CONCORSI DI LIUTERIA - PISOGNE 2010

Suonare e costruire i violini
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claudio
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Messaggio da claudio »

Non credo che ci sia un rifiuto pregiudiziale dei liutai americani nei nostri confronti, giudicano la nostra liuteria non all'altezza del nostro glorioso passato e io sono perfettamente d'accordo su questo.
Che poi ci siano tentativi di protezione del mercato interno che porta a promuovere il lavoro dei liutai americani, piuttosto che quello degli italiani, mi sembra logico.

Ho letto le discussioni in cui è intervenuto Piergiuseppe su Maestronet, e vedo che almeno è coerente: si comporta lì come in questo forum, cioè, per dirla con un eufemismo, non si rende affatto amabile. A fronte di una sua cultura e di un saper fare che nessuno mette in discussione, anzi c'è moltissimo da apprezzare per i suoi contributi, c'è purtroppo una capacità relazionale discutibile. E qui parliamo da persone, i liutai non c'entrano nulla. Nel forum di Maestronet, anche quando ho avuto da discutere qualche volta con Darnton e Burgess, liutai professionisti dotati di una grande preparazione, c'è sempre stato un confronto alla pari e leale. Chi ha idee ed opinioni è libero di esporle, è invece una perdita di tempo fare polemiche e predersela sempre con qualcuno, trascurando spesso il necessario lavoro di autocritica.

Ritengo sia già un mezzo miracolo che Gualtiero Nicolini appia aperto un paio di discussioni su questo forum, e so con certezza che molti liutai ci leggono senza intervenire e non si iscriveranno mai.

Non credo che i nostri liutai siano meno loquaci di altri, è che manca un'educazione alla discussione, e per questo si teme molto il cosiddetto "mettersi allo scoperto". Abbiamo avuto interventi di Eric Blot che ci ha spiegato brevemente le ragioni per cui non pubblica più il libro di Sacconi in italiano, ma poi, anche dietro mie ripetute sollecitazioni, è calato il silenzio. E' avvenuto lo stesso quando ebbi una cortese risposta da parte di Filippo Fasser su Facebook, in cui chiedevo informazioni riguardo i liutai bresciani di cui egli è uno dei più grandi conoscitori, ma ad una mia richiesta ulteriore di approfondimento, il silenzio è calato di colpo. E casi come questi ne potrei raccontare molti altri. Però posso affermare con certezza che ne rapporto individuale diretto, non ho mai incontrato durezze.

Che dire, timore di esporsi? piattaforma di discussione inadatta ai liutai, oppure troppo "proprietaria"? posso anche capire, in fondo questo sito si intitola al mio nome e non magari ad un più generico "liutai.it". Ma non sono convinto che questo che sia queste le ragioni di questo silenzio, so solo che se si decide di esporsi è necessario farlo con franchezza e passione. Certamente non si può obbligare al dialogo chi non vuole dialogare.

Comunque, sia da questa parte che dall'altra, che i violini siano americani o italiani, bisogna che tutti ci mettiamo in testa che gli strumenti vanno giudicati per il suono più che per la loro apparenza.
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Fabio_Chiari_liutaio
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Messaggio da Fabio_Chiari_liutaio »

