Una pericolosa crepa...

da Bach a Kodaly, uno strumento di incredibile bellezza.
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edi
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Messaggio da edi »

Grazie per le informazioni, Porthos e ben tornato! :)
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violino7
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Messaggio da violino7 »

Porthos ha scritto:A proposito di cure mediche, vi sono aghi flessibili in teflon (non so quanto facili da trovare in farmacia) di misura 26, 28 e 30 (il che significa 0.99, 0.88. 0.74 mm diametro esterno).
Per gli aghi in acciao la misura più piccola è la 31, pari a un diametro esterno di 0.26 mm.
...................
Porthos, grazie per le informazioni.

Avendo un ago flessibile penso sia comunque complicato riuscire a seguire la tortuosità di un cunicolo di tarlo, con le pareti fragili che facilmente portano fuori strada e dove bisogna procedere al buio, arrivando a biforcazioni e possibili incroci. Io la vedo abbastanza complicata. Certo una "iniezione" va fatta in profondità perchè sia efficace, quindi avendo un ago flessibile invece che rigido sarebbe meglio.
Però credo non risolverei molto.

Io punto ad avere una fluidità ideale della resina epossidica tale da non dovermi preoccupare del tragitto che percorre, l'importante è che fluisca il più possibile fino a riempimento dei cunicoli. Più ne passa, meglio è, giustamente! Praticamente in quella maniera basta che io imbocchi all'entrata il liquido, poi esso deve andare il più possibile avanti.
Questo è quello che tendo a realizzare!

Per i tempi di essiccazione posso aspettare giorni interi e settimane, l'importante è che per la sua fluidità arrivi il più avanti possibile a scorrimento naturale e solidifichi senza ridursi di volume.
Per ottenere le due condizioni sottolineate farò varie prove e vi documenterò.
Porthos ha scritto:Il problema in questi casi credo sia la viscosità del fluido, che potrebbe asciugarsi prima di riuscire a scorrere. Si tratterebbe di costruire una siringa in metallo da utilizzare con aria compressa.

http://web.infinito.it/utenti/b/bodanch ... A/2057.htm
Una siringa a pressione per iniettare il liquido fluido?
Per i motivi che ho detto prima non saprei esattamente dove mi trovo all'interno del labirinto, ed iniettando, il liquido denso si ferma praticamente là o nei paraggi!
Il mio problema invece è che devo andare avanti il più possibile al buio!
Comunque grazie per il tuo contributo. Qualsiasi informazione è da tener presente e potrebbe essere utile.

Ciao.

Lino
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edi
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Messaggio da edi »

Lino, quello che dici è giusto, ma se la sostanza è troppo liquida o resta in questo stato troppo a lungo (parlo di poche ore, se non minuti) si corrono due rischi: 1) che esca fuori da qualche altra parte, attraverso altre uscite delle gallerie o fenditure o porosità del legno. 2) Che il liquido anziché riempire le gallerie, venga interamente assorbito dal legno per capillarità; questo di persé non sarebbe un male, anzi, solo che non risolverebbe il problema delle gallerie. Quindi devi fare molte prove con legno simile e trovare un equilibrio, ma anche chiudere alcuni buchi per evitare che il liquido esca, ma sarebbe bene che indurisse rapidamente, magari in fasi successive. Oppure si potrebbe ipotizzare (ma non so se potrebbe funzionare) che la miscelazione dei due componenti avvenisse all'interno delle gallerie...
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violino7
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Messaggio da violino7 »

edi ha scritto:Lino, quello che dici è giusto, ma se la sostanza è troppo liquida o resta in questo stato troppo a lungo (parlo di poche ore, se non minuti) si corrono due rischi: 1) che esca fuori da qualche altra parte, attraverso altre uscite delle gallerie o fenditure o porosità del legno. 2) Che il liquido anziché riempire le gallerie, venga interamente assorbito dal legno per capillarità; questo di persé non sarebbe un male, anzi, solo che non risolverebbe il problema delle gallerie. Quindi devi fare molte prove con legno simile e trovare un equilibrio, ma anche chiudere alcuni buchi per evitare che il liquido esca, ma sarebbe bene che indurisse rapidamente, magari in fasi successive. Oppure si potrebbe ipotizzare (ma non so se potrebbe funzionare) che la miscelazione dei due componenti avvenisse all'interno delle gallerie...
Sono partito da due ipotesi con un campo di intervento che va dal non fare nulla al trovare un risultato definitivo, da 0 a 100!

