Una pericolosa crepa...

da Bach a Kodaly, uno strumento di incredibile bellezza.
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famar
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Messaggio da famar »

Eccomi, si dovrebbe parlare un po' di più di vernici e come darle. Io da novellino ho optato per vernice all'alcool. E' da agosto dell'altro anno che faccio prove e ancora non mi decido a verniciare il mio violino. Come prova estrema ho comperato su ebay un violino cinese in bianco e sto facendo l'ultimo esperimento. Fino ad ora avevo fatto prove su pezzi di legno avanzati ma sono superfici piane e piccole e come esercizio servono a poco. Nel corso delle prove ho messo a punto un mio metodo. La difficoltà che riscontro è che a differenza del tuo violino che vidi verniciato chiaro, io amo i colori scuri e qui casca l'asino.
Ho visto che una vernice base (senza colori aggiunti) o blandamente tinta non crea chiazze di colore. La vernice colorata è critica perchè durante la pennellata il precedente strato di colore (dato 24 ore prima) tende ad essere asportato e spostato creando zone schiarite e scurite. E' difficile spiegare bisogna vedere. Quindi è giusto alternare mani colorate con velature di vernice base, si rischia di meno. Altra cosa, tenere la vernice piuttosto chiara ed arrivare al risultato finale con circa 20 velature. Inoltre non ho ancora sperimentato la lucidatura finale a tampone. Sulle tavolette di prova mi viene una bellezza ma lì posso far correre il tampone. Come farò a passare il tampone fra le C o negli angoli di attacco manico, o fra le spire del riccio?
PS. Volevo farti vedere il mio file sulla costruzione del mio violino ma in posta privata non capisco come si allegano i file word (non ci capisco nulla).
Ti seguo.
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violino7
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Messaggio da violino7 »

famar ha scritto: ...............
Ho visto che una vernice base (senza colori aggiunti) o blandamente tinta non crea chiazze di colore. La vernice colorata è critica perchè durante la pennellata il precedente strato di colore (dato 24 ore prima) tende ad essere asportato e spostato creando zone schiarite e scurite. E' difficile spiegare bisogna vedere. Quindi è giusto alternare mani colorate con velature di vernice base, si rischia di meno.
...............
famar, nell'occasione in cui ci siamo visti alla conferenza del liutaio Bianchi, mi hai accennato a questa tua difficoltà e ricordo le tue testuali parole:
"la vernice ad alcool è difficile da dare...."

Io rimasi stupito perchè per me dare la vernice ad alcool è molto semplice e mi ricordo di averti anche fornito una descrizione veloce del metodo....solo che c'era poco tempo ed alla fine non ti ho visto più.

Te lo riassumo per quanto possibile:

Naturalmente occorre che tra una mano e l'altra siano passate molte ore (io per non sbagliare davo una mano ogni 24 ore) ma l'importante è che quella precedente sia perfettamente asciutta (con l'alcool che evapora facilmente, questo è garantito).

---- Bisogna dare pennellate uniformi in quanto a quantità di vernice, vale a dire che occorre inzuppare il pennello e passarlo sul bordo interno del contenitore lo stesso numero di volte (es. per 5 volte), in questa maniera non avrai la paura di diluire sullo strumento più vernice in una zona e meno in un'altra.

---- Devi poi passare il pennello un'unica volta sulla tavola che stai verniciando. Non puoi ripassarci sopra! Ripeti l'operazione ricominciando dall'inzuppare il pennello (sempre ripetendo per 5 volte la scolatura della vernice sul bordo interno del contenitore) e vai a verniciare il tratto adiacente a quello verniciato prima, sull'asciutto.

---- Il concetto è che il velo di vernice ad alcool dopo qualche secondo già si sta asciugando perchè l'alcool evapora velocemente, quindi se vai a sovrapporre un'altra pennellata succede che il pennello bagnato riavviva la vernice precedente, se non ancora seccata bene.
Diverso è invece se essa è perfettamente asciugata! Puoi sovrapporre quante mani vuoi di vernice, anche colorate, ma sempre con un'unica pennellata!
Praticamente ogni mano di vernice è una velatura. Per questo occorrono così tante mani (20 o 30).

Sono poche regole che io ho verificato semplici ed efficaci.


Se applicando il metodo di cui sopra tu dovessi ancora avere dei problemi, allora devi andare ad analizzare la composizione della tua vernice.
In quel caso ci sarebbe qualche componente che impedirebbe la perfetta asciugatura della pellicola. Trovare la giusta combinazione di resine è fondamentale!