Ero intervenuto in questo forum già ieri ma per la totale mia incapacità al momento di postare il mio intervento ho pigiato chissà quale bottone e il messaggio si è cancellato. Sul momento non ho avuto la forza di cominciare da capo. Ci provo oggi.
Questo mio intervento vuole solo far sentire la mia campana, senza velleità di punzecchiare o peggio offendere nessuno.
Sono molti anni che sento ormai affermare che i liutai americani non sono molto ben disposti nei nostri confronti, avanzano dubbi sul nostro lavoro che appaiono in articoli su riviste specializzate e su internet. Ho anche assaggiato la superiorità con cui sono soliti trattare tutti gli altri liutai del mondo ma in particolare gli italiani. Senza entrare in merito a singoli casi secondo me non si può nemmeno parlare di scuola di liuteria americana, in quanto ogni liutaio di quel paese è portatore o interprete della scuola del suo paese di provenienza. Non si può nemmeno parlare di popolo americano in quanto i diversi ceppi etnici che compongono la popolazione tendono a non mescolarsi fra loro semmai il termine popolo americano dovrebbe essere rivolto ai nativi che sono stati "democraticamente" sterminati e rinchiusi nelle riserve come gli animali. Dico questo perchè se gli strumenti ad arco si sono sviluppati in Europa ed hanno raggiunto il massimo livello in Italia questo forse vuol dire che per certe cose è necessario un substrato culturale che gli attuali cittadini americani non hanno. Quando essi scavano nel terreno su cui camminano trovano tracce che non sono lasciate dai loro antenati ma da un popolo che non è il loro.
In queste feste pasquali sono andato a trovare i mie parenti del Mugello e nel campo arato dove i miei nonni per generazioni hanno seminato e raccolto ho trovato un chopper in quarzite risalente ad un periodo paleolitico inferiore databile a circa un milione di anni. In tale senso intendo la cultura ed il legame con un territorio dal quale può nascere un oggetto complesso come il violino.
Questo per dire che il loro tentativo di sminuire o peggio di denigrare il nostro lavoro mi sembra assai ingenuo anche perchè quando parlo con qualcuno di loro mi trovo dei cognomi che potrebbero benissimo essere reperibili sull'elenco telefonico del nostro paese. Questo però non vuol dire che la nostra situazione sia felice, i problemi da risolvere sono enormi e certo i concorsi europei attuali ivi compresi i più famosi e anche Pisogne non portano certo aiuto ad una rinascita della nostra liuteria. La sezione degli strumenti anticati e l'apertura agli amatori sono sintomo di miopia e di scarsissima lungimiranza oltre alla plateale dichiarazione di resa del fatto di non saper proporre al mondo una liuteria italiana nel suo complesso. Forse se i cremonesi scendessero dal piedistallo e cominciassero a parlare di scuola italiana..........allora.....forse si potrebbe rimettere in moto un meccanismo che potrebbe dare tanto alla liuteria internazionale.........
<div>......chi va dietro altrui mai non gli passa innanzi.....(Michelagnolo Bonarroto fiorentino)</div><br>
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claudio
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Messaggio da claudio »

Fabio, onde evitare che Obama lanci una bomba intelligente sul tuo laboratorio, è bene precisare che una parte consistente della cultura americana è niente altro che la cultura europea trasferita nel continente americano al tempo dei conquistadores spagnoli, e degli inglesi e i francesi che nel 1600-1700 hanno colonizzato quelle terre. A questo proposito sarebbe oltremodo interessante leggere il ricettario di De Mayerne, medico ginevrino alla corte inglese della prima metà del 1600, che illustra in modo mirabile come le idee intorno all'arte e le metodologie ad essa legate, fosse praticamente senza confini.

Tra tutti gli artisti citati nell'opera sono presenti Orazio e Artemisia Gentileschi, all'epoca al servizio del Re d'Inghilterra, che interpellati più volte più volte da De Mayerne ci lasciano importanti testimonianze delle loro opere. Inoltre, quando gli americani scavano i loro terreni, trovano choppers altrettanto belli quanto i tuoi, e magari andando più a fondo, non è raro che rinvengano i resti integri di qualche Tirannosauro Rex.
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Fabio_Chiari_liutaio
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Messaggio da Fabio_Chiari_liutaio »

I chopper non gli potranno mai trovare perchè in america non esistono in quanto i nativi che l'hanno raggiunta appena trentamila anni da oggi, erano già sapiens sapiens (come noi), non erectus..... se poi mi vuoi dimostrare che un tirannosauro potrebbe aver dato inizio al phylum per arrivare al violino, allora mi cheto.......
Non è un segreto che io non ho mai amato gli Stati Uniti come nazione nel suo complesso e per il ruolo politico che vuole ricoprire nel mondo, altra cosa sono i singoli individui, come in ogni popolo ci saranno i buoni ed i cattivi, i geni e i deficienti, ma su una cosa sono sicuro e cioè che loro soffrono di questa mancanza di radici anche se è vero che noi siamo abbastanza stupidi da non saper valorizzare abbastanza le nostre.
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claudio
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Messaggio da claudio »

Bisognerà che si faccia un corso accelerato sulle migrazioni umane della preistoria un giorno o l'altro :)
Cmq, tanto per rientrare nell'argomento, non credo che interessino le questioni politco/razziali, personalmente auspico che ci sia dialogo tra le varie parti. Per ora quello che abbiamo da imparare da "loro" è una modalità di dialogo alla pari che da queste parti sembra non esistere.
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Fabio_Chiari_liutaio
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Messaggio da Fabio_Chiari_liutaio »