Non pretendo di ottenere il massimo, 100, ma almeno cerco di fare un tentativo per realizzare un minimo di risultato e non rimanere a zero.

Farò così: incomincio a riempire da un foro e, se vedo che il liquido trabocca da qualche altra parte, mi fermo e ricomincio da un altro comignolo fino a fare la stessa prova fino all'ultimo foro dove posso inserire l'ago della siringa.
Eventualmente aspetto qualche giorno per continuare l'operazione, se non posso inclinare lo strumento. Potrò aspettare tutto il tempo che serve!

Sono convinto che se c'è nella resina epossidica sufficiente liquidità, all'interno ci sarà anche un buon assorbimento perchè dentro, oltre a dello spazio vuoto, c'è anche del legno fragile ed assorbente (i trucioli dei tarli).

Farò del mio meglio, senza avere eccessive pretese! :)
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violino7
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Messaggio da violino7 »

edi ha scritto: ...........
Oppure si potrebbe ipotizzare (ma non so se potrebbe funzionare) che la miscelazione dei due componenti avvenisse all'interno delle gallerie...
Questa ipotesi mi sembra proprio non sperimentabile!! Troppo complicato!:?
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Messaggio da edi »

Sì, hai ragione, credo che procederei così anch'io, ma se vedi che il liquido esce da qualche altro foro, chiudilo con qualcosa, sigillalo, così, almeno da lì, non uscirà :) In ogni caso già al primo passaggio il liquido assorbito dalle pareti della galleria dovrebbe renderle impermeabili evitandone quindi l'assorbimento ai passaggi successivi e permenttendo un miglior riempimento delle gallerie. Inoltre i "trucioli dei tarli" sono un grande vantaggio perché le colle epossidiche si amalgamano a meraviglia con la polvere di legno (come anche di qualsiasi altro materiale) trasformandosi in qualcosa di tenace che però prenderà l'aspetto e la forma della materia cui la polvere apparteneva. Sì, credo proprio che il risultato se non arriverà a 100, si avvicinerà molto :D
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violino7
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Messaggio da violino7 »

Vi dico quello che ho fatto oggi.
Tenete presente che probabilmente nei prossimi giorni mi sentirete di meno perchè ho degli impegni di altra natura. Non vi abituate troppo bene! Ogni tanto ho bisogno anch'io di saltare. 8)
Avrei comunque delle cose da farvi vedere, ma non sempre posso portarmi dietro il computer.

Riguardo alla colla epossidica ho iniziato la sperimentazione:

Immagine

Il componente A va unito al componente B in quantità doppia, 2 a 1 (infatti il B è mezzo pieno) ed ho preparato quello che mi serve: due diverse siringhe da 5 cl, una per ogni flacone, un pennellino, un flaconcino di vetro ed una stecca di legno.

Ho messo 2 cl di A insieme ad 1 cl di B con aggiunta di 1 goccia di diluente. Ho mischiato bene col pennellino ed una pennellata piena l'ho messa sul legno.

Immagine

Posso dire, di positivo, che questa mistura rimane completamente chiara e trasparente, invece nei flaconi sono rispettivamente di colore azzurro e giallo intenso.


Riguardo alla densità, per estrarre con la siringa dai flaconi ho dovuto togliere l'ago e tirare su direttamente dal beccuccio.
Poi ho preso una terza siringa (sempre da 5 cl) da utilizzare per tirare su il liquido mischiato: ancora era troppo denso e non entrava niente dentro!

Allora ho incominciato a diluire aggiungendo 5 altre gocce di diluente: mischiato il tutto, qualcosa entrava nella siringa, ma con fatica. Ho messo una pennellata sul legno.

