Violino Kircher 2016 (Rampini).

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claudio
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Violino Kircher 2016 (Rampini).

Messaggio da claudio »

Pubblico una serie di immagini che illustrano la verniciatura del mio ultimo violino, il "Kircher", ispirato alla forma del Guarneri del Gesù "Alard" del 1742. Ho deciso di chiamarlo "Kircher" perchè sto studiando da qualche anno l'opera di questo padre gesuita vissuto nel 1600, trovandovi indicazioni molto interessanti sul modo di intendere il colore e la luce nella mentalità degli antichi artisti. In questo strumento ho cambiato principalmente il modo di trattare il legno prima della vernice vera e propria. Seguendo un suggerimento che Fabio Chiari mi ha dato qualche anno fa, ho deciso di adottare una preparazione a base di aloe, che ritengo di gran lunga più filologica e interessante dal punto di vista estetico rispetto al solito nitrito di sodio, che di filologico ha ben poco. La vernice che adottato è a base di olio di lino crudo spremuto a freddo e sandracca, che mi è sembrata fornire un risultato più corposo rispetto alla vernice all'ambra che ho adottato finora. C'è da precisare comunque che a prescindere dalla resina, il corpo della vernice dipende moltissimo dal tipo di olio usato.


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davidesora
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Messaggio da davidesora »

Bravo Claudio, il colore è un po' chiaro per i miei gusti ma è solo un mio problema... :)
Bello l'effetto dell'aloe sul legno, sembra tirare fuori molto bene la marezzatura dell'acero.
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claudio
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Messaggio da claudio »

Grazie a te per l'apprezzamento e per aver fatto parte del cammino onde liberarsi dall'odiato nitrito.
Ultima modifica di claudio il sabato 15 ottobre 2016, 0:26, modificato 1 volta in totale.
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piase
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Messaggio da piase »

Bello!
Complimenti per la tessitura della superficie! ;-)
dove hai trovato quel legno? mi piace molto. Aloe in soluzione alcolica?
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sullacorda
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Messaggio da sullacorda »

veramente una bella profondità ci colore e dei bei riflessi. Il suono com'è?
Questo trattamento del legno ha effetti acustici o è "solo" estetica?
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claudio
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Messaggio da claudio »

Grazie Piase e Sullacorda, il legno è un comune acero che presi da un fornitore romeno anni fa, avevo deciso di scartarlo per via di un piccolo nodo sul bordo destro in corrispondenza della max larghezza inferiore. Poi Luca, un amico di questo forum, mi consigliò di usarlo e procedetti ad una riparazione, che se ci fate caso si nota abbastanza. D'altronde se anche i maestri dell'antichità facevano cose simili e ci pensavano bene prima di scartare un pezzo, mi sono detto che avrei potuto bene fare anch'io la stessa cosa.

L'aloe è stato usato sciolto in ammoniaca e poi diluito con acqua. Difficile dare misure e quantità perchè l'aloe è una sostanza molto potente i cui risultati sono difficilmente controllabili, però questo rappresenta anche una grande libertà di esecuzione e la possibilità di poter variare i risultati di volta in volta, a seconda del gusto, ma anche dell'imprevisto. Dopo circa 3 mesi di prove varie e ripetute sui pezzi di scarto, finalmente sono arrivato ad una sufficiente padronanza del risultato, volendo giungere ad una colorazione giallo verdastra uniforme della cassa.

Nell'opera di Kircher, come anche suggerito nel trattato di oreficeria di Cellini, si trovano indicati ripetuti richiami alla luce del sole, che come sapete è importante per le vernici ad olio e anche per il trattamento di preparazione del legno della cassa. Questo fa capire che non si tratta di una comune coloritura del legno, bensì di una sorta di un moderato ma sostanziale artificio chimico di doratura del legno medesimo.

Dopo decenni siamo riusciti a capire che i legni dei violini classici sono variamente colorati in tutte le sfumature di giallo dorato. Si pensava che tale effetto di doratura fosse dovuto principalmente alla vernice, e che la "doratura" sottostante fosse conseguenza della naturale ossidazione del legno.

I liutai le hanno provate tutte, ma nessuno dei procedimenti, talvolta anche molto buoni dal punti di vista estetico, si avvicinava alla luce emessa dalle vernici antiche.

Con il nitrito si è arrivati ad un concetto diverso di coloritura del legno e più vicino a quello che potevano intendere gli antichi, però il nitrito ha le sue controindicazioni, tra tutte quella di non essere una sostanza filologica, oltre al fatto che applicato sull'abete e sull'acero si riscontrano differenze a volte anche notevoli nella tonalità del colore.

