La cordiera
- OldFossil
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La cordiera
Ciao a tutti,
pensando ai vari modi per cavare da un violino fatto e finito il meglio di sé, dalla scelta delle corde, alla qualità dell'arco, alla sagomatura corretta del ponticello, ecc., vi chiedo lumi su quale sia il contributo della cordiera alla produzione del migliore suono possibile.
Per entrare più nello specifico, stavo meditando sull'opportunità di cambiare la cordiera del mio violino economico (con la ferma convinzione che i miracoli non siano appannaggio delle cordiere ).
Ringrazio anticipatamente chiunque vorrà rispondere.
Buona giornata.
pensando ai vari modi per cavare da un violino fatto e finito il meglio di sé, dalla scelta delle corde, alla qualità dell'arco, alla sagomatura corretta del ponticello, ecc., vi chiedo lumi su quale sia il contributo della cordiera alla produzione del migliore suono possibile.
Per entrare più nello specifico, stavo meditando sull'opportunità di cambiare la cordiera del mio violino economico (con la ferma convinzione che i miracoli non siano appannaggio delle cordiere ).
Ringrazio anticipatamente chiunque vorrà rispondere.
Buona giornata.
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A mio modesto avviso il contributo al miglioramento (o peggioramento) del suono sarebbe esiguo....però c'è il fattore estetico. Magari un legno diverso, di colore differente, potrebbe cambiare l'impatto visivo, specie se cambi cordiera, mentoniera e piroli e li sostituisci con altri della medesima essenza.
- and29
- Utente Esperto I
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Non sono proprio d'accordo sul fatto che la cordiera non incida sul suono.
Ok, d'accordo! ci sono componentiben piu importanti che determinano il suono di un violino, anima, ponticello, spessori e catena però.... io, sul mio violino ho sostiuito la cordiera insieme ovviamente ai piroli ed al bottone.
Prima, montavo questa in palissandro ed ora ne ho montata una di grande qualità in legno di bosso.
Il risultato non è stato sconvolgente certo, ma di sicuro impatto acustico (ed estetico).
Il suono è diventato piu caldo, piu tondo diciamo insomma.... dolce, gradevole bello!.
So di molti virtuosi che, per il loro strumento, a seconda di stagioni o tipi di concerti da eseguire, cambiano spesso la montatura (cordiera, bottone e piroli).
Il tipo di legno utilizzato andrà ad incidere acusticamente sul violino e ci si accorge di questo senza dubbi, proprio come me ne sono accorto io.
Il consiglio è senza dubbio quello di provare!portando lo strumento dal liutaio e provando le varie cordiere decidendo, in funzione di un buon collaudo, quella che possa andare meglio.
Questo ovviamente è il mio parere personale.
Ok, d'accordo! ci sono componentiben piu importanti che determinano il suono di un violino, anima, ponticello, spessori e catena però.... io, sul mio violino ho sostiuito la cordiera insieme ovviamente ai piroli ed al bottone.
Prima, montavo questa in palissandro ed ora ne ho montata una di grande qualità in legno di bosso.
Il risultato non è stato sconvolgente certo, ma di sicuro impatto acustico (ed estetico).
Il suono è diventato piu caldo, piu tondo diciamo insomma.... dolce, gradevole bello!.
So di molti virtuosi che, per il loro strumento, a seconda di stagioni o tipi di concerti da eseguire, cambiano spesso la montatura (cordiera, bottone e piroli).
Il tipo di legno utilizzato andrà ad incidere acusticamente sul violino e ci si accorge di questo senza dubbi, proprio come me ne sono accorto io.
Il consiglio è senza dubbio quello di provare!portando lo strumento dal liutaio e provando le varie cordiere decidendo, in funzione di un buon collaudo, quella che possa andare meglio.
Questo ovviamente è il mio parere personale.
Sbalordito il diavolo rimase... quando comprese quanto osceno fosse il bene.<br>
- Fabio_Chiari_liutaio
- Liutaio
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Pensare che c'è anche qualcuno che è sicuro che il laccio in carbonio per legare al bottone la cordiera sia "fondamentale" per il suono di uno strumento............a Firenze si dice: Poero pane!
<div>......chi va dietro altrui mai non gli passa innanzi.....(Michelagnolo Bonarroto fiorentino)</div><br>
- Fabio_Chiari_liutaio
- Liutaio
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Alberto Soccini, lei mi sta dicendo un'altra cosa che riguarda la liuteria vera. Penso che bisognerebbe (se davvero si vuole insegnare) sfrondare di tutte le manie, i preconcetti, le idee astruse e peggio di tutto le mode cervellotiche, la mente di chi suona perchè se si perde tempo dietro alle cazzate si rischia di non accorgersi che il violino è perfetto, ma che in realtà non lo sappiamo suonare. Ribadisco un concetto che ritengo mio.....spesso alcuni musicisti dicono di provare gli strumenti e non si accorgono che sono gli strumenti che mettono alla prova loro.......