Ho aggiunto altro diluente, altre 5 gocce, ed ho visso che l'operazione di tiraggio del liquido riesce abbastanza bene. Anche questa volta ho messo un campione sul legno.
Tutto sommato a me interessa non l'estrazione, ma l'iniezione, allora ho succhiato dal beccuccio e poi iniettato con facilità.

In conclusione: ho voluto sperimentare il grado di fluidità del liquido per potermi dare una regolata. Ho visto che per raggiungere una buona fluidità per l'uso che ha me serve devo aggiungere una certa quantità di diluente, ma ora voglio vedere il risultato del grado di solidificazione, e naturalmente ora ho bisogno di abbastanza tempo visto che il diluente allunga molto i tempi di essiccazione.
Questa è solo la fase iniziale per poter prendere le misure. Tutto sommato non mi serve di andare di fretta!

Immagine

Questa era la prima pennellata, quella con 1 sola goccia di diluente: si nota che è densa

Immagine

Queste sono le tre pennellate consecutive con diverso grado di diluizione.
Ultima modifica di violino7 il martedì 31 marzo 2009, 2:08, modificato 1 volta in totale.
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Messaggio da violino7 »

Dall'ultima foto, possiamo notare che in proporzione alla quantità di diluente il liquido giustamente tende ad allargarsi e viene anche assorbito dal legno:

Immagine

Sto dicendo delle cose lapalissiane, ma c'è una ragione evidente.

Anche la prima pennellata si è leggermente diradata, ma non come le altre.
Ora, è interessante valutare cosa succede quando la colla sarà asciutta.
Non è detto che una colla troppo diluita non faccia il caso nostro: può darsi che non riempia il volume interno dei cunicoli, ma, avendo impregnato il legno tutt'intorno, potrebbe comunque dare consolidamento e stabilità alle pareti. Senza contare, poi, che più è liquida più ce ne passa dentro, a spinta!


Insomma, questa è una sperimentazione, voglio vedere cosa succede nei vari casi e ponderare!

Aspetto di vedere i tempi di essiccazione.
Intanto questa sera ancora la prima pennellata non si era asciugata, ma avevo detto che il tempo non aveva importanza! :wink:
Ultima modifica di violino7 il martedì 31 marzo 2009, 1:57, modificato 2 volte in totale.
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Messaggio da violino7 »

Ho poi proseguito il lavoro di preparazione della foglia di legno da incollare di rinforzo internamente alla fascia superiore sinistra, in corrispondenza del "Passetto del tarlo":

Immagine

La foglia si compone di 3 fascette separate ed unite insieme, misura 13 cm di lunghezza per una altezza di 8,7 cm. ed uno spessore di 0,5 mm.

Ho preparato forma e controforma per poterla applicare: sono partito da una semplice sagoma interna in cartoncino nero perfettamente aderente e sono poi passato a sagomare dei legni che ho incollato tra di loro:

Immagine

Ho levigato con raspa e raspetta:

Immagine

e sono pronti per l'applicazione (forse domani mattina):

Immagine

L'interno fascia l'ho preparata all'incollaggio levigandola nella zona interessata alla foglia di legno, pareggiando specialmente la colla che era presente lungo la crepa.

Se domani sera avrò con me il computer vi farò vedere quello che stasera non posso (per stanchezza sopravvenuta e sonno incombente :( !): la preparazione e l'incollaggio della catena .
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Fantastico Lino! Stai dando informazioni preziosissime sul comportamento della colla epossidica che potranno essere utili a tutti! Grazie :)
Una domanda per quanto riguarda la "foglia": gli darai preventivamente una leggera piegata a caldo o basterà la pressione di forma e controforma a mantenere la curvatura?
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Messaggio da edo »

Esprimo un mio parere, anche se non ho esperienza in questo campo.
Il rinforzo io lo avrei fatto con un pezzetto di fascia da violoncello tirata a 0,5, il rinforzo in tre pezzi non mi piace molto. Avrei preparato il foglio già piegato, il che sarebbe stato agevole visto il senso della fibra, e, anche se ammiro il lavoro che hai fatto con le controforme, per morsettare avrei preferito dei listelli larghi 1,5 - 2 cm messi in verticale uno accanto all'altro per avere una pressione di incollaggio meglio distribuita anche in caso di superficie irregolare. Con le controforme, essendo troppo rigide, mi sembra difficile avere una pressione uniformemente distribuita, lo abbiamo visto anche nel caso dell'incollaggio della controfascia.