Che l'aloe fosse usato dagli antichi liutai non è dato di sapere, ma era sicuramente usato dagli artisti in genere, primi fra tutti i pittori, quindi è valsa la pensa fare un tentativo, anche sulla scorta dei risultati che ho ritenuto positivi raggiunti da Fabio Chiari.

Quindi al momento possiamo dire che nel processo di verniciatura degli antichi erano probabilmente presenti tre fasi: isolamento del legno, coloritura, verniciatura, a differenza di quanto fatto nella liuteria italiana moderna, in cui spesso si procedeva alla verniciatura diretta con vernici ad alcool senza l'uso di sostanze isolanti o coloranti.

Il processo di preparazione ha un effetto indiretto sul suono, poichè isolando il legno si impedisce alla vernice di penetrare nei pori, e quindi di essere costretti ad usarne una certa quantità per raggiungere uno strato sufficiente, non tenendo conto però del fatto che un procedimento simile quasi sempre arriva a macchiare il legno e lo appesantisce.

Nella vernice ho usato i pigmenti della tradizione pittorica, in questo caso ossidi naturali e lacca di robbia.

Il suono dello strumento, grazie anche a qualche piccola modifica nello spessore della catena, è risultato ottimo e facilmente controllabile, rispetto ad altri strumenti che ho costruito ho notato una differenza sulla terza corda, che ora ha molto più corpo. Ho in programma di effettuare qualche registrazione, che seppur fatta con mezzi non professionali potrà dare un'idea delle proprietà sonore di questo strumento.
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sullacorda
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Messaggio da sullacorda »

grazie della risposta claudio,
in effetti guardando bene si vede sulla destra qualcosa, in particolare dopo la verniciatura. Mi sbaglio o si vede qualcosa anche sulla sinistra, si vede un tratto verticale sulla sinistra del fondo. Lo dico perché dopo che l'hai detto ho guardato meglio il fondo e ho fatto caso a anche a questo.
Comunque la vernice è molto bella: tutti i miei strumenti sono verniciati ad olio e i riflessi di questo tipo di vernici sono secondo me tra i più belli. Purtroppo su un forum si possono solo apprezzare le foto ma penso che essendo il suono una composizione di "armonie", un'armonia estetica, di forme e colori non può che far ben pensare sul suono. Penso che difficilmente uno strumento non "armonioso" nelle forme possa poi suonare.
Complimenti ancora
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claudio
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Messaggio da claudio »

Il tratto verticale è naturale, è proprio una venatura scura del legno che sale in quel modo. Non vorrei contraddirti, ma spesso non vi è alcuna corrispondenza tra le armonie delle forme di uno strumento e bontà della sua voce, anche se è vero che uno strumento "suona già a guardarlo". Per il suono e le forme è tutto un gioco di sensazioni, a volte veritiere.

La vernice di questo strumento è sicuramente bella, la cosa interessante è che a seconda della luce che la colpisce essa si "accende", come pure in altre angolazioni appare quasi insignifcante o spenta. Questo si riscontra spesso anche sulla vernici antiche.

Certamente si può fare di meglio, del resto abbiamo riscoperto questo tipo di vernici da non più di una ventina di anni, abbiamo bisogno di perfezionarci e di ritrovare un modus operandi che si è perduto per strada.
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sullacorda
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Messaggio da sullacorda »

grazie per la spiegazione: data la così grande "attenzione all'estetica" del mondo della liuteria mi ero dato una spiegazione pensando appunto che venendo il suono composto dagli armonici e nascendo gli armonici dalla vibrazione dello strumento una buona armonia delle forme, delle bombature, .. aiutasse la generazione degli armonici e quindi di un suono "armonioso".
Lo dico da ignorante, ma mi sembra, anche guardando il forum, che ci siamo molte più discussioni sulla vernice, sulla forma, sulle bombature, sulla sguscia, .. che non sul suono in quanto tale. Si parla di una bella forma, .. ma mi sembra se ne discuta più sul lato dell'aspetto estetico che non di quello acustico.
Da musicista, per giunta amatoriale, quindi non così esperto, ho sempre scelto i miei strumenti più con l'orecchio e con l'impressione che mi dava il liutaio che non sull'estetica. Ho visto strumenti che mi sembravano belli ma suonavano male per me, ma a rivederli negli ultimi tempi mi è sembrato di notare una bellezza magari nella vernice o nel filetto, ma una poca armonia magari nella forma o nella bombatura o comunque qualcosa che mancava nell' "armonia" globale dello strumento anche se il mio occhio non ne coglieva il "difetto puntuale". Mi ero così fatto quest'idea che il guardare all'estetica dello strumento, nel senso della sua armoniosità di forma, .. e vernice fosse un po' uno "specchio" del suo suonare.
Interessante il chiarimento sulla vernice e sulla preparazione della tavola e sull'effetto sul legno, grazie
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claudio
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Messaggio da claudio »

Il problema del suono è che è... invisibile, e si può percepire solo con le orecchie, a meno di non usare strani aggeggi che visualizzano l'andamento delle onde sonore. Quel che dici ha una sua ragione perchè il violino rappresenta la sintesi perfetta tra estetica e funzionalità, laddove spesso si tende a privilegiare la prima a scapito della seconda.