Ciao.
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violino7
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Messaggio da violino7 »

edi ha scritto:
violino7 ha scritto: Edi, non lo sapevo che tu ti trovassi così lontano. Ma, perchè no!?
Non è detto che non ci venga, Budapest rientra tra le capitali che vorrei visitare, un giorno quando sarà possibile. Giusto anche semplicemente per incontrarci, se possibile, e stringerci la mano. :)

In questo caso per te internet è un vantaggio, ma io volevo sottintendere che alcune volte si perdono delle occasioni per conoscersi, pur abitando vicino, o relativamente vicino, e questo è un peccato! :?
Certo :) mi farebbe piacere se venissi qui e lo stesso vale anche per gli altri.
Sono assoulutamente d'accordo sulle tue considerazioni, ma come hai perfettamente capito per me è essenziale mantenere i rapporti con l'Italia :)

In ogni caso vengo in Italia più volte l'anno quindi potrebbero esserci anche altre occasioni, basterebbe organizzasi per tempo.
Il mio maestro di liuteria è in Italia quindi è soprattutto in Italia che mi dedico alla liuteria... :)
Ti faccio un esempio: io ed Edo eravamo alla stessa conferenza qualche mese fa a Mondomusica seduti a tre metri di distanza, senza saperlo, e senza conoscerci!

Lo abbiamo scoperto dopo, parlando nel forum!

Tu in Italia in che città vivi?
Ultima modifica di violino7 il venerdì 27 marzo 2009, 23:31, modificato 1 volta in totale.
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Messaggio da violino7 »

Parliamo delle tarlature sulla tavola di fondo.

Immagine

Sulla tavola di fondo ho messo dei piccoli cunei verticali di faggio dove c'erano dei fori ben evidenti. qui ne vedete 2 con la colla ad asciugare.

Li vedete questi altri piccoli punti sparsi, minuscoli?

Immagine

Immagine

Ci sono un poco dappertutto, anche esternamente:

Immagine

Quando ho scavato tutta la zona della nocetta avete visto che fitta rete di cunicoli c'era? Tutto là intorno le gallerie continuano e sono arrivate praticamente dappertutto.
Questi piccoli fori di superficie rappresentano gli sfiatatoi o comignoli di queste case sotterranee (o sottolignee!). Non ci provo minimamente a bucarli perchè sono sicuro che si allargano a dismisura.
Sono convinto anche che il lavoro di svuotamento in superficie qui non sia possibile perchè la rete è troppo fitta.
Ultima modifica di violino7 il venerdì 27 marzo 2009, 23:35, modificato 1 volta in totale.
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Messaggio da violino7 »

Immagine

Su questa parte di bordo qualche piccolo colpetto ha indebolito la struttura del tunnel.

I tarli su questa tavola di fondo hanno mangiato dove potevano, spesso tenendosi leggermente sotto la superficie, andando avanti man mano, e se dirigendosi all'insù trovavano aria, cambiavano rotta. Intanto il piccolo foro rimaneva. Quindi quegli sfiatatoi sono un brutto segno!

Ci ho pensato su e secondo me ci sono due alternative:

1 ) Lasciare stare tutto come sta;

2 ) Provare un riempimento dei cunicoli con del liquido che abbia la caratteristica di solidificare lentamente lasciando intasato lo spazio occupato, nel senso che non si riduca di volume asciugandosi.
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Messaggio da violino7 »

Oggi pomeriggio ho avuto il piacere di andare a far visita a Claudio nella sua nuova bottega.
Ho ammirato il suo ultimo violino in costruzione ed abbiamo fatto una lunga chiacchierata proficua ed interessante. :)

Naturalmente abbiamo parlato anche del violoncellino.
Riguardo a questa problematica (degli sfiatatoi dei tarli) abbiamo convenuto che la soluzione potrebbe essere rappresentata della colla epossidica.

La caratteristica principale della sostanza che cerco è quella della consistenza solida a compattare asciugandosi, ma ne servirebbe anche un'altra: dovrebbe essere il più possibile fluida tanto da poter essere iniettata con un ago piccolissimo grande di spessore all'incirca l'apertura di quei fori.