Quando parli di dialogo alla pari ti riferisci al dialogo fra di loro o fra loro e noi?
Perchè guarda che tendenzialmente ci considerano meno che sfaccimme........
Poi scusa ma non mi pare che nella loro società non si faccia ricorso ai rapporti di forza. Il dialogo che tu auspichi lo auspichi qui in Italia? Fra liutai italiani? Specificami perchè ritengo, forse a torto, che non sia la stessa cosa. Il dialogo fra liutai è sempre esistito sin dai primordi, lasciamo stare le invidie o i segreti, quelli esistono fra tutti quelli che fanno lo stesso lavoro. La prima cosa che ho imparato io a bottega dal mio maestro è stato andare a giro per l'Italia da altri liutai.
Il fatto è che spesso ognuno di noi dopo un confronto rimane della propria opinione con buona pace del confronto di idee e lo scambio di esperienze.
Il fatto che i liutai professionisti non intervengano come vorresti tu secondo il mio modesto parere è lo stesso per il quale io invece ho deciso di intervenire, e cioè il tentativo da parte mia di evidenziare le differenze fra professionisti ed amatori, che se continueremo a non far valere in questo paese, finirà che gli acquirenti esteri abbandoneranno sempre di più il nostro mercato per il semplice motivo che diventa indistinguibile il prodotto a causa delle evidenti differenze di prezzo fra chi deve pagare l'inps e l'iva e chi no. Questo è il mio parere e vorrei che altri liutai professionisti intervenissero per dire la loro ed anche per evitare che il liutaio Chiari passi per quello che fa la guerra ai mulini a vento. Comunque questo è il mio parere, non sono sicuro che altri professionisti la pensino così, finchè non intervengono......
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claudio
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Messaggio da claudio »

Chiamalo dialogo o confronto, basta che si parli e non ci si limiti alle solite considerazioni superficiali "italiani/mangiaspaghetti" e "americani/colonizzatori". A dire la verità il dialogo c'è ed esiste perlomeno ad un certo livello, perchè nel passato, molti dei nostri valenti liutai furono membri delle giurie dei concorsi d'oltreoceano.

E comunque il confronto deve avvenire a tutti i livelli, suono in primis, magari costituendo dei gruppi d'ascolto.

Io credo invece che gli amatori siano una vera ricchezza per il patrimonio liutario e non credo nemmeno che le apposite sezioni dedicate a Pisogne, come in altri concorsi, siano dannose ai professionisti. Quest'ultimo deve avere l'umiltà di confrontarsi con chicchessia, non è lo status di professionista che lo rende superiore sempre e comunque.
A questo proposito ricordo che il concorso della VSA che si svolge ogni due anni negli US, non fa distinzione tra strumenti amatoriali e professionali, vince semplicemente chi a loro giudizio è il migliore.

Che poi si possa discutere sul metodo tutto americano di chi è il migliore, questo mi sembra ovvio, tuttavia penso che le regole di base siano buone: democrazia e volontariato, non mi pare male.
Qui invece mi pare che nessuno si muova se non al tintinnio delle monete dentro la borsa e le iniziative di incontro vengono trascurate ed ignorate.
Insomma non si fa niente per darsi da fare e poi ci si lamenta che tutto vada male, questo mi sembra paradossale. Ovviamente non parlo di te, Fabio, il mio è un discorso generale.
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Atomino
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Messaggio da Atomino »

Ciao Fabio. Come mai vedi come negativa la presenza di una sezione "dilettanti" in un concorso?

Come risposta a chi gli chiedeva chi fosse, Piergiuseppe ha pubblicato su Maestronet delle foto di un suo strumento. Un commento, forse due. Poi il silenzio. Stesso destino le fotografie della casa di Stradivari prima della demolizione, la cartina con la sua localizzazione e altre piccole "chicche" che ha condiviso...... Se sei un brocco italiano (io :D) vieni snobbato (diciamo pure a ragione), se sei un professionista italiano però accade lo stesso (incomprensibile a mio parere). Allora, chi ha paura di chi? Se di paura si tratta, oppure la seconda istanza è a difesa di un "orticello"? Una specie di"Damnatio Memoriae" (io che sono idolatrato non ti considero degno di commento o risposta così la discussione muore lì, dimostro agli altri la tua inferiorità e non ne parliamo più)?

