Arco: piccolo mistero

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WEM
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Arco: piccolo mistero

Messaggio da WEM »

Ho cominciato a torturare le orecchie mie e non solo, con un arco in legno definitomi ottimo per l’esercitazione (pernambuco ?). Poi per consentire una piccola riparazione ho comprato un arco in fibra di carbonio. Ed ecco la meraviglia: migliorato tutto, l’aderenza sulle corde, la qualità del suono, l’effetto grattugia etc… Dunque il mio arco di legno e retrocesso ad arco di riserva.
Oggi riemergendo la pesantezza che riconoscevo in quella antica, ho provato a riesumare l’arco di legno. Altro stupore: il rapporto di qualità della resa è risultato nuovamente e totalmente invertito.
Pesati, i due archi danno l’identico risultato con differenza di grammi 1.
Il killer e sempre il medesimo: Io in entrambe le configurazioni.
Ho pensato che questa constatazione potesse determinare un qualche elemento diagnostico circa la mia attitudine ed è per questo che provo rivolgermi nuovamente a voi sperando di non essere ancora inopportuno e desiderando invece un qualche suggerimento.
Alla domanda che cosa sto studiando la risposta è:
Kaiser op. 20 libro III, Kreutzer Studi, oltre partiture varie per allentare la tensione tipo Bach Concerto per due violini o le romanze di Beethoven.
Grazie a tutti
WEM
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Re: Arco: piccolo mistero

Messaggio da WEM »

Mistero risolto. Trattasi di un problema dovuto alla gestione della colofonia.
Data sui crini caldi, oppure a freddo, troppa invece che poca, morbida oppure dura, di un tipo invece che d’un altra, esausta oppure eccessiva, etc.. messaggio di attenzione per i neofiti. Quando cercate il suono che immaginate dovrebbe essere, non trascurate questo elemento che sembrava dover essere l’ultimo dei problemi.
Io uso Pirastro gold Rosin, non perché l’abbia scelta, semplicemente perché me l’hanno data.
Ciao a tutti
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claudio
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Re: Arco: piccolo mistero

Messaggio da claudio »

Bene che tu abbia risolto, per me resta un po' il mistero dei "crini caldi", il che mi induce a pensare che la gestione della colofonia e dell'arco non sia proprio ortodossa, ma se funziona meglio così.
andante con fuoco
stephanie
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Re: Arco: piccolo mistero

Messaggio da stephanie »

La colofonia incide molto sul suono, spesso vale la pena di fare un po' di prove per trovare quella che funziona meglio in base al violino, all'arco, alle corde, al proprio modo di suonare, è tutto molto individuale.

Analogamente occorre imparare a dosarla bene, e piano piano a capire quanto ne serve e quando è il momento di applicarla.

Per quello che riguarda i "crini caldi", in effetti è un po' un mistero. Il fatto di passare la colofonia dopo che si è suonato un po' dovrebbe teoricamente favorirne una migliore applicazione, alcuni per questo la mettono appena finito di suonare. Io devo dire che preferisco metterla quando ce n'è bisogno, mediamente ogni 2-3 che suono (a seconda della pece, i tempi sono variabili), anche se tendo ad evitare, normalmente, di applicarla subito a freddo, preferendo quando possibile di essermi riscaldata un poco, anche se non ho mai riscontrato comunque particolari problemi ad applicarla a freddo.

Piuttosto mi viene da pensare che tu stia usando magari una colofonia troppo dura in base al clima in cui ti trovi. Almeno qui da me in Trentino, che d'inverno è molto ma molto secco, con colofonie dure ci sono spesso problemi.

Ad esempio con la Bernardel, che è una colofonia che trovo eccezionale per il bellissimo suono caldo che produce, si sente abbastanza che è un po' al limite con il clima secco, ed a freddo questo aspetto è effettivamente molto più marcato.

Mi riferisco però a quando si usa l'arco "a freddo", non a quando viene passata la colofonia.

Una colofonia morbida come la Hill Dark, invece, con questo clima si comporta egregiamente, e naturalmente anche da freddo.

Il punto, secondo me, però, come dicevo non è tanto l'applicazione "a freddo" o "a caldo", ma piuttosto che "a freddo" la colofonia dura, anche se applicata in precedenza "a caldo", mostra maggiormente i propri limiti per quel clima.

Non ho mai provato la Pirastro Gold, ma guardando nel sito della Pirastro viene data come colofonia abbastanza dura, e quindi con un punto di fusione (Tg) abbastanza elevato. Se effettivamente dove suoni il clima fosse tendenzialmente secco (come aihmé è normale l'inverno) potresti provare una colofonia più morbida.

Buona serata e buona musica,

Stéphanie
WEM
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Re: Arco: piccolo mistero

Messaggio da WEM »

Grazie mille.
Per quanto riguarda il clima, vivo a Roma.
Per le perplessità generate dalla colofonia a caldo, specifico come qualcuno consigli di stenderla avendo terminato l’esercitazione, non prima di iniziarla.
Io mi sono solo meravigliato della enorme importanza sulla qualità del suono dovuto ad un aspetto che non ritenevo dovesse essere così tanto importante. Mi è sembrato utile comunicarlo a tutti quelli che iniziando a torturarsi con il Violino si dannano inconsapevoli di come ogni aspetto minuto possa essere così tanto determinante nel cosmo di questo strumento che sa di alchimia e che rappresenta simbolicamente un punto tanto alto delle capacità umane.
A tale proposito comunico che uso un Violino (Maggini 1635) fessurato e riparato nella tavola armonica dalla parte dell’anima. Se solo la colofonia è capace di mutare la natura del suono, questa dev’essere decisamente una tragedia. Non sarei capace di scegliere un Violino nuovo. Mi piacerebbe essere consigliato. Oppure avere proposte.
Grazie a tutti
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