Costruire il mio primo violino

Dedicato a chi si avvicina per la prima volta agli strumenti ad arco.
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LorenzoC
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Costruire il mio primo violino

Messaggio da LorenzoC »

Buongiorno!

Sto iniziando a ventilare l’idea di tentare l’ardua impresa di costruirmi un violino da zero.
Premetto che ho esperienze di falegnameria solo per hobby e non ho mai attentato a nulla di complesso. Tuttavia mi ritengo bravo nei lavori di costruzione e nel “fai da te”. Mi sono ritrovato spesso a costruirmi oggetti da solo.
Detto ciò sono ovviamente consapevole che un violino sia decisamente un’altra montagna da scalare!

Volevo chiedere a tutti, nel modo più umile possibile:
-Il vostro primo violino quanto tempo ha richiesto per la costruzione?
-Qual è circa il costo dei materiali e degli strumenti?
-Qual è un manuale a cui io possa fare affidamento come solida base? (Accompagnato da opportune ricerche per quanto riguarda i dettagli come le distanze delle EFFE, la vernice o affini)
-Il primo che avete costruito aveva effettivamente un suono accettabile? Era davvero utilizzabile come proprio strumento o rischia di essere solo un’enorme perdita di tempo?
Perché mi darebbe sicuramente soddisfazione poter vedere un bello strumento fatto da me... ma sentirlo anche sarebbe meglio
-Avete qualche altro consiglio in generale od osservazione che dovrebbe farmi desistere? (Ma anche incoraggiare se ne avete)

Ringrazio tutti per quanto saprete dirmi in merito, cercherò di raccogliere più informazioni possibili prima di avventurarmi in questo lavoro, l’ultima mia creazione di bricolage sono stati dei cappelli fedora da uomo, e solo per quelli ho studiato un mesetto per essere sicuro di uscirne con un prodotto perfetto.
Per un violino magari mi prenderò “svariati” mesi di preparazione e analisi del percorso.

Grazie e buona giornata di nuovo a tutti!

LC
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claudio
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Re: Costruire il mio primo violino

Messaggio da claudio »

Costruire un violino è sempre una cosa avvincente, ma purtroppo chi vi si accinge parte da presupposti che spesso non sono corretti.
Faccio riferimento alla mia esperienza: quando iniziai ad interessarmi di liuteria mi posi subito il problema di chi in Italia, o anche nel mondo, fosse ritenuto il migliore interprete dell'arte stradivariana.

Non parlo di arte stradivariana sui generis, ma proprio di quell'arte liutaria che prende le mosse da quella classica, la stessa su cui si sono costruite tante leggende. Prima di prendere in mano qualsiasi arnese, ho letto e mi sono documentato molto, e poi mi sono recato presso la bottega di Francesco Bissolotti, ho scritto a Charles Beare, che ad oggi sono ritenuti tra i migliori interpreti dell'arte di cui sopra: il primo per la costruzione degli strumenti, il secondo per tutti gli aspetti storici, tecnici ed artistici.

Mi sono studiato bene il Sacconi (cosa che faccio ancora oggi, anche se più saltuariamente, e soprattutto per una esegesi sempre più approfondita), e mi sono reso conto che il mito, la leggenda, la tradizione erano in quelle pagine da lui scritte e lasciate alla storia.

Infatti, Sacconi è considerato l'interprete più vero e completo dell'arte stradivariana, vista la sua esperienza sconfinata sugli strumenti originali, un punto di riferimento da cui non si può prescindere. E difatti a Cremona ci hanno provato a prescindere, così che quell'antica arte della tradizione cremonese che Sacconi tanto generosamente ha tentato di divulgare, lasciava il posto a metodi costruttivi che hanno poco o niente a che fare con la tradizione liutaria italiana.

Ciò detto, dopo 35 anni che costruisco strumenti ad arco secondo quel che è ad oggi ritenuto il metodo classico della forma interna e della filettatura e sguscia a cassa chiusa, è evidente che se mi si chiedono consigli, io mi attengo alla mia esperienza e non posso fare altro.

Dico questo perché negli anni in questo forum è successo che dovessi dare consigli a persone che seguivano metodi costruttivi diversi, e questo è stato francamente frustrante.

Il paradosso rimane sempre lo stesso: se Stradivari e gli altri liutai classici costruivano i loro strumenti con il metodo della forma interna e della lavorazione a cassa chiusa, perché noi dobbiamo fare diversamente?

Se i liutai classici cremonesi usavano vernici ad olio, perché noi dobbiamo fare diversamente?

La risposta è semplice: fino a che sulla liuteria antica le informazioni erano scarne, si è tentato di sopperire come si è potuto sviluppando metodi diversi (vedi la forma esterna, le vernici ad alcool e la costruzione a cassa aperta), ma dal momento in cui le informazioni ci sono, non è più giustificabile seguire metodi diversi da quelli antichi.

O perlomeno, ognuno è libero di seguire la strada che vuole, come io sono libero di seguire la mia.

Ciò detto, prenditi pure il tempo di documentarti e di studiare bene le fonti, primo fra tutti il libro di Sacconi e quello degli Hill sulla vita e il lavoro di Stradivari (ne esiste anche una versione in italiano), dopo un'adeguata e approfondita preparazione teorica, vedrai che tutto sarà più semplice, o quasi.
andante con fuoco
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