Mi piacerebbe sentire altri pareri di professionisti. Anche quelli che frequentano il forum in incognito.....in fondo è della vostra Arte che stiamo parlando, non della mia....
- Alberto Soccini -
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claudio
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Messaggio da claudio »

Alberto, stiamo andando fuori argomento, se vuoi apri una discussione nuova dedicata a Maestronet.
In quanto a Piergiuseppe, ho già detto quello che pensavo e mi stupisce il fatto che anche tu in privato riconosca la sua "ingestibilità" e poi in pubblico affermi che lo trattino male nonostante i suoi meriti. Del resto le discussioni sono pubbliche, basta dare uno sguardo a come si sono svolte le discussioni che lo hanno riguardato e poi ne riparliamo.
Io non so gli altri e non so se nel frattempo le cose sono cambiate in Maestronet, ma a me negli anni mi hanno trattato bene e mi sembra di godere della stima anche di chi la pensa diversamente da me. E poi si scrive e si interviene perchè si ha semplicemente qualcosa da dire, non tanto per aspettarsi un seguito di risposte più o meno consenzienti.
Direi di calmarsi un attimo perchè gli atteggiamenti aggressivi o prevenuti non giovano certo alla comunicazione.
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Fabio_Chiari_liutaio
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Messaggio da Fabio_Chiari_liutaio »

Caro Alberto ti spiego la mia posizione nei riguardi delle sezioni "antichizzati" e "amatori".
Per quanto riguarda la prima sezione, mi pare abbastanza ovvio che fare un violino nuovo ed antichizzarlo, non è vietato da nessuna norma ed io conosco anche professionisti che lo fanno. Il punto è che la liuteria italiana di fronte al mondo non dovrebbe specialmente in un concorso internazionale, lasciar passare mode che fanno diventare la liuteria come un mercato dove il kitch la faccia da padrone. Mi torna alla memoria il restauratore sotto casa mia che aveva affisso fuori dalla bottega un cartello che diceva testualmente: Si vendono, si restaurano e (udite,udite) si cortuiscono mobili d'epoca!
Per quanto riguarda gli amatori il discorso è diverso. Anche se nessuno nega a chiunque la possibilità di cimentarsi in qualsiasi forma d'arte e di artigianato, ti ripeto che non solo in Italia esistono gli amatori ma anche nel resto del mondo. Il fatto è che solo in Italia l'amatore non è solo un amatore (non faccio di ogni erba un fascio) ma un venditore.
Se in America fanno partecipare ai concorsi indifferentemente professionisti e amatori come dice Claudio, mi piacerebbe sapere anche cosa gli direbbero in america ad un amatore che vende un suo strumento senza passare subito dopo dall'ufficio delle entrate. Vedi chiaramente che il paragone con l'estero non è possibile, in una situazione così la cosa mi starebbe bene anche a me. In Italia ci sono professori che pur insegnando in conservatori ed orchestre pubbliche e private comprano e vendono strumenti prodotti dagli "amatori", in tutta onestà ti sembra fattibile un paragone con altri paesi che non siano il Ghana e il Kirghisistan? Io mi meraviglio che qualche professionista non noti che qui da noi non esistono che pochi amatori e troppi furboni? Non vedere queste cose vuol dire secondo me voler far passare un discorso sbagliato. Qui non si tratta di qualche strumento venduto per riprendere le spese, cosa che sarebbe ben accettabile, qui si tratta di malcostume.
E vorrei che chi non è d'accordo con questo sistema mafioso lo dicesse senza se e senza ma........
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Messaggio da Atomino »