Nel caso della liuteria ciò è dovuto principalmente al fatto che l'educazione al gusto musicale è spesso incompleta, se non addirittura assente, e che è sempre molto più facile accontentare l'occhio piuttosto che l'orecchio.
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Messaggio da OldFossil »

Che meraviglia...
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Messaggio da violino7 »

claudio ha scritto:Il problema del suono è che è... invisibile, e si può percepire solo con le orecchie, a meno di non usare strani aggeggi che visualizzano l'andamento delle onde sonore.
............ il violino rappresenta la sintesi perfetta tra estetica e funzionalità, laddove spesso si tende a privilegiare la prima a scapito della seconda.

Nel caso della liuteria ciò è dovuto principalmente al fatto che l'educazione al gusto musicale è spesso incompleta, se non addirittura assente, e che è sempre molto più facile accontentare l'occhio piuttosto che l'orecchio.
Complimenti Claudio per il tuo nuovo lavoro! :)

Sento il dovere di dire che quello che scrivi qui sopra sia davvero fondamentale e da rimarcare a più non posso, tanto che secondo me l'espressione che hai usato sarebbe da incorniciare.

Hai usato le parole giuste per allungare lo sguardo a chi ha la vista corta e che non sa di averla, ma anche per fornire un aiuto a chi vuole andare lontano.
Per la mia esperienza e per mia convinzione, come spunto di riflessione direi che addirittura al limite sarebbe concepibile anche l'opposto, cioè privilegiare l'orecchio piuttosto che l'occhio! Sarebbe più giusto che il contrario! No? :roll:

In teoria! Ma certo è ovvio contemperare le due esigenze. L'importante è avere sempre ben presente la giusta valutazione e priorità dei valori in ballo, questa è la strada giusta da seguire! Cosa ce ne facciamo di un bellissimo violino che suona male? ... un sopramobile!
Io credo che un bravo liutaio debba sapere suonare i violini che costruisce, bene o male ...nei limiti del possibile. :wink:
.
Ricercare sopra tutto due cose: la verità e la bellezza.

- Lino Santoro -
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claudio
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Messaggio da claudio »

Grazie Lino. Per quanto mi è possibile invito sempre coloro che si accingono a costruire violini ad una preparazione di base che permetta loro di tirare l'arco in modo corretto sui loro strumenti.

Come anche il frequentare le sale da concerto è fondamentale per capire il suono e la musica. Senza musica non si suona, si producono solo rumori.

Ovviamente questo non produce automaticamente strumenti migliori, ma fa sì che quasi sempre il nostro orecchio diventi più esigente e selettivo, per cui ciò non potrà non avere un effetto positivo, se non sui nostri strumenti, almeno sulle nostre scelte musicali!

Dico questo perchè ci sono anche strumenti che nonostante fossero costruiti da musicisti, non suonavano molto bene.
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Messaggio da Arca »

A me piace veramente molto, anche le foto così in dettaglio mi permettono di rubare con gli occhi molti particolari che spesso non si vedono.
Riguardo all'aloe, che ne pensa dell'incollaggio con aloe, gomma gutta e alcool a 36 gradi riportato da Eugène Mailand nel suo libro? Potrebbe essere interessante?
Alessandro Mattei
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Messaggio da claudio »

Grazie Alessandro. Riguardo la ricetta di Mailand potrebbe anche andare bene, in fondo il quantitativo di alcool è piuttosto ridotto rispetto all'acqua e credo che aloe e gommagutta possano fare bene. Però questo è un trattamento di coloritura del legno, non di incollaggio o preparazione a base di colla, albumina o caseina.

Bisogna infatti distinguere tra preparazione e coloritura, altrimenti si rischia di fare un pò di guai sul legno tanto faticosamente lavorato.

Personalmente non sono mai stato un grande fanatico della gommagutta, che se da una parte offre belle colorazioni gialle e anche stabili nel tempo, per contro la sua trasparenza non mi è parsa mai esaltante.
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