<div>......chi va dietro altrui mai non gli passa innanzi.....(Michelagnolo Bonarroto fiorentino)</div><br>
Re: La cordiera
Su un violino economico forse è meglio evitare di perdere tempo nelle raffinatezze della messa a punto, ma se si dispone di tempo, passione e qualche soldino ci si può divertire alla grande a fare prove e riprove. Per di più su un violino economico non c'è di solito il timore riverenziale in genere dovuto ai violini d'autore. Io proverei con cordiere dei materiali seguenti: bosso, palissandro, ebano, bois de rose, pernambuco e altri ancora. Certo non trascurerei i fili reggicordiera di vari materiali, budello, nylon, kevlar, carbonio. Tutti questi materiali non servono a far suonare meglio il violino, ma servono sopratutto a farlo suonare nella maniera che il musicista desidera, in quanto ogni variazione produce un effetto diverso sull'emissione degli armonici. C'è chi predilige l'ebano, perchè più pesante e le corde stanno "ferme", al contrario il bosso sarebbe troppo leggero, le corde la fanno vibrare e si dissipa energia, c'è della verità in queste cose, ma ripeto: servono solo a "dirigere" gli armonici in una direzione piuttosto che in un'altra.OldFossil ha scritto:Ciao a tutti,
pensando ai vari modi per cavare da un violino fatto e finito il meglio di sé, dalla scelta delle corde, alla qualità dell'arco, alla sagomatura corretta del ponticello, ecc., vi chiedo lumi su quale sia il contributo della cordiera alla produzione del migliore suono possibile.
Per entrare più nello specifico, stavo meditando sull'opportunità di cambiare la cordiera del mio violino economico (con la ferma convinzione che i miracoli non siano appannaggio delle cordiere ).
Ringrazio anticipatamente chiunque vorrà rispondere.
Buona giornata.
andante con fuoco
Quoto in parte il M° Chiari. A volte mi viene un po' da ridere vedendo tanti violinisti che ancora stanno studiando, che ancora a malapena sanno quant'è vasta la mole di cose che hanno da imparare (e mi metto in prima fila fra questi), perdere tempo ed energie dietro a dettagli che la differenza la fanno, sì, ma a un livello ben più alto. Quando non si sa cavare il massimo del suono dal proprio strumento, per me non ha tanto senso cercare ossessivamente la muta di corde migliore; se uno ha un'ora da dedicare al vl, a questi livelli, è più utile che la dedichi a studiarsi un passo piuttosto che non a cambiare cordiera 13 volte. Per me il suono lo fanno il violino, l'arco, le corde, la cordiera, il laccio della cordiera, il Signore e la Madonna, ma prima di tutto lo fa il violinista.
- MarcoSpain
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Al di là del fattore estetico, importante su di un buon violino di liuteria, per esperienza consiglio soprattutto di curare la distanza cordiera-ponticello, che dovrebbe essere il più possibile uguale a quella di tastiera-ponticello. Su di un mio violino ha realmente fatto vibrare più facilmente tutto lo strumento.
Vero anche il tipo di laccio, come dice Claudio, anche se come strumentista non ho notato grandi cambiamenti quando mi hanno montato il laccetto in carbonio...
Altro aspetto da non trascurare, il peso della cordiera, troppo pesante può affogare lo strumento.
Poi, come dice Chiari, il manico è quello che conta, soprattutto per uno studente può essere controproducente perdersi dietro a esperimenti, che molte volte ci nascondono i problemi tecnici che abbiamo come violinisti.
Detto questo, devo confessare che sul mio attuale violino, un prezioso Morano del 1982, durante i sermoni dei vari direttori d'orchestra nelle prove perdo il tempo guardando, oltre la bellezza dello strumento, l'incredibile fattura della montatura in palissandro, incredibilmente "accordato" con la marezzatura del violino. Spettacolo! (E io che erano anni che ero innamorato della montatura in bosso del violino di mia moglie...)
Vero anche il tipo di laccio, come dice Claudio, anche se come strumentista non ho notato grandi cambiamenti quando mi hanno montato il laccetto in carbonio...
Altro aspetto da non trascurare, il peso della cordiera, troppo pesante può affogare lo strumento.
Poi, come dice Chiari, il manico è quello che conta, soprattutto per uno studente può essere controproducente perdersi dietro a esperimenti, che molte volte ci nascondono i problemi tecnici che abbiamo come violinisti.
Detto questo, devo confessare che sul mio attuale violino, un prezioso Morano del 1982, durante i sermoni dei vari direttori d'orchestra nelle prove perdo il tempo guardando, oltre la bellezza dello strumento, l'incredibile fattura della montatura in palissandro, incredibilmente "accordato" con la marezzatura del violino. Spettacolo! (E io che erano anni che ero innamorato della montatura in bosso del violino di mia moglie...)
- MarcoSpain
- Utente Attivo
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Ri-quoto, di tutte le modifiche che mi hanno fatto in tanti anni, è la cosa che realmente incide di più sul suono dello strumento!claudio ha scritto:Una cosa di cui tenere senz'altro conto e che vale un pò per tutti gli strumenti è che la cordiera dovrebbe avere uno standard di lunghezza di 108-110mm, e non, come si vede purtroppo comunemente, di 115mm.
- Atomino
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Ciao Claudio.claudio ha scritto:Una cosa di cui tenere senz'altro conto e che vale un pò per tutti gli strumenti è che la cordiera dovrebbe avere uno standard di lunghezza di 108-110mm, e non, come si vede purtroppo comunemente, di 115mm.
A parte acquistarne una di misura inferiore (o costruirne una da zero), c'è un metodo per compensare i 5-7 mm in eccesso?
- Alberto Soccini -