Che Piergiuseppe sia scomodo e a modo suo "ingestibile" (credo che a lui questo fatto non dia affatto fastidio), mi pare cosa risaputa e condivisa e non certo un segreto da carbonari. Il fatto che non ne vengano riconosciuti i meriti e la cultura è invece una cosa che non mi sento di avvallare.
Claudio, non ce l'ho con Maestronet, dal quale attingo a piene mani per espandere la mia cultura, ma gli atteggiamenti arroganti mi danno fastidio. Dappertutto.
Visto che loro (a parte qualche caso isolato), non frequentano le nostre discussioni, mi piacerebbe leggere un numero maggiore di commenti tecnici da parte di liutai italiani sui forum stranieri. Sono cereto che lo spessore culturale di molti di voi sia largamente sufficiente per giocare, vincenti, in trasferta.
Starò forse idealizzando personaggi e situazioni che vorrei idilliache, ma io la vedo così.
- Alberto Soccini -
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Mi sembra che ti contraddici abbastanza, che vuol dire "attingo a piene mani" da Maestronet e poi essere infastidito dagli atteggiamenti arroganti?
Chi è l'arrogante, di cosa stai parlando? che vuol dire "vincenti"?
Io ho sempre frequentato tutte le comunità sempre desideroso di condividere le altrui e le mie conoscenze, non mi sogno nemmeno di pormi su un piano competitivo. Certamente se si parla di violini e di concorsi, mi preme che l'aspetto sonoro e la tecnica costruttiva vengano giudicati in modo appropriato, ma non credo che i nostri liutai debbano essere costretti a dover dimostrare qualcosa a qualcuno. Anzi, per me fanno anche bene ad andare per la loro strada senza stare a dar retta ai discorsi.
Essere "vincenti in trasferta" lo trovo senza senso, sarà che a me il calcio non è mai piaciuto.
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Piccolo aggiornamento da parte di Gualtiero Nicolini, organizzatore del concorso di Pisogne: le iscrizioni sono andate benissimo, quest'anno Pisogne vedrà esibire 180 strumenti di liutai di tutte le nazioni.
A questo proposito ho fatto qualche domanda al M° Carlo Vettori di Firenze, uno dei membri della giuria del concorso. Gli ho chiesto un parere sui violini antichizzati e sul senso della liuteria contemporanea rispetto a quella delle generazioni del 1900.
Qui di seguito la sua risposta:
La partecipazione di 180 liutai tra professionisti e amatori è certamente un successo di Gualtiero Nicolini e dell'assessore Marina Berlinghieri.
La copia dello strumento deve essere copia d'autore, mi spiego meglio, la copia ad esempio di uno Stradivari che raggiunge la perfezione in tutti i minimi particolari non passerà mai per uno Stradivari e dopo un breve periodo che lo guardi e lo studi finirà per stancarti e lo vedrai freddo anonimo insignificante.
La copia d'autore. Stradivari deve essere conosciuto in tutti i particolari e la realizzazione della copia deve accentuare certi caratteri stradivariani per dare margine all'autore di esprime a tratti la propria personalità, semplicemente nella copia d'autore si ritrovano i tratti ad esempio come nella liuteria di Leandro Bisiach.
Violino antichizzato e violino con vernice uniforme. La divisione tra questi due tipi diversi di concepire la liuteria è più profonda. Il violino antichizzato anche se bene realizzato nell'invecchiamento certe volte nasconde o per meglio dire maschera un lavoro stilisticamente e tecnicamente mediocre mentre nel violino a vernice uniforme il taglio dei fori armonici deve essere perfetto come in altri dettagli, le punte della filettatura, la scultura del riccio e via dicendo.
I concorsi oggi. Il valore dei concorsi di liuteria di oggi come di ieri è dato dalla validità della commissione chiamata a giudicare e dallo spirito con il quale il liutaio affronta il giudizio della commissione.
Il liutaio che non partecipa ai concorsi vedrà sempre i suoi strumenti come i migliori ignorando quel detto "Ogni scarafaggio è bello a mamma sua" naturalmente in questo caso estremizzo un concetto che comunque in diversi casi ha la sua validità perché è nel momento che vedi esposto il tuo lavoro accanto a quello dei colleghi che puoi prendere coscienza dello stile dominante per migliorare il tuo prodotto.
La liuteria contemporanea. In tutte le epoche ci sono stati liutai bravi e liutai meno bravi, certamente le varie epoche sono caratterizzate da diversi stili che nascono dalla diversità dei materiali usati dalle altre forme d'arte e di costume che hanno influenzano i liutai. Il discorso in questo caso caro Rampini non si affronta con pochi righi.
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Piccolo aggiornamento sul programma del concorso di Pisogne 2010, coloro i quali non sono potuti intervenire al Seminario su Sacconi nell'ottobre scorso a Roma, potranno approfittarne il prossimo 19 Settembre a Pisogne.

17 settembre ore 20,30 concerto di Ivan Monighetti cello solo
18 settembre ore 15,00 Villa Damioli Prova acustica pubblica
18 settembre ore 20,30 concerto di Ninni Saladino e Sebastiano Maria Vianello Cello e violino
19 settembre ore 10,00 Sala del grano conferenza di Claudio Rampini " L'attualità di Ferdinando Simone Sacconi e de " I segreti" di Stradivari"
19 settembre ore 15,00 Santa Maria della neve Chiesa del Romanino Premiazione dei vincitori del concorso e consegna premi Anlai 2010
19 settembre ore 16,00 concerto con gli strumenti premiati
ore 16.30 concerto di Juliu Bertok violino solo
ore 17,00 Inaugurazione della mostra " Violini d'autore" di Ezia di Labio
25 settembre Giornata del musicista ( gli strumenti potranno essere suonati e votati dai musicisti che vogliano accreditarsi )
28 settembre Premiazione
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Messaggio da edo »

claudio ha scritto: 19 settembre ore 10,00 Sala del grano conferenza di Claudio Rampini " L'attualità di Ferdinando Simone Sacconi e de " I segreti" di Stradivari"

ore 10,00? pensi sia meglio portarsi un panino? :lol:

ciao

edo
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