Ciao

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Messaggio da claudio »

le controforme opportunamente "imbottite" possono svolgere adeguatamente il loro lavoro, è certo comunque che costruirle ha significato un ulteriore impegno e dispendio di tempo.
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Messaggio da violino7 »

edi ha scritto:Fantastico Lino! Stai dando informazioni preziosissime sul comportamento della colla epossidica che potranno essere utili a tutti! Grazie :)
Una domanda per quanto riguarda la "foglia": gli darai preventivamente una leggera piegata a caldo o basterà la pressione di forma e controforma a mantenere la curvatura?
Una scaldata con la pistola termica la dò sempre sulle due parti di legno da incollare, perchè è una regola generale: è sempre meglio mettere la colla calda su una superficie possibilmente calda anche essa, caldo contro caldo è l'ideale per la buona riuscita della legatura.
Quindi dò una scaldata sulla superficie della foglia e della fascia che si devono baciare. Basta poi la semplice pressione della forma.

Più tardi farò vedere le foto.
Ultima modifica di violino7 il martedì 31 marzo 2009, 19:42, modificato 1 volta in totale.
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Messaggio da violino7 »

edo ha scritto:Esprimo un mio parere, anche se non ho esperienza in questo campo.
Il rinforzo io lo avrei fatto con un pezzetto di fascia da violoncello tirata a 0,5, il rinforzo in tre pezzi non mi piace molto. Avrei preparato il foglio già piegato, il che sarebbe stato agevole visto il senso della fibra, e, anche se ammiro il lavoro che hai fatto con le controforme, per morsettare avrei preferito dei listelli larghi 1,5 - 2 cm messi in verticale uno accanto all'altro per avere una pressione di incollaggio meglio distribuita anche in caso di superficie irregolare. Con le controforme, essendo troppo rigide, mi sembra difficile avere una pressione uniformemente distribuita, lo abbiamo visto anche nel caso dell'incollaggio della controfascia.

Ciao

edo
Ciao Edo, purtroppo non mi è facile procurarmi una fascia alta 9 cm, ci avevo pensato ma non mi è stato possibile. Credo comunque che, se la foglia fa buona presa, praticamente non ci dovrebbe essere differenza.

Non mi convincono i listelli verticali messi uno accanto all'altro. Nella zona interna, concava, credo facciano minore aderenza di una forma sagomata ad hoc e comunque quando li morsetti singolarmente hai bisogno di uniformare meglio il contatto con una imbottitura, come dice Claudio!
La superficie interna della fascia è sufficientemente uniforme, l'ho verificato al tatto quando ho scartavetrato.

Per le controfasce è stato un poco diverso perchè la forma doveva essere ad incuneare la controfascia e per di più nella zona bassa nascosta. Comunque ormai ho fatto e non ho impiegato molto tempo per fascia e controfascia.

Ciao.
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claudio ha scritto:le controforme opportunamente "imbottite" possono svolgere adeguatamente il loro lavoro, è certo comunque che costruirle ha significato un ulteriore impegno e dispendio di tempo.
Avevo pensato che costruire forma e controforma fosse l'unica soluzione, con aggiunta di imbottitura esterna per non rovinare la verniciatura ed interna per permettere una uniforme pressione:

Immagine

Internamente ho anche frapposto tra la foglia e l'imbottitura un foglio di stagnola per evitare che la colla aderisca anche alla gomma.

Immagine

Questo lavoro l'ho fatto questa mattina. Domani smonterò tutto!
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