta uguale a quella esistente nello stesso punto del Menegozzo.

Tutto lascia pensare ad un grave danno alla testa del manico precedente a quello che ha causato il distacco dell'innesto a coda di rondine! (Si tratta di due battaglie diverse :roll: )

Secondo me il discorso del capotasto (in osso od avorio, probabilmente osso) è ininfluente. Il capotasto è un elemento sostituibile in qualsiasi momento ed la sua lavorazione non è molto diversa a seconda del materiale di cui è fatto.

Acero, ci fai vedere una foto più dettagliata del resto del manico e la tastiera? Ci dici anche le misure di entrambi?

Anche qui c'è da ragionarci sopra: quando al collo del manico che cedeva hanno applicato quei due innesti traversi a rinforzo, lo hanno potuto fare solo a manico smontato dallo strumento.
Perchè in alternativa non hanno provveduto a rifare il manico? Sarebbe stato molto più opportuno, anche perchè quella era una operazione che sugli strumenti antichi veniva fatta costantemente per l'adeguamento al diapason moderno, quindi sarebbe stata una sicura miglioria per la quale nessuno avrebbe potuto dire niente! Scarsa lungimiranza del liutaio (se così lo si può chiamare, diciamo " di colui", genericamente) che ha messo in atto quegli interventi?
Tutto lascia pensare che costui non fosse stato molto qualificato professionalmente, ma certamente ho scoperto l'acqua calda perchè lo si vede palesemente e visivamente dai risultati.

A proposito di cedimento del manico sull'alzo, c'è anche una filzetta sotto la tastiera?

Comunque l'osservazione fatta da Fabio era sottintesa quando dicevo che bisogna cercare altre informazioni sull'origine di questo violino.
Però, al riguardo bisogna anche notare che ci sono delle incongruenze palesi nel caso ipotizzassimo per esso delle nobili origini: è vero che è stato ritenuto degno di molta attenzione in passato, ma è anche evidente ad un nobile andavano riservate attenzioni di qualità ben diversa! :?

Ripeto, a me piacciono quelle punte! Come è stato detto, c'è anche la forma del fondo che è particolare.
Sicuramente è troppo poco come elementi di indagine riguardo l'origine del violino.
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violino7
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Messaggio da violino7 »

acero_campestre ha scritto: ...................................................... osservando dal bottone l'interno si vede che non ci sono zocchetti e la catena è ricavata dalla tavola. ................................................................
Questo è un elemento che potrebbe fugare qualsiasi dubbio sulla "presunta nobiltà".

Sei sicuro che la catena è ricavata dalla tavola?

Da quelli che sono stati gli interventi qualificati fino ad oggi, io ho desunto inequivocabilmente che questa metodica non sia mai stata adottata in passato da qualsivoglia liutaio che si rispetti, ma che sia indice di lavorazione sbrigativa in ambito seriale! :?

Qualcuno ha notizie contrarie a questa tesi?
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Messaggio da violino7 »

acero_campestre ha scritto: Immagine...




................ Questo violino ha fatto la guerra!

Acero, hai fatto caso che sotto l'innesto sulla ganascia il legno sembra "bruciato"!
Anche dal vivo l'impressione rimane la stessa?

Beh, se è così la tua affermazione è confermata! Certamente è stata la fiammata di un cannone! :lol:
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Messaggio da acero_campestre »

Ecco le foto del manico, con misure (cosa dovevo misurare in particolare? quelle che ho rilevato mi sembrano normali...)
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Questo è l'innesto visto da vicino. un lavoraccio...!
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E, perdonate l'ignoranza, cosè una filzetta? Cercando su internet vengono fuori solo salumi :lol:
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Messaggio da acero_campestre »

Ah, dimenticavo: sono sicuro che la catena è ricavata dalla tavola perché c'è una continuità evidente tra le venature.

Dal vivo la parte dle riccio sotto l'innesto non sembra bruciato...insomma a tutto c'è un limite! :lol:
ted
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Messaggio da ted »

acero_campestre ha scritto: Non so veramente i motivi di questi numerosi accanimenti terapeutici, anche perchè osservando dal bottone l'interno si vede che non ci sono zocchetti e la catena è ricavata dalla tavola. Manca anche l'etichetta. Forse il mio parente aveva molti soldi da spendere in riparazioni e un affetto oltre ogni limite per questo strumento...
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Comunque conferma che il violino,se pur non nobile, ha avuto una sua particolare storia affettiva per il suo proprietario.
Io lo trovo comunque affascinante e cercherei di restaurarlo,magari da solo documentandomi su lavori da fare.
Certo,occorre molta manualità.
Prova, la fortuna aiuta gli audaci!
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Messaggio da violino7 »

Per quanto riguarda le misure, quelle della tastiera sono regolari, presumo che anche quelle del manico vadano bene (deve essere mm. 130 dal bordo tavola al capotasto superiore.

In effetti volevo verificare quest'ultima lunghezza, caso mai avesse il manico fuori misura!
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Messaggio da violino7 »

acero_campestre ha scritto: ..............
E, perdonate l'ignoranza, cosè una filzetta? Cercando su internet vengono fuori solo salumi :lol:
Una filzetta è un cuneo lineare di legno che può essere utilizzato come riempitivo. E' un termine che io ho trovato solo in ambito liutario.

In questo caso era presente in ebano sul manico del mio mandolino :

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ed è rimasta sul manico del Menegozzo:

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In entrambi questi due casi era posizionata esattamente sotto la tastiera ed era servita ad aumentare l'alzo del manico che evidentemente aveva ceduto al tiraggio delle corde.


In quest'altro caso, invece, ho utilizzato una filzetta di abete rosso per riempire un'ampia crepa non diversamente sanabile sopra la tavola armonica del mio mandolino:

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Acero, possibile che non l'avevi mai sentita nominare?
Si vede che non segui i miei report! :(

Comunque, mi chiedevo se anche il tuo violino aveva una sovrapposizione di filzetta sotto la tastiera, visti i grandi lavori che erano stati impiantati sul collo del manico, che, evidentemente, non aveva avuto una ottimale tenuta riguardo all'alzo!
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