Dico questo perchè l'ago adatto ce l'ho, ma la fattibilità dell'operazione dipende dalla bassa densità del liquido usato:

Immagine

Guardate quanto è piccola questa siringa rapportata ad una standard da 5 ml. E' di vetro non di plastica! Ha un ago molto fino e potrebbe andare bene.
Altrimenti dovrei usare quella più grande, allargando i fori di sfiato (tanto vanno comunque stuccati). Pensandoci meglio, poi il cambio di siringa si potrebbe anche fare, visto che il problema estetico sarebbe solo per i fori esterni che sono pochi rispetto a quelli interni. Le stuccature interne rimarrebbero non visibili in quanto interne (appunto) e le poche stuccature esterne andrebbero a confondersi con le tante che già ci stanno (e poi ci devo mettere mano con la vernice)!
Un'altra considerazione: sto parlando di fori molto piccoli, comunque!

Domani andrò in un negozio di nautica, che so esserne fornito, per verificarne le caratteristiche e magari acquistare la marca che mi ha consigliato Claudio.

Vi farò sapere!

Ma intanto se qualcuno ha un'idea migliore, riguardo alla sostanza più adatta, sono in attesa di consigli! Grazie.

Ciao.
Ultima modifica di violino7 il sabato 28 marzo 2009, 0:09, modificato 3 volte in totale.
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Messaggio da claudio »

Questo violoncellino è proprio messo maluccio, peggio di quanto si potesse pensare :cry:
In passato ho visto opere d'arte lignee molto deteriorate che furono consolidate mediante applicazioni di colla epossidica.
Questi tipi di colla possono essere diluiti, ma non credo al punto di poter essere iniettati con siringhe così piccole, forse si potrebbe riuscire con siringhe di vetro e con aghi più lunghi (che si potrebbero anche piegare alla bisogna), e di diametro più largo. La colla che io conosco e che offre ottimi risultati in casi simili è quella della cecchi, e precisamente la C-Systems 10 10 CFS (etichetta gialla) il sito è il seguente:
http://www.cecchi.it/italiano/htm/resine.html
Se non riesci a trovarne, prendi il prodotto più simile.
Considerato quello che si è visto finora e il valore dello strumento, direi che Lino si è presa la responsabilità di riportare in vita un defunto. E non scherzo!
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Messaggio da violino7 »

claudio ha scritto: ....................
Considerato quello che si è visto finora e il valore dello strumento, direi che Lino si è presa la responsabilità di riportare in vita un defunto. E non scherzo!
Dovrebbe trattarsi di una impresa meno ardua! :roll:

Direi che non si tratti di un defunto, ma di un paziente che si è presentato al pronto soccorso già "in coma" e che ora si trova in sala operatoria "in rianimazione" :lol:
Ultima modifica di violino7 il sabato 28 marzo 2009, 16:17, modificato 1 volta in totale.
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Messaggio da edi »

violino7 ha scritto:Tu in Italia in che città vivi?
Sia io che il mio maestro siamo di Foligno.
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Messaggio da edi »

violino7 ha scritto:Oggi pomeriggio ho avuto il piacere di andare a far visita a Claudio nella sua nuova bottega.
...

Naturalmente abbiamo parlato anche del violoncellino.
Riguardo a questa problematica (degli sfiatatoi dei tarli) abbiamo convenuto che la soluzione potrebbe essere rappresentata della colla epossidica.
Non voglio certo paragonarmi a Claudio e nemmeno a te, la mia esperienza non è nemmeno un milionesimo della vostra :) ma questo suggerimento l'avevo dato fin dall'inizio... :D
Certo, queste colle hanno una densità piuttosto elevata e quindi bisogna trovare o sutdiare uno strumento o un metodo adatto ad "iniettarle" nei cunicoli, oppure si trova una sostanza più adatta ad essere iniettata
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Messaggio da violino7 »

edi ha scritto:
violino7 ha scritto:Oggi pomeriggio ho avuto il piacere di andare a far visita a Claudio nella sua nuova bottega.
...

Naturalmente abbiamo parlato anche del violoncellino.
Riguardo a questa problematica (degli sfiatatoi dei tarli) abbiamo convenuto che la soluzione potrebbe essere rappresentata della colla epossidica.
Non voglio certo paragonarmi a Claudio e nemmeno a te, la mia esperienza non è nemmeno un milionesimo della vostra :) ma questo suggerimento l'avevo dato fin dall'inizio... :D
Certo, queste colle hanno una densità piuttosto elevata e quindi bisogna trovare o studiare uno strumento o un metodo adatto ad "iniettarle" nei cunicoli, oppure si trova una sostanza più adatta ad essere iniettata
Certo Edi, te ne dò merito, tu già l'avevi consigliata!
Quella sottolineatura non vuole avere il significato di una scoperta, ma quella di una quasi certezza, un conferma!
Guarda che i tuoi consigli mi sono molto utili, non credo proprio che io ne sappia più di te. Io mi ritengo iniziato alla liuteria da pochissimi anni, da autodidatta poi, e penso tu possa essermi maestro, sicuramente!

Anche in altre occasioni si è parlato di questa colla, ma naturalmente un prodotto lo si conosce meglio quando poi materialmente si ha necessità di adoperarlo. Ora questo momento è arrivato e per mia abitudine, prima di procedere cerco sempre di informarmi su un prodotto il più possibile, magari rompendo le scatole a destra ed a sinistra! Poi dove molte voci convergono, e magari ci sono anche esperienze già fatte, allora vado sul sicuro!

Questa mattina sono andato in quel negozio ed ho trovato esattamente quello che cercavo:

Immagine

E' esattamente il prodotto e la marca che mi ha consigliato Claudio.
Si compone di due flaconi per quantità da mischiare a rapporto 2:1 ed ho anche preso il diluente specifico per questa resina (da usare in quantità minimali per renderla più fluida ed allungare i tempi di essiccazione).

La confezione che vedete è ottimale per il mio scopo essendo di soli 750 cl complessivamente sommando i due componenti A e B. Il titolare mi ha spiegato che solo da poco tempo la producono in formati così piccoli.
E' l'ultima arrivata, insomma (almeno a suo dire), e sembra come il cacio sui maccheroni, fatta apposta per le esigenze della liuteria.
Manca solo un pulsante dosatore con beccuccio che viene avvitato al posto del tappo, per rendere più pratico il dosaggio, che è previsto come accessorio ma che ancora non è andato in distribuzione.


Ora non mi rimane altro che fare preventivamente delle prove esterne su legno, verificando fluidità all'utilizzo con siringa e consistenza volumetrica dopo essiccazione.
Insomma, occorre la giusta diagnosi prima di procedere alla cura a base di iniezioni ricostituenti!
Ormai per questo se ne riparlerà lunedì.

Ciao a tutti.
Ultima modifica di violino7 il sabato 28 marzo 2009, 20:00, modificato 1 volta in totale.
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Messaggio da edi »

violino7 ha scritto:Certo Edi, te ne dò merito, tu già l'avevi consigliata! ...
Ma figurati! :lol: Non l'ho detto perché tu me ne dessi merito :lol: Siamo tra amici, non dobbiamo formalizzarci :D E' che mi sono stupito di aver colto nel segno :lol: :lol: :lol:
Ultima modifica di edi il sabato 28 marzo 2009, 20:00, modificato 2 volte in totale.
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Messaggio da edi »

violino7 ha scritto:...non credo proprio che io ne sappia più di te. Io mi ritengo iniziato alla liuteria da pochissimi anni, da autodidatta poi, e penso tu possa essermi maestro, sicuramente!
Lino tu mi sopravvaluti :D e comunque ti ringrazio, ma non ne so più di te. So qualcosina in teoria e quasi zero in pratica. Comunque se tu sei un "liutaio tardivo", io sono solo un "aspirante liutaio tardivo" :lol: :lol: :lol:
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Messaggio da edi »

Il prodotto che hai trovato mi pare vada benissimo, certo devi fare un po' di prove per vedere come reagisce al diluente, se diventa sufficentemente liquido senza perdere le proprietà di indurirsi e di aderire al legno. Potresti utilizzare la vecchia catena come cavia :lol: Io ne avevo spesso sentito parlare, ma non l'ho mai provato, so che viene usato anche per idurire il legno reso fragile dal tempo, facendo assorbire il prodotto al legno. Facci sapere come vanno gli esperimenti (voglio dire non solo il risultato finale :) ) il discorso mi interessa :)
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Messaggio da Porthos »

A proposito di cure mediche, vi sono aghi flessibili in teflon (non so quanto facili da trovare in farmacia) di misura 26, 28 e 30 (il che significa 0.99, 0.88. 0.74 mm diametro esterno).
Per gli aghi in acciao la misura più piccola è la 31, pari a un diametro esterno di 0.26 mm.
Il problema in questi casi credo sia la viscosità del fluido, che potrebbe asciugarsi prima di riuscire a scorrere. Si tratterebbe di costruire una siringa in metallo da utilizzare con aria compressa.

http://web.infinito.it/utenti/b/bodanch ... A/2057